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Autore: Giuliuli    02/09/2011    2 recensioni
Molti dicono che la felicità non esiste, invece per me cè. Nascosta in un angolino del nostro cuore, in una canzone, in un sorriso, in un colore o in un momento.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ohi eccomi;) Finalmente ce l' ho fatta a pubblicarla un po' più in grande! Sono negata con il computer... Comunque spero di riuscire a strapparvi almeno un pensierino positivo... la storia è dal punto di vista di un ragazzo, non ho idea di cosa possa essere saltato fuori, di solito scrivo dal punto di vista di una ragazza perchè logicamente mi viene più istintivo... Bah.. spero che l' esperimento sia riuscito;) grazie mille a tutti, anche solo se darete un' occhiatina. Sull' autobus


    Normale, mi sento assolutamente normale quasi una nullità. Anzi, togliamo il quasi. Ecco sono in uno di quei momenti... quegli attimi acidi e piccanti che mi scendono giù per la gola come se stessi mangiando un pezzo di vetro.

    BLEAH! Perchè ogni tanto mi succede così? Cos' ho che non va?

    Tutto.

    Non sono un ragazzo speciale, non sono bravo in niente, non eccello da nessuna parte... Ok, so disegnare, da qualche parte ho una piccola venuzza artistica, ma a che mi serve? Ho 17 anni e cosa importa agli altri di un diciassettenne che sa impugnare una matita? Un tubo. E guardatemi... dovrei divertirmi, godermi la vita... e invece sto qui a deprimermi seduto in un autobus puzzolente con i giubbotti bagnati della gente che mi si strusciano contro, guardando il cielo grigio di pioggia come il mio umore e come i miei occhi. Eh si... ho gli occhi grigi. Che schifo. Nè blu, come il mare o come i principi azzurri che salvano le donzelle in pericolo, nè verdi, come le colline nei paesaggi dei quadri e nè rossi, come un vampiro assetato di sangue che almeno avrebbe fatto più scena di me. Grigi, grigio, invisibili, invisibile. Daccordo, lo ammetto, non sono proprio uno sfigato totale, voglio dire, gli amici ce li ho! Però ho anche le mie paturnie che mi colpiscono molto più spesso negli ultimi tempi. Come una gocciolina di pioggia che ti centra l' occhio proprio mentre stai attraversando la strada. Sento di non essere nessuno. Non sono nè carne, nè pesce, nè verdura, nè esuberante, nè chiacchierone, nè timidissimo. Non sono nè moro, nè biondo ,nè rosso, ma ho i capelli di un castano anonimo sempre scompigliati... Vogliamo continuare con i nè? Meglio di no altrimenti la lista si potrebbe allungare troppo. L' autobus si ferma ad un' altra fermata, davanti a piazza Maggiore. Una signora sulla sessantina con un profumo dolciastro che fa vomitare mi guarda in cagnesco. Vuole il mio posto, ma io sono troppo preso dai miei pensieri per accontentarla. Si allontana farfugliando qualcosa che assomiglia ad un: -... ah... i giovani d' oggi...-.Guardo i piccioni sporchi e grassi che svolacchiano di qua e di là. Mi sento esattamente una cacca di piccione su una statua. Uno schifo. Disgustoso e fuori posto.

    Poi però la vedo. Non la cacca, ovviamente.

    Seduta a qualche metro di distanza da me. La noto subito dal giubotto celeste che indossa. Uno sprazzo d' azzurro in questa buia giornata incolore. Risalta tra i cappotti scuri dei passeggeri, seri e tristi. Non mi guarda, ovvio. Fissa qualcosa con la testa rivolta verso il finestrino, sembra lontana anni luce, persa in un mondo tutto suo: lo sguardo sognante racchiuso in due grandi occhi acquamarina, quasi trasparenti. Il colore del venticello fresco dell' estate che porta in giro  sapori lontani e un po' malinconici ma pur sempre frizzantini. Sono imbambolato, spiazzato, ipnotizzato. Sembro di sicuro un maniaco ma non riesco a staccarmi dal suo viso, non posso e non voglio e dire che non mi sta neanche guardando... Le osservo i capelli,mossi e corti che le danno un aria sbarazzina.Sono bagnati e spettinati, ma così sembrano ancora più belli. Appena un po' più scuri del miele con dei riflessi più chiari, come se i pochi raggi di sole di questa giornata fossero rimasti impigliati tra i suoi capelli. In questo momento vorrei soltanto alzarmi e passare una mano tra quelle ciocche ribelli...

    ma che razza di pensieri faccio?!?! E' una sconosciuta, per la miseria!!

    Soffoco con violenza questo desiderio ma continuo a osservarla, il profilo del suo naso, piccolo e leggermente all' insù, semplicemente perfetto, la bocca carnosa e chiara perfetta per la sua carnagione quasi bianca. All' improvviso, non so quanto pagherei per scoprire i suoi pensieri, perchè ha appena arrossito e si è morsa un labbro.

    Cavoli, è dannatamente sensuale.

