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Autore: Sakura_____    31/08/2011    6 recensioni
Hinata e Sasuke dovranno contare i loro diciassette momenti insieme per vedere se la favola del grattacielo è vera!
{Per il compleanno della ma cara amica LilyUchiha!❤}
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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17 piani
{A LilyUchiha per il suo compleanno! }


Diciassette Piani




{Si dice che in ogni grattacielo avente diciassette piani

si nascondano i diciassette momenti più belli della nostra vita,
 ma sta a noi trovarli.}








Il sole stava appena sorgendo sulla Grande Mela, illuminando i milioni di grattacieli che si ergevano nella splendida città. La metropolitana riprendeva ad essere invasa ed i taxi a circolare per le grandi vie.
Un'altra giornata stava per iniziare a New York.




Hinata era sempre rimasta affascinata dalle luci di quella città, che la riempivano di vita anche durante la notte. Fin da quando frequentava il Liceo aveva sognato di vivere lì e respirare l'aria di New York.
All'età di ventidue anni si era trasferita con suo cugino in uno dei tanti grattacieli, in un appartamento piccolo ma abbastanza grande per loro due. Il cugino, Neji, era diventato uno dei più famosi imprenditori della loro cittadina e, a causa del lavoro, si era spostato nella Grande Mela; da allora il sogno di Hinata poteva dirsi finalmente realizzato.
La ragazza dai lunghi capelli corvini aveva trovato lavoro presso un asilo nido nella zona del suo appartamento. Distava appena due isolati dal grande grattacielo di ben diciassette piani.
Manhattan, luogo in cui Hinata risiede, è un isola che dà il nome anche ad uno dei cinque distretti di cui è amministativamente divisa New York e, nonostante sia abitata solo da un quarto della popolazione, continua ad essere la parte più famosa della città.
Al suo interno vi sono moltissimi luoghi importanti come Times Square, la cattedrale di San Patrizio, i teatri di Broadway e la zona chiamata World Trade Center tristemente famosa per la caduta della Torri Gemelle.
Manhattan è ricchissima di grattacieli e negozi che illuminano le larghe strade con le loro luci ed è meraviglioso osservare il ponte di Brooklyn di notte che abbaglia la vista con tutte le illuminazioni che ricadono sul mare rendendolo un autentico spettacolo.
Hinata l'aveva scelta anche per la sua bellezza. Adorava sentirsi piccola piccola, quasi come un puntino, mentre percorreva la sua amata Manhattan.
Anche quella mattina Neji era uscito prima di casa e la ragazza si era soffermata ad ammirare le persone dalla finestra. Vi era chi portava a passeggio il cane, chi si incamminava verso il proprio ufficio con il bicchiere di caffè in mano e chi accompagnava i propri figli a scuola.
"Oh no! Devo sbrigarmi!" fece Hinata allontanandosi dalla finestra e correndo in camera per prepararsi. Indossò velocemente un paio di jeans chiari ed un felpa azzurra molto semplice, pettinò i lunghi capelli, un filo di trucco, prese la borsa e sgattaiolò fuori dalla porta.
Come di consuetudine, una volta girata la chiave nella serratura i suoi occhi chiari, simili a cristalli, incontrarono la figura del suo vicino di casa, quasi coetaneo: Sasuke.
"Buongiorno" le disse il ragazzo moro che indossava la divisa da polizziotto.
"B-Buongiorno" balbettò Hinata.
Succedeva tutte le mattine che i due si incontrassero sul pianerottolo e che poi la ragazza preferisse fare tutti i dodici piani di scale anzichè prendere l'ascensore in sua compagnia.
Hinata era sempre stata una ragazza molto semplice e timida, anche ora che portava la bellezza di ventotto anni sulla carta di identità, qualsiasi ragazzo la metteva in soggezione. Sasuke però aveva lo sconfinato potere di farle bloccare il respiro.
