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Autore: Melanto    01/09/2011    8 recensioni
Aria. Acqua. Terra. Fuoco. Alla disperata ricerca del Principe scomparso, mentre nel cielo rosseggia un'alba che odora di guerra. Una lotta contro il tempo per ritrovare la Chiave Elementale, prima che finisca nelle mani del Nero, e salvare il pianeta.
Siete pronti a partire?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Hajime Taki/Ted Carter, Mamoru Izawa/Paul Diamond, Teppei Kisugi/Johnny Mason
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Elementia Esalogy'
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Dove eravamo rimasti:
«Il tranquillo scorrere della vita nel Regno degli Ozora viene spezzato dall'improvvisa dichiarazione di guerra da parte di Minato Gamo, nobile esiliato nelle infauste terre del Nord dopo che il colpo di stato da parte del padre fallì miseramente.
A peggiorare la situazione si aggiunge la notizia della scomparsa del futuro erede al trono, il Principe Tsubasa, in viaggio nelle Terre del Sud per cercare di conoscere più da vicino le realtà dell'intero reame. Con lui, sembra sia scomparsa anche la Chiave Elementale, un preziosissimo manufatto che fu lasciato, migliaia di anni prima, dalle quattro Dee Elementali.
Mentre fervono i preparativi per un viaggio che porterà l'Armata Reale e gli eserciti delle Scuole Elementali al confine con il Nord, quattro giovani Elementi vengono mandati alla ricerca del Principe e della Chiave affinché questa non cada nelle mani del Nero, lo Stregone più potente di Elementia alla guida dell'AlfaOmega, congrega di Stregoni praticanti la Magia Nera e votati alla malefica Dea Kumi, la Reietta.
Ma le cose si presentano da subito più difficili del previsto: la partenza ritardata, uno scontro difficile con un Demone dei Deserti, la rischiosa quarantena nella città di Sundhara.
Tra i battibecchi continui di Aria e Fuoco e la pazienza infinita di Terra e Acqua, ognuno di loro imparerà a conoscere di più sé stesso e i propri compagni.
Il viaggio è ancora lungo...»




ElementiaTheWarLocandina



ELEMENTIA
- The War -





CAPITOLO 6: Il Circo Acquatico (parte I)

