Perché l'ho fatto? Perché sono stato così idiota da rovinare tutto? Perché sono stato così impulsivo nel dire quello che avevo appena detto? Ma certo...che sciocco...conoscevo perfettamente la risposta a tutte queste domande. Volevo esser certo che Jacob venisse a conoscenza dell'imminente matrimonio tra me e Bella, e che in cuor suo non coltivasse più la minima speranza di avere per sé la mia unica ragione di vita. Si, è per questo che mentre parlavo con Bella l'ho chiamata con certo orgoglio “Mrs. Cullen”, consapevole che Jacob avrebbe sentito e avrebbe compreso senza fatica cosa volessi dire chiamandola in quel modo. Bella, dopo aver capito cosa avevo “architettato” per far sapere a Jacob che avrei sposato la mia amata, l'aveva seguito nella speranza di farlo ragionare; ora mi sentivo nervoso, irrequieto più che mai, per la prima volta nella mia lunga esistenza ero veramente incapace di compiere qualcosa di sensato, l'unica cosa che potevo e che ero in grado di fare era rimanere immobile ed attendere che succedesse qualcosa...ma io già sapevo quello che sarebbe accaduto di lì a poco. Avrei preferito senz'altro morire piuttosto che assistere nei pensieri di quel cane alla scena che mi aspettavo di “vedere”. "Baciami....ti ho chiesto di baciarmi". No, no, no! Bella, che stai dicendo? Era proprio quello che più temevo. A quel punto la mia mente e la mia ragione esplosero, la rabbia invase il mio corpo ad una velocità disumana, e nel giro di mezzo secondo correvo verso la mia meta, verso l'oggetto della mia furia. La scena che mi si parò davanti fu la goccia che fece traboccare il vaso: la mia Bella era avvinghiata a Jacob, il quale la baciava con un tale trasporto che in quel momento sarebbe potuto crollargli il mondo addosso e loro non se ne sarebbero accorti. A quella vista il mio corpo si infuocò, persi il lume della ragione ed emisi un ringhio così forte da far tremare il terreno sottostante. Bella si spaventò a morte e mi fissò a lungo con un'espressione sconcertata e terrorizzata, ma allo stesso tempo colpevole, mentre quello sfacciato di Jacob mi guardava soddisfatto, con un sorriso malizioso sulle labbra e un ghigno che gli nasceva dal petto. «Edward...», Bella parlò per prima, «Ti prego calmati Edward». "Sapevi che sarebbe successo...lei mi ama e tu non puoi farci niente...devi arrenderti all'evidenza. Io sono perfetto per Bel..." Non fece in tempo a finire il pensiero che mi ero già scaraventato su di lui, sprigionai tutta la forza che avevo e lo sbattei contro un albero, cercò di divincolarsi e di reagire ma la mia stretta si faceva sempre più forte e lui non aveva scampo. «Come hai osato baciare Bella, cane?», gridai con tutto il fiato che avevo, «È stata lei a chiedermelo stavolta, succhiasangue», disse sottovoce, «Non mi importa chi è stato a chiedertelo! Non ti dovevi permettere!», risposi, «Sai che sceglierà me». A quella frase lo scaraventai per terra e gli sferrai un pugno nello stomaco che lo fece gemere a lungo. Bene, era questo quello che volevo ottenere, quel cane deve soffrire. Stavo per ributtarmi sul corpo gemente di Jacob quando... «EDWARD!», l'unica voce al mondo in grado di distogliermi dalla mia natura di mostro, l'unica voce in grado di farmi tornare alla realtà...la voce di Bella. «Edward ti supplico, fermati! Così lo ucciderai!». L'idea di ucciderlo era invitante, ma il pensiero che con la sua morte avrei provocato dolore e sofferenza alla mia Bella era impensabile. Solo questo mi diede la forza di fermarmi e di scappare prima che la tentazione di porre fine alla sua vita riaffiorasse nella mia mente. Tornai nel luogo dove poco prima avevo sentito la frase di Bella nei pensieri di Jacob; mi sentivo veramente un mostro, non per quello che gli avevo fatto, ma per come mi aveva supplicato Bella, per lo sguardo terrorizzato con cui mi aveva fissato...ero certo che non mi avrebbe mai perdonato. Ma come avrei fatto senza di lei? Lei che mi ha donato la vita, che mi ha fatto conoscere l'amore, come avrei vissuto? No, non avrei vissuto affatto senza saperla accanto a me. «Edward, dobbiamo parlare». Ero talmente perso nei miei pensieri che non mi accorsi della presenza dell'oggetto delle mie preoccupazioni. «Non credo ci sia molto da dire», parlai come un morto, senza espressione. «Ascoltami ti prego. E se puoi perdonami». Mi chiedeva perdono? Ero io quello che doveva farsi perdonare, non lei. «Bella, qui l'unico a dover chiedere scusa sono io. Tu hai agito d'istinto, lo ami e perciò non hai fatto niente di sbagliato. Certo, questo non significa che non abbia sofferto alla vista di quella scena, tutt'altro, ma sappi che io asseconderò ogni tua scelta, e se questa ricadrà su Jacob ti lascerò andare». Buttai fuori quello che avevo dentro, i miei pensieri e le mie paure. «No Edward, io ho sbagliato. Ho sbagliato perché la mia vita sei tu. Amo anche Jacob, lo ammetto, ma senza di lui posso vivere, senza te no. Preferirei morire piuttosto che non averti accanto, tu sei il solo ed unico amore della mia esistenza». A quelle parole mi aprii in un enorme sorriso. La mia Bella, la mia dea, la mia aria aveva appena dichiarato apertamente di amarmi più della sua stessa vita, e questo mi riempiva di gioia. Si avvicinò e appoggiò le sue morbide labbra alle mie, e ci perdemmo in un dolce e tenero bacio. «Ti amo», riuscii solo a dire, «Ti amo», rispose Bella con le lacrime agli occhi. E riprendemmo da dove avevamo interrotto.