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Autore: ramona55    02/05/2006    12 recensioni
Incertezza, paura, sconforto...ma anche tanta voglia di metter fine all’incubo diventato realtà, a quella guerra crudele che non esita ad entrare con violenza nella quiete della vita di tutti i giorni. E la certezza di non essere da soli.
Ron ed Hermione alla fine di HBP.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomi qua con la seconda parte della storia...
Ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito la volta scorsa, siete stati gentilissimi ed è inutile dire che i vostri commenti mi hanno fatto un enorme piacere. Sono davvero contenta che abbiate apprezzato la storia e se sono riuscita ad emozionarvi anche solo un po’...bè, devo essere sincera, questo mi riempie di orgoglio.
Pubblico adesso la seconda e penultima parte di “Ci sono io con te”.
Spero vi piaccia anche più della prima, e naturalmente se vi va di dirmi cosa ne pensate, lo sapete, ogni commento sarà ben accetto. ^_^

Detto questo, senza indugi, lasciamo spazio ai nostri due protagonisti...
Buona lettura.



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Ci sono io con te



Dove eravamo rimasti...


“Cosa c’è?” le chiese dolcemente Ron sollevandole di nuovo il viso con una mano.

“Avanti, lo sai che non hai bisogno di fingere con me...”

“Sì, lo so...” rispose Hermione guardandolo. “E’ solo che non so se mi va di dirlo...” e abbassò di nuovo il capo.

Ron le posò un altro bacio sulla testa.

“Non devi parlarne per forza se non vuoi” disse piano “io resto comunque qui con te, va bene?”

Hermione annuì e per un po’ rimasero immobili a godersi la nuova sensazione di calore e intimità che si era creata tra loro quella notte.

[...]

“Tu hai paura, Ron?” chiese con voce flebile. “Intendo, paura di quello che dovremo fare, con Harry... La ricerca degli Horcrux e tutto il resto.”



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Parte Seconda



Ron si fermò di colpo.

“Bè...” cominciò incerto. Non era sicuro di quale fosse la risposta giusta.

Hermione era chiaramente spaventata e preoccupata e aveva bisogno di conforto. Dirle che anche lui era spaventato forse non era una buona idea.

Però non voleva mentirle, anche se era per rassicurarla.

“Certo che ho paura” disse infine lentamente. “E non è solo il fatto che non so a cosa stiamo andando incontro...”

Hermione lo ascoltava attentamente, senza più muoversi.

“E’ questa guerra che mi fa paura, Hermione” continuò Ron “E’ pensare che siamo tutti in pericolo, nessuno escluso. Questi con cui abbiamo a che fare sono pazzi che uccidono e torturano la gente e sconvolgono vite senza farsi il minimo scrupolo, e Tu-sai-chi è un folle assetato di potere che non si è mai fermato davanti a niente... E’ logico che io abbia paura, soprattutto per le persone che amo.”

Istintivamente Ron strinse di più Hermione a sé e lei si lasciò abbracciare senza dire nulla.

“Però sai una cosa?” riprese Ron dopo una pausa “Da quando sono diventato amico di Harry ho sempre saputo di essere più coinvolto di tutti gli altri in tutte queste... storie, queste cose che accadevano... Voglio dire, tutte le volte che tornava in ballo Tu-sai-chi noi ci siamo sempre dati da fare per cercare di fermarlo, assieme ad Harry, anche se lui non ci ha mai chiesto niente. Tutte le volte che c’era qualcosa di sospetto noi siamo stati sempre i primi a cercare di capire, a metterci nei guai. E, non lo so, questo era spaventoso, ma anche, in qualche modo...”

“Eccitante?” suggerì piano Hermione.

“Bè...sì. Ma non solo. Era la cosa più giusta da fare. Insomma, sono amico di Harry, no? E gli amici si aiutano... Non avrei potuto comportarmi in un altro modo, non sarei stato più io se non avessi aiutato Harry tutte le volte. Capisci cosa voglio dire?”

Hermione annuì. “Abbiamo scelto di essere suoi amici” cominciò piano “e per il bene che gli vogliamo abbiamo sempre affrontato tutto... e alla fine ci siamo trovati coinvolti quasi quanto lui in tutta questa situazione...”

“Già. Ed io adesso non potrei più tirarmi indietro. E non voglio nemmeno farlo anche se ho una paura matta di quello a cui andremo incontro...”

Ron fece un sorrisino amaro. “Voglio dire, lo sai che sono stato sempre meno coraggioso di te ed Harry...”

Hermione alzò il viso e lo guardò corrucciata “Sei matto? Saresti meno coraggioso di me?”

“Bè... è così”

“Ma non è vero!” esclamò Hermione “Tu non ti sei mai tirato indietro, anche quando sapevamo che ci saremmo trovati in grande pericolo, mai.”

“Sì, ma l’ho fatto solo perché sapevo che con me c’eravate voi...”

Ron riflettè per un momento mentre Hermione continuava a guardarlo, interrogativa.

