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Autore: Reruchan    01/09/2011    1 recensioni
Era bello [...] in fondo se svariati milioni di persone lo sostenevano da parecchi anni, non era forse lecito convincersi della cosa? [Main character: MATSUMOTO JUN]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jun Matsumoto, Kazunari Ninomiya , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

博打

Bakuchi (Gioco d’azzardo)

 

   -Avanti, muoviti, sei bellissimo così come sei- sentenziò Ninomiya, seduto sul divano e intento a sfogliare una rivista.

Jun si sporse dalla porta del bagno per rivolgergli un’occhiataccia, poi tornò a guardarsi allo specchio per dare l’ultimo tocco di gel ai suoi capelli. Che male c’era nell’adoperarsi per uscire di casa al meglio?

Come se gli avesse letto nel pensiero, Nino rialzò lo sguardo dalla rivista- Dobbiamo solo andare a comprare un regalo di compleanno per Sho, non c’è bisogno di far svenire tutte le ragazze che incontriamo lungo la strada- disse il ragazzo con un ghigno.

Jun sbuffò. Erano o no affari suoi il modo in cui si vestiva e acconciava anche solo per andare a prendere un regalo? Lo irritava da morire sentire qualsiasi allusione al suo essere troppo vanesio. Ok, Nino non aveva propriamente usato quell’espressione e poteva darsi che lui avesse un po’ la coda di paglia. Ma, al diavolo! E comunque non aveva voglia di discutere, quindi decise di lasciar perdere.

   -Ho finito- lo informò uscendo dal bagno e dirigendosi verso l’attaccapanni all’ingresso. Prese il suo cappotto nero lungo fino a mezza coscia e infilò una mano nella tasca destra, per controllare che vi fossero le chiavi- Non eri tu a dire che dovevamo muoverci?- alzò gli occhi verso Kazunari, che fissava con sguardo contrito una pagina del giornale.

   -Nino…

L’amico sventolò una mano facendo segno all’altro di avvicinarsi- Ma questo non sei tu?

Jun drizzò le spalle sull’attenti e si affrettò a raggiungerlo per verificare di cosa stesse parlando. Gli prese il giornale dalle mani e la sua attenzione fu catturata da una foto in bianco e nero sul parte bassa della pagina: un ragazzo e una ragazza camminavano sotto lo stesso ombrello, lui avvolto in un giubbotto, con il cappuccio della felpa che copriva praticamente tutta la testa e gli occhiali da sole completavano il camuffamento. Quel giorno Jun si era coperto talmente bene che solo un occhio molto attento e che lo conosceva bene come Nino avrebbe potuto notare che fosse lui. La ragazza invece era chiaramente Suzuki.

Matsumoto lesse rapidamente qualche frase dell’articolo, che parlava di appuntamenti e uscite romantiche. Niente di rilevante insomma; la foto era stata scattata per puro caso.

   -Chi è quella ragazza?- domandò Ninomiya appoggiando le braccia alla spalliera del divano.

   -Nessuno- commentò Jun lasciando cadere la rivista sul tavolino- Solo una comparsa del mio drama.

   -E le tue comparse le accompagni tutte sotto l’ombrello?- chiese sardonico l’altro. Riprese il giornale e lo avvicinò al viso, per osservare meglio la fotografia- Molto carina. Adoro le ragazze con i capelli molto lunghi.

Matsumoto percepì una nota provocatoria nella sua voce, ma non volendo dare corda all’amico si limitò a posare le mani sui fianchi con fare impaziente.

   -Andiamo?

Evidentemente non bastava evitare di rispondere per impedire a Nino di proseguire nei suoi intenti molesti.

   -Non mi avevi detto che uscivi con qualcuno.

Jun sospirò- Non ci sto uscendo insieme. Te l’ho detto, è solo una conoscente.

Kazunari si alzò in piedi, lasciando il giornale sul divano- Capisco. Quindi non ti dispiace se ci provo io, giusto?

Matsumoto osservò per qualche attimo l’espressione divertita sul volto del compagno di band, cercando di decidere se mandarlo a quel paese o no. Ma in fondo cosa importava se Nino ci provava con Suzuki? Di sicuro a lui non importava proprio nulla.

   -Fai pure- sentenziò con tono laconico- Ora andiamo.

