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Autore: NimuehAlien    02/09/2011    2 recensioni
Cosa si nasconde dietro quella maschera?
Un amore intenso ma breve, che si stronca sul nascere per via un'identità inumana.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Rieccomi qui dopo un pò di tempo con una nuova storia. Spero sia di vostro gradimento come le precedenti. Siate sincere come sempre, vi ringrazio. Buona lettura, un bacio :)


Un maestoso castello racchiuso fra gli alberi, un bagliore si scorgeva in lontananza. Era una sera di Febbraio, a Venezia.

Era Carnevale e tutti gli invitati iniziavano ad avviarsi verso la reggia. Il grande salone era già pronto per l'occasione; tavole imbandite di cibo e bevande, addobbi qua e là. Poco dopo la stanza era già colma di gente. Lei era nella sua camera dinanzi allo specchio per gli ultimi ritocchi. Indossava un abito principesco, come di consueto per tutte le donne, verde acqua con qualche merletto dorato sparso; abbastanza semplice, proprio come lei.

Prese la sua maschera bianca con il manico dorato e la portò sugli occhi: si adattava perfettamente al vestito.

I suoi capelli erano avvolti in uno chignon e qualche boccolo ricadeva morbido sul volto.

Si alzò e seguì tutti gli altri. Stavolta c'erano proprio tutti e la musica risuonava nell'ambiente. La ragazza non conosceva nessuno; era persa in quella folla senza poter scambiare nemmeno una parola. Si accinse a prendere qualcosa da bere quando notò una persona...

Portava un normale costume maschile, anch'esso principesco, rosso e la maschera color argento priva di manico.

Si fece spazio fra le persone che si apprestavano a scambiare due chiacchiere o a ballare, ma nessuna di esse gli suscitò interesse. Indossavano abiti molto stravaganti e soprattutto si mettevano un po' troppo in mostra.

Poi vide la fanciulla seduta su una sedia in un angolo della sala...

Venne catturato dalla sua semplicità e soprattutto aveva tutta l'aria di essere umile.

Non appena si avvicinò, lei adagiò la maschera sul volto e lo fissò.

Il ragazzo le tese una mano e lei incerta la afferrò, guardandolo. La fece alzare e la condusse al centro della stanza. Le mise un braccio attorno alla vita e lei si aggrappò alla sua spalla mentre con l'altra mano teneva la maschera. Ballarono senza proferire alcuna parola.

Lei non riusciva a capire. Dopo la condusse in giardino e si sedettero su una panchina.

<< Chi sei? >>, chiese la ragazza.

Il giovane le tolse la maschera e la fanciulla lo scrutò più attentamente... Attraverso quell'intera maschera vide delle iridi azzurre.

<< Certamente, non ciò che tu credi >>, rispose.

Aveva una voce profonda e allo stesso tempo un po' strana. E lei non comprese il senso di quella risposta.

Le prese una mano e gliela strinse come se avesse bisogno di quel contatto, come se avesse bisogno di un gesto d'affetto.

<< Rientriamo? >>, le chiese.

<< Certo, se è quello che vuoi... >>

Rientrarono e salirono in camera della ragazza.

Per la prima volta nella sua vita, lui vide una vera e propria camera... Non ne possedeva una.

Si sedettero sul letto.

<< Perchè non togli quella maschera? >>

<< Non penso sia una buona idea >>

<< Perchè no? >>

<< Non puoi capire... >>

<< Ci proverò. Su, toglila... Non c'è nulla di cui vergognarsi! >>

Il ragazzo la avvolse e lei lo abbracciò forte. Quando si staccarono il giovane le accarezzò le guance, poi le labbra e lei rimase colpita.

<< Voglio vederti... >>

<< Ne sei sicura? >>

<< Sì, decisamente. >>

Lentamente la scostò fino a toglierla totalmente e fu lì che lei strabuzzò gli occhi.

Il suo volto era piuttosto scavato e la pelle piuttosto ruvida ma soprattutto aveva una strana forma.

<< Ma cosa... >>, furono le uniche parole che seppe pronunciare.

<< Sono un alieno... Lo sapevo, non avrei dovuto. Sono un mostro, non è vero? >>, disse prendendosi il capo fra le mani.

<< Togli anche i guanti >>

<< No, hai già visto abbastanza... >>

Cogliendolo di sorpresa, gli si avvicinò e lo baciò fregandosene della sua identità.

Lui si sentì bene, non aveva mai provato una sensazione simile... La fece stendere sul letto e continuò a coccolarla. Subito dopo si ritrasse...

<< No, mi dispiace non posso... >>

<< Non devi preoccuparti di nulla >>, gli disse incrociando il suo sguardo.

Lo attirò nuovamente a sé finchè non si ritrovarono a fare l'amore. Anche il suo corpo era strano ma a lei non importava minimamente.

<< Ti prego... Salvami con il tuo amore stanotte... >>, disse lui.

***

Nel cuore della notte, lei si destò dal profondo sonno da cui era stata colta e non trovò nessuno al suo fianco; lui era sparito...

Rapidamente scese giù dal letto e sul comodino vide la misteriosa maschera: era possibile assaporare ancora un po' del suo profumo. Sotto di essa vi era un biglietto con su una calligrafia alquanto strana e lo lesse:

Nessuno mi aveva mai fatto sentire in questo modo; nessuno era mai stato capace di farmi provare una tale emozione ma soprattutto nessuno aveva mai avuto il coraggio di guardarmi negli occhi senza alcuna paura. Sei splendida e non ti dimenticherò... Perdonami se ti ho lasciata così... Prometto che ci rivedremo, magari verrò a trovarti nei tuoi sogni.

Ti lascio la mia maschera, così sarò sicuro che mi ricorderai per sempre.

Grazie per avermi fatto vivere mia dolce principessa.


A.”


Leggendo queste righe, capì che non l'avrebbe mai più rivisto e una lacrima scese capricciosa. Quella notte, mentre tutti gli altri si divertivano in preda a danze e canti, lei si era sentita amata e importante.

Credette di amare dannatamente quell'alieno un po' impacciato, il suo alieno. Un alieno che non aveva mai ricevuto amore e che probabilmente, purtroppo sarebbe rimasto solo per il resto dei suoi giorni chiuso in sé fra le macerie di un mondo privo di luce e di speranza.

  
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