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Autore: NumberZero    31/08/2011    0 recensioni
Salve! Questa è la prima storia che pubblico su questo sito... beh non è niente di che è un primo capitolo neutrale di una storia con protagonista uno stupende liceale. Sono ancora indeciso tra due opzioni su come farla continuare, ecco perchè come genere ho messo drammatico nonostante non abbia niente a che fare con questo capitolo... Fatemi sapere per favore cosa ne pensate
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 Settembre 2009
Erano le 6:50, Toushiro era già sveglio da cinque minuti, quello era il primo giorno di scuola e da due settimane stava andando a dormire prima per abituarsi nuovamente agli orari scolastici. Fino al giorno prima era la sveglia a costringerlo ad abbandonare il mondo dei sogni, quella giornata invece iniziò decisamente meglio poté evitare di bucarsi i timpani con quel fastidioso motivetto pseudo - natalizio della sua sveglia. Pensava che come tutti i primi giorni di scuola si sarebbe svegliato con quel peso allo stomaco dovuto all’ansia, invece stavolta non lo era per niente o almeno molto meno degli ultimi due anni in cui dovette conoscere per due volte una classe nuova: in prima liceo capitò in una classe dove non conosceva nessuno e in seconda fu ancora peggio poiché si trasferì e passò in una scuola completamente diversa dalla precedente, un liceo privato.  Stava per iniziare il terzo anno di liceo e come negli altri licei dal terzo  iniziano ad essere assegnati i punti di credito che aiutano a guadagnare voti per la valutazione finale del quinto anno. I primi due anni fu promosso con la media del 6 riuscendo a tenere a bada le lamentele dei genitori dicendo che si sarebbe impegnato seriamente a partire dal terzo, proprio per i punti di credito. Il terzo finalmente arrivò e lui non aveva paura di dimostrare di poter ottenere buoni risultati.
Alle 6:55 si fece forza per alzarsi e si precipitò in bagno per una doccia che sarebbe servita soprattutto a svegliarlo definitivamente. Sotto l’acqua iniziò a pensare a quello che potrebbe succedere quel giorno, in tutto l anno in generale e in particolare una questione lo assillava : sua sorella.
Da quel giorno anche la sorellina, Ayase, avrebbe iniziato a frequentare il suo liceo. Toushiro non lo dava troppo a vedere ma teneva molto, troppo alla sua bella sorellina che tanti ragazzi fece innamorare e ne era tremendamente geloso. Fortunatamente fino a quel giorno lei respinse tutti i suoi ammiratori.  Era grato a Dio per questo.
Fino alla terza media i ragazzi con cui aveva a che fare avevano un età di 12-13 anni quindi nel peggiore dei casi avrebbe potuto risolvere lui la situazione. Ma da quell’anno  avrebbe iniziato a rapportarsi con ragazzi molto più grandi di lei e anche di lui! Quella scuola è piena di canaglie, nonostante sia un liceo privato! I figli di papà sanno essere peggiori dei peggiori bulli dei licei statali… “Potrei pagare una guardia del corpo che si mantenga ad una certa distanza per controllarla, o magari pagare alcuni ragazzi per difenderla a costo della vita… ma con quali soldi.” Dopo aver passato due anni in quella scuola ogni tanto Toushiro pensava di essere ricco come loro, in realtà la sua era una famiglia normale con entrambi i genitori che lavoravano e che riuscivano ad arrivare a fine mese senza troppi problemi, né troppi agi.  Lui e la sorella però avevano la fortuna, se così si può chiamare, di frequentare una delle scuole migliori d’Italia poiché la preside doveva un paio di favori al loro nonno materno…  non furono mai chiariti che genere di favori si trattassero. Comunque Toushro si rese conto che sta perdendo fin troppo tempo e si sbrigò ad uscire dalla doccia. Si asciugaò e si vestì in bagno, un abitudine che aveva preso quando dormiva in camera con la sorellina che andava a scuola un’ora dopo. Non poteva certo spogliarsi e cambiarsi con il timore che si svegliasse… finito di vestirsi sentì dei rumori provenire dalla porta… bam bam bam… inizialmente pensò che stessero bussando infatti aveva urlato che stava per uscire,  ma non ricevette risposta e il rumore continuò incessante. Mentre faceva il nodo della cravatta, capì. Era la sorella che batteva con il piede a terra: il suo modo per dire a chiunque si trovasse all’altro di lato di qualunque porta fosse di muoversi perché lei andava di fretta, un modo che Toushiro non aveva mai sopportato e quindi stavolta lo ignorò completamente finché non ebbe finito. Qualche istante prima di aprire la porta si accorge che il rumore era cessato, la cosa lo stupì non poco, quasi lo terrorizzava anche se neanche lui sapeva perché: qualcosa gli diceva che qualcosa di brutto stava per accadere.  Scacciò via la sensazione e aprì la porta. 0,97 secondi, il tempo che ci mise la sua dolce sorellina a percorrere i 5 metri che aveva calcolato come rincorsa e ad affondare con un grande gesto atletico il suo ginocchio nello stomaco del fratello.
< < Per colpa tua che non mi hai svegliata sono rotolata giù dal letto e adesso ho un bernoccolo in testa il primo giorno di scuola! Il primo, capisci! Il primo! > >
“Ma che c entro io se sei caduta! E a chi interessa che è il primo giorno di scuola! E perché dovevi farmi una ginocchiata volante!” Toushiro avrebbe voluto rispondere in questo modo se solo avesse potuto respirare.
Detto quello che doveva dire entrò in bagno come se niente fosse assicurandosi di calpestare il fratello un paio di volte…
Alle 8:00 i due fratelli uscirono di casa. Toushiro ci mise 10 minuti a riprendersi dal colpo e la sua cara sorellina lo aspettava ansiosa all’uscita di casa per andare a scuola con lui… come se niente fosse successo. Toushiro si sorprendeva sempre di quel modo che aveva di comportarsi : praticamente non dava peso a ciò che faceva e se ne dimenticava quasi completamente se la cosa era completamente passata…
< < Buon giorno fratellone! > >
< < Adesso non fare anche finta che non ci siamo nemmeno incontrati stamattina! Stavi per uccidermi! > >
< < Non so di cosa stai parlando comunque muoviti, o faremo tardi a scuola il primo giorno.. il primo giorno, capisci? È inammissibile. > >
< < Ma guarda un po questa… vabbè dai hai ragione muoviamoci. > >
Alle 8:20  circa i due arrivarono a scuola una decina di minuti prima dell’inizio delle lezioni.
  
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