Ninomiya si infilò la sua giacca a vento, l’espressione sul viso apertamente beffarda- L’hai detto tu eh…

 

 

 

Haruko terminò di passare lo straccio sull’ultimo dei tavoli quadrati che arredavano il piccolo locale, mentre il signor Yoshida, dietro il bancone, asciugava distrattamente dei bicchieri; il televisore da 40 pollici, appeso alla parete rivolta verso l’ingresso, mandava in onda un notiziario.

La ragazza prese la pila di menù che aveva posato sopra una sedia e iniziò a posizionarne uno per tavolo, aprendoli in modo che potessero stare in piedi da soli.

Yoshida distolse lo sguardo dal televisore- Haruko, per favore, metti il cartello “chiuso” sulla porta.

La ragazza gli rivolse uno sguardo perplesso.

   -Abbiamo una festa privata stasera.

   -Una festa privata? Da quando facciamo feste private?- chiese lei andando verso la porta d’ingresso e ruotando il cartello che vi stava appeso, in modo che la scritta “chiuso” fosse visibile all’esterno.

   -A quanto pare da oggi- rispose l’uomo facendo spallucce- E’ un favore che mi ha chiesto Matsumoto. A volte sono decisamente troppo tollerante con quel ragazzo.

Haruko si voltò spalancando gli occhi- Cosa significa che è un favore per Matsumoto?

   -Una festa di compleanno per un suo compagno di band, da quanto ho capito. Insomma, roba da idol.

Haruko si lasciò sfuggire i menù che teneva ancora in mano e si chinò a terra per prenderli.

Quella sera avrebbe visto Matsumoto? Di nuovo? Stava iniziando a perdere il conto delle volte che lo aveva incontrato in pochi giorni. E la cosa cominciava anche ad essere un po’ inquietante.

E poi per chi era la festa di compleanno? Sicuramente per uno degli Arashi. Si sforzò di cercare di ricordare chi fosse nato a Gennaio, ma proprio le non veniva in mente.

   -Qualche problema?- chiese Yoshida, che probabilmente aveva colto dei segni di turbamento nella sua cameriera.

Haruko si rimise in piedi, sfoggiando un sorriso smagliante- Assolutamente. Stasera avremo il locale invaso di idol. Che problema vuoi che ci sia?

Yoshida non capì se la ragazza fosse seria o meno, ma decise di lasciar perdere.

In quel momento la porta del locale si aprì, accompagnata dal tintinnio del campanello, e fece capolino una testa biondo tinto.*

   -E’ permesso?- chiese il ragazzo con un sorriso aperto e solare; indossava una giacca a vento aperta, da sotto la quale si intravedeva una felpa blu che tuttavia dava l’aria di essere un indumento troppo leggero per la fine di Gennaio.

Haruko si irrigidì riconoscendo all’instante Aiba Masaki, dietro il quale stavano entrando anche Ohno Satoshi e Ninomiya Kazunari. Il primo, coi capelli castani e pettinati con il gel, portava un cappotto e una sciarpa che lo copriva quasi fino al naso; il secondo, anch’egli con una giacca a vento, portava un cappellino di lana che lasciava spuntare qualche ciuffo di corti capelli neri.

La ragazza deglutì a vuoto un paio di volte.

   -Benvenuti- disse Yoshida chinando il capo. Tutti e tre i ragazzi risposero al saluto, chiudendosi la porta del locale alle spalle.

   -Siete i primi ad arrivare- continuò il proprietario- Accomodatevi pure.

   -Molte grazie- rispose Ohno- Fra poco arriveranno gli altri e il festeggiato. Saremo circa una decina.

   -Haruko, per favore, avvicina  quattro tavoli- chiese Yoshida alla sua cameriera.

I tre idol si voltarono e finalmente notarono Haruko, che per tutto il tempo era rimasta in piedi a fissarli, ancora con i menù in mano.

   -Oh salve!- esclamò Aiba avvicinandosi sorridente.

La ragazza raddrizzò subito la schiena, ricomponendosi- Buonasera e benvenuti! Toglietevi pure i soprabiti.

I ragazzi non se lo fecero ripetere due volte, ma mentre Ninomiya si sfilava la sua giacca, si avvicinò ad Haruko, osservandola con interesse.

   -Mi sembra di averti già vista- borbottò, mentre Haruko corrugava le sopracciglia, rispondendo che lo escludeva assolutamente. Un idol persecutore era già più che sufficiente.