Dhèver – Regno degli Ozora, Terre Centrali

Dhèver sorgeva alla fine dell’esteso campo vulcanico chiamato Sekàr. Lo stesso che, con le sue esalazioni sotterranee, stava per uccidere Sundhara.
Ma a Dhèver la situazione era completamente diversa.
Quando i quattro Elementi avevano varcato le soglie della città, si erano trovati davanti un luogo brulicante di vita, schiamazzi, mercati e visitatori provenienti da ogni dove perché Dhèver, proprio grazie al Sekàr, aveva le più belle sorgenti calde di tutto il Regno.
“Principe o non Principe, non voglio sentire ragioni” esordì Teppei mentre passeggiavano per le vie del centro alla ricerca di una locanda in cui alloggiare. Erano giunti sul far della sera, troppo tardi perché il Doge potesse riceverli, e avevano deciso di trovarsi una sistemazione per la notte, ma l’impresa si stava rivelando molto più ardua del previsto. “Prima di lasciare Dhèver, voglio assolutamente provare le loro terme. Chissà quando mi ricapiterà di passarci!”
Mamoru sbuffò, continuando a guardarsi intorno. “Invece di pensare a mettere a mollo le chiappe, io mi preoccuperei di trovare un letto per dormire! Se continua così ci toccherà accamparci all’esterno della città.” Incrociò le braccia senza lasciare le redini del cavallo. “Accidenti! E’ possibile che non ci sia nemmeno una stanza libera?! Tutte occupate!”
“Beh, Dhèver è un luogo di villeggiatura molto rinomato e in questo periodo dell’anno è ancora più difficile del solito trovare qualche posto: ci sono svariate feste e fiere importanti anche nelle città vicine e i visitatori scelgono questa come punto di appoggio” spiegò Hajime con calma, ma l’Elemento di Fyar non era affatto d’accordo.
“Villeggiatura?! Tsk! Non mi sembra il periodo più adatto per andare in vacanza: sai, si avvicina una guerra” ironizzò.
Yuzo sorrise. “Sei il solito cinico. L’intero Regno degli Ozora non può bloccarsi del tutto in attesa del grande scontro, e poi non credo che gli abitanti prendano sottogamba la situazione, solo, cercano di vivere normalmente la loro vita. È un modo come un altro per esorcizzare la paura. Credo sia comprensibile…”
“Risparmiami la morale, volante!” lo zittì Mamoru con una smorfia “E facci la grazia di non intossicarti stavolta, va bene?”
L’altro sorrise, alzando un rassegnato sguardo al cielo. “Va bene, va bene.”
Lentamente continuarono a camminare, cercando di destreggiarsi tra la fiumana di gente che, nonostante fosse già ora di cena, affollava la strada impedendo loro di camminare affiancati.
“Cerchiamo di non perderci” esclamò la Fiamma di Fyar, afferrando Yuzo per un polso e trascinandolo avanti “Tu con me perché non si sa mai.”
“Ma… non dovevamo essere in tregua?!” domandò il giovane con perplessità.
“Certo che lo siamo, ma questo non significa che non possa punzecchiarti!”
“Ah, capisco: tregua ‘a-modo-tuo’ insomma.”
“Ovvio!” rispose Mamoru, sorridendo con una soddisfazione quasi infantile. “Sei sicuro che l’intossicazione sia passata del tutto?”
“Sì, sì, non preoccuparti. Mi sono bastati un paio di giorni.”
L’Elemento di Fuoco girò la faccia, arrossendo leggermente. “E chi si preoccupa! Era solo a titolo informativo!” Gli sarebbe costato troppo ammettere l’esatto contrario. Si era già esposto abbastanza quando si trovavano a Sundhara, ricorrendo addirittura al ‘Bacio di Maki’. Non poteva certo continuare a fare la chioccia protettiva nei suoi confronti, altrimenti chissà che si sarebbe messo in testa quello stupido volante.
Intanto, dietro di loro, un po’ più distante, Hajime cercava di non perderli di vista, nonostante Teppei lo richiamasse ogni momento.
“Ehi! Hai visto quante bancarelle? Però dicono che il mercato migliore sia quello di Dhyla, sembra ci sia tutto l’anno. Visto che è una delle nostre tappe, chissà se quel musone di Mamoru ci permetterà di dargli un’occhiata!” affermò il tyrano.
“Teppei, ricordati che non siamo in viaggio di piacere.”
“Sì, sì. Lo so. Ma almeno una sbirciatina!” insistette l’altro imperterrito, facendo alzare ad Hajime gli occhi al cielo con rassegnazione. Quando li riabbassò non riuscì più a scorgere né Mamoru, né Yuzo che erano stati come inghiottiti dalla folla all’interno della quale cercavano di destreggiarsi.
“Accidenti!” sibilò con disappunto, scrutando tra i passanti nel tentativo di individuarli in qualche modo, ma con scarsi risultati. Rapidamente afferrò il compagno per un braccio, cominciando a trascinarlo. “Muoviti Teppei, abbiamo perso gli altri!”
Nella foga non riuscì a evitare la giovane che gli era improvvisamente passata davanti, urtandola con forza e facendola sbilanciare. Per poco non cadde, ma la sconosciuta riuscì a non rovinare al suolo.
“Oddee! Perdonami! Sono terribilmente mortificato, non l’ho fatto di proposito…” si scusò subito il Tritone mentre Teppei, accanto a lui, scuoteva il capo con rimprovero.
“Lo vedi che non si fanno le cose di fretta?” gli disse, e per un momento all’Elemento d’Acqua venne voglia di strozzarlo: se non l’avesse fatto distrarre, di certo non avrebbe perso di vista i compagni!
“Non preoccupatevi.” La sconosciuta diede una rapida sistemata all’ampia gonna che tintinnò a ogni suo movimento; numerosi ciondoli ne decoravano le rifiniture. “Con la confusione che c’è a Dhèver può capitare, non fatevene cruccio.”
Lentamente si tolse lo scialle sotto cui nascondeva una corta capigliatura castano chiara. Due occhi azzurri si focalizzarono su di lui e Hajime la riconobbe all’istante.
“Rika?!” domandò con incredulità, temendo di essersi sbagliato, ma la ragazza dapprima inclinò leggermente il capo di lato e poi distese uno smagliante sorriso.
“Hajime di Ilar?!” esclamò entusiasta “E ci sei anche tu, Teppei!”
“Rika Ozawa(1)?!” Il tyrano l’abbracciò subito con affetto “Sei proprio tu!”
“Oddea, ragazzi, da quanto tempo non ci vediamo?”
“Anni, ovviamente” sorrise Hajime prima di inarcare un sopracciglio con perplessità mista a preoccupazione. “Aspetta un momento… cosa ci fai a Dhèver? No, meglio: cosa fai fuori dal tempio di Rhanora?!”
La ragazza fece schioccare la lingua tra i denti, esibendo un sorriso un po’ imbarazzato “Veramente… io non sono più una Sacerdotessa Elementale.”
“Cosa?!” e il Tritone sgranò gli occhi per la sorpresa mentre lei si limitava a scrollare le spalle con una certa filosofia.
“A volte le cose cambiano” disse con un sincero sorriso.
“Ma… cosa è successo? Per quale motivo hai-” ma Hajime non riuscì a terminare la frase che una vocettina stridula interruppe la loro conversazione.
“Mam-ma! Mam-ma!” strepitò una bambina, agitandosi tra le nerborute braccia di una signora di mezza età che cercava di tenerla, ma la piccola non sembrava intenzionata a stare ferma e continuava a tendere le manine verso la giovane.
“Rika, perdonami, ma non vuole saperne di stare con me!” si giustificò la donna, lasciandole la bambina e asciugandosi il sudore con il fazzoletto.
Hajime e Teppei rimasero a osservare l’amorevole scenetta con tanto d’occhi e senza dire una parola fino a che fu Teppei a trovare il coraggio per domandare un titubante: “Tu-tua figlia?”
Rika sospirò senza smettere di sorridere. “Vi presento Mayleen.”
“Che amore!” si illuminò il tyrano, facendo amicizia con la piccola dai folti capelli ricci e gli occhi vispi.
Un passo più indietro, il Tritone cercò di sorridere senza nascondere un certo disagio.
“Non approvi, non è così?” gli domandò l’ex-Sacerdotessa.
“Non sei un po’ troppo giovane? Hai solo diciotto anni, in fondo…”
“Lo so, ma valutavo l’idea di lasciare Rhanora già da molto tempo: essere innamorati di qualcuno che non sia la Dea non è permesso a noi Sacerdotesse, e io avevo trovato qualcuno che per me contasse più della Divina Yoshiko.”
“Non hai bisogno di giustificarti con me. Non sono nessuno per poterti giudicare” scosse il capo Hajime, “ma da amico, se la tua scelta ti ha reso felice, allora sarà anche la mia felicità.” Concluse con un sincero sorriso, prima che intervenisse Teppei.
“Secondo me, hai fatto bene. Non ho mai compreso la clausura delle Sacerdotesse Elementali” disse con severità “E se vi hai rinunciato per il desiderio di costruire una famiglia, beh, hai il mio pieno appoggio.”
“Teppei!” lo riprese Hajime, mentre Rika ridacchiava della sua espressione severa. “Sai benissimo quale sia il sacro compito delle Sacerdotesse: devono proteggere gli Elementi Eterni e la clausura è una condizione necessaria.”
“Beh, vorrei vedere te costretto a stare chiuso nel tempio di Rhanora senza la possibilità di interagire con l’esterno” insistette il tyrano.
“Oh, andiamo! Nessuno costringe le Sacerdotesse a divenire tali!”
“Ma la volete finire?!” continuò a ridere Rika “Non vi metterete a parlare dell’Etica Elementale spero! Piuttosto… ancora non mi avete detto cosa fate a Dhèver: è lontana sia da Tyran che da Agadir.”
Hajime mosse nuovamente lo sguardo a scrutare la folla. “Veramente eravamo in quattro, ma sai anche tu come è fatto Teppei, mi ha distratto e abbiamo perso di vista i nostri compagni.”
“Vuoi dare tutta la colpa a me adesso?!” l’Elemento di Terra incrociò le braccia con stizza. “Ti ricordo che sei stato tu a sbattere contro Rika e a distrarti!” poi sospirò “Chissà se Mamoru ha trovato una locanda…”
“Cercate alloggio?” domandò la ragazza.
“Sì, da quando siamo arrivati in città ci siamo fermati a ogni locanda, ma senza successo…” spiegò Teppei.
“Non troverete mai un posto. La città è piena in questo periodo dell’anno” e l’affermazione di Rika mandò alla deriva tutte le loro speranze. Avrebbero dovuto accamparsi all’esterno di Dhèver e potevano già immaginare l’imperituro borbottare di Mamoru, quando…
“Ma se volete, posso ospitarvi a casa mia.” La proposta della ragazza si attirò immediatamente la loro attenzione. “Dove vivo non abbiamo sicuramente problemi di spazio.”
“Dici sul serio? Sicuro che non disturbiamo?”
“Oh, Teppei. Gli amici non disturbano mai, anzi, sarà un piacere avervi ancora un po’ con me come quando eravamo piccoli.”
Il tyrano scambiò una rapida occhiata con Hajime che annuì. “Allora temo che approfitteremo della tua ospitalità.”
Teppei batté una mano sulla spalla del compagno.
“Perfetto! Aspettatemi qui, vado a recuperare Yuzo e Mamoru, farò in un attimo, non devono essere arrivati lontano.”

