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Autore: Milli Milk    01/09/2011    2 recensioni
-Terzo capitolo [Rosenrot]:
"Bianchi e Romeo avevano deciso di andare a fare un picnic insieme.
Il loro rapporto negli ultimi tempi era pessimo
"
-Quarto capitolo [Reise, Reise]:
"-Perché lo stile Shigure Souen è assolutamente perfetto, micidiale e imbattibile.-"
-Quinto capitolo [Stirb nicht vor mir]:
"Xanxus era stato congelato e Squalo non aveva potuto fare nulla per evitarlo."
-Sesto capitolo [Nebel]:
"Il momento per le lacrime è finito. Chrome Dokuro però non riesce a capacitarsene."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Superbi Squalo, Un po' tutti, Xanxus
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Rosenrot
Rosenrot




Personaggi: Bianchi, Romeo

La canzone è Rosenrot dei Rammstein, è bellissima e come per le precedenti canzoni, vi consiglio di ascoltarla.
E qui il testo originale e la traduzione della canzone.

Disclaimer: i personaggi di Katekyo Hitman Reborn appartengono ad Akira Amano e questa storia non è a scopo di lucro. 




Sah ein Mädchen ein Röslein stehen

Blühte dort in lichten Höhen
Sprach sie ihren Liebsten an
ob er es ihr steigen kann

Bianchi e Romeo avevano deciso di andare a fare un picnic insieme. 
Il loro rapporto negli ultimi tempi era pessimo: Romeo non faceva altro che guardare le altre ragazze e oltretutto nemmeno si prendeva la briga di nascondere il fatto.
Bianchi era sempre stata una ragazza molto possessiva e dunque gelosa dei comportamenti del suo ragazzo. In definitiva non facevano altro che bisticciare per tutto il tempo e così il loro rapporto mano a mano era andato a declassare.
Bianchi si sentiva sempre meno protetta da Romeo, lo amava e voleva trovare una soluzione a quel loro problema, eppure lui sembrava non interessarsi affatto di darle l'affetto di cui la ragazza aveva bisogno.
Così Bianchi aveva preso la decisione di andare in una delle bellissime praterie poco fuori dalla città, dietro casa sua, per stare da soli, senza nessuna ragazza che avrebbe potuto attirare lo sguardo del suo fidanzato.

Romeo era sempre stato un donnaiolo egoista, ma quando aveva incontrato Bianchi aveva perso completamente la testa per lei. Quando si erano messi insieme infatti sembrava che Romeo avesse cambiato le sue solite abitudini: aveva occhi solo per lei. Però con il tempo la ragazza aveva iniziato ad essere troppo appiccicosa, non lo lasciava un attimo in pace, se solo per sbaglio si voltasse a guardare da un'altra parte, lei si arrabbiava, si offendeva e iniziava ad urlare di quanto poco si interessasse a lei.
Romeo dunque aveva perso quel suo grande interesse per la scontrosità di Bianchi, credeva infatti che fosse una di quelle ragazze che si sarebbero fatte desiderare anche dopo averle, per così dire, ottenute. Invece si era sbagliato di grosso, ma non aveva il coraggio di lasciarla, al contempo però non aveva potuto fare a meno di tornare ad essere quello di un tempo.

Sie will es und so ist es fein
So war es und so wird es immer sein
Sie will es und so ist es Brauch
Was sie will bekommt sie auch

Sin dall'inizio della loro relazione Romeo le aveva donato tutto quello che la ragazza desiderava, dai sentimenti agli oggetti preziosi, la viziava e la coccolava portandole dei fiori e sorprendendola con delle serenate.
Bianchi aveva iniziato al punto di far uscire quel suo lato così sentimentale che l'aveva indotta alla possessività. Era vero amore il suo, la ragazza lo stava ricambiando in tutto e per tutto, donandogli quell'amore così morboso che lei credeva gli piacesse ricevere. Anche lei si sbagliava, ma era troppo accecata dal suo amore per poter anche solo guardare la sofferenza di Romeo.
Non l'avrebbe mai lasciato perché credeva che Romeo avesse solo bisogno di rimettersi in riga, perché lei era convinta che lui ancora l'amasse come il primo giorno. Aveva solo bisogno di stare di più insieme a lei, da soli, in modo da costringerlo a guardare solo nella sua direzione, solo i suoi occhi e solo il loro amore.
Almeno questo era quello che pensava e che voleva la ragazza. Romeo era tutto ciò che lei voleva e se lo sarebbe tenuto stretto per sempre.