“Non so” riprese lentamente “ma in qualche modo il fatto che voi due vi fidavate di me, che pensavate potessi darvi anche solo una piccola mano, mi ha fatto affrontare cose che non avrei mai sognato di poter affrontare, nemmeno nei miei sogni più impossibili... E poi” aggiunse dopo un’altra piccola pausa “non avrei mai potuto lasciarvi da soli... Se vi fosse successo qualcosa?”

Hermione lo guardò per qualche attimo, poi sorrise lievemente e gli carezzò piano una guancia.

“E non è questo il coraggio, Ron?” disse in un sussurro. “Affrontare le proprie paure per aiutare quelli che si amano?”


Ron rimase un po’ spiazzato da questa uscita.

“Bè... non lo so... Tu credi?”

“Ma certo” rispose sicura Hermione. “E tu hai coraggio da vendere, credimi. Non ho scordato che ti sei inoltrato nella foresta proibita all’inseguimento di ragni solo per cercare di aiutare Hagrid. E aiutare me.” aggiunse arrossendo un po’.

Ron portò una mano sopra quella che Hermione gli teneva ancora sulla guancia, guardandola intensamente.

Chissà perché, sentiva il cuore battergli furiosamente nel petto...

“Non si è rivelato molto utile, in realtà” disse lentamente, con la bocca stranamente secca. “Ma è vero, volevo aiutare te...”

Poi la sua mano si spostò sul viso di lei. Le accarezzò piano una guancia e vide le ciglia di lei fremere leggermente al suo tocco.

“Lo sai cos’è che più mi fa più paura di tutto quello che ci aspetta?” chiese Ron in un soffio.

Hermione scosse leggermente il capo, continuando a tenere gli occhi fissi in quelli di Ron.

“Che succeda qualcosa a te” disse Ron a voce bassissima. “Impazzirei dal dolore se tu dovessi.. insomma... lo sai”

Hermione rimase un attimo zitta, a fissarlo, una strana espressione negli occhi. Poi per tutta risposta si avvicinò ancora di più a lui e gli passò lentamente le braccia attorno al collo.

Erano così vicini che Ron sentì il suo fiato caldo accarezzargli le labbra quando lei parlò.

“Non mi succederà niente” disse seria.

“Ma hai paura anche tu.”

“E’ vero, ma ce la caveremo. L’abbiamo sempre fatto...”

“Non puoi saperlo.”

“Non lo so infatti, ma spero di sì... E farò di tutto perché accada.”

Ron fece un piccolo sorriso, suo malgrado. “Ti metterei sotto una campana di vetro, se potessi, sai?”

Anche Hermione sorrise. “Non te lo permetterei mai, lo sai anche tu questo, vero?”

Ron ridacchiò. “No, infatti, non me lo lasceresti fare.” Poi tornò serio. “Tu non ti tiri mai indietro... Credo che sia anche per questo che mi piaci così tanto.”


Hermione sgranò un po’ gli occhi, sorpresa, e si sciolse dall’abbraccio di Ron, visibilmente imbarazzata.

Probabilmente non si aspettava che lui avrebbe ammesso una cosa del genere con tanta naturalezza, anche se Ron era sicuro che le sue orecchie stessero andando a fuoco in quel preciso istante.

“Bè, che c’è? Non mi dire che non l’avevi capito, ‘miss so-tutto-io’ ” la canzonò dolcemente lui.

“Io non...” cominciò Hermione. Di nuovo lo guardò in viso e Ron notò che nei suoi occhi si era come accesa una nuova luce. “Io... bè, l’avevo capito...” riprese Hermione indecisa “solo non pensavo che tu, che tu insomma...”

“Che te l’avrei mai detto?” la interruppe Ron.

“Bè, sì...” rispose Hermione scrollando leggermente le spalle. “Sinceramente pensavo che avrei dovuto tirartelo fuori a forza un giorno o l’altro...”

Ron ridacchiò e si riavvicinò a lei.

“Ho perso troppo tempo a fare lo stupido, Hermione...” disse poi serio.

Avvicinò il viso al suo e le sollevò delicatamente il mento con una mano.

“Adesso basta.”

E senza pensarci oltre la baciò.


Labbra su labbra, pochi secondi.

Poi si allontanò.

Hermione aveva ancora gli occhi chiusi e protendeva il viso verso di lui.

Ron sorrise e la baciò di nuovo, stavolta con più calma.

Giocò un po’ con le labbra di lei, muovendo piano le sue mentre con le braccia le circondava la vita e l’avvicinava a sé. Le portò una mano dietro la nuca per impedirle di allontanarsi.

Ma Hermione non sembrava averne intenzione...
Si lasciò stringere dolcemente, avvicinando di più il suo corpo a quello di lui fino a salirgli a cavalcioni sopra le gambe, e gli passò le braccia attorno al collo, aggrappandosi a lui. Poi socchiuse un po’ le labbra e quando la lingua di Ron incontrò la sua, un sospiro soffocato le sfuggì dalla bocca.

