Capitolo
5 –
epilogo
Las Vegas, Nevada
h 7.26am
La
nottata appena trascorsa lo aveva stremato. Ore ed ore di
interrogatorio e poi
la corsa finale verso l’arresto dei tre indiziati. Aveva
bisogno di dormire o
almeno di una buona tazza di caffè per reggere ancora un
po’. Doveva infatti
informare Harm e Mac degli sviluppi del caso, che ormai era
definitivamente
chiuso. Odiava ammetterlo ma avevano fatto di più loro in
due settimane che la
Cia in 4 mesi! Vedeva nello sguardo di Harm il trionfo e lo smacco per
Webb era
enorme. Non solo avevano trovato un nuovo complice, il fratello del
negoziante
ammiratore di Elvis, erano anche riusciti a sapere il loro luogo
d’incontro.
Infine avevano fatto la scoperta più
importante…il laboratorio nascosto! Che
vergogna per l’agenzia! Per fortuna sapeva che quei fatti
sarebbero rimasti
segreti e che nessuno l’avrebbe mai saputo.
Tranne
lui…Rabb lo sapeva! Oltre a rubargli la fidanzata svolgeva
anche il lavoro di
agente meglio di lui! Era troppo, voleva solo informarli della
situazione,
rispedirli a Washington e andarsene per un po’ in vacanza!
Bussò più volte, ma
nessuno rispose. Si sorprese nel trovare la porta aperta, quante volte
si era
raccomandato di essere prudenti e di chiudere a chiave la sera???
Appena
dentro venne immediatamente colto da delle risa provenienti dalla
cucina.
Stanco si avvicinò alla porta curioso di sapere cosa mai ci
fosse di così
divertente alle sette e mezza di mattina.
Spinse
poco la porta. Niente! Non c’era niente da ridere! Harm e Mac
stavano di fronte
al lavello, lavavano e riponevano le stoviglie utilizzate per la
colazione. La
cosa più normale del mondo secondo Webb. Loro invece
continuavano a ridere e a
schizzarsi con l’acqua. Mac tirò la schiuma sul
naso di Harm.
“Sarah
smettila!” esclamò Harm
“No,
ho detto di no!” rispose canzonandolo come una bambina
La
chiamava Sarah ora; pochissime volte l’aveva sentito
chiamarla così. Capì che
anche la più flebile speranza di riavvicinarsi a lei era
svanita. Mai l’aveva
vista così contenta di lavare i piatti!
Webb
decise di asserire al suo compito il più velocemente
possibile per non dover
assistere oltre a quella scena.
Da
dietro la porta si schiarì la voce per farsi sentire poi li
chiamò.
“Ehi,
siete qui dentro?” entrando lentamente
Harm
e Mac faticarono a ricomporsi, si asciugarono le mani e gli prestarono
attenzione.
“Ho
bussato tanto…poi ho visto che era
aperto…”
“Scusa,
non abbiamo sentito…” rispose Mac
“Allora
ci porti novità Webb?” chiese Harm molto pratico.
“Si,
molte in effetti!” e cominciò a raccontare delle
ore passate con il ragazzo
“Come
gli abbiamo offerto lo sconto della pena ha subito vuotato il sacco:
non era
Smooth a gestire il laboratorio, temeva di compromettersi troppo, lui
si
occupava solo di piazzarla, il laboratorio l’aveva affidato
al ragazzo.”
“E
Clarckson allora?” domandò Mac
“Era
complice insieme ad Elvis o come cavolo si chiama. Fornivano loro i
soldi per i
macchinari e le attrezzature e si procuravano anche i clienti”
“Giocatori
del Casinò presumo”
“Si,
li truffavano a poker e poi una volta avviliti per l’ingente
perdita chiedevano
se si volevano tirare su con una dose…”
“Così
oltre perdere un mucchio di soldi pagavano anche per la
droga” asserì Mac
“Esatto,
con queste prove potevamo accorrere sul luogo
dell’appuntamento e prenderli con
le mani nel sacco…o meglio nel sacco pieno di soldi! Ma ci
abbiamo messo un po’
per convincere il ragazzo a dire proprio tutto e poi a denunciarli, era
terrorizzato” spiegò Clay
“Però
ha parlato vero?” chiese Harm preoccupato.
