Déjà vu.

“Qualcosa dal carrello?”
“Si, tre zuccotti di zucca, grazie” rispose la ragazza, sorridendo.
Virginia Potter, quindicenne in partenza per Hogwarts, divise i tre dolci con i suoi migliori amici, suo cugino Bill e Tom, un biondino dagli occhi azzurri, proveniente da una famiglia di babbani.
Lei e Tom avrebbero frequentato gli stessi corsi, essendo entrambi Corvonero del quinto anno, ma Bill avrebbe dovuto frequentare il sesto anno, essendo più grande degli altri due.
Il treno attraversava i paesaggi inglesi, mentre una leggera pioggia batteva sui vetri dell’Hogwarts Express.
“Secondo voi come sarà il prossimo professore di Difesa contro le arti Oscure? Spero meglio del Prof. James, lui era terribile.”
Il silenzio fu interrotto da Virginia, e gli altri ragazzi non fecero nemmeno in tempo a rispondere che lei continuò, sovrappensiero.
“Certo, non spiegava malissimo, ma dava un sacco di compiti a casa, non fatemi nemmeno ricordare…”
Tom e Bill si scambiarono un’occhiata, sorridendo.
“Emh, Vì, stai dicendo tutto tu!”
“Oh, si. Giusto” I tre si guardarono e scoppiarono a ridere.
“Vì, sei buffissima.” Disse Tom, prima di riprendere a ridere.
Qualche minuto più tardi, i ragazzi indossarono la divisa, preparandosi all’arrivo ad Hogwarts.
“Dovremmo iniziare a prendere le valigie, così ci avviciniamo all’uscita” suggerì Bill.
“Vì, aspetta. Ti aiuto io” disse Tom vedendo che la rossa non trovava la bacchetta.
Con un leggero movimento del braccio e due semplicissime parole pronunciate sottovoce, Tom fece volare la valigia fino all’uscita dello scompartimento, non notando il lieve rossore sulle guance di Virginia che, nel frattempo, aveva ritrovato la bacchetta.
“Emh, grazie”. Il rossore aumentò ancora di più, ma Tom non ci fece caso, intento a sistemare la sua, di valigia.
Ad attenderli alla fermata del treno ad Hogsmenade, c’era un gruppo di carrozze guidate da Thestral invisibili, pronte a trasportare gli studenti fino alla scuola di magia.
“Beh, inizia un nuovo anno. Chissà cosa ci attende il futuro”.
“Già, Bill. Chissà.”
I tre salirono sulla carrozza, ignari di ciò che il futuro avrebbe riservato loro.
Un futuro che si sarebbe rivelato terribile, ma allo stesso tempo affascinante.

Spazio Autrice<3
Ciao! Questo è il prologo della mia prima follia!
Ho intenzione di dedicarmici anima e corpo su questa storia! Spero voi apprezziate lo sforzo di una povera tredicenne che oltre a scrivere, deve prepararsi per l'inizio della scuola u____u''
(Classico *----*)
Emh, perdonate la scarsa lunghezza del capitolo, è solo un prologo! Gli altri saranno mooolto più lunghi :)
Beh, alla prossima!
Moe