Last Kiss. 

End's beginning.

13th December, 10 PM.
Ricordate questa data gente, sto per tornare a casa.
La nostra casa, stiamo insieme da quattro anni e viviamo in un appartamento nella periferia di Londra.
Credo che questo sia il periodo più bello della mia vita, non potrei desiderare che le cose vadano meglio di così.
 
Ho ventiquattro anni, sono un medico e sono stata quattro mesi in Africa, in un ospedale per bambini malati ora mi aspetta una serata con il mio orsacchiotto, vedremo uno di quei film sdolcinati che piacciono solo a me e che lui vede solo per passare del tempo insieme.
 
Sono arrivata, pago e scendo dal taxi. Mi avvio verso il portone del nostro condominio. Inizia a piovere, non forte cadono piccole e fastidiose gocce.
 
Cara e vecchia Londra sono tornata, sentita la mia mancanza?
 
Cerco disperatamente le chiavi nell’immensa borsa, sento una mano sulla spalla, mi volto ed è lui in tutta la sua bellezza. Non gli lascio tempo di salutarmi, lo bacio appassionatamente, con tutta la foga e l’amore che ho per fargli capire che mi è mancato come l’aria.
Ma lui non risponde al mio ‘saluto’, è piuttosto freddo.
Senza parlare, apre il portone e porta le mie valigie nel nostro appartamento. Le lascia vicino al divano dove si siede distrattamente e mi fa cenno di accomodarmi vicino a lui.
Non lo faccio aspettare, cercando di scaldare l’atmosfera mi ci butto letteralmente e apro le braccia per abbracciarlo ma mi ferma, pronunciando quelle parole che non portano mai qualcosa di buono:
 
< Alison, dobbiamo parlare > nel giro di un secondo inizio a farmi mille paranoie, su cosa dobbiamo parlare? Perché questo comportamento? Cosa c’è Zayn?
< Certo, Zayn devi spiegarmi, che succede? >
< Credo di non amarti più > l’intero mondo mi cade addosso.
 
 Potrei giurare di aver smesso di respirare per qualche secondo, cerco di convincermi che è solo un brutto sogno, è il peggiore di tutti gli incubi, forse ho capito male, oppure ha smesso di amarmi come faceva prima e ora mi ama ancora di più.
 
No, ho capito bene, non è un sogno e… no, non mi ama.
 
Credo che il sorriso sulle mie labbra e la felicità di rivederlo svaniscono come l’ultimo raggio di sole fuori dalla finestra e lasciano la scena a pesanti gocce, a lacrime.
 
Inizia la tempesta. Inizia la Fine.
 
< Dì qualcosa cazzo, Alison parla! > sono rimasta immobile col viso basso e la frangetta mi copre gli occhi azzurri pieni di lacrime, così rossi e gonfi che potrebbero scoppiare, e una lacrime scende, silenziosa, il mio cuore si prepara all’alluvione.
 
< Io..non..perchè? Ho fatto qualcosa che non va? Solo perché sono stata via? >
< Sono stufo di essere solo ad aspettarti e come ogni volta che torni vedere quei stupidi film che tanto ti piacciono, odio quelle serate, odio questa lontananza! >
< Ma ora sono qui. Pensavo che questa vita ti piacesse, pensavo ti facesse piacere passare del tempo con me, questo è il mio lavoro, io non dico mai niente quando con i tuoi amici parti e torni dopo interi mesi! >
< Non è questo il punto ora, il problema è che io non ti amo più, non provo più gli stessi sentimenti per te >
< Non è questo il punto? Allora il problema è il matrimonio? Perché ho detto che voglio aspettare prima di sposarci? Conosci la storia, ho paura non voglio che la nostra storia finisca male come quella dei miei genitori, ma io posso offrirti tutto l’amore che ho anche senza una stupida fede al dito, diamine! > la mia mente non elabora più pensieri di un senso preciso, mi sento vuota dal momento in cui ha pronunciato quelle parole.
< No, non è il matrimonio >
< Allora parla cazzo, per quale motivo non vuoi più stare con me, Zayn? Qual’è il problema? > urlo, sembro una pazza isterica, non mi importa oramai è successo l’irreparabile, lui non mi ama.
< Il problema sei tu, quei tuoi stupidi viaggi, quelle tue stupide preoccupazioni e la tua mania dell’ordine e la capacità che hai a no capire che tra noi è finita, già da un po’! >
 
Ma come?
Quattro mesi fa, tutto andava perfettamente, stavamo pianificando una vacanza, saremmo andati anche a trovare i suoi genitori e ora mi dice che è finita.
 
< Sì, capisco, ma rispondimi, hai conosciuto un’altra? > non è possibile che stia mandando all’aria quattro anni d’amore per una da una botta e via.
Aspetto la sua risposta in silenzio, con altre lacrime che aspettano di cadere, ma no.. non cadranno.
Non risponde lo stronzo, abbassa lo sguardo e non proferisce parola.
La voglia di mandarlo a quel paese sale come la voglia di amarlo, non riesce a guardarmi in faccia.
< Guardami negli occhi e rispondi, per favore >
< Sì, ho conosciuto un’altra > ora posso anche andarmene, non so più che fare.
 
Lo guardo per l’ultima volta e esco da quella casa, da quel soggiorno di cui i muri mi stavano soffocando, cadendo addosso.
 
Esco da quella vita mutata in bianco e nero che oramai non mi appartiene più.
 
Scendo le scale frettolosamente, non voglio aspettare l’ascensore. Ho voglia di urlare, lasciare che le lacrime cadino in uno di quei pianti liberatori, voglio che lui sia vicino a me, mentre mi abbraccia sussurrandomi parole di conforto.
 
Arrivo al portone, lo apro e l’aria gelida dell’inverno di colpisce in pieno. Proprio come la realtà che la vita fa schifo e non è mai tutto semplice, facile.
 
Non lo farà, lui ora andrà da lei.
 
Questa è la fine, tranquillo Zayn Malik non sarò più un peso, come dici tu tra noi è finita, ma io purtroppo ti amo ancora come il primo giorno.
 
Sbatto il portone con tutta la rabbia e la forza che ho, inizio a correre ed esco dal cancelletto.
Non so dove ma devo andarmene.