Tiefe Brunnen muss man graben
wenn man klares Wasser will
Rosenrot oh Rosenrot
Tiefe Wasser sind nicht still

Romeo aveva accettato di fare il picnic dal momento che un sentimento per lei ancora lo provava. Forse il ragazzo sperava che in qualche modo avrebbero potuto risolvere la situazione, perché lui capiva quanto potesse essere brutto per la sua ragazza non essere considerata, e lui avrebbe voluto davvero avere solo occhi per lei, ma il suo interesse e la sua libertà gli gridavano a voce fin troppo forte di lasciarla perdere, perché lei non era la sua felicità. Il suo cuore però in una piccola parte batteva ancora per quella che era stata Bianchi ai tempi del flirt. Le voleva bene nonostante fosse diventata così eccessivamente attaccata, sapeva quanto lei gli voleva bene e, seppure fosse sempre stato un donnaiolo egoista, non poteva lasciar soffrire così la sua ragazza.
Gli era dunque sembrata un'ottima idea quella di passare una giornata da soli insieme, in serenità e per poter riuscire forse a parlare anche di quel problema.
Sapeva a quali rischi andava incontro dal momento in cui avrebbero iniziato quel discorso, era cosciente di quanto Bianchi fosse testarda e innamorata, sapeva quanto sarebbe stato difficile riuscire a trovare un punto d'incontro, ma tanto valeva provarci.

Der Jüngling steigt den Berg mit Qual
Die Aussicht ist ihm sehr egal
Hat das Röslein nur im Sinn
Bringt es seiner Liebsten hin

Bianchi aveva preparato con amore il pranzo e l'aveva messo in quella cesta di vimini che tanto le piaceva. Aveva guardato i panini nel cestino: tutto ciò era così romantico che non aveva potuto fare a meno di sorridere solare e saltellare gioiosa andando a prendere il panno con cui successivamente aveva ricoperto i panini, nascondendoli alla vista. Sarebbe stata una piacevole sorpresa per il suo ragazzo.

Romeo era andato a prendere Bianchi in tarda mattinata. Quando l'aveva vista uscire tutta pimpante dalla sua casa, aveva capito che avrebbe passato una piacevolissima giornata in sua compagnia. L'aveva baciata lievemente, donandole un po' di quell'amore che pensava fosse andato perso, l'aveva presa per mano e insieme poi si erano diretti alla grande prateria.
Il ragazzo l'aveva guarda più volte durante il tragitto: lei continuava a sorridere e scuotere il cestino di vimini avanti e indietro, aveva pensato a quanto quei gesti potessero essere dolci, forse sarebbe stato più facile di quanto pensasse. Forse, se fosse riuscito a prenderle le mani e parlarle con il cuore in mano, lei avrebbe potuto comprendere più facilmente quello che lui aveva intenzione di dirle. Però, giunse a conclusione, forse sarebbe stato più difficile trovare il momento adatto.

Sie will es und so ist es fein
So war es und so wird es immer sein
Sie will es und so ist es Brauch
Was sie will bekommt sie auch

Una volta arrivati, Bianchi aveva preso la coperta a quadri e l'aveva messa a terra, aveva appoggiato il cestino di vimini e poi si era seduta, seguita da Romeo.
Si erano guardati per diverso tempo e si erano sorrisi per altrettanto tempo, poi la ragazza aveva tolto il panno che era posto sul pranzo e aveva allungato un panino al ragazzo.
-Sei stata così carina a preparare il pranzo- aveva preso il panino ed era rimasto a guardarlo per qualche secondo: era così curato che quasi gli dispiaceva dargli un morso. Ma sia la fame, sia gli occhi di Bianchi, lo avevano indotto a dare un primo morso e quasi si era commosso per il buon sapore.
-È buonissimo!- Bianchi era felice. Aveva preparato tutto con tanta cura la sera prima, ed era andata a dormire tardi proprio per poter fare del suo meglio. Aveva buttato molti ingredienti perché tanti panini non le erano usciti perfetti come lei desiderava. Aveva speso tutto il suo tempo e il suo amore per lui, e quell'esclamazione da lui fatta la fece arrossire e gioire.
-L'ho fatto per te amore mio!- Si era sporta ad abbracciarlo e per poco a Romeo non gli cadde quel delizioso panino dalle mani. Si era fatto travolgere dalla sua ragazza e aveva ricambiato il suo caldo abbraccio.
Era bello stare insieme, aveva pensato, per una volta, dopo tanto tempo, finalmente gli sembrava di aver ritrovato quell'ago che continuava a nascondersi nel suo infinito cuore.
Ma si sa che gli aghi pungono.