“Ecco, lo sapevo io, e meno male che mi ero raccomandato. ‘Tutti uniti’ avevo detto, ma si vede che quando parlo io nessuno mi ascolta!”. Mamoru stava sbraitando da una serie interminabile di minuti, con buona pace del volante che lo ascoltava rassegnato.
“Mamoru, non essere sempre così intransigente, lo vedi anche tu quanta gente c’è per le vie di questa città. Cerca di capirli…”
“Ma io l’avevo detto o no che dovevamo restare uniti?” si impuntò l’altro.
“Sì, l’avevi detto, ma-”
“E allora lo vedi che nessuno mi ascolta e fa come dico?”
Yuzo lo osservò per qualche secondo, inarcando un sopracciglio. “Non è che soffri un po’ di complessi di inferiorità?”
L’Elemento di Fyar avvampò per la collera, cominciando a sbraitare ancora più forte. “Io non soffro di nessun complesso, volante!”
“Sì, sì, come non detto. Scherzavo!” si difese sforzandosi di non ridere e alzando le mani in segno di resa.
“Inferiore… io?! Tsk!” masticò ancora Mamoru, scuotendo il capo con decisione prima di riprendere con le sue invettive. “E comunque adesso dovremo perdere altro tempo per andare a cercare quei due: comincia a dire addio alla possibilità di dormire in un bel letto comodo, non troveremo mai delle stanze.”
Ma proprio quando ormai Yuzo si stava rassegnando all’idea di sentire per tutta la serata gli improperi della Fiamma, scorse tra la folla la figura di Teppei che cercava di farsi largo, guardandosi attorno con frenesia.
“Grazie alle Dee!” sospirò con un largo sorriso, cominciando a sbracciarsi per farsi individuare. “Teppei! Teppei siamo qui!”
Anche Mamoru lo adocchiò e incrociò le braccia al petto. “Era ora!”
Sentendosi chiamare, il tyrano si alzò sulle punte per riuscire ad avere una maggiore visibilità e scorse, finalmente, i compagni che stava cercando.
Ehi!” gridò, agitando entrambe le braccia.
“Adesso mi sente. E dov’è Hajime? Mi verrà un’emicrania!” Mamoru si portò stizzosamente le mani ai fianchi, esibendo una dura espressione di rimprovero e gonfiando il petto, incamerando la giusta quantità di aria per sciorinargli l’intera ramanzina d’un fiato.
“Mamoru, ti prego…”
“Tu, taci.” ringhiò appena, per poi concentrarsi completamente verso l’Elemento di Terra, ma come fece per parlare l’altro lo batté sul tempo.
“Abbiamo trovato un alloggio!” esordì entusiasta, rimanendo in attesa di una risposta da Mamoru. A quest’ultimo si strozzarono in gola tutti gli improperi. Inarcò un sopracciglio mentre inclinava la testa di lato. Un sorriso smagliante distese le sue labbra.
“Davvero?!” esclamò con lo sguardo illuminato da fiamme di gioia.
“Sì, esatto! Seguitemi, Hajime ci sta aspettando!” rapidamente fece dietro front seguito a ruota dai suoi compagni che, nuovamente, vennero inghiottiti dalla folla.

