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Autore: ivi87    01/09/2011    4 recensioni
Harm e Mac in missione a Las Vegas.
Parola d'ordine: convivenza forzata! :D
Buona lettura a tutte!! XD
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 – epilogo

 

Appartamento di Harm e Mac
Las Vegas, Nevada
h 7.26am
 

La nottata appena trascorsa lo aveva stremato. Ore ed ore di interrogatorio e poi la corsa finale verso l’arresto dei tre indiziati. Aveva bisogno di dormire o almeno di una buona tazza di caffè per reggere ancora un po’. Doveva infatti informare Harm e Mac degli sviluppi del caso, che ormai era definitivamente chiuso. Odiava ammetterlo ma avevano fatto di più loro in due settimane che la Cia in 4 mesi! Vedeva nello sguardo di Harm il trionfo e lo smacco per Webb era enorme. Non solo avevano trovato un nuovo complice, il fratello del negoziante ammiratore di Elvis, erano anche riusciti a sapere il loro luogo d’incontro. Infine avevano fatto la scoperta più importante…il laboratorio nascosto! Che vergogna per l’agenzia! Per fortuna sapeva che quei fatti sarebbero rimasti segreti e che nessuno l’avrebbe mai saputo.

Tranne lui…Rabb lo sapeva! Oltre a rubargli la fidanzata svolgeva anche il lavoro di agente meglio di lui! Era troppo, voleva solo informarli della situazione, rispedirli a Washington e andarsene per un po’ in vacanza! Bussò più volte, ma nessuno rispose. Si sorprese nel trovare la porta aperta, quante volte si era raccomandato di essere prudenti e di chiudere a chiave la sera???

Appena dentro venne immediatamente colto da delle risa provenienti dalla cucina. Stanco si avvicinò alla porta curioso di sapere cosa mai ci fosse di così divertente alle sette e mezza di mattina.

Spinse poco la porta. Niente! Non c’era niente da ridere! Harm e Mac stavano di fronte al lavello, lavavano e riponevano le stoviglie utilizzate per la colazione. La cosa più normale del mondo secondo Webb. Loro invece continuavano a ridere e a schizzarsi con l’acqua. Mac tirò la schiuma sul naso di Harm.

“Sarah smettila!” esclamò Harm

“No, ho detto di no!” rispose canzonandolo come una bambina

La chiamava Sarah ora; pochissime volte l’aveva sentito chiamarla così. Capì che anche la più flebile speranza di riavvicinarsi a lei era svanita. Mai l’aveva vista così contenta di lavare i piatti!

Webb decise di asserire al suo compito il più velocemente possibile per non dover assistere oltre a quella scena.

Da dietro la porta si schiarì la voce per farsi sentire poi li chiamò.

“Ehi, siete qui dentro?” entrando lentamente

 

Harm e Mac faticarono a ricomporsi, si asciugarono le mani e gli prestarono attenzione.

“Ho bussato tanto…poi ho visto che era aperto…”

“Scusa, non abbiamo sentito…” rispose Mac

“Allora ci porti novità Webb?” chiese Harm molto pratico.

“Si, molte in effetti!” e cominciò a raccontare delle ore passate con il ragazzo

“Come gli abbiamo offerto lo sconto della pena ha subito vuotato il sacco: non era Smooth a gestire il laboratorio, temeva di compromettersi troppo, lui si occupava solo di piazzarla, il laboratorio l’aveva affidato al ragazzo.”

“E Clarckson allora?” domandò Mac

“Era complice insieme ad Elvis o come cavolo si chiama. Fornivano loro i soldi per i macchinari e le attrezzature e si procuravano anche i clienti”

“Giocatori del Casinò presumo”

“Si, li truffavano a poker e poi una volta avviliti per l’ingente perdita chiedevano se si volevano tirare su con una dose…”

“Così oltre perdere un mucchio di soldi pagavano anche per la droga” asserì Mac

“Esatto, con queste prove potevamo accorrere sul luogo dell’appuntamento e prenderli con le mani nel sacco…o meglio nel sacco pieno di soldi! Ma ci abbiamo messo un po’ per convincere il ragazzo a dire proprio tutto e poi a denunciarli, era terrorizzato” spiegò Clay

“Però ha parlato vero?” chiese Harm preoccupato.

