Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: _Globulesrouge_    02/09/2011    8 recensioni
Raccolta di One Shot sul telfilm di Game of Thrones.
1.'C'è ancora speranza' personaggi: Sansa/Sandor/Joffrey/Eddar Stark.
Suo padre era morto.
Quando Sansa rinvenne da quel lungo sonno realizzò che una delle persone che più l’avesse amata al mondo era morta; uccisa per ordine di qualcuno che si era illusa potesse amarla più di suo padre.
“Non l’avete ucciso non è vero?’’ disse rivolgendosi al suo Re Joffrey Baratheon con un tono di voce così forte e duro che per un attimo stentò a riconoscersi lei stessa.
“Era un traditore!’’ la freddò il ragazzino biondo, “sono io il tuo Re!’’ concluse senza neppure degnarla di uno sguardo.
“Voi avevate promesso…’’ il fiato le morì in gola non appena vide Joffrey abbandonare la stanza e sentì le lacrime bagnarle il viso senza riuscire ad arrestarle.

2. 'Fire can not kill a Dragon' personaggi: Daenerys Targaryen/Drogo/Dragons
3. 'Fire and ice burn in the same way' personaggi: Jon Snow/Aemon Targaryen
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Fire can not kill a Dragon:



Genere: Missing Moments.
Personaggi: Daenerys Targaryen, Drogo, Dragons.
Collocazione Spazio Temporale: 'al di là del Mare Stretto, puntata 1x10.



Accese il fuoco e rimase immobile a fissarlo finché le fiamme dorate non avvolsero completamente il cerchio di sterpi che aveva posizionato attorno al suo ‘Sole e Stelle’.
Le grida della strega le fecero capire che il fuoco era ormai caldo e le dimostrarono che finalmente aveva avuto ciò che voleva da lei; la sua vita.
La morte di quella vecchia tuttavia non sarebbe bastata, non sarebbe stata sufficiente a lavare via il ricordo di Drogo e di suo figlio; il figlio che non aveva mai visto nascere.


“Sapevi che solo la morte può ripagare una vita’’ le aveva detto quella strega guardandola in modo strafottente.
“Tuo figlio non ce l’ha fatta’’ le aveva sussurrato un attimo prima Ser Jorah cercando di trattenere le lacrime anch’esso.
“Era un mostro, un’ aberrazione’’ aveva osato chiamare quel bambino la vecchia.
“Aveva le ali di un pipistrello ed era cieco’’ aveva continuato poi senza ritegno.
Suo figlio un mostro? Suo figlio un’ aberrazione? Quale madre avrebbe potuto sopportare un insulto simile e un tale colpo al cuore? Daenerys aveva sentito crescere quel bambino dentro di lei, l’aveva sentito scalciare contro il suo stomaco, aveva fantasticato su di lui, sul suo futuro, sul suo nome, sulla sua famiglia.
“State attenta’’ le aveva detto Ser. Jorah, “fate piano’’ aveva provato ad avvertirla mentre ancora debole tentava di scendere da quel letto in cui non era riuscita a dormire. Aveva provato a consolarla, ad essere delicato, a non essere un soldato ma solo un amico, un fratello o un padre; ma niente di tutto questo le aveva tolto quel nodo nei polmoni, nessuna parola in quell’istante le parve esserle di consolazione.
“Fatemi vedere per cosa ho venduto la vita di mio figlio’’ disse ringhiando tra i denti verso quella fattucchiera infame, verso colei che le aveva portato via suo figlio e che avrebbe dovuto restituirle il suo ‘Sole e Stelle’.



Le urla della donna si fecero sempre più acute, le fiamme divennero così ardenti che gli uomini di Drogo furono costretti a indietreggiare per non squagliarsi gli occhi sotto l’esposizione di cotanta luce e calore.


“Hai avuto la sua vita, è questo che volevi?’’ le aveva detto quella donna indicando il corpo di Drogo che giaceva a terra. Daenerys si accovacciò sopra di lui, respirava ancora; solo il respiro le era rimasto del suo ‘Sole e Stelle’, un anelito di vita, un fiato rotto e sospeso sopra la morte.
Il suo Sole e Stelle la fissava, immobile, inerme.
Cosa era la vita in quel momento? “Niente’’ si disse Daenerys osservando lo sguardo spento e inespressivo di suo marito. Lui non poteva sentirla, non poteva vederla, forse però stava soffrendo; solo della sua sofferenza Daenerys in quel momento poteva essere sicura.



Le fiamme si fecero sempre più incandescenti; persino Ser. Jorah indietreggiò proteggendosi gli occhi di fronte all’altare di Drogo.
Daenerys camminava leggiadra verso il suo ‘Sole e Stelle’, allungò le mani di fronte a sé per sentire il calore del fuoco invaderle la pelle.
Jorah tentò di dissuaderla, i Draghi erano estinti, i Draghi erano una leggenda, quelle fiamme l’ avrebbero inghiottita e uccisa, ne era sicuro. “Vi prego’’ provò a dire inchinandosi di fronte alla sua Khaleesi, ma non una parola gli ritornò indietro per confortarlo.