Dopo che Teppei fu scomparso nel via vai di cittadini e turisti, Hajime tornò a concentrarsi su quell’amorevole quadretto familiare, abbozzando un sincero sorriso. “E’ davvero una bella bambina, Rika.”
La ragazza rispose al suo sorriso, stringendo a sé la piccola. “Lo so, è il mio piccolo tesoro” e mentre parlava, Mayleen le rivolgeva solari sorrisi e deliziose smorfiette.
Assumendo un’espressione più seriosa, il Tritone aggiunse: “Come è stato l’allontanamento da Rhanora?”
La ex-Sacerdotessa sospirò con forza e, già in quello, Hajime poté comprendere come non fosse stato per nulla facile.
“Come hai detto tu, nessuno ci obbliga a essere delle Sacerdotesse Elementali, ma quando smettiamo di esserlo, soprattutto se per nostra scelta, quello che riceviamo è solo una maschera di indegna freddezza. Diciamo che nessuno è venuto ad augurarmi buona fortuna.”
“Forse Teppei ha ragione: il sistema è regolato da una condotta troppo rigida.”
“O forse quello ad aver ragione sei tu: il nostro compito non si svolge alla luce del Sole, ma le nostre responsabilità sono dieci volte superiori alle vostre” si strinse nelle spalle “Doveva pur esserci un prezzo da pagare per essere le più vicine alle Dee.” E nonostante tutto riuscì a sorridere con una certa ironia per quanto dalle azzurrissime iridi trapelasse, nitido, un senso di vergogna e di colpa.
Per stemperare l’improvvisa tensione, Hajime batté le mani, cambiando discorso. “Ma ancora non mi hai detto chi è il fortunato vincitore del ‘terremoto di Ilar’!”
Rika arrossì, agitando minacciosamente un pugno. “Ehi! Non sono più una bambina, ho smesso di fare disastri! Ma guarda che antipatico!”
“Vai sempre su tutte le furie quando ti prendono in giro” rise il Tritone.
“Non è vero!” poi abbozzò un sorriso un po’ titubante. “Per quanto riguarda mio marito… ecco lui…” ma non riuscì a terminare la frase che la bambina prese ad agitarsi tra le sue braccia, tendendo nel vuoto le manine.
“Pa-pà! Pa-pà!” chiamò entusiasta in direzione della folla attorno a loro.
“Rika! Eccovi finalmente, ma dove vi eravate cacciate?”
Hajime riconobbe subito quella voce dall’inflessione burbera e spavalda, dipingendosi immediatamente un’espressione tra l’incredulo e il contrariato.
“Dimmi che non è come penso” mormorò, senza nemmeno voltarsi, ma scuotendo il capo “dimmi che non hai sposato proprio lui…”
“Hajime non arrabbiarti e non partire prevenuto…”
Ma il Tritone continuava a scuotere il capo come il pupazzo di un carillon. “Con tutte le persone che ci sono sulla faccia di Elementia, non dirmi che ti sei innamorata proprio di…”
“E tu che diavolo ci fai qui, squamato di Agadir?!” gli si rivolse l’ultimo arrivato con il suo irritante tono carico di disprezzo. Hajime si trovò a sospirare, girandosi finalmente a osservare quello che, un tempo, era stato un suo compagno d’Acqua.
“…Koshi Kanda(2).”
L’altro sbuffò, incrociando le braccia al petto. “Elementia è davvero piccolo se ci siamo riusciti ad incontrare in mezzo a questa moltitudine di persone. E sappi che non è affatto un piacere rivedere il brutto muso di voi mezzi pesci, Taki.”
“Sentimento reciproco, traditore, che sei scappato da Agadir nel cuore della notte e con la coda tra le gambe come il vigliacco che sei” rispose a tono il Tritone. Lo sguardo di Kanda si fece più tagliente, mentre snudava i denti e prendeva una posizione d’attacco.
“Bada a come parli, DentiSplendenti, o ti limo le zappe a suon di pugni!”
Tsk! Non credo che cambierai: rozzo eri e rozzo sei rimasto” sbuffò con stizza, rivolgendosi nuovamente alla giovane. “Mi dispiace, Rika, ma dopo le ultime scoperte, temo che dovremo rifiutare la tua ospitalità, lo dico per il bene della salute mentale di entrambi.”
A quella frase, Kanda scattò su come una molla. “Ospi-che?! Non dirmi che avevi invitato mezzo pesce a casa mia?!”
“Adesso finitela!” la ex-Sacerdotessa ridusse gli occhi a due fessure sottili come spilli, azzittendo entrambi i contendenti. “Hajime: piantala di giudicare per partito preso, soprattutto quando i moventi di certe azioni non li conosci” lo ammonì, facendolo arrossire per la vergogna. “E tu, Koshi, ricorda che quella è casa nostra. E come io tollero i tuoi amici spacca-mobilio, tu dovrai tollerare i miei, quindi, Hajime e i suoi compagni resteranno da noi per tutto il tempo che sarà loro necessario, sono stata chiara? E se la cosa non ti sta bene, ti sbatto nel tendone dei rettili senza pensarci due volte!”
Anche il non più Elemento d’Acqua si azzittì di colpo, cessando le ostilità. Solo allora la giovane tornò a sorridere annuendo con soddisfazione. “Bene così!”
La bambina cominciò a battere le mani entusiasta. “Mam-ma! Mam-ma!”
“Ha il solito caratterino…” mormorò Hajime.
“Già” convenne Kanda “e questo è niente.”
“Credo sia la tua punizione divina.”
“Non nego che certe volte… l’ho pensato anch’io!”

