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Autore: Alekiamo    02/09/2011    6 recensioni
Siamo due casinisti totali, ma siamo anche molto diversi. Così come sono molte le cose che abbiamo in comune.
Non è chiaro,lo so, ma siamo due parti della stessa mela. Ci completiamo. Abbiamo forse sapori diversi,ma le parti combaciano alla perfezione.
L’amore mi fa male,sono diventata troppo romantica
{Come il titolo,sono convinta che bisogna sempre soffrire per capire quanto è importante una persona. Sempre loro due,sempre a litigare,scherzare,amarsi. Ma non questa volta. Questa volta sapranno cosa significa stare lontani,separati da un muro enorme.Non è strettamente necessario leggere "Ma QUEL Rob?",ma fatelo se volete.}
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The person will change your life. Forever.'
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If I could turn back the hands of time
I swear I never would have crossed that line
I should have kept it between us
{Nobody’s perfect,Jessie J}
 
 

 

Lucidai per bene la tazzina da caffè e la posai con forza sul bancone. Diedi un’occhiata all’orologio appeso al muro. Un’altra mezz’ora e avrai finito il turno.
Non riuscivo a stare ferma con le mani in mano,mi sentivo troppo seccata per non fare nulla. Avevo bisogno di sfogare in qualche modo,muovendomi avanti e indietro. Controllai un’altra volta il mio cellulare,ed in assenza di cose nuove,lo rimisi al proprio posto.
Era passata una settimana senza che Rob si facesse sentire. Ero in ansia, sia perché non era mai capitato che se ne stesse via così tanto senza farsi sentire,sia perché non aveva ancora risposto alla mia offerta di pace. Non sapevo cosa gli era successo e ciò non  faceva che rendermi ancora più seccata.
Jack,vivo e vegeto,seppur con un naso più dritto dell’ultima volta (Robert picchia forte,eh!) era rientrato a casa sua,mentre Angela era ancora confinata a malincuore a letto. Era uscita solo per la sua prima ecografia,ieri mattina ed eccitata come non mai era rientrata con in mano le “foto” del piccolo. O piccola. Non volevano conoscere il sesso,volevano che fosse una sorpresa.
Anche se questo significa grandi litigate per decidere il nome. L’altro giorno li avevo beccati che stavano per prendersi a capelli per decidere il nome di una femminuccia.
 
“Jessica!” questa era Angela. Seduta sul divano a gambe incrociate,aveva un foglio tra le mani dove aveva segnato tutti i nomi che le piacevano. Ma l’unico che era sopravvissuto,a quanto pareva,era proprio Jessica.
“Anna!” Uhm,questo era invece Ben,che poverino,cercava di averla vinta. Peccato che con Angela fosse una missioni impossibile,tanto quanto cercare un fungo in un pagliaio. (?)
“Jessica.”
“Anna.”
“Jessica.”
“Anna.”
“Anna.”
“Jessica.”
“Lo sapevo amore,che eri d’accordo con me.” La vittoriosa si alzò,tra le mie risate, e diede un bacio a Ben,che fece la sua tipica faccia da pesce lesso. Quant’era bello vederli discutere, mi risollevavano sempre il morale. Potevano dire quello che volevano,ma io ero fermamente convinta che era naturale il loro modo di prendersi in giro.
“ME L’HAI FATTA DI NUOVO!” Povero,povero Ben,era la seconda volta che perdeva e proprio non se ne voleva fare una ragione. Eh, ma si sa,l’amore supera anche i confini più alti.
 
