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Autore: Portos    31/08/2011    1 recensioni
Il disastro conrinua durante le riprese
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo 2: Sanguinosa Vendetta ( o forse Fosforescente?)


“John ti sei deciso ad entrare in una casa di riposo?”
Freddie aveva casualmente trovato il dépliant, nel giornale del collega.
“No, le mie ossa funzionano benissimo” replicò il bassista, sistemandosi la parrucca sulla testa.
“Chi è stato?”
“Indovina?”
“Roger”
“Indovinato, mi ha preso di mira”
“A dir la verità, ha preso di mira anche me, sai? Vuole sapere insomma di quello stupido incidente capitato con Brian”
“Oh sì, complimenti” rispose John con un sorrisino sornione.
“Perché sei stato tu con quella dannata frase...”
“Io? Ma se hanno visto tutti quanti quello che stavate facendo” rispose John con una stretta di spalle.
Freddie dovette contare fino a 20...riuscendo malapena trattenere la voglia di tirargli un pugno sul naso.
“Siamo solo caduti” gli ricordò il cantante freddamente.
“Poi siete a rimasti a guardarvi negli occhi e siete, oh...come eravate teneri”
“Piantala!” ululò Freddie, ormai non faceva che colorarsi di rosso porpora.
John sgranò gli occhi stupito.
“Calmati, Freddie stavo solo scherzando, oggi sei isterico come pochi”
“Non sono isterico, ma prova tu essere perseguitato dal biondino viene sempre lì...”
Freddie venne interrotto proprio dall'oggetto del loro discorso. John lo accolse con un'occhiataccia.
“Uhm, salve bellezze”
“Ciao Roger” disse Freddie.
“Accidenti fai impressione con quella parrucca” commentò Roger, senza perdere l'occasione di stuzzicarlo.
L'altro lo ignorò.
“Si è offeso, pazienza. Non ci posso fare molto”
“Scusa, perché lo prendi in giro?”
“Uno stupido scherzo”
“Non direi...”
Se sulla testa del nostro benamato bassista si fosse formata una nuvola nera con tanto di fulmini, sicuramente uno avrebbe carbonizzato Rog. All'istante.
John s'alzò dalla sedia e andò a fumarsi una sigaretta, doveva meditare vendetta.


Rimasti soli soletti, Freddie cominciò ad agitarsi.
Con Roger appiccicato come un francobollo, come avrebbe fatto?
Doveva prepararsi mentalmente all'assalto di domande del collega? O forse era meglio la fuga? Farlo secco? Ignorarlo? Quali di queste possibilità avrebbe ventilato?
“Be' eccoci qui...”
“Credo che non ci vorrà molto” disse Freddie, sentendo la schiena imperlarsi di sudore.
“Accidenti John è incacchiato ultimamente” osservò Roger con il tono da persona più innocente del mondo.
“Ah be', tu continui a tormentarlo con la storia della vecchia. Perché gli hai messo pure il dépliant della casa di riposo?”
Il povero cantante si rilassò un poco.
“Solo per divertimento. É così adorabile, quando s'arrabbia, povero tesoro” disse Roger ridacchiando.
Freddie alzò entrambe le sopracciglia, con aria da primadonna.
“Capisco, ma non rubarmi le battute, amore, se no come faccio?”
Roger si limitò a scuotere la testa, senza commentare. I commenti non servivano in questo caso.
Brian entrò in camerino, ciabattando allegramente, vestito di tutto punto: camicia da notte rosa, bigodini calzini rosa e ciabatte invernali a forma di coniglio e Freddie lo accolse, lanciandogli un fischio poco educato (avete presente quello del tipo sei uno schianto o quanto sei sexy?).
“Ehilà da dove salti fuori bellezza?” aggiunse subito dopo, con un largo sorriso.
Roger si mise a ridere.
Per tutta risposta, il chitarrista gli fece il dito medio.
“A quanto sembrano tutti di cattivo umore” osservò il biondo.
“Vado a travestirmi”
“Ecco bravo, mettiti nei panni di una casalinga baffuta” rispose Brian, girandosi un attimo.
“Molto divertente, specie di travestito in camicia da notte”
“Vaff!”
Roger, di sottofondo cascò dallo sgabello, a furia di ridere.


Dopo la discussione con Brian, tutto parve tornare alla tranquillità. Roger e Freddie si stavano preparando per il trucco e parrucco, come al solito.
Ad interrompere l'idillio, verso il quattro del pomeriggio, fu un improvviso black-out, il quale fece preoccupare e non poco.
“Ma che diavolo succede?”
“Non lo so, oh maledizione”
Freddie si rivestì in fretta, uscendo fuori.Nella penombra riusciva a distinguere i volti dei suoi compagni.
“Ragazzi!” chiamò Dave, facendo attenzione a varcare la soglia, per non inciampare.
“Siamo qui”
“Dannati balck-out, è la terza volta in un mese”
“B-Bisognerebbe andare controllare, qualcuno ha una torcia?” domandò Freddie.
“Sì, ce l'ho io” annunciò Dave, frugando nelle tasche. La estrasse e l'accese.
Sfortuna volle, che le pile fossero quasi scariche.
La luce della torcia crepitò, lampeggiò per qualche secondo prima di spegnersi.
“No! E adesso?”
Dave imprecò.
“Non lo so. Bisognerà andare il contatore” disse Brian.
“Ehm...il contatore dove si trova?”
“Ai piani inferiori, almeno credo” mormorò Dave.
“Cazzo, ma lì è troppo buio” aggiunse Roger, preoccupato.
“Andiamo tutti quanti”
“Magari teniamoci la manina” commentò sarcastico Freddie.
“Piantala di fare il cretino, Freddie andiamo controllare” disse Brian risoluto.