Mamoru trotterellava, seguendo il tyrano, con espressione sorridente e soddisfatta.
“Ma non eri furente fino ad un attimo fa?” Yuzo, accanto a lui, sorrideva del suo repentino mutamento, pensando che l’Aria e il Fuoco non fossero così diversi, tranne che per l’aggressività.
“Pensa ai fatti tuoi, volante” rispose l’interpellato con la sua solita malagrazia, ma mantenendo l’espressione gioiosa. “La sola idea di non dover passare la notte in un sacco a pelo è sufficiente a scacciare tutti i mali.” Si rivolse al compagno di Terra. “Dove si trova la locanda? In qualche vicolo? Nel tratto che io e il volante abbiamo percorso, non ne abbiamo viste…”
“No, veramente non alloggeremo in una locanda.” Teppei si volse appena, cogliendo la sorpresa nei loro occhi.
“Ah, no?”
“Io e Hajime abbiamo incontrato una nostra amica di Ilar, ha detto che ci ospiterà a casa sua.”
Gli occhi di Mamoru si illuminarono di nuovo, mentre stringeva il pugno con entusiasmo. “Pernotteremo gratis?! Che colpo di fortuna per le nostre finanze!”
“Mamoru!” lo rimproverò Yuzo “Non ti facevo così venale!”
L’altro si strinse nelle spalle. “Non sono venale, sono solo molto pratico e risparmiare male non ci farà.”
Teppei si attirò la loro attenzione e aumentò il passo. “Ecco gli altri! Hajime!”
“Ah, li hai trovati subito, meglio così” annuì il Tritone con un sorriso “Rika, ti presento i nostri due compagni di viaggio: Yuzo Shiroyama e Mamoru Izawa.”
La ragazza esibì un cordiale sorriso, accennando un inchino. “Piacere di conoscervi.”
“Il piacere è nostro e ti ringraziamo di cuore per la tua ospitalità” rispose il volante, mentre la Fiamma gli faceva il verso, ruotando gli occhi.
“Ti devo chiamare ‘cortesino’, altroché.”
“Eh? Ma… ma che ho fatto, adesso?!”
“Niente, niente. Lascia stare.” Mamoru agitò una mano e accennò un saluto col capo in direzione di Rika. “E’ fatto così, sopportalo per questo giorno che saremo tuoi ospiti.”
Kanda osservò tutti e tre i nuovi venuti con attenzione. “Siete tutti Elementi. E di scuole diverse, per giunta. Che diavolo c’è dietro?”
Il Tritone lanciò fugaci sguardi all’intorno. “Non qui, Kanda, sarebbe meglio riparlarne lontano da orecchie indiscrete…”
“Come hai fatto a capirlo così velocemente?” Teppei lo osservava con tanto d’occhi, mentre Mamoru assumeva un piglio più severo.
“Solo chi ha a che fare con la magia avrebbe potuto avvertirlo quasi d’istinto…”
Hajime sospirò. “Lui è il marito di Rika, Koshi Kanda…”
“…un tempo mezzo pesce come DentiSplendenti qui presente.”
“Davvero?!” sbottò il tyrano.
“Sì” confermò l’Elemento d’Acqua “Lui era un Tritone di Agadir.”