 
Mi ritrovai a sorridere da sola come un’ebete a quel pensiero. Mi guardai intorno e cercai di ricompormi. Non era bello incominciare a ridere da sola in mezzo a tutta quella gente.
“Due caffè,grazie.” Alzai la testa verso una voce conosciuta e sorrisi alla vista della comparsa dei miei ricordi. Angela,di rimando,mi fece l’occhiolino e si sedette con Rò davanti a me. Ricambiai con gioia e a tempo di musica,andai a preparare le loro ordinazione. Mi piaceva quel lavoro. Avevo possibilità di parlare o anche solo stare in silenzio quando mi andava. Era fatto a misura per me.
“Allora,novità dallo scomparso? Mandiamo la sua foto alla polizia?”
Risi. Angela aveva sempre la battuta pronta per rendermi sgombra di pensieri.
“Nessuna. Tu,piuttosto,come hai fatto a sfuggire dalle grinfie di Ben?” le chiesi.
Abbassò la voce e si mise la mano davanti alla bocca,con fare cospiratorio. Mi avvicinai per sentire cosa dicesse e scoppiai a ridere subito dopo. Sembravamo davvero tanto due deficienti.
“Ho arrotolato le lenzuola tra loro e sono scappata dalla finestra.” Sì,Angela era veramente un mito a risollevarmi.
Rò finse una pistola con due dita e se la puntò alla tempia,come a voler dire che era da suicidio ascoltare la nostra amica rinchiusa in quella gabbia. Avrei scommesso che lei centrava qualcosa con la sua evasione,ma non approfondii l’argomento. Volevo tenermi fuori nel caso a Ben fosse venuto un coccolone.
Un altro cliente richiese la mia attenzione e per un momento voltai le spalle solo un minuto. Un minuto per rendere il destino capace di prendermi come sempre di sorpresa. Quando mi rivoltai,sul sediolino accanto al loro c’era un ragazzo il cui sorriso così bello mi manda in fibrillazione ogni volta.
Lui.
Robert.
Ma che caz..? E quando era entrato lui? Ma soprattutto,come mi comportavo ora? Non potevo certo chiedergli dove fosse stato e perché non si fosse fatto sentire,ma non potevo neanche dirgli “Ehi,ciao,come va,ti sei sbollito dall’incazzatura dell’altra volta?”. Non sarebbe stata una mossa molto intelligente.
Come se avessi mai fatto qualcosa in vita mia d’intelligente. Decisi di trattarlo come un normalissimo (NORMALISSIMO?) cliente. Volevo saltargli addosso ed abbracciarlo, non era un cliente! Ma contenta io.. Peccato che non avevo messo in conto la sua natura perfida,maliziosa e sempre più furba di me.
“Cosa ti porto?”
Beh,ragazzi,una domanda chiara,che si fa a tutti i clienti normali. Quindi non avrebbe dovuto portare nessun problema,perché noi eravamo gente normale che parlava di cose normali.
Quindi,a domanda normale si risponde con risposta normale.
Se tu sei una persona normale.
Ma Robert NON è una persona normale,quindi anche una domanda innocentissima diventa fonte d’appiglio per le sue sparate.
Come quella.
“Una chiacchierata con te. Si può?”
Il mio sopracciglio svettò verso l’alto,chiaramente infastidita dalla sua interruzione fuori luogo.
“Sto lavorando.” sibilai a denti stretti,voltandogli le spalle. Lui sorrise con aria di sufficienza e scese dallo sgabello,dirigendosi verso la porta.
Ci rimasi un po’ male,non pensavo che avrebbe ceduto così presto. Ma dovetti ricredermi subito quando lo vidi parlare con la proprietaria e sfoderare il suo sorriso sghembo che faceva cadere stuoli e stuoli di ragazze ai suoi piedi. Che ebbe,naturalmente,anche effetto sulla proprietaria,la quale quasi svenne quando Rob le diede un bacio sulla guancia per ringraziamento. La invidiai,da quanto tempo non sentivo più la sua presenza così vicino come in quella situazione.
Tornò verso di me,con un sorriso a sessantaquattro denti e mi prese per un braccio,sotto lo sguardo confuso delle mie due amiche. Neanche io avevo ben chiaro cosa volesse dirmi. Sapevo però che il solo pensiero mi provocava ansia e batticuore a mille. Mi preoccupava sentire uscire delle parole dalla sua bocca,qualunque esse fossero. Rivolsi uno sguardo supplice ad Angela e Rò e loro mi fecero un segno d’incoraggiamento.
“Dai è un cucciolo carino.” mi bisbigliò Rò,con un sorriso.
“..di doberman.” aggiunse Angela,quando io ero già lontana.
Robert chiuse la porta dietro di noi e mi guardò in modo serio. Tanto serio. Troppo serio. Ecco che mi diceva che era finito e che non potevamo stare insieme e altre sparate a cui non avrei avuto una risposta pronta..
“Perché sei andata da lui e non sei venuta da me?” mi chiese. Il mio cuore mancò un battito.
Che cosa? A questo sul serio non ero pronta.
Dopo il primo momento di sbandamento,ripresi il controllo della situazione e cercai una risposta adeguata.
“Perché lui era sanguinante,cretino! Avrebbe potuto non so,denunciarti,o altre cose,ed io non volevo. Così,mio caro,se fossi stato davvero intelligente,l’avresti capito che l’ho fatto solo per te!” risposi,incominciandomi a riscaldare. Lui ghignò e poggiò la mano sul muro dietro di me,così che i nostri visi fossero vicinissimi.
“E ti dovrei anche ringraziare,secondo te?” fece schioccare la lingua e mi guardò con occhi in un tumulto di emozioni.
“Beh,sai com’è penso proprio di sì.” non so da dove mi uscì quella farse,so solo che mi scappò. Mi tappai la bocca con la mano. Ci ripensai e gli feci una linguaccia a cui lui rispose con una risata.
“Beh,allora ti devo ringraziare in modo adeguato.” avvicinò il suo viso al mio,ed il cuore accelerò i battiti. Adesso ne avevo su per giù diecimila per secondo.
Eravamo lì,vicinissimo,sentivo il suo profumo forte,maschile, la sua barbetta rada solleticarmi il viso,le sue labbra vicine,il suo respiro caldo sulla pelle..
Quando la porta si spalancò di colpo ed entrò Rò,tutta ansimante per la corsa.
Strinsi i denti e mi ripromisi di picchiarla appena avremmo avuto un po’ di tempo da passare insieme,ma la sua espressione mi fece bloccare. Anche Rob se ne accorse,perché cambiò tutt’un tratto atteggiamento. S’irrigidì e s’avvicinò a Rò,che mi accorsi avere le lacrime agli occhi.
“Dovete venire,Angela si è sentita male.”
Guardai Robert catapultarsi fuori,mentre io dovevo ancora registrare la notizia.
Angela..il bambino..
Scoppiai in singhiozzi e mi premetti una mano sulla bocca.
Ti prego che non succeda nulla a nessuno dei due.
 
 

 
 
 
 
 
*my space*
Che finale! CHE SSSSSUSPANCE! Che accadrà mai ad Angela? Che è successo? E QUEI DUE PERCHE’ VENGONO SEMPREINTERROTTI SUL PIU’ BELLO?!
Che tristi ._.”
Devo chiedervi scusa (_ _) ho avuto un blocco,diciamo. Non sapevo come scrivere questo capitolo. Dai,però si stanno riavvicinando,manca poco :3
Ah,una cosetta..Che dite di passare sulla mia nuova ff su Kellan? Eh,eh? Guardate,vi romperò le scatole finchè non mi lasciate un commentino u.u XD Dai,è qui :http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=799022&i=1
Aspetto i vostri commenti :3
Alla prossima :3
I love you,
Alessia <3
 
Ps: Non è fighissimo il mio avatar? TIMON CHE FA LA HULA TUTTA LA VITA! XD 

  
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