   -Ma sì!- esclamò lui alla fine, levandosi il cappello e scoprendo i capelli spettinati- Sei la ragazza sul giornale.

   -Quale ragazza sul giornale?- chiese Aiba incuriosito, spostando lo sguardo da Nino ad Haruko. Anche Ohno si era avvicinato per ascoltare.

   -Non capisco…- mormorò la ragazza spostando lo sguardo da un idol all’altro.

Ninomiya sorrise beffardo- Oggi ho visto una foto di giornale in cui hanno casualmente immortalato Jun e questa ragazza, insieme sotto un ombrello. Jun era ben camuffato però, l’ho riconosciuto per pura fortuna.

Haruko spalancò gli occhi, vagamente allarmata- Ci hanno fotografato?

   -Tranquilla, non era un articolo di gossip, non si sono accorti che era lui- rispose il ragazzo rivolgendosi a lei- Non immaginavo che tu lavorassi qui. Ecco perché Jun era così restio a portarci in questo locale.

   -Anche io ti ho già visto!- esclamò Aiba battendosi una mano sulla fronte- Quel giorno allo zoo!

Haruko iniziava a sentirsi confusa, per non dire perseguitata. Perché tutti sembravano averla già vista da qualche parte? E perché sempre con Matsumoto?

   -Mi sa che la state spaventando…- intervenne Ohno pacatamente, che fino a quel momento aveva ascoltato lo scambio di battute in silenzio. Ninomiya agitò una mano, rispondendo che non era vero, ma Aiba invece assunse un’espressione molto seria in viso.

   -Oh, mi dispiace moltissimo- affermò con tono grave, rivolto ad Haruko.

La ragazza lo fissò impassibile per una manciata di secondi, poi senza il minimo preavviso si mise a ridere, provocando lo sguardo confuso di Masaki e quelli divertiti degli altri due.

   -Ahahahah, mi dispiace!- esclamò- Ma la tua espressione era così divertente!

A quel punto anche Aiba rise, dimostrando di non essersela presa.

   -Mi dispiace interrompere questo quadretto così carino…- commentò Yoshida dal bancone- Ma sono arrivati altri ospiti.

La porta si stava infatti aprendo con il suo tipico scampanellio e coloro che stavano varcando la soglia era alcuni fra i ragazzi più popolari del Giappone. Il primo, non particolarmente alto, aveva capelli neri e una sguardo profondamente irritato: avvolto nel suo cappotto nero, si stava lamentando del freddo con il ragazzo che lo seguiva, appena più alto di lui, dai capelli castani e lisci e dai lineamenti del viso così fini da essere quasi femminei.

Nishikido Ryo e Tegoshi Yuya fecero il loro ingresso nel locale, seguiti subito da quello che Haruko riconobbe all’istante come Yamashita Tomohisa, alto, bello e infreddolito. Anche se seguiva da poco tempo i News, la ragazza doveva ammettere che era difficile restare indifferenti al fascino che il leader del gruppo emanava, e alcuni altri membri non erano da meno. Un intero turno di lavoro dedita a servire bellissimi idol; molte ragazze avrebbero ucciso per essere al suo posto.

Prendendo un profondo respiro, Haruko si preparò alla lunga serata che l’aspettava.

 

 

 

 

Sakurai Sho sollevò in alto il suo bicchiere traboccante di birra dorata e propose un brindisi, ringraziando tutti i presenti a quel piccolo party per il suo compleanno. Anche gli altri sollevarono i loro bicchieri, alcuni pieni di vino, altri di bibite analcoliche.

Nel locale riecheggiò un vivace “KANPAI”.*

La cameriera portò al tavolo l’ennesimo vassoio colmo di cibo e i commensali si affrettarono a raccogliere quelli da già pieni da porgerle, per facilitarle il lavoro, naturalmente senza mancare di ringraziarla.

   -Ehi non male la ragazza- commentò un ragazzo quando lei si fu allontanata; era un amico di Sho dei tempi dell’università e lui, insieme ad un altro, erano gli unici presenti a non essere idol.

   -Potrei decidere di venire più spesso qui- aggiunse allegro, prima di bere un sorso dal suo bicchiere.

   -Hai proprio ragione Kimura!- asserì Nishikido, le guance arrossate dall’alcool e gli occhi lucidi- Chi ha proposto questo locale? Matsumoto-kun?