Dopo sei anni aveva imparato a memoria ogni piccola cucitura della divisa che aveva perennemente addosso, ogni ciuffo ribelle della sua capigliatura, ogni sfumatura dei suoi occhi, eppure il cuore sembrava volerle uscire dal petto anche se lui le rivolgeva un semplice buongiorno. Lei era innamorata di quel ragazzo.
D'altra parte Sasuke era consapevole del fascino che veniva meticolosamente nascosto dalla divisa, come diceva sempre sua madre, "era proprio un peccatto che un bel ragazzo come lui non potesse mostrare la sua bellezza". Ma l'Uchiha, questo il suo cognome, preferiva essere ammirato per come era veramente e non perchè indossava una bella camicia oppure un pantalone particolarmente attillato.
In questo somigliava molto ad Hinata, la ragazza semplice tutta acqua e sapone, che lo evitava. La ragazza aveva l'abitudine di fare sempre le scale e lui, pur di incontrarla, aveva preso la stessa abitudine. Per questo ogni volta che arriva per primo nella hall del grattacielo, attendeva che la ragazza arrivasse almeno al primo piano per sentirla appoggiarsi al muro e respirare affannata per la stanchezza. Sasuke non l'avrebbe mai ammesso, neanche a sé stesso, che in realtà lui era innamorato follemente di Hinata; non per paura quanto per orgoglio: non avrebbe sopportato sentirsi rifiutare dalla vicina di casa.
Hinata gli dava l'impressione di essere la perfetta "ragazza della porta accanto"!
Quest'ultima arrivò anche lei all'ingresso e prese la strada che l'avrebbe condotta al lavoro. L'asilo nel quale svolgeva il ruolo di maestra era molto grande e ricco di numerose stanze adibite a veri e proprio parchi divertimenti per i bambini.
"Ciao maestra!" le fece Jhonny, il più piccolo della sua classe correndole incontro non appena lei entrò nella stanza. I bambini erano già tutti in aula e stavano riponendo i loro allegri zainetti negli appositi cubottini con incisi i rispettivi nomi. Molti di loro sarebbero rimasti lì fino al pomeriggio, perciò portavano anche il set completo per il pranzo, comprendente forchettina,cucchiaino e coltello avvolti nel fazzolettino dello stesso colore della tovaglietta con disegnati sopra i loro personaggi preferiti.
Hinata amava il suo lavoro, adorava vedere quei piccolini gironzolargli intorno e sorriderle allegramente.
"Allora bambini" li chiamò la ragazza "..ora aspetteremo la maestra Ino e poi vi racconterò una storia bellissima!!" concluse poi, ricevendo in cambio mille versetti allegri da parte dei bambini. Ino, collega di Hinata, non tardò ad arrivare e disse ai loro alunni che la storia di oggi sarebbe stata molto bella!
Hinata sorrise all'idea ed andò a sedersi su una delle tante sedioline colorate sparse nella stanza, mentre quasi tutti i bambini le si sedettero vicino o in braccio pronti a sentire le parole della maestra Ino, seduta su una sedia più grande.
"Allora oggi vi racconterò la storia del grattacielo, di un grattacielo molto particolare!" iniziò la ragazza dai capelli biondi "Questo grattacielo aveva diciassette piani e in due appartamenti vivevano due signori, moglie e marito che sono andati ad abitare lì dopo diciassette cose bellissime che sono successe a tutti e due in qual grattacielo, uno per ogni piano.." continuò Ino ed i bambini erano già con le boccuccie aperte e gli occhietti splalancati per l'emozione. Iniziarono a battere le manine e la bionda continuò il suo racconto. Poi andarono a giocare fuori con il pongo e le formine, altri con gli scivoli e le altalene. A mezzogiorno pranzarono e ad Hinata ed Ino toccò sistemare le posate dei piccoli. Così Hinata ne approfittò per domandare alla collega "Ino ma la storia che hai raccontato ai bambini è vera?!" , la ragazza rimase un pò sorpresa dalla domanda della collega-amica ma decise di risponderle, confermandole tutto con aria da esperta in questioni amorose.
"Fidati l'ho raccontata anche al mio ragazzo!!" terminò Ino facendole l'occhiolino.