An seinen Stiefeln bricht ein Stein
Will nicht mehr am Felsen sein
Und ein Schrei tut jedem kund
Beide fallen in den Grund

Avevano continuato a mangiare, parlando delle più svariate cose, dal tempo alla scuola di Bianchi, erano perfino andati a parlare di Hayato, il fratellino di Bianchi, e la ragazza aveva confidato al suo ragazzo il segreto della bravura di suo fratello nel suonare il pianoforte. Per un attimo Romeo era rimasto spiazzato, aveva istintivamente guardato il panino che aveva in mano, il secondo, e poi aveva guardato Bianchi che, con quel bel sorriso che non si era ancora tolta dal volto, aveva inclinato la testa ed aveva poi tirato fuori una scatola di cioccolatini.
-Ho fatto questi per te!- Erano piccoli e a forma di cuore, sembravano farciti, forse di crema: erano invitanti. Il ragazzo aveva dunque lasciato da parte quella metà di panino ed aveva preso uno di quei cioccolatini: già aveva dimenticato cosa la ragazza gli aveva detto pochi minuti prima.
-Sono bellissimi, come te- Bianchi aveva le guance rosse e aveva abbassato lo sguardo per l'imbarazzo.
Il ragazzo aveva portato alle labbra il cioccolatino, ma prima che questo potesse entrare a contatto con le sue papille gustative, la ragazza gli aveva spostato il braccio e l'aveva baciato, un bacio leggero, dolce e pieno d'amore: Romeo si era emozionato. La amava ancora e quella giornata insieme infatti, come aveva previsto, aveva fatto in modo di ritrovare il suo amore.
Improvvisamente non aveva più coraggio di fare il discorso riguardo la loro relazione, dopotutto sembrava che i problemi si fossero risolti da soli, senza bisogno di parole, solo con dei sorrisi, con degli sguardi, con dei panini e dei cioccolatini fatti con il cuore.
Quando Romeo poi aveva mangiato finalmente il cioccolatino, si sorprese a fare una smorfia disgustata: il suo gusto era terribile. Quello con cui era farcito il cioccolatino non era crema, ma allo stesso tempo non era riuscito a capire quale altro sapore gli potesse ricordare perché improvvisamente si era sentito soffocare.
-Amore mio, Romeo! Non ti senti bene?- Romeo aveva portato le mani al collo, stringendo e sperando forse che in quel modo avrebbe potuto risolvere quella mancanza d'aria.
Bianchi lo guardava preoccupata, si era sporta per guardare meglio gli occhi del suo ragazzo, ora entrambi aperti, persi nel vuoto, mentre la sua bocca si spalancava e il fiato spezzato lo faceva mugolare sofferente.

Sie will es und so ist es fein
So war es und so wird es immer sein
Sie will es und so ist es Brauch
Was sie will bekommt sie auch

-Ben ti sta a guardare le altre ragazze!- E Romeo improvvisamente aveva capito tutto. L'aveva guardata negli occhi per l'ultima volta, prima che lo sguardo gli si sfocasse e gli occhi gli si rivoltassero verso il cielo sereno. Aveva capito che lei l'aveva amato fino a quel punto, fino ad ucciderlo, fino a tenersi il suo ultimo sguardo solo per lei e per il suo amore folle.
Bianchi gli aveva preso entrambe le mani e se le era portate congiunte al petto, sul cuore, e aveva continuato a guardarlo negli stenti, mentre si muoveva cercando di ritrovare il fiato che ormai non gli apparteneva più.
Aveva continuato a guardarlo fino all'ultimo momento e gli si era avvicinata per baciarlo sulla fronte e poi guardarlo l'attimo prima di prendergli definitivamente la vita.
-Non hai mai capito quanto ti ho amato- era stato un sussurro che poi si era perso in quelle verdi distese, un sussurro che aveva viaggiato fino all'orizzonte, perdendosi e sparendo, come lo sguardo di Romeo che era ormai diventato vitreo, due biglie azzurre senza vita.
Bianchi aveva ascoltato l'ultimo respiro dell'uomo che aveva amato, aveva ascoltato quel "no" che flebile gli era uscito dalle labbra, perdendosi anche lui in quell'orizzonte, rincorrendo una vita ormai persa, catturata dall'amore di Bianchi.