Riuscirono a lasciare il perpetuo via vai di gente grazie alle indicazioni di Rika che conosceva quella città molto meglio di loro. Affiancata dal marito, li guidò per stradine secondarie meno affollate e più tranquille.
“Accidenti! Non avevo mai visto una città così popolata. Da diventare matti!” Teppei si portò le mani dietro la testa, osservando il cielo stellato che appena si intravvedeva tra i tetti delle case.
“Dhèver è una meta turistica per quasi tutto l’anno grazie alle sue sorgenti calde.” spiegò Rika “In questo periodo, poi, in cui si concentrano le maggiori fiere del Sud, diventa davvero invivibile, ma si tratta solo di farci l’abitudine.”
Al solo nominare le terme, il tyrano si galvanizzò rivolgendo una supplichevole occhiata alla Fiamma di Fyar. “Mamoru, ti prego, prima di lasciare Dhèver dobbiamo assolutamente provarle le sorgenti!”
“Teppei, non siamo in vacanza.”
“Eddai, solo una nuotatina! Ti prego, ti prego, ti prego!”
Mamoru ruotò gli occhi in un misto di noia e rassegnazione. “D’accordo, vedremo…”
“Sì! Farò il bagno nelle terme!” esultò l’Elemento di Terra, raggiungendo rapidamente la testa del gruppo dove c’erano Hajime e Yuzo. Quest’ultimo teneva in braccio la piccola Mayleen che non voleva saperne di lasciarlo andare: appena lo aveva visto, aveva cominciato ad agitarsi, sporgendosi con insistenza nella sua direzione tanto da rischiare quasi di sfuggire alla presa di Rika.
“Ehi! Ho detto ‘vedremo’!” gli urlò dietro Mamoru, ma il tyrano non lo ascoltava già più, lasciandolo sospirante. “Ho a che fare con degli Asylum travestiti da Elementi.”
Tsk! Elemento di Fuoco, non c’è che dire” ridacchiò Kanda accanto a lui.
“Si nota?”
“Non era un complimento.”
Mamoru gli rivolse un mezzo sorriso sbilenco dei suoi. “Tu mi sei simpatico, dico sul serio.”
“Certo che siete un gruppo davvero variegato: una Fiamma di Fyar, un Tritone di Agadir, un tyrano…” indicando Teppei “…e mi gioco la testa se quello non è un piccione di Alastra: perfettino ed educato con l’aria poco sveglia.”
Mamoru sbottò a ridere più forte. “Confermo: mi sei dannatamente simpatico!”
“Koshi!” lo ammonì Rika,  portandosi le mani ai fianchi “Non trattare male i nostro ospiti!” ma Mamoru assunse le difese dell’ex-Tritone.
“Non è scortesia, ma la pura verità: il volante è effettivamente stupido” disse con candore e la ragazza non trattenne una risatina, tornando ad osservare proprio l’Elemento di Aria con espressione estatica.
“A me, invece, sembra molto gentile e poi… Mayleen lo adora, non l’avevo mai vista così a sua agio con uno sconosciuto. Trovo che Yuzo abbia un innato senso paterno.”
“Senso… paterno…” ripeté lentamente Mamoru, osservando come il volante coccolasse affettuosamente la bambina e questa gli rivolgesse risolini deliziati. Una strana immagine di allegra famigliola cominciò pericolosamente a focalizzarsi nella sua testa, facendolo avvampare fino alla punta delle orecchie e scuotere il capo con forza affinché quello stuolo di pargoletti identici al volante scomparisse il più presto possibile, e non volle nemmeno lontanamente chiedersi perché la figura femminile, accerchiata da quei mocciosi, gli fosse così terribilmente familiare.
Koshi Kanda si strinse nelle spalle, incrociando le braccia al petto. “Mah, se lo dici tu, tesoro…”
Lei gli lanciò un’occhiata traversa e un sorrisetto perfido. “Sei solo geloso perché è più bravo di te!”
Quelle parole lo punsero sul vivo. “Che cosa?! Vuoi forse dire che non sono un buon padre?!”
“Oh, ma certo che lo sei” miagolò lei in uno sbatter di ciglia “Tranne quella volta che ti avevo mandato a prendere un abitino per la piccola e ne hai portato uno di tre taglie più grandi…”
“I bambini crescono in fretta!”
“…o quella volta che ti avevo chiesto di prepararle la pappa e  tu hai bruciato tutto…”
“Lo sai che non sono mai stato bravo a cucinare!”
“…per non parlare di quella volta in cui hai dovuto cambiarle il pannolino. Quanto ci hai messo? Ah! Mezz’ora! E il bagno era divenuto un porcile!”
“Sì, ma sono riuscito a cambiarglielo! Nessuno è perfetto!” concluse, girando il viso di lato.
Rika affilò ancora di più il suo ghignetto di puro divertimento. “Davvero?” insinuò, per poi attirarsi l’attenzione dell’Elemento d’Aria con un cinguettante: “Yuuuzooo!”
Il giovane rallentò il passo, lasciando che i tre lo raggiungessero; Mayleen continuava a giocherellare con il lungo orecchino del volante.
“Sì?”
“Sai cucinare?”
“Sì, certo. Ad Alastra ce lo insegnano” annuì con un sorriso mentre Rika sbatteva velocemente le ciglia.
“Ma che bravi!” disse, lanciando poi un’occhiata ironica al marito.
“Veramente” intervenne Hajime “lo insegnano anche ad Agadir, ma io non sono particolarmente ferrato, anche se Koshi lo era ancor meno di me.”
La ex-Sacerdotessa si illuminò, avvertendo aria di pettegolezzo con cui poi avrebbe preso in giro il suo consorte. “Ah, sì?” trillò, aumentando il passo per raggiungere il Tritone e Teppei “Racconta!”
Kanda arrossì leggermente, sbuffando. “Grazie tante, DentiSplendenti. Non sprecarti a mettere una buona parola sul mio conto, eh, mi raccomando!” con stizza tenne dietro alla moglie, lasciando Fuoco e Aria arretrati e non risparmiò un’occhiata torva al volante che rimase perplesso.
“Ma… perché mi ha guardato così male?” domandò Yuzo, ma Mamoru era ancora in loop sulla stranissima e inquietantissima immagine di poco prima, tanto che il rossore al viso si accentuò non appena lui gli ebbe rivolto la parola.
“Ma che vuoi che ne sappia?!” rispose piccato per dissimulare l’imbarazzo.
Yuzo alzò gli occhi al cielo con ironia. “E io che lo vengo addirittura a chiedere a te” sospirò.
Ia-ia!” sillabò Mayleen, attirandosi la sua attenzione e Yuzo le rispose con un solare sorriso, sollevandola in alto. Lei agitò felicemente le manine nel vuoto, ridendo divertita.
“Sì. Ia-ia!”
La Fiamma di Fyar aveva le sopracciglia aggrottate fino al limite e l’espressione più schifata che avesse mai potuto fare.
“Oddee, sto per vomitare” decretò a quel quadretto terribilmente zuccheroso per il suo fegato.
“Ma sai almeno cosa ha detto?”
Mamoru lo guardò con ironia. “Sì, perché adesso mi verrai a dire che la lallazione di una poppante ha un significato, vero? Ma per favore.”
“Beh, se ci pensi non è così difficile da capire.”
“Io invece mi domando perché sto ancora qui a sentire le tue idiozie, volante.”
Yuzo osservò il suo profilo tipicamente imbronciato per qualche secondo, prima di sbuffare un sorriso. “Non ti piacciono proprio i bambini, vero?”
“Che perspicacia” ironizzò la Fiamma.
“Ma sei stato bambino anche tu.”
“E questo che c’entra?” disse agitando una mano con noia.
“I bambini sono molto più svegli di quello che si possa pensare” insistette Yuzo “Vero, Mayleen? ‘Ia-ia’?” la bambina prese ad agitarsi tra le sue braccia, aggrappandosi con forza al suo vestito e ripetendo la sillabazione.
Mamoru la osservò con un sorrisetto scettico prima inarcare un sopracciglio con una certa curiosità. La piccola non smetteva di guardare il volante, mentre diceva la sua cantilena. Poi scosse il capo.
Nah! Non vorrai farmi credere che sta dicendo ‘Aria’, spero!”
E invece il giovane di Alastra la pensava esattamente in quel modo.
“Sì, Aria” ripeté, solleticando la bambina “Giusto, piccolina?”
Ia-ia!”
“Oh, per favore. Come sei fantasioso” e pensò che i volanti non avessero proprio tutte le rotelle a posto, quando si sentì afferrare per un lembo della casacca che stava indossando. Mamoru si ritrovò due occhi azzurro intenso che lo fissavano con acceso interesse.
“E… e adesso che c’è?” borbottò, sentendosi in difficoltà sotto quello sguardo indagatore.
Oco!” esclamò la bambina con decisione “Oco!”
La Fiamma osservò prima la figlia di Rika, con evidente incredulità, e poi il volante. “No! Non provarci! Non è possibile che una bambina così piccola possa avvertire la nostra magia riuscendo addirittura a distinguerci!”
“E perché no, scusa? Potrebbe essere una questione puramente istintiva, in fondo, Mayleen è figlia di un Tritone e una Sacerdotessa Elementale, quin-”
“Cosa hai detto?” Mamoru lo interruppe con foga, arpionandogli un braccio all’improvviso. Il volante arrestò il suo incedere con sorpresa e leggermente intimorito dallo strano sguardo inquieto che gli stava rivolgendo.
“Me-me lo ha detto Hajime: Rika era una Sacerdotessa dell’Acqua, poi ha deciso di abbandonare il tempio per stare con suo marito. Una scelta molto romantica.”
La Fiamma lasciò lentamente la presa, spostando altrove lo sguardo, ma senza dire nulla.
Oco?” lo chiamò Mayleen e anche lei sembrava perplessa, mentre lo osservava con i suoi occhioni azzurri.
“Sì…” Mamoru allungò una mano che la bambina afferrò subito, entusiasta “sei proprio una bambina sveglia.” Uno strano sorriso aleggiò per un momento sulle sue labbra, prima di dissolversi come un’ombra. La pece dei suoi occhi acquietò l’improvviso ribollire.
Yuzo lo aveva osservato senza capire il repentino mutamento, ma quando tentò di domandare qualcosa, Rika si attirò la loro attenzione.
“Ragazzi, May vi sta forse dando il tormento?” domandò, notando come fossero rimasti più arretrati.
“Oh no, figurati!” negò il volante mentre raggiungevano il gruppetto.
“Mi dispiace di averla mollata a te” rise la giovane, mentre Kanda allungava le mani per riprenderla.
“Forza, monella. Vieni da papà.”
“Pa-pà!” ripeté la piccola, sporgendosi in direzione del genitore.
“A quest’ora avresti già dovuto essere a letto, lo sai?” l’uomo prese la figlia dalle braccia di Yuzo, lanciandogli l’ennesima occhiataccia cui lui tentò di far fronte con un sorriso tirato, prima di mormorare in direzione di Mamoru.
“Ma… gli ho forse fatto qualcosa?”
L’interpellato rise, scuotendo il capo. “No, è solo che vede minata la sua posizione di ‘maschio alfa’.”
“La sua… cosa?” fece eco Yuzo senza capire. Il compagno gli batté una pacca di consolazione sulla spalla, ridacchiando senza ritegno.
“Niente, volante, niente.”