Verso le cinque del pomeriggio Hinata era già sulla strada di ritorno a casa, tuttavia, la sua mente era totalmente impegnata a ragionare sulla storia raccontata da Ino che, inutile negare, le aveva scombussolato tutti i pensieri.
Hinata abitava in un grattacielo di diciassette piani e in ogni piano, come affermato dalla collega nella storia, era accaduto qualcosa - anche di scontato - con il ragazzo che abitava difronte a lei.
Ora che la ragazza ci rifletteva più a lungo in ogni piano era accaduto qualcosa, tranne nell'ultimo, il diciassettesimo.
Ciò significava che in quel piano avrebbe baciato Sasuke e sarebbero vissuti per sempre felici e contenti? No, questa era la versione della sua amica, non la realtà.
Però Hinata, che credeva ancora nelle favole e nel Principe Azzurro non poteva lasciar stare la cosa così. Doveva assolutamente verificare che i suoi conti non fossero sbagliati. Così appena arrivata a casa, fece tutti i piani a piedi e si fermò ad ogniuno di questi e segnò mentalmente cosa era accaduto con Sasuke.




"Massì che è vero!" brontolò un ragazzo con uno strano codino che ricordava molto un ananas mentre prendeva posto alla sua scrivania e guardava il suo sottoposto - amico - con indifferenza.
"Shika, non dire scemenze!! Nessuno crederebbe più a quello che mi hai detto!" rispose in tutta franchezza Sasuke.
"Infatti non devi credirci, ti ho detto che me l'ha raccontata la mia ragazza ieri sera. Non ti ho mica ordinato di controllare cosa è successo nei diciasetti piani del grattacielo dove abiti,suvvia!"
Ma Sasuke non lo stava più ascoltando, la sua mente era alla disperata ricerca di tutti gli avvenimenti che avevano visto coinvolti lui ed Hinata. Però qualcosa gli diceva di andare a controllare e quel qualcosa era il suo cuore. Sasuke era sicuro che quella storiella sotto sotto avesse un lato positivo.







All'ingresso lo aveva incontrato pe la prima volta;
Al primo piano Sasuke l'aveva aiutata mentre stava scivolando;
Al secondo erano rimasti bloccati in ascensore la prima volta che erano saliti insieme;
Al terzo Hinata aveva aiutato Sasuke ubriaco a tornare sù;
Al quarto il ragazzo era arrivato ad aiutarla con le buste della spesa, dopo che Neji gli aveva chiesto di autarla poichè lui aveva la febbre;
Al quinto Sasuke le aveva domandato se prendeva mai l'ascensore;
Al sesto lei gli aveva risposto che preferiva fare le scale;
Al settimo, dopo che anche Sasuke aveva preso l'abitudine di salire a piedi, erano rimasti al buio a causa di un black out;
All'ottavo Hinata aveva incontrato Sasuke stanco seduto su uno scalino e gli aveva detto di salire;
Al nono Sasuke le aveva prestato la sua giacca visto che lei era zuppa dalla testa ai piedi per aver beccato il temporale;
Al decimo piano un signora anziana che li aveva visti insieme, aveva chiesto loro quando si erano sposati;
All'unidicesimo piano Hinata aveva udito per la prima volta Sasuke ridere di gusto;
Al dodicesimo si erano stretti la mano in segno di conoscenza, visto che abitavano l'uno difronte all'altra;
Al tredicesimo si erano fermati durante un pomeriggio ed erano rimasti lì fino alla sera a chiacchierare come due vecchi amici;
Al quattordicesimo piano ci erano arrivati una mattina, nel giorno libero di entrambi, per riportare il piccolo cagnolino perso al signore che abitava lì;
Al quindicesimo erano corsi una sera, sorridenti ed affannati, per non essere scoperti dall'altra loro vicina di casa dopo essersi appostati innanzi alla sua porta per sentire il suo litigio col marito;
Al sedicesimo piano c'era stata portata da Sasuke per farle ammirare il tramonto sull'Oceano;

Al diciassettesimo...


