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Autore: _Syn    02/09/2011    1 recensioni
Teddy/James Sirius - Dedicata a Kary91
[...]Attraversa l'ultimo tratto di quel pavimento infernale, neanche fosse un mare di lava, e si accosta alle tende giallo canarino del letto. Quando il sole penetra dalla finestre, nei giorni in cui il cielo inglese si rivela misericordioso almeno, quelle tende diventano pericolosamente accecanti e James proprio non capisce come faccia Teddy a non svegliarsi senza strapparle via. A lui piace, gli ha detto. Fantastico, ha pensato poi James, è solare solo mentre dorme e un minuto dopo essersi svegliato. Poi torna Teddy, l'uomo serio, e per corromperlo gli servono sempre chili di cioccolata. E il suo fascino, ovviamente.[...]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: James Sirius/ Teddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Note di Alexiel: Questa one shot è dedicata a Kary91, che me l'ha richiesta nel drabble!meme (drabble si fa per dire, eh).
E' una delle mie coppie slash preferite, la più fluff almeno, e, come vedrete, il fluff abbonda. Forse anche troppo :D
Spero vi piaccia!
Baci,

Alexiel.



Buongiorno di cioccolato



“E ti pareva...”

Il sussurro stizzito di James Sirius Potter si perde nel rumore di un'asse di legno che scricchiola sotto i suoi piedi. Rimane immobile qualche secondo, perché il silenzio torni assoluto come cinque secondi prima, e poi sigilla le labbra.

Se Teddy non avesse spostato la sua camera in mansarda, dove i pavimenti sono quelli vecchi, di legno, scricchiolante e sporche canaglie che mandano al diavolo i suoi propositi silenziosi, non avrebbe dovuto trasformarsi in un ninja per andare a trovarlo. Mentre dorme. Malato.

Ma sono due giorni che non lo vede, proprio per quel motivo, e ora che è riuscito a sgattaiolare di sopra durante l'assenza di Andromeda, James proprio non se la sente di darsi dell'idiota o di perdere tempo a incolpare un pavimento di legno. Prima lo vede, si assicura che sia vivo, bello, con la faccia imbronciata e seria pure mentre dorme, e Teddy come lo era quarantotto ore prima, e poi... be', poi l'avrà dimenticato il pavimento di legno.

Osserva il letto: le tende del baldacchino sono tirate. Per un attimo gli sembra di essere nel dormitorio maschile di Hogwarts, solo perché Teddy ha cercato di rendere la sua stanza simile a quella che aveva a scuola. Non percepisce nessun movimento, quindi Teddy non deve averlo ancora sentito. Oppure lo aspetta a occhi spalancati, immobile, con un'espressione di rimprovero dipinta in volto. E James sa che cosa gli direbbe.

'Sono malato, James. Ma-la-to. E contagioso. Fila via prima che chiami la nonna.'. A quel punto James riderebbe di cuore e lo assalirebbe con un abbraccio come al solito, perché sarebbe adorabile vedere un Teddy grande e grosso, costretto a letto da una febbre debilitante come quella, chiamare nonna Andromeda per venire a salvarlo dai suoi attacchi molesti.

'Non farà in tempo.' si dice James, determinato.

Attraversa l'ultimo tratto di quel pavimento infernale, neanche fosse un mare di lava, e si accosta alle tende giallo canarino del letto. Quando il sole penetra dalla finestre, nei giorni in cui il cielo inglese si rivela misericordioso almeno, quelle tende diventano pericolosamente accecanti e James proprio non capisce come faccia Teddy a non svegliarsi senza strapparle via. A lui piace, gli ha detto. Fantastico, ha pensato poi James, è solare solo mentre dorme e un minuto dopo essersi svegliato. Poi torna Teddy, l'uomo serio, e per corromperlo gli servono sempre chili di cioccolata. E il suo fascino, ovviamente.

Sorride contento – si è già dimenticato del pavimento fellone – e sfiora con le dita le tende, per scostarle. Nell'altra mano ha già pronto un cioccolatino alla nocciola, cremoso e già mezzo sciolto, ma Teddy apprezzerà lo stesso.