“Manca ancora molto, Rika?”
I suoni del centro cittadino erano andati lentamente scemando senza però scomparire del tutto e anche le case andavano diradandosi a mano a mano che avanzavano per stradine secondarie.
“No, Teppei, ormai siamo quasi arrivati, alla fine di questa strada potremo già vederla.”
Hajime intervenne. “A proposito” disse “Non mi hai ancora detto come siete arrivati a Dhèver: è lontana sia da Rhanora che da Agadir, per non parlare di Ilar…”
“E’ per via del nostro lavoro” spiegò la giovane “Vedi, in questa città avevano bisogno di guardiani molto… particolari” tentennò per trovare le parole più adatte, ma il Tritone inarcò un sopracciglio con perplessità.
“Guardiani? Guardiani di cosa?”
La ragazza gli strizzò l’occhio, mantenendo uno strano alone di mistero. “Abbi un po’ di pazienza, tra poco lo vedrai e se è per quello ci abiterai anche, in fondo, il nostro posto di lavoro è anche la nostra casa.”
Hajime parve sempre più confuso, mentre Teppei era terribilmente curioso.
“Non dirmi che siete i guardiani delle terme?!” domandò, su di giri “Sarebbe un vero colpo di fortuna!”
“Teppei, ma sei tremendo!” sbottò Mamoru.
“Era solo un modo per unire l’utile al dilettevole!” tentò di giustificarsi il tyrano, ma Rika infranse i suoi sogni sul nascere, ridendo.
“No, non siamo i guardiani delle terme, ma di qualcosa di molto più spettacolare e unico” si divertì nel vederlo rodersi dalla curiosità. Ma la risposta, ormai, era veramente a pochi passi.
In lontananza, si poteva già scorgere un intenso bagliore che diveniva sempre più forte a mano a mano che si avvicinavano, e anche il vociare delle persone era tornato molto più vivo e concitato alle loro orecchie.
Suoni di risate, schiamazzi e gridolini carichi di eccitazione e meraviglia sembravano preannunciare la presenza di qualcosa di straordinario alla fine della strada alla quale erano giunti.
“Dovete sapere che Dhèver non ha solo le terme come principale attrazione…” affermò Rika, fermandosi sul limitare di quello che si rivelò essere il bordo di un antico cratere al cui interno sorgeva, maestoso, un tendone dalle mille sfumature blu e dei tendoni più piccoli attorno al principale. Le luci delle grandi torce e candele lo illuminavano a giorno, mentre la quantità di persone che vagava per quell’enorme parco era davvero impressionante. Sulla sommità del tendone principale vi era la sagoma in ferro e smalto di una bellissima carpa che saltava fuori dall’acqua.
“…ma  ha anche l’unico Circo Acquatico esistente su Elementia!”




[1]RIKA OZAWA: chi se la ricorda? Vediamo, vediamo le mani alzate… ehhhh, ma siete pochini! Allora, per chi non sa bene chi sia questa giovane, basti dire che non è un personaggio del manga, ma esclusivamente dell’anime. In uno dei vari film/special/oav di CT (“La grande sfida europea”), i nostri eroi vanno a Parigi per giocare contro varie nazionali, alcune raggruppate tra loro, tipo quella europea. La manager della nazionale europea era una certa Rosemary Holden, ovvero, la nostra Rika Ozawa. X3 Salutatela!
La cosa più difficile con la gestione di questo personaggio è stata decidere di che minchia di colore avesse i capelli. XD No, non sono rossi/rossicci/quelchel’è, anche se io ricordavo di sì. Alla fine, valutando anche l’anime, è uscito che erano un castanochiaro-biondocenere-insomma. Ho optato per castano chiaro. (Rika Ozawa: *clicca*)

[2]KOSHI KANDA: il signorino, qui, non avrebbe bisogno nemmeno di presentazioni, ma visto che non tutti hanno letto il manga, è meglio rinfrescare la memoria. Koshi è il figo che Sanae avrebbe dovuto scegliere per provare il brivido della passione e del sano sesso sfrenato. Ahimé, Sanae ha scelto Tsubasa e adesso nel lettone dormono in tre: lei, lui e il pallone. *sbatte ciglia e sghignazza*
Ma tralasciando le minchiate, Koshi Kanda era un losco figuro, membro del club di boxe, che aveva una cotta per Sanae. Al terzo anno di liceo, il pirlotto ha sfidato Tsubasa in singolar tenzone per il cuore della pulzella. Ovviamente, ha perso (eh, ha sfidato il protagonista del manga! Per questo è un pirla). (Pirlotto Kanda: *clicca*)




