Sono seduto su una panchina di un parco di Londra.
O, meglio…
Sono seduto sulla nostra panchina del nostro parco di Londra.
E ti sto aspettando.
Mi sembra strano aspettare te.
Fino a pochi anni fa ogni volta che ti vedevo ti insultavo.
È strano dirlo, ma lo facevo solamente per il cognome che porti.
Non avrei mai potuto immaginare che mi sarei innamorato di te.
Guardo l’orologio.
Le 15.11.
Avevamo appuntamento alle 15.00...
Perché non arrivi?
Per ingannare il tempo, apro il libro che ho portato con me.
“Romeo e Giulietta”
Shakespeare.
Tu adori Shakespeare.
Infatti il libro è tuo.
Me l’hai dato dicendomi di fare attenzione a quello che succede.
Io lo trovo una sciocchezza romantica…
C’è da dire che la storia delle famiglie rivali con i figli che si innamorano mi è molto familiare.
Beh, ora però non abbiamo di questi problemi… almeno da parte mia.
Per salvare la tua vita ho ucciso mio padre…
Le 15.14.
Dove sei?
Mi sono innamorato di te proprio quel giorno…
Quando, insieme agli altri Auror, sei entrata nella Fortezza delle Ombre, bella come non mai…
Quei tuoi occhi azzurri mi hanno colpito subito…
E, quando mio padre ha provato a lanciarti una Maledizione Senza Perdono, senza pensarci gli ho lanciato un Avada Kedavra…
Ho messo in pericolo la mia vita per salvare la tua…
15.20.
Perché non arrivi?
Per fortuna quello stesso giorno il Signore Oscuro è stato sconfitto…
Io e te abbiamo iniziato a frequentarci…
Tu non volevi neanche dirlo ai tuoi…
Effettivamente avevi ragione…
Ero ancora nel periodo buio della mia vita…
Ma con la tua solarità mi hai aiutato…
Mi guardo intorno.
Eccoti.
Tu che hai illuminato la mia vita.
Tu che mi hai fatto uscire dalle tenebre che mi avvolgevano sempre di più.
Ti avvicini con un sorriso.
“Ciao Draco” mi dai un bacio “Scusa il ritardo…”
“Non ti preoccupare, Ginevra, ora sei qui” ti sorrido.
Sei stupenda oggi.
Ti prendo la mano e iniziamo a camminare nel parco.
Stiamo insieme da un anno ormai…
E mi sono accorto che senza di te non so vivere…
Ti amo Ginevra…
E ti ringrazio di esistere…