“Ha
detto tutto quello che sapeva, ne sono sicuro. Ma quando siamo arrivati
non
avevano alcuna banconota addosso se non pochi spiccioli e nessuno di
loro tre
parla! La loro fedina penale è lunga chilometri quindi li
possiamo trattenere
ma quei soldi ci servivano proprio!”
Harm
e Mac rimasero un attimo in silenzio pensando. Poi insieme si voltarono
a
guardarsi.
“Il
cd!!!”
“Ma
certo, che stupida corro a prenderlo!” e così
dicendo uscì dalla cucina per
salire le scale e sparire in camera
“Quale
cd??” chiese Webb sorpreso
“Intanto
che mi ‘intrattenevo col ragazzo’ Mac ha copiato
dei file dal computer del
laboratorio”
“L’abbiamo
sequestrato ma c’è una password, i ragazzi ci
stanno lavorando. Come ha fatto
Mac ad entrare?”
In
quel momento arrivò anche lei.
“Mac
c’era una password nel pc?” le chiese Harm stupito.
Mac
subito non si ricordò. Aveva fatto tutto di fretta, quasi
meccanicamente ma ora
che ci pensava…
“Ma
certo, è di nuovo la data di nascita della moglie,
l’ho fatto senza pensarci e
poi mi sono messa subito a copiare i file!” Sentiva Harm che
soffriva sotto i
pugni del ragazzo e non pensava ad altro che raggiungerlo.
“Che
uomo innamorato, dite che lei ne sa qualcosa?” chiese Harm
fiero della sua
marine
”Con questo scopriremo tutto!” disse prendendo il
cd. Tutti e tre si avviarono
verso la porta.
“Qui
avete finito, chiamate pure l’Ammiraglio, siete liberi di
tornare a casa!” e
uscì.
“Non
possiamo restare ancora un po’? Questa casa ha un non so che
di…” disse Harm
abbracciandola
“…romantico,
speciale, fantastico?” propose Mac
“Tutte
e tre!!”
“Dai,
io chiamo l’Ammiraglio, tu comincia a fare la tua valigia,
non vedo l’ora di
raccontare tutto ad Harriet!!”
“Tutto,
tutto?” chiese avviandosi su per le scale
“Oh
si, lei vorrà sapere proprio tutto!!”
Harm
cominciò raccogliendo le sue cose dal bagno e riponendole
nelle tasche laterali
della sacca, poi toccò alla biancheria e ai vestiti.
Notò un paio di giacche
appese alla stampella porta-abiti, le andò a prendere,
piegandole sentì come un
rumore di carta accartocciata. Frugò nelle tasche di una di
esse e trovò i
documenti che il loro cerimoniere gli aveva dato mentre scappavano dal
Casinò.
Li scorse con gli occhi e con la mente tornò a quel giorno.
Si sedette sul
letto con un pensiero in testa. E se li avesse firmati?
Perché aspettare
ancora? Sarah era con lui, erano
innamorati…perché aspettare?
Prese
una penna dal comodino, lesse la seconda pagina, alla fine di questa
c’erano
gli spazi per le loro due firme. Harm fece per appoggiare la penna alla
carta
quando la vide. La firma di Mac era lì che lo fissava,
lineare e chiara.
Harm
sorrise commosso
“L’aereo
parte fra due ore, è meglio se ti affretti!!”
disse Mac sbirciando dalla porta
bella e sorridente come non mai.
Harm
firmò subito, poi prese sua moglie in braccio baciandola
forte e promettendole
che presto avrebbero celebrato le loro nozze con una cerimonia
fantastica.
Ovviamente il loro piccolo sarà comodo comodo nella pancia
della mamma a
godersi l’evento!!
Fine
Angolo
dell’autrice:
e
così finisce anche questa pazza fanfic.. lo so, lo so..non
sarebbe mai potuta
accadere una cosa del genere.. ma vabbè.. sognare
è lecito no??
Grazie
a tutte voi!!
Alla
prossima!! ;D