Hinata si fermò, giunta al termine. In quel piano non era accaduto ancora nulla, gli altri li ricordava tutti e li custodiva nel cuore; anche se probabilmente agli occhi deglii altri quelle potevano sembrare semplici coincidenze oppure cose molto futili, per lei erano stati momenti indimenticabili.
Ricordava le posizioni in cui erano, come si era sentita, cosa indossavano, cosa si erano detti, gli sguardi dolcissimi di Sasuke che non aveva visto rivolti a nessuno altro a meno che a lei.
Aveva fermi nelle memoria il colore dei muri, della scale, delle decorazioni affisse alle porte che si trattasse di Natale o Pasqua, le luci e ogni più insignificante dettaglio che aveva accompagnato i loro sedici momenti insieme.
Si sentiva molto sciocca per ciò che aveva appena fatto, era salita fino all'ultimo piano fermandosi a rivivere gli avvenimenti che la vedevano assieme a Sasuke ed ora aveva un vuoto dentro. Quel piano, più piccolo e con meno appartamenti rispetto agli altri le sembrava misero nonostante l'alta qualità dei rivestimenti, spoglio anche se vi erano molte piante e buio anche se la luce era molto più forte. Non si era mai accorta dei bellissimi momenti che aveva passato assieme all'uomo che amava, come sei quei sei anni passati lì fossero stati cancellati ed ora volessero riaffiorare prepotentemente al cuore.
"Qui non abbiamo nessun ricordo."
Hinata si voltò di scatto specchinadosi negli occhi neri di Sasuke.
Il ragazzo le sorrise "Si, conosco anche io la storia del grattacielo dai diciassette piani, me l'ha raccontata poco fa Shikamaru, comadante del mio dipartimento e così sono corso a controllare come...." raccontò l'Uchiha.
"Come me." concluse per lui la ragazza.
"Hanno detto che all'ultimo c'è il bacio e poi si vive felici e contenti per sempre! Anche se io non credo a queste fesserie." disse Sasuke e nell'ultime parole il cuore di Hinata cadde a mille pezzi. Lo sapeva, lo sapeva che era solo una povera illusa, Sasuke non la amava come lei amava lui e le lacrime avevano iniziato a pizzicarle gli occhi, pretendendo di voler scendere giù.
"Però..." fece Sasuke prima di annullare completamente la distanza che li separava e baciarla.
"...io ti amo, anche senza favola." le sussurrò piano il ragazzo facendola sorridere di felicità.



Forse la favola poteva sbagliare e non essere vera, forse non avrebbero vissuto per sempre insime come accadeva per le Principesse, ma al diciassettesimo piano di quel grattacielo a Manhattan, New York Hinata trovò finalmente il suo Principe Azzurro e Sasuke riuscì finalmente a non farsi evitare più.




The End.





Appunti dell'autrice:

Allora, prima di tutto questa storia è dedicata a LilyUchiha che oggi compie gli anni, perciò cara spero vivamente che ti piaccia e tanti auguri!!! ^_^

Poi chiedo umilmente scusa a tutte le fan della SasuHina per aver scritto queste righe su questa coppia, rovinandola ù.ù, che a me non piace molto ma che ha lo stesso molti lati positivi :D
Poichè ultimamente mi sto cimentando con tutte le coppie più improbabili ò.ò ho deciso di scrivere anche questa cosa!!
Sarei molto felice se decideste di darmi un vostro parere e ringrazio di cuore tutti coloro che la leggeranno.
Ammetto che l'idea dei diciassette piani mi piace molto e spero di essere riuscita a trasmettervi ciò che volevo.
Detto questo vi saluto ;)
Alla prossima,
Sakura_____


   
 
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