Titolo: E senza grandi disturbi, qualcuno sparirà
Personaggio: Colin Canon
Genere: Introspettivo, Malinconico
Avvertimenti: Flash-fic
Rating: Verde
NdA (eventuali): Un paio di informazioni. Il titolo della storia è un verso della canzone “L’anno che verrà” di Lucio Dalla. Inoltre, nel testo, è presente una semi-citazione riadattata al contesto, evidenziata in corsivo. Viene dal film “Basta guardare il cielo”. E penso di aver detto tutto. Buona lettura!
Al mio primo anno su EFP.
E
senza grandi disturbi, qualcuno sparirà
Le fotografie di
una vita giacciono ammonticchiate sul comodino.
Impolverate,
sanno che tu sei andato via.
La prima magia-
Dennis ti aveva distrutto l’orsacchiotto di pezza-
immortalata nelle scintille dorate di una nuova vita.
L’ultima
estate da Babbano, vestiti di poco conto e gli ultimi posti del tram
per vedere il tramonto.
La prima notte
ad Hogwarts; avevi appena visto Harry Potter ed il tuo mondo sembrava
essere esploso come una Supernova.
Gli occhi del
serpente attraverso l’obiettivo; il tuo primo sacrificio per
una nuova libertà.
Il primo bacio
con Susan; il giorno dopo era già Natale e lei se
n’era andata, senza farti male.
Le notti senza
tempo nelle serre di Erbologia; nessuno avrebbe dovuto scoprire il tuo
segreto.
Le rivelazioni
del castello, che magari il passaggio della Strega Orba non
l’aveva scoperto nessuno.
Le risate senza
fine nella Torre di Grifondoro; attimi colorati di rosso, come le
lentiggini di quei due Weasley che ti facevano sbellicare. Forse non lo
sai che Fred è morto, non potrai piangere sulla sua tomba. E
qualcuno, di sicuro, piangerà sulla tua. Ti
porterà fiori e lacrime e carezze, ma tu non tornerai.
La prima volta
nella Foresta, un prato d’erba verde e un po’
d’amore- una fotografia che il tuo cuore non è
stato in grado di strappare.
Il funerale di
Silente e le lacrime sul tuo viso ormai non più da
ragazzino. Non eri più il piccolo Colin- non lo saresti
stato più.
Le torture, le
grida, i graffi nella lotta contro i Carrow. I sotterranei hanno visto
il tuo sangue luccicare sulla pietra, la tua carne incidersi con i
segni delle tue stesse unghie. Hai sopportato e non hai vinto.
La polvere, i
crolli, le scale che sfavillavano di verde… Il castello
sotto assedio, impresso nella retina. Corri per i corridoi deserti, la
macchina fotografica abbandonata in qualche meandro di te. Marciscono
le fotografie della tua infanzia; ora sei un uomo.
E combatti con
forza, con furia.
Combatti
perché non ti rimane altro da fare mentre la bacchetta
sferza nell’aria e fende la paura.
Cadi a terra nel
fragore di una vetrata rotta mentre milioni
di stelle- forse le loro repliche- ti fissano da lassù.
IV Classificato: Jules Black
Premio Stile: Jules BlackGrammatica: 10/10
Stile e forma: 10/10
IC e caratterizzazione personaggi: 9/10
Originalità: 15/15
Gradimento personale: 5/5
Punti bonus: 1/3
Tot: 50/53
Per Merlino, così mi sconvolgi la classifica! E il cuore.
Giuro che ho i brividi.
Non posso commentare, sarebbe troppo banale e farei salire un po' troppo la tua autostima, credo. Tanto il punteggio del gradimento personale parla da solo, no?
Solo una piccola nota, tanto per spiegare: la grammatica è perfetta, lo stile impeccabile. Sembra quasi una poesia.
Anche l'originalità è alta, perché pur parlando di fotografie, hai inventato e ricordato un sacco di momenti niente affatto banali.
Purtroppo non ti ho potuto dare il massimo nell'IC, perché hai descritto un Colin diverso da quello che conosciamo, più maturo e vissuto. Probabilmente il giorno della Battaglia era proprio così, ma zia Row non ci illumina in quanto a questo e quindi per correttezza devo scalare un pochino. (Che palle esser una GiudiciA, devi fare l'inflessibile ç.ç)
Comunque sia, ti lascio al tuo meritatissimo posto in classifica e al tuo Premio Stile.
Complimentoni **