I quattro uscirono con cautela.
“A proposito, John, qualcuno di lui l'ho visto?”
“No, speriamo che Old Mom non sia stecchita da qualche parte ”
Dave provò a chiamare qualcuno, ma non ebbe risposta.
“Forse sono andati da qualche parte, non lo so...” mormorò Roger.
“Penso di sì...”
Dave alzò lo sguardo, notando qualcosa guizzare nel buio, un bagliore biancastro o qualcosa del genere.
Sulle prime pensò di essersi sbagliato.
“Ehi l'avete visto?”
“No”
“Una luce bianca...”
“Che? Una luce bianca?” fece eco Brian, aggrottando la fronte.
Dave stava per rispondere, quando lo rivide danzare dispettosamente nel buio.
“Eccolo di nuovo”disse Dave, sobbalzando e indicando il punto in cui era comparso.
“Io non vedo nulla, piantala di fare questi scherzi...” borbottò il cantante, che a dirla tutta cominciava ad avvertire una certa tensione. Non che si considerasse un fifone di prima classe ma in questo caso...
“Non stavo raccontando bal...OH MIO DIO!”
“UN FANTASMA!”
“AAAAAAAAAHHH!”
“VOGLIO LA MAMMA!”
Il fantasma fece la sua comparsa.
Si trattava una massa informe, la quale emanava un luce biancastra ma la cosa più spaventosa, era il suo volto o di qualunque cosa si trattasse.
Gli occhi erano due fessure oscure e vuote, la sua bocca era distorta in una smorfia dolorosa, quasi come se potesse invocare solo aiuto silenziosamente, senza che nessuno lo sentisse.
La figura o il fantasma avanzò verso di loro con passo lento mentre i nostri quattro fifoni (di eroico manco a dirsi).
Paralizzati dalla paura con le gambe di gelatina, i capelli dritti (quelli del chitarrista divennero spaghetti), gli occhi puntati su quell'affare orribile non poterono fare altro che strillare come ossessi.
“Oh Mio Dio!”(Brian)
“Qualsiasi cosa abbia fatto io pento!” (Roger)
“Io no! Quanto è orrendo!” (Dave)
“Mammmaaaa! Qualcuno ci aiutiiii!” (Freddie)
“Morireemoo tutti!” (Brian)
“Sono troppo giovane per morire! Aiutooo!” (Roger)
“Sono solo un povero regista, non farmi niente!”(Dave)
Il fantasma continuò ad avanzare inesorabile, verso di loro mentre cominciavano a maledire il balck-out ed il proprio infausto destino.
Ma inaspettatamente si fermò di colpo.
I quattro si zittirono. Cosa avrebbe fatto adesso? Si domandarono all'unisono.
Poi videro il “fantasma” afflosciarsi per terra, in una massa bianca e luminosa e...qualcuno che rideva, come non mai.
“J-John?”
Tra le altre cose, qualcuno andò a riattivare il contatore. E finalmente quella maledetta corrente elettrica ritornò.
“Complimenti ragazzi, davvero” riuscì a dire, il bassista prima di tornare a sbellicarsi dalle risate.
Dave e Brian sbatterono le palpebre, ma non riuscirono per il momento a spiaccicare una singola parola.
“E tu che ci fai qui?”
Freddie s'accorse solo allora di tenere in braccio, Roger.
“Nulla” rispose l'altro indifferente.
Il cantante divenne color porpora, per l'ennesima volta. Non bastava già l'incidente con Brian?
“Quanto sei dolce quando fai così, posso darti una bacino?”
“Cretino...scendi un po'?”
Freddie lo aiutò a scendere senza troppa gentilezza, anche se avrebbe voluto scaricarlo sul pavimento come un sacco di patate.
Roger rimase un po' malfermo sulle gambe e Freddie dovette sostenerlo, tenendolo per un braccio.
“Dovevi proprio saltarmi addosso in quel modo?”
“Ma scusami tanto c'era quel coso o John...che altro potevo fare?”
“Scappare via!”
“Scappare via? Con quell'affare orripilante che mi avrebbe inseguito?”
“Ehi voi due, adesso basta per favore” mormorò Dave, bianco per lo spavento.
Freddie lanciò un'occhiataccia a John.
“Ti sembra il caso, di fare questi scherzi simili?”
“Sei peggio di mia madre, Freddie. Si tratta solo di una piccola vend...scherzo”
“Potevi anche spaventarlo con qualche ragno finto”
“Grazie tante!” replicò Roger, offeso.
“Però...però...eravate troppo forti, quando strillavate” disse John, cercando di mantenere qualche briciolo di self-control, seppur a fatica.
“Chi ha avuto l'idea del fantasma? Si può sapere?” domandò Dave esasperato.
In realtà tutti e quattro avrebbero voluto sparire all'istante, per la grandissima figura da chiodi appena fatta.
“Io, mi dispiace per voi. Ma ero stufo delle prese in giro di Roger...” spiegò John, per poi di nuovo a tornare a ridere.
“Ma che razza di str..! di prima categoria”
“Puoi dirlo forte” aggiunse Freddie.
“La prossima volta mi prendi in braccio un'altra volta?” lo prese in giro Roger, spalancando i suoi occhioni azzurri.
“Piantala! O ti infilo le bacchette giù in gola! Perché non mi lasci in pace? ”
“Non ti offendere”
“Adesso basta voi due” s'intromise nuovamente Dave, ritrovando un po' di voce.
Intanto John, silenziosamente dopo aver raccolto, il costume fece perdere le proprie traccie...



 
  
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