Le tira lentamente, senza neanche respirare, e lo sorprende addormentato. Be', meglio così, pensa.

E' una giornata nuvolosa, perciò le tende restano quasi opache, nonostante siano capaci di brillare pure al buio. Sul serio, quel giallo è assurdo.

Quando è sicuro che Teddy stia davvero dormendo, James si siede su un bordo del letto e comincia a scartare il cioccolatino. Stavolta è la carta colorata del dolce che lo fa sudare freddo. Fa un rumore tremendo.

Teddy si muove e mugugna qualcosa nel sonno. Il primogenito dei Potter alza una mano e fa “husssh”, arricciando le labbra. Come se servisse parlare con la carta di un cioccolatino.

In compenso, però, comincia a divertirsi davvero. Deve essere il senso di pericolo, l'ha sempre attratto.

Dopo aver scartato completamente il cioccolatino, lasciandolo comunque poggiato sulla carta per non lasciarlo sciogliere completamente sulla sua mano, James si sofferma a osservare i lineamenti di Teddy. L'avrà fatto decine di volte, soprattutto quando il ragazzo è sveglio, ma guardarlo addormentato è un'altra cosa. Prima di tutto, così non si irrigidisce e non comincia a dire cose del tipo: “Ho qualcosa sulla faccia?” “James, piantala, sei inquietante.” “Studia il tuo libro di Storia della Magia, non la mia faccia.”

James sbuffa. E dire che è così, ma così così così, bello. E non perché sia il suo ragazzo, beninteso. Teddy è bello. Punto. Che nessuno osi contraddirlo, conseguenze inimmaginabili lo tormenteranno per tutta la vita.

I capelli gli ricadono un po' sulla fronte sudata e gli si appiccicano alla pelle. La febbre deve essersi alzata un po', di nuovo, e sicuramente starà facendo qualcosa sogno strano, perché ha le labbra socchiuse e ogni tanto le muove, come se volesse dire qualcosa. La febbre fa di quegli effetti: James ricorda di aver sognato suo fratello Al trasformarsi in uno Snaso e poi andare alla Gringott per rapinarla.

Febbre, che cosa strana.

Poi ci sono le labbra di Teddy. E James le conosce a memoria, anche meglio delle proprie. In quel momento sono esangui, ma solitamente sono molto più rosa, quasi rosse, soprattutto dopo che ha finito di baciarlo. E si gonfiano in un modo che gli fanno venire voglia di morderle per ore. Ma anche James Potter ha bisogno di respirare, di tanto in tanto.

Ridacchia e si chiede cosa farebbe Teddy se gliele mordesse adesso. James immagina tante possibilità diverse, ridendo tra sé e sé, e poi si ricorda del cioccolatino che ha in mano. Prima che diventi una cioccolata calda formato ridotto, è meglio che ne faccia quello che ha deciso quella mattina.

Senza provocare troppi scossoni, James si china verso il viso di Teddy e non può evitare di spostargli i capelli dalla fronte con la mano libera.

“Mh... Cioccolata...” mugugna Teddy.

James reprime una risata.

“Cagnaccio, hai sentito l'odore.” dice. E, prima che l'altro possa svegliarsi completamente, gli poggia il cioccolatino sulle labbra già schiuse per accoglierlo.

L'espressione di Teddy cambia, riprende anche colore – forse perché il cioccolatino è troppo grande e non riesce a respirare.

“Schocco'ata...” borbotta ancora, con la bocca impiastricciata di crema alla nocciola.

James stavolta scoppia a ridere sul serio – questa gliela farà ricordare per tutta la vita – e Teddy, da povero uomo delirante che era, apre gli occhi di scatto e assume l'espressione più sorpresa che James gli abbia mai visto.

E' buffissimo con la bocca tutta sporca di cioccolata alla nocciola, i capelli arruffati sulla fronte che ricadono ancora.

James mette su l'espressione più angelica che gli riesce e poi, con un dito, gli pulisce un angolo della bocca dalla cioccolata di troppo.

“'ames...”