L’interpellato sollevò la testa dal suo piatto, annuendo con poca convinzione e sguardo eccessivamente serio viste le circostanze. Ninomiya non mancò di notare quel piccolo particolare.

   -Sapete ragazzi- iniziò allora quest’ultimo- Quando sono arrivato ho chiacchierato un po’ con lei! È molto simpatica e si chiama Haruko. Penso proprio che potrei invitarla a uscire.

Si diffuse un mormorio misto fra approvazione e dispiacere, mentre Kazunari rivolgeva un sorriso sornione alla sua destra, dove Jun lo fissava con la bocca semi-aperta e le bacchette a mezz’aria.

   -Qualcosa non , Matsujun?- chiese allargando sempre di più il suo sorriso; buttò lo sguardo verso il bancone del locale, dove Haruko trafficava con piatti e bicchieri sporchi, poi si alzò dal suo posto, chiedendo a Ohno di farlo passare.

   -Dove stai andando?- chiese Jun spostando lo sguardo da lui al bancone.

   -Solo in bagno, non essere così nervoso- rispose il compagno senza smettere di sorridere.

Matsumoto lo osservò con sguardo truce mentre camminava verso il fondo del locale, passava accanto alla ragazza, salutandola con un cenno del capo, ed entrava nella toilette.

   -Che accidenti ti prende?- domandò Sho, che sedeva alla tua destra- Guardavi Nino in modo strano, ti ha fatto uno dei suoi soliti scherzi di cattivo gusto?

   -Spero di no…- fu l’enigmatica risposta.

Sakurai sbatté le palpebre perplesso, poi seguì con lo sguardo la direzione verso cui erano puntati gli occhi dell’amico, che fissavano il punto del locale dove Haruko era impegnata a preparare drink.

 

 

 

Quando la porta del bagno si aprì Haruko lanciò distrattamente un’occhiata al ragazzo che ne stava uscendo, per poi tornare ad asciugare i bicchieri. Fu colta alla sprovvista quando Ninomiya non passò oltre per tornare al tavolo, ma invece fece il giro del bancone, posizionandosi di fronte a lei.

   -Ti stiamo facendo lavorare molto stasera?- chiese affabile, poggiando i gomiti sul bancone lucido.

Haruko scosse la testa- Solo un pochino. In realtà non è diverso da un venerdì o un sabato sera. Essendo giovedì c’è più movimento del solito.

   -Il proprietario del locale è già andato via?

   -Si, di solito il giovedì sera chiudo io.

Ninomiya spostò il peso da una gamba all’altra- Allora prendi una pausa e bevi qualcosa con noi.

Sfoggiò un sorriso radioso, con un pizzico di innocenza, che fece sorridere Haruko, al punto che quasi si mise a ridere.

   -Non credo sia il caso.

   -Su dai! Prometto che ti aiuterò a riordinare tutto!

Haruko lo guardò di sottecchi, ponderando l’idea di accettare- D’accordo, ma niente alcolici.

Il sorriso di Ninomiya si allargò ancora di più, si affrettò a correre verso il tavolo dove tutti gozzovigliavano e afferrò un bicchiere di coca-cola ancora intatto. Tornò verso Haruko, che nel frattempo era uscita da dietro il bancone, e quando le borse la bevanda lei non poté fare a meno di ridere.

Si sedettero a uno dei tavoli vicino a quello principale e Nino si presentò con il suo nome intero; quando Haruko gli disse che in realtà sapeva esattamente chi era, come d’altronde conosceva l’identità di tutte le persone famose presenti nel locale, lui ne rimase molto compiaciuto, iniziando a domandarle da quanto tempo seguisse gli Arashi.

Haruko iniziò a raccontare la storia di come avesse iniziato ad ascoltare la loro musica e nel frattempo lanciava brevi occhiate al tavolo principale, dove il numero delle persone ubriache iniziava a superare quello delle persone sobrie. Più volte aveva avuto l’impressione che Matsumoto guardasse nella loro direzione, con uno sguardo che non avrebbe saputo definire, ma si convinse che era solo un caso. Piuttosto, avrebbe dovuto ricordarsi di farsi fare un autografo da Ninomiya, dato che una sua amica lo adorava.

   -Attendo con ansia che esca il vostro nuovo album- disse Haruko a un certo punto, sorseggiando la coca-cola ormai un po’ sgasata.

