IL RITORNO

 

 

 

“Perché hai questo sorriso ebete, fratellino?”, chiese George.

 

Ron rispose semplicemente con una alzata di spalla mentre apriva i pacchi della consegna, arrivati poco prima al negozio.

 

“George, oggi stacco alle 11.00…”, disse Ron dopo un po’.

 

“E’ mercoledì! Sai quanto lavoro c’è!”, gli disse il fratello.

 

“Lo so, ma devo andare alla stazione con Harry… Sono sicuro che te la caverai un giorno senza di me!”.

 

“Ah adesso capisco! Oggi è il 30, torna la tua amata!”, disse George, guardandolo divertito mentre diventava rosso.


 

 

 

Era quasi mezzogiorno. Finalmente stava tornando.

 

Nel giro di pochi minuti l’espresso per Hogwarts sarebbe arrivato a King’s Cross con lei.

 

Ron sapeva fin dall’inizio che Hermione sarebbe tornata a scuola per completare la sua istruzione magica.

Lui aveva deciso di non seguirla, nonostante le sue suppliche. Hogwarts non era più il posto per lui, doveva dedicarsi alla sua famiglia, cercare di ricucire i pezzi, dopo che era stata distrutta dal dolore provocato dalla perdita di Fred. 

 

Dopo lunghi sette anni in cui lui e Hermione erano riusciti a mettere da parte le loro insicurezze, le gelosie, i dubbi e le paure per stare insieme dovevano separarsi per un lungo periodo, il più lungo della loro vita. 

Avrebbe voluto chiederle di restare lì con lui, ma sapeva che questo non era giusto per lei, che non doveva fermarla, meritava di fare qualcosa per se stessa in seguito agli ultimi terribili eventi.

 

L'anno scolastico non gli era mai sembrato così lungo. Nove mesi interminabili.

La sua ragazza gli era mancata terribilmente. Ragazza. Era una parola che gli suonava ancora strana alle orecchie. 

 

Si muoveva nervosamente sulla piattaforma 9 e ¾, aveva le mani sudate e il cuore che gli batteva veloce.

 

“Ron tutto bene?”, domandò Harry.

 

“Sto bene, amico. Sono solo un po’ ner…”, Ron non terminò la frase.

 

Il treno fischiò, l’Espresso era vicino, si poteva scorgere all’orizzonte.

 

Quando si fermò sulla piattaforma e le porte si aprirono, una marea di gente uscì di corsa per riabbracciare i propri cari.

 

Ron non riusciva a vedere Hermione tra tutte quelle persone, si muoveva freneticamente per scorgerla, quando infine eccola lì a pochi metri da lui, bella come non mai.

Rimasero a fissarsi immobili per un po’ di secondi e poi finalmente si corsero incontro.

 

Ron l’abbracciò forte, come se avesse paura che se l’avesse lasciata andare sarebbe scomparsa di nuovo. Assaporò la sensazione delle sue mani sul collo e del suo respiro caldo sulla pelle.

Quando si staccarono, si guardarono profondamente negli occhi per poi unire le loro labbra.

 

Si baciarono con trasporto per lunghi minuti. In quel momento c’erano solo loro, tutto il chiasso e la confusione intorno erano spariti.

 

“Finalmente sei tornata …”, disse affannato, dopo che si staccò da lei per mancanza di ossigeno.

 

“Ora non me ne andrò più…”, rispose, accarezzandogli dolcemente la guancia.

 

All’improvviso una voce spezzò quella magia.

 

“Ragazzi che dite andiamo?”.

 

 Era Harry che li guardava imbarazzato.

 

“Sì certo…”, rispose Ron.

 

“Oh Harry, sono felice di rivederti!”, disse Hermione, andando ad abbracciarlo.

 

“Ron ti prego non c’è bisogno di salutarmi!”, eruppe Ginny.

 

“Anch’io sono contento di rivederti, Ginny!”, rispose il fratello divertito.

 

“Adesso che abbiamo finito con i saluti andiamo! Ho una certa fame!”, continuò Ron.

 

“Per l’amor del cielo Ron! Non cambierai mai!”, disse Hermione sorridendo mentre lo prendeva per mano.

 

Seguiti dai due amici, si diressero verso l’uscita, felici come non mai, con la certezza che non si sarebbero lasciati più e avrebbero iniziato una nuova bellissima vita insieme.