…Il Giardino Elementale…



Non mi sembra quasi vero di scrivere in questo piccolo angolino dopo tutto questo tempo.
Tre anni.
L'ultimo aggiornamento risale al 2008. Dio, che vergogna. *facepalm*
Mi cospargo immensamente il capo di cenere; non si dovrebbe mai fare aspettare così tanto i propri lettori. Sono veramente mortificata, non succederà più, ve lo prometto.
In questi tre anni ho scritto moltissimo, ma non ho mai dimenticato Elementia né tutto ciò che le ruota intorno. Questa storia è sempre rimasta con me e ho sempre continuato a pensare a lei, a scrivere altri capitoli sparsi, a modificarla e arricchirla. Mi spiace di non essere stata costante, ma da questo momento in poi potete stare certi che non sarà più abbandonata. "Elementia: The War" primo e più lungo capitolo della Pentalogia (tre storie e due raccolte) avrà di sicuro una fine, su questo non dovrete mai dubitare.

Vi spiego subito come intenderò procedere da ora in poi: la storia verrà aggiornata SETTIMANALMENTE dandomi così modo di poter lavorare ai capitoli mancanti (che non sono molti, in verità, ma poiché sono molto lunghi e laboriosi richiedono molto tempo).
Per quanto riguarda la raccolta "Elementia: Fragments" che narra momenti della vita dei quattro Elementi precedenti agli eventi di "Elementia: The War", l'idea è quella di pubblicare a mano a mano i Fragments quando ciò che narreranno non sarà più spoiler della storia principale. Inoltre, ho deciso di ordinarli cronologicamente, cosa che, al momento, non è stata ancora fatta (a mano a mano che aggiornerò la raccolta, la sistemerò).

Ma adesso... gioiamo!
Elementia è tornata con una nuova città e, quindi, una nuova avventura per questi quattro giovanotti sempre sulle tracce del Principe Tsubasa.
XD spero che la locandina sia stata di vostro gradimento! Mi sono divertita a cercare eventuali attori che potessero impersonare Mamoru, Teppei, Hajime e Yuzo. E sappiate che non è stato affatto facile!
I prescelti sono due coreani e due giapponesi: Juri Aikawa nei panni di Mamoru Izawa (ho apprezzato questo attore nel dorama "Tokyo Ghost Trip" e interpretava un personaggio che era esattamente come ho immaginato il Mamoru di Elementia! ** Il dorama, poi, è carinissimo! XD); Lee Min Ho nei panni di Teppei Kisugi (sfido chiunque a trovare un asiatico con i capelli ricci °_°. E' stato difficilissimo! E, per dire, Lee Min Ho non è affatto riccio naturale! Meno male che ha dovuto interpretare un personaggio di Hanayori Dango e si è dovuto fare riccio per il ruolo! Altrimenti sarebbe stato ancora più faticoso! XD); Kenichi Matsuyama nei panni di Hajime Taki (** trovo sia molto affascinante e con l'espressione giusta per Hajime. Anche qui, trovare uno che avesse i denti a coniglio si è rivelato impossibile XD e poi penso che Hajime sia molto più carino di come appare - Takahashi non è mai stato un granché come designer XD); infine Won Bin nei panni di Yuzo Shiroyama (è ancora presto per scoprire perché gli ho messo questo cognome invece di Morisaki XD ma ci arriveremo! A ogni modo, io ADORO Won Bin *_* è strabravo! Ho visto un paio di film con lui, ed è veramente, ma veramente un ottimo attore! Ha l'espressione molto puccina e un bel sorriso: perfetto per Yu-chan! X3).

Chiudo con un enorme ringraziamento a chi recensì, all'epoca, l'ultimo capitolo, ovvero Solarial: SOLLYNAMIAAAAAA!!! *piange disperata* Mi dispiace da morire per aver tardato così tanto con questo aggiornamento!!! T_______T scusaaaaaa!!!

Di seguito potrete trovare i vari volumi dell'Enciclopedia Elementale e la Galleria di Fanart! :D
Vi ringrazio ancora scusandomi per l'ennesima volta e vi rimando alla seconda parte del capitolo!


Galleria di Fanart (nessuna aggiunta)

- Elementia: Fanart

Enciclopedia Elementale (nessuna aggiunta):

1) Enciclopedia Elementale – Volume Primo: Le Scuole Elementali e l’AlfaOmega

  • Capitolo 1: La Scuola di Tyran
  • Capitolo 2: La Scuola di Alastra
  • Capitolo 3: La Scuola di Fyar
  • Capitolo 4: La Scuola di Agadir
  • Capitolo 5: Gli Stregoni dell’AlfaOmega


  • 2) Enciclopedia Elementale – Volume Secondo: Elementia: storia e caratteristiche

  • Capitolo 1: La Storia
  • Capitolo 2: La Magia in Elementia
  • Capitolo 3: Le Divinità di Elementia


  • 3) Enciclopedia Elementale - Volume Terzo: Cicli di Studio e Titoli

  • Capitolo 1: Cicli di Studio
  • Capitolo 2: Titoli


  • 4) Enciclopedia Elementale - Volume Quarto: Gli Ozora ed i Gamo

  • Capitolo 1: La faida tra gli Ozora ed i Gamo
  • Capitolo 2: L'Armata Reale della famiglia Ozora
  • Capitolo 3: Le Legioni della famiglia Gamo


  • 5) Enciclopedia Elementale - Volume Quinto: Classi Magiche e Professioni

  • Capitolo 1: Elementi e Sacerdotesse Elementali
  • Capitolo 2: Erboristi e Stregoni
  • Capitolo 3: Naturalisti e Alchimisti

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