Il viso di Kazunari si illuminò- Ti piacerà molto. Ci sono alcune fra le mie canzoni preferite. Senza contare il mio solo- aggiunse con aria fiera e compiaciuta.

   -Era dall’album One che non facevate dei solo- esclamò la ragazza interessata.

   -Penso che questo piacerà molto. Ha una prospettiva particolare, te ne renderai conto ascoltandolo.

La ragazza gli rivolse un’espressione incuriosita ma lui si limitò a sorridere, senza aggiungere altro. In quel momento videro Matsumoto passare davanti a loro, diretto probabilmente al bagno, ed Haruko non poté fare a meno di seguirlo con gli occhi, mentre anche lui ricambiava lo sguardo. Nino allora prese a cantare sommessamente e la ragazza tornò a prestargli attenzione, sorpresa.

   -“Niji ga kirei da yo..Iya, omae no hou ga..”*

Haruko lo fissò, aspettandosi altro, ma lui si interruppe, tornando a sfoggiare un sorriso impenetrabile -Per il resto dovrai aspettare Luglio.

La ragazza sbuffò, mentre Jun, dalla porta del bagno, osservava la scena.

 

 

 

 

 

 

 

Matsumoto scese dall’auto di Ninomiya, designato come guidatore per la serata e quindi uno dei pochi ad essere rimasto sobrio.

   -Ci vediamo domani allo studio- disse Kazunari sporgendosi dal finestrino aperto. Nonostante il freddo invernale, sembrava che l’aria gelida non lo disturbasse.

Jun lo osservò di sottecchi per qualche secondo, l’espressione corrucciata; Nino non sapeva dire se fosse per il freddo o per altri sospettabili motivi.

   -Cos’hai?- chiese fingendo indifferenza, spegnendo il motore della macchina.

L’amico sbuffò- Lo sai. Metterti a cantare un pezzo di “Niji” proprio mentre stavo passando per attirare l’attenzione su di te. A volte sai essere veramente pessimo.

Kazunari sorrise- Cosa ti fa pensare che ci fosse bisogno di distrarre l’attenzione da te? A volte sai essere veramente egocentrico.

Matsumoto spalancò la bocca indignato, mentre l’amico scoppiava in una fragorosa risata.

   -Dovresti vedere la tua faccia in questo momento.

   -Nino, smettila- disse Jun assumendo un’espressione seria- Qualunque cosa tu stia facendo con Suzuki, smettila. Ho intenzione di frequentare quel locale ancora per molto e non voglio una cameriera isterica perché un mio amico l’ha presa in giro.

Kazunari smise di ridere- Ammetto che spesso non sono stato il ragazzo migliore del mondo, ma mi pare eccessivo accusarmi a priori di avere intenzioni poco serie. E se posso aggiungere una cosa, trovo ridicola la scusa del non voler una cameriera isterica nel tuo locale preferito. Haruko ti piace, dovresti semplicemente ammetterlo.

Matsumoto aprì la bocca a vuoto, non emettendo nessun suono, non sapendo bene cosa dire. Negare veemente l’affermazione del compagno gli sembrava infantile e falso.

   -Ti propongo una scommessa- disse Nino rimettendo in moto la macchina- A chi conquisterà per primo il cuore di Haruko.

   -COSA?- esclamò Jun strabuzzando gli occhi- E hai il coraggio di affermare che non hai pessime intenzioni? Questo non è giocare con i sentimenti di qualcuno?

   -O ti batti per lei o la lasci nelle mie grinfie- ribatté Nino sardonico- Buonanotte.

Jun fece appena in tempo ad esclamare “Si d’accordo” prima che il compagno ingranasse la prima e premesse l’acceleratore.

 

 

 

Fine capitolo tre

 

 

 

 

NOTE

*ci tenevo solo a ricordarvi che al tempo di We can make it, gli Arashi avevano questi capelli XD http://3.bp.blogspot.com/-htEMoqWpIfg/TdFf9A_3XDI/AAAAAAAAAWA/kQXOfq-rp7E/s1600/arashi07dome-sa03.jpg

*kanpai: significa “brindisi” ed è l’equivalente del nostro “cin cin” o “alla salute”.

*frammento preso dal solo di Nino “Niji” sono due frasi dette da due personaggi diversi. Traduzione: L’arcobaleno è bellissimo. No, tu lo sei di più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle persone citate,  offenderle in alcun modo

  
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