“Ha detto tutto quello che sapeva, ne sono sicuro. Ma quando siamo arrivati non avevano alcuna banconota addosso se non pochi spiccioli e nessuno di loro tre parla! La loro fedina penale è lunga chilometri quindi li possiamo trattenere ma quei soldi ci servivano proprio!”

Harm e Mac rimasero un attimo in silenzio pensando. Poi insieme si voltarono a guardarsi.

“Il cd!!!”

“Ma certo, che stupida corro a prenderlo!” e così dicendo uscì dalla cucina per salire le scale e sparire in camera

“Quale cd??” chiese Webb sorpreso

“Intanto che mi ‘intrattenevo col ragazzo’ Mac ha copiato dei file dal computer del laboratorio”

“L’abbiamo sequestrato ma c’è una password, i ragazzi ci stanno lavorando. Come ha fatto Mac ad entrare?”

In quel momento arrivò anche lei.

“Mac c’era una password nel pc?” le chiese Harm stupito.

Mac subito non si ricordò. Aveva fatto tutto di fretta, quasi meccanicamente ma ora che ci pensava…

“Ma certo, è di nuovo la data di nascita della moglie, l’ho fatto senza pensarci e poi mi sono messa subito a copiare i file!” Sentiva Harm che soffriva sotto i pugni del ragazzo e non pensava ad altro che raggiungerlo.

“Che uomo innamorato, dite che lei ne sa qualcosa?” chiese Harm fiero della sua marine
”Con questo scopriremo tutto!” disse prendendo il cd. Tutti e tre si avviarono verso la porta.

“Qui avete finito, chiamate pure l’Ammiraglio, siete liberi di tornare a casa!” e uscì.

 

“Non possiamo restare ancora un po’? Questa casa ha un non so che di…” disse Harm abbracciandola

“…romantico, speciale, fantastico?” propose Mac

“Tutte e tre!!”

“Dai, io chiamo l’Ammiraglio, tu comincia a fare la tua valigia, non vedo l’ora di raccontare tutto ad Harriet!!”

“Tutto, tutto?” chiese avviandosi su per le scale

“Oh si, lei vorrà sapere proprio tutto!!”

 

Harm cominciò raccogliendo le sue cose dal bagno e riponendole nelle tasche laterali della sacca, poi toccò alla biancheria e ai vestiti. Notò un paio di giacche appese alla stampella porta-abiti, le andò a prendere, piegandole sentì come un rumore di carta accartocciata. Frugò nelle tasche di una di esse e trovò i documenti che il loro cerimoniere gli aveva dato mentre scappavano dal Casinò. Li scorse con gli occhi e con la mente tornò a quel giorno. Si sedette sul letto con un pensiero in testa. E se li avesse firmati? Perché aspettare ancora? Sarah era con lui, erano innamorati…perché aspettare?

Prese una penna dal comodino, lesse la seconda pagina, alla fine di questa c’erano gli spazi per le loro due firme. Harm fece per appoggiare la penna alla carta quando la vide. La firma di Mac era lì che lo fissava, lineare e chiara.

Harm sorrise commosso

“L’aereo parte fra due ore, è meglio se ti affretti!!” disse Mac sbirciando dalla porta bella e sorridente come non mai.

Harm firmò subito, poi prese sua moglie in braccio baciandola forte e promettendole che presto avrebbero celebrato le loro nozze con una cerimonia fantastica. Ovviamente il loro piccolo sarà comodo comodo nella pancia della mamma a godersi l’evento!!

 

Fine

 

 

Angolo dell’autrice:

e così finisce anche questa pazza fanfic.. lo so, lo so..non sarebbe mai potuta accadere una cosa del genere.. ma vabbè.. sognare è lecito no??

Grazie a tutte voi!!

Alla prossima!! ;D

   
 
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