“Mastica, animale.” lo ammonisce James, cercando di suonare severo.

Ma sta ancora cercando di mantenere un'espressione angelica, perciò non gli riesce tanto bene.

Teddy segue il consiglio più che altro per rimproverarlo – e perché non è decoroso rimanere così, ecco. Si lecca le labbra – brutto errore, pensa James, lo sguardo ipnotizzato. Lo stomaco comincia a ballare la danza dell'Ippogrifo e si morde automaticamente le labbra. Sono anche due giorni che sta lontano da quelle labbra, pensa di meritare un po' di comprensione. Oltretutto si sta facendo del male da solo, perché sa che non potrà comunque baciarlo. Forse. Non sa quanto resisterà prima di mandare al diavolo il rischio contagio. E poi... adesso sa di cioccolata. James si riprende e si ricorda di respirare.

“Non...” ingoia, finalmente “posso mangiare cioccolata! Ho lo stomaco... a pezzi. E come sei entrato?!”

Dalla sua espressione mezza estatica e mezza arrabbiata – con accenni al delirio – si direbbe che abbia apprezzato.

“La cioccolata non è cattiva. Il tuo stomaco starà benissimo. E comunque, signor Lupin abbiamo davvero dimenticato le buone maniere. Non mi hai neanche salutato. Oh, Andromeda è uscita dieci minuti fa, ne ho approfittato.” ribatte James. Si sistema meglio sul letto e gli si piazza di fronte, schiacciandogli un piede per sbaglio (“James!” “Scusa, colpa mia.”).

“Avevo la bocca piena di cioccolata, perché un teppista ha cercato di soffocarmi. Buongiorno non è la prima parola a cui ho pensato. Oh,” lo scimmiotta poi “vuoi dire che hai l'abitudine di appostarti sotto casa mia per poi sgattaiolare dentro?”

“Oh, perché avrai pensato... Delizioso.” dice James, lo sguardo allusivo. E ignora completamente l'ultima affermazione. O domanda retorica. Ovvio che fa la posta sotto casa sua – con il Mantello dell'Invisibilità – visto che non può affrontare direttamente una strega come Andromeda Black Tonks.

Teddy arrossisce di botto. Quando James lo prende così di sorpresa non può evitarlo.

Non conosce la vergogna, quel ragazzo. Che, tra parentesi, è il suo ragazzo. Le stranezze della vita.

“Certo, delizioso...”

Teddy si appoggia allo schienale e prende un bel respiro. Sembra che gli giri la testa, sicuramente a causa dello scatto che ha fatto per alzarsi. James si morde il labbro: l'ha fatto stancare.

“Vuoi un altro cuscino?”

L'ex Tassorosso gli rivolge un'occhiata strana.

“Come mai questo cambio di personalità improvviso? E comunque, non puoi rimanere, sono contagioso.”

James sbuffa ancora e apre le braccia.

“Sono premuroso, sono gentile e sono James Sirius Potter. Che ti aspetti, che ti lasci a marcire in un letto mentre sei malato? E' un onore essere curati da me. Oh, puoi ringraziarmi dopo per il cioccolatino.” esclama tutto d'un fiato. Teddy si massaggia la radice del naso con indice e pollice. Santo Merlino. Tra l'altro, James ha ancora ignorato quello che ha detto. Non dovrebbe davvero rimanere, visto che tra una settimana inizierà a frequentare l'accademia Auror.

L'altro, però, lo vede il mezzo sorriso nascosto dietro l'ombra della mano e comincia subito a cercare un cuscino. Ci vorrà molto più di un Teddy Lupin malato per farlo sparire. E' già entrato nella sua modalità preferita: fare felice Teddy, anche se Teddy dice un'altra cosa.

Sospira e ripercorre con la lingua il palato, che sa ancora di cioccolata. Buonissima.

Tutta la sua preoccupazione sparisce dietro il sorriso smagliante di James.

“Buongiorno, James.”

Lui gli corre incontro, con il cuscino più grande che ha trovato, e gli si sdraia accanto.

“Buongiorno, Teddy.”





  
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