Tiefe Brunnen muss man graben
wenn man klares Wasser will
Rosenrot oh Rosenrot

La ragazza poi aveva lasciato le sue mani, facendo cadere all'indietro il corpo ormai inerme, aveva preso la scatola rosa con i cioccolatini e l'aveva chiusa riponendola nel cestino. Si era alzata, spostando il corpo del suo ex-fidanzato dalla coperta a quadri che successivamente aveva ripiegato e riposto anch'essa nel cestino.
Bianchi aveva guardato per l'ultima volta Romeo, con gli occhi ancora aperti rivolti al cielo che gli si rifletteva dentro dandogli una parvenza di serenità. Si era chinata dunque a chiuderli, perché la serenità ormai non doveva più appartenergli.
Era arrabbiata con lui, perché non le aveva risposto come avrebbe voluto, perché non le aveva donato l'amore che le serviva, nonostante quegli ultimi momenti assieme le avevano fatto capire che la amava, ma ormai lei il suo amore l'aveva perso nel momento in cui aveva accettato il cioccolatino: non l'aveva ascoltata abbastanza attentamente. Se lo avesse fatto avrebbe capito l'inclinazione del suo tono di voce mentre gli diceva che quei dolci li aveva fatti per lui, quell'inclinazione strana e un po' strascicata che gli avrebbe dovuto far capire che il discorso sui suoi cibi avvelenati non era affatto terminato e che infatti gli stava porgendo la prova di quel suo maledetto potere. Ma Romeo non l'aveva colto, Romeo aveva accettato il cioccolatino e non l'aveva capita e lei si era arrabbiata, Bianchi l'aveva baciato solo per dargli almeno un addio.

Tiefe Wasser sind nicht still

Alla fine però quella giornata era stata la giornata più bella della loro intera relazione.
Quella era stata la giornata più bella di tutta la vita di Romeo.




La canzone è un riferimento alla poesia di Goethe "Heidenröslein" e alla fiaba dei fratelli Grimm "Schneeweisschen und Rosenrot" che se siete andati a leggere la traduzione, l'avrete letto anche lì in fondo. Io ho preso spunto un po' da tutte e due, sia per il fatto dell'ago che punge (riferimento alla rosa di Goethe) e all'ingratitudine di Bianchi (riferimento al nano dei fratelli Grimm), nonché qualche altro riferimento qui e là.

Note di una vabana mabana babbana banana (vi sfido a ripeterlo velocemente):

E anche questa one-shot è andata.
Innanzitutto vorrei dedicare questa one-shot ad Hyoo-chan a cui piace tanto il testo di questa canzone e oltretutto ha fatto in modo di farmela conoscere. 
 Ho voluto mettere come protagonisti Bianchi e Romeo per ovvie ragioni. All'inizio avevo pensato di scrivere qualcosa su Tsunayoshi e Kyoko, ma questa canzone mi ha fatto pensare a qualcosa di tragico e Tsuna di tragicità ne deve subire già troppe, togliergli anche Kyoko in una "What if..." ambientata su un loro ipotetico futuro, mi sembrava troppo pesante per lui: lasciamogli un po' di serenità.
Quindi pensando e ripensando alle varie coppie, mi sono ritrovata a pensare a Biancarosa, di conseguenza mi è venuta in mente Bianchi e alla fine ho pensato fosse perfetto scrivere del suo rapporto con Romeo (pace all'anima sua).
Il tema è "What if..." (aggiunto anche nella note di tutta la raccolta) in quanto non si sa nulla sulla morte del povero Romeo a parte che è morto per intossicazione alimentare (ma dai allora è ovvio), e quindi ho descritto dei loro ultimi attimi insieme come se Romeo fosse morto proprio per mano Bianchi, quindi per il loro rapporto.
In verità non mi ricordo se nel manga (perché non ho mai visto l'anime) veniva detto se Bianchi e Romeo si erano già lasciati prima della morte di quest'ultimo, quindi mi sono presa un po' la libertà di pensarla a modo mio, in ogni caso però la nota "What if..." l'ho aggiunta anche per questo.
Oltretutto ho alzato il rating della raccolta a giallo per il tema tratto dalla one-shot e per la cruda crudeltà di Bianchi, che spero si sia percepita.
Mi rendo conto di quanto possa sembrare brutta e drammatica una fine come quella dopo tutto quell'amore iniziale, magari forse è stato un stacco troppo forte, non saprei, ma ho cercato di seguire sia la canzone che la poesia e la fiaba, alla fine mi è uscita fuori spontanea.
Per la prima volta sono riuscita a scrivere una vera e propria one-shot su una song-fic, un po' mi sento soddisfatta.

Ringraziamenti della vecchia vacca racchia (vi sfido a ripetere anche questo velocemente):

Ringrazio ancora una volta MaRmOtTeLlA e Rebychan che hanno messo la raccolta tra le seguite e sempre quest'ultima che ha recensito le altre due song-fic rendendomi molto felice. Grazie davvero tanto!
Poi ringrazio Hyoo-chan che mi ha fatto ascoltare Rosenrot, già l'ho detto ma non avevo ringraziato. Grazie tante ♥ e spero di non averti delusa.
Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono, seguono, preferiscono, ricordano e chi vorrà recensire, anche in modo negativo, perché le critiche fanno sempre bene, migliorano. Se ci sono errori segnalatemeli, provvederò a correggerli. 
Risponderò ovviamente alle recensioni, se ci saranno, nella pagina apposita.

L'ultimo pezzo dei ringraziamenti è sempre spudoratamente ricopiato dai capitoli precedenti 8D
  
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