Ron si prese il suo tempo per esplorare la bocca di Hermione come aveva sognato di fare tante volte, senza mai osare sperarlo per davvero. Muoveva piano la lingua giocando con quella di lei, cercando di darle piacere, mentre lui stesso era attraversato da mille piccoli brividi ogni volta che il corpo di Hermione si muoveva sul suo o lei emetteva un piccolo gemito soffocato mandandogli in tilt il cervello.

Non avrebbe mai pensato di poter provare di queste sensazioni con lei, eppure, in quel momento gli sembrava la cosa più giusta del mondo, tanto giusta che si chiese perché non l’avessero mai fatta prima.
In fondo, avevano perso così tanto tempo...

All’improvviso desiderò di più e rese il bacio ancora più profondo, stingendola più forte e baciandola con furia. Hermione lo assecondò, lasciandosi trascinare in quel contatto intimo e vorace al tempo stesso, e diminuendo ulteriormente la distanza già ridottissima tra i loro due corpi.

Dopo un po’, però, Ron sentì le braccia di Hermione spostarsi dal proprio collo e le sue piccole mani fare una leggera pressione sul suo petto.
A malincuore la lasciò andare e si staccarono entrambi ansanti.

Hermione inspirava forte per riprendere fiato, ma i suoi occhi scintillavano.

“Accidenti, Ron!” esclamò sorridendogli.

Poi si avvicinò di nuovo a lui e gli sussurrò all’orecchio: “Lo sai da quanto tempo desideravo che tu lo facessi?”

Ron ridacchiò e le prese il volto tra le mani. “Bè, più o meno da quando io desideravo farlo, immagino.”

Hermione scosse il capo divertita. Si staccò da Ron, che la lasciò andare, e tornò a sedersi sul divano.

Gli prese una mano e intrecciò le sue dita con quelle di lui, strattonandolo poi con decisione verso di sé.

Ron non attese troppo ad accettare un invito tanto esplicito e si avvicinò ancora a lei, passandole un braccio attorno alla vita.

Stavolta fu Hermione a baciarlo e Ron si trovò presto coinvolto in un bacio appassionato ed esigente.

Lentamente la spinse verso il basso, senza smettere di baciarla, finchè la schiena di Hermione non aderì del tutto ai sedili consunti del vecchio divano e lui si stese sopra di lei cercando di sorreggersi sui gomiti per non schiacciarla.

Non era una posizione molto comoda, perché il divano era troppo corto per la stazza di Ron, ma in quel momento la comodità era l’ultimo dei suoi pensieri.


Mentre continuava a baciare Hermione, ora dolcemente ora con furia crescente, prendendo fiato di tanto in tanto, le sue mani si muovevano lente sul corpo di lei, esplorandone incerte le curve invitanti.

Una mano accarezzò il fianco di Hermione infilandosi sotto la canottiera leggera che lei indossava e risalendo piano lungo la pelle calda della schiena.

Un mugolio di piacere sfuggì a Ron ancora attaccato alle labbra di lei quando Hermione inarcò la schiena contro di lui e piegò in fuori una gamba mandando i loro bacini a cozzare.

Mille piccoli brividi gli percorsero la spina dorsale mentre lei faceva scivolare lenta la gamba lungo quella di lui intrecciandole infine e avvicinando ancora di più i loro due corpi.

Ron si staccò ansante dalle labbra di lei.

“Hermione...” mormorò con voce roca “Così mi farai impazzire....”

Hermione sorrise divertita e gli tirò la maglietta per costringerlo a riavvicinarsi a lei. Ron sorrise contro le sue labbra e non si fece pregare, mentre sentiva l’eccitazione crescere in lui ad ogni piccolo movimento del corpo di lei sotto il suo.

Dopo un po’ si staccò di nuovo dalle sue labbra ed il mugolio di protesta di Hermione si trasformò presto in sospiri di piacere quando lui prese a baciarle il collo, scendendo lentamente a posarle piccoli baci sulla pelle scoperta sopra il seno.

Ron scostò la maglietta aperta di Hermione e risalì piano con la bocca seguendo il profilo della sua canottiera fino alla spalla, che ricoprì di baci molto umidi.

Intanto le mani di Hermione giocavano coi capelli di Ron, che non erano mai stati più scompigliati, e mentre lui tornava a baciarle le labbra, quelle si mossero lungo la sua schiena infilandosi poi sotto la sua maglietta ed iniziando ad esplorare la schiena nuda di Ron.

Ron si staccò di colpo dalla bocca di lei quando sentì le unghie di Hermione graffiargli lievemente la pelle sensibile della schiena e la guardò ansante per un istante prima di riprendere a baciarla con furia.

Una sua mano scivolò sopra un seno di lei, sfiorandolo attraverso la stoffa leggera della canottiera ed un altro sospiro sommesso di Hermione lo fece letteralmente impazzire.



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Continua...



  
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