    Non resisto, tiro fuori il blocco da disegno, che da bravo studente di Liceo Artistico porto sempre con me, e comincio a disegnare, o meglio a disegnarla. La mia fermata è appena passata ma non me ne importa un fico secco. Un signore fuma, benchè il cartello con il divieto sia evidente, ma non sento neanche gli odori. Una signora comincia a litigare con il fumatore, urlano, ma non afferro nemmeno le parole. L' autobus trema, ma la mia mano è ferma, decisa, come mai lo era stata. In quel momento il mondo intorno a me viene cancellato da una gomma bianca e morbida, ci siamo solo io e lei, uno scrittore e la sua storia, un musicista e la sua musa, un pittore e la sua modella. Il suo viso sognante comincia a prendere forma sul foglio di carta. Ringraziai con tutto me stesso quel qualcuno che mi aveva donato l' arte del disegno. La matita si muove leggera sul foglio... capelli...profilo...labbra...naso...desidero ardentemente sfiorare con dolcezza ogni parte di quel viso perfetto con le mie manacce sporche di graffite. Sembra che lei mi aiuti perchè rimane immobile a osservare il finestrino passandosi ogni tanto una mano tra i capelli. In poco tempo ho finito il ritratto ed ero più che soddisfatto di me stesso. Sto giusto finendo di ombreggiare il profilo del mento quando lei, quella vera, si alza veloce e disinvolta, avvicinandosi alla mia poltroncina. Il mio cuore aumenta i battiti. Per la miseria, fa un rumore d' inferno!

    TuTum...

    TuTum...

    ormai è talmente vicina che potrei sfiorarle tranquillamente la mano. Poi in una frazione di secondo, abbassa lo sguardo sul mio disegno.



    M-o-m-e-n-t-o d-i g-e-l-o.



    Ma guardate un po', io, il patetico di turno che fa il ritratto alla bella ragazza sull' autobus.

    Che sfigato.

    Che figura di merda.

    Vorrei sprofondare a mille miglia sotto il mare, oppure con un po' di fortuna il pavimento dell' autobus si sarebbe sfondato. Probabilmente le ruote mi avrebbero schiacciato, però preferiscoo l' asfalto alla situazione in cui mi trovo. Sto pensando a qualcosa da dire non troppo deficiente, quando il suo sguardo si accende di curiosità, o forse meraviglia, alza il viso dal mio capolavoro e fissa me, proprio me, con i suoi occhi grandi. Poi sorride, un sorriso semplice e dolce che le illumina perfino i suoi occhioni chiari. Ricambio il sorriso, con una naturalezza che stupisce perfino me stesso. Lei continua a guardarmi, arriccia un po' le sopracciglia in un' espressione buffissima. In un secondo è come se tutto intorno a me esplodesse in mille fuochi d' artificio, luccichii a non finire, miliardi di coriandoli nell'aria. Tutto il grigio che si era aggrovigliato dentro di me sparisce. Mi sento vivo, felice, rosso, giallo, verde, blu tutto tranne che grigio. Molti dicono che la felicità non esiste, invece per me cè. Nascosta in un angolino del nostro cuore, in una canzone, in un sorriso, in un colore o in un momento. Beh... in questi pochi secondi la felicità è esplosa insieme ai fuochi d' artificio e ha fatto risplendere il sole anche se nascosto dietro uno stupido nuvolone del cavolo. Cosa assolutamente incredibile è che non mi sento più una nullità, in fondo gli occhi grigi sono rari e i capelli castani hanno il loro fascino. Almeno credo... Ma non importa, può andare tutto a farsi fottere, ma lei mi ha notato, tra tutte le persone su questo autobus lei sorride solo a me. Mentre sto navigando in questi pensieri dolci come il miele dei suoi capelli lei si china verso di me. Si china?? Oddio oddio oddio! Avvicina le sue labbra al mio orecchio, una ciocca bionda mi pizzica il naso e vengo inondato da un profumo buonissimo alla vaniglia. Poi mi sussurra: - Grazie mille, è bellissimo- Ha una voce un po' roca e allo stesso tempo squillante che mi smuove qualcosa dalle parti del cuore. Ma perchè mi ringrazia? Sono io che devo ringraziare lei, ora mi sento migliore. Non so cosa mi prende, ma vorrei andare da lei, prenderle la mano, andare a fare un giro al parco insieme, chiacchierare finchè la cara vecchia madre mi chiama incazzata urlandomi dove sono finito, perchè è ora di cena. Non m' importa se è una sconosciuta, voglio guardarla negli occhi di nuovo. Credo che il mio nuovo colore preferito sia diventato l'acquamarina. Invece come al solito non riesco ad alzarmi, vinto dalla timidezza, avrei voluto urlare dalla rabbia... Perchè?Perchè?Perchè?!?  Poi si rialza, no troppo presto! Contemporaneamente l' autobus si ferma, e con uno stridore apre le porte. Lei mi sorride di nuovo, e mentre io annuso per l' ultima volta il suo profumo lei si gira...



    e scende dall' autobus.

    Mentre la vedo camminare, questo ferro vecchio di mezzo pubblico riparte...  e mentre la vedo sfumare in lontananza, il suo cappotto azzurro sempre più indistinto, come il mio cuore che un minuto fa scoppiava di felicità, abbasso lo sguardo sul ritratto per cercare un po' di lei sul foglio di carta. Ehi... c'è uno strano bigliettino che prima non c' era e lo apro. Dentro c'è scritto un numero di cellulare in una calligrafia ordinata e cicciottella.



     Ok...questa volta urlo di gioia.

    

    <<...Silenzio!! Siamo su un mezzo pubblico!!...Uff, i giovani d' oggi....>>

    


  
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