“Potrete vendere queste uova e comprarvi una flotta per ottenere nuovamente il trono che vi spetta’’ le disse Jorah prendendole la mano mentre sistemava quel prezioso dono tra i capelli lisci e neri del suo ‘Sole e Stelle’.
“Non venderò queste uova’’ lo freddò Daenerys stringendo tra le mani il suo regalo di nozze, “glielo devo’’ continuò in silenzio riferendosi a Drogo.
Come poteva in quel momento pensare alla flotta?Pensare al denaro e al trono?
Daenerys aveva sempre sognato un matrimonio dettato solo dall’amore.
Il giorno in cui aveva sposato Drogo le era sembrato di essere stata niente di più di una puttana, di una squallida merce di scambio che suo fratello aveva sacrificato per la sua sedia di spade.
Viserys l’aveva venduta per un Trono, aveva venduto lei; Daenerys, la quale credeva di essere la cosa più importante per lui, l’unica persona che ancora potesse ricordargli la sua famiglia.
“Io non sono come lui’’ pensò tra sé e sé accarezzando quelle uova che rappresentavano il suo matrimonio, il suo passato e la sua dinastia nata dal sangue del Drago.
“Io non venderò qualcosa di caro per salire su uno stupido trono’’ si disse accarezzando il viso ormai privo di vita del marito.



Daenerys si addentrò nel fuoco e sentì la sua veste di seta consumarsi nel calore delle fiamme, ma le scivolò addosso come l’acqua di rugiada, come se non fosse stata indossata dal suo corpo ma da qualcosa del tutto estraneo a se stessa. Sentì il calore invaderle le membra e vide le fiamme gialle confondersi con i suoi capelli biondi, quasi argentei. Aprì gli occhi di fronte al suo ‘Sole e Stelle’ e toccò la sua pelle calda e bollente; per un attimo le parve che fosse ancora vivo. Chiuse gli occhi e assaporò quel tocco; il fuoco gli aveva ridato vita, le fiamme avevano riscaldato il suo corpo morto e freddo come il ghiaccio per farlo tornare quello caldo e vigoroso dell’uomo possente che Daenerys aveva imparato ad amare.


Ricordò come era riuscita a farsi amare da lui, come Drogo l’aveva rispettata e considerata come una moglie, come una regina, come la ‘Luna della sua vita’.
Non era stato facile per loro all’inizio, specialmente per Daenerys; per l’ennesima volta un uomo l’aveva trattata come un oggetto, come una proprietà, come una merce di scambio.
Drogo tuttavia era diverso e Daenerys l’aveva capito, aveva imparato la sua lingua, i suoi costumi, amava e rispettava le sue usanze. Drogo l’aveva amata, né era sicura, sicura che lui avrebbe dato la sua vita per lei e per il figlio che portava in grembo, sicura che per lui lei fosse importante, sicura che lei fosse la sua famiglia, sicura che l’avesse amata per sempre.
Il suo matrimonio era stato diverso da tutti i matrimoni combinati a tavolino di cui aveva sentito parlare; c’era stato amore, passione, rispetto ma tutto era finito. La tempesta da cui era nata le aveva portato via l’amore della sua vita e non glielo avrebbe mai più restituito.
Con un cuscino soffocò ciò che rimaneva della sua sofferenza,le lacrime e il sangue si confusero insieme mentre gli arti ormai privi di vita di Drogo si agitavano negli ultimi spasmi di morte. Nemmeno il respiro del suo ‘Sole e Stelle’ le era rimasto, nemmeno un battito del suo cuore riuscì ad avvertire prima che le sue membra diventassero fredde e pallide come la morte.



Daenerys si stese sopra Drogo toccando con le mani i suoi lunghi capelli, “Chi cade da cavallo deve tagliare i capelli’’ dicevano le regole della loro tribù, ma non una ciocca era stata tagliata da quella chioma, non una legge era stata applicata in quel momento. Nessuno mise in discussione la sua volontà, nessuno ebbe da ridire della scelta di una donna e nessuno avrebbe potuto toccare Drogo; soltanto lei.
Le uova di Drago si riscaldarono tra le fiamme del fuoco sotto il ventre protettivo di Daenerys, idratandosi delle lacrime della figlia del Drago e trovando forza vitale nel calore del suo grembo e nella linfa che scorreva dalle iridi verdi di Daenerys che fondendosi con il colore scarlatto del fuoco erano diventate viola e luminose come quelle di un Drago.

L’incendio finì e niente rimase del tempio che Daenerys aveva elevato per Drogo, soltanto lei giaceva rannicchiata e dormiente; nuda e coperta soltanto dalle piccole ali di tre Draghi.
Ser Jorah avanzò velocemente verso di lei; le sue speranze di vederla viva erano cessate, ogni possibilità che la dinastia del Drago potesse ancora sedersi nel trono di spade sembrava essere perduta ora che Daenerys e suo fratello erano stati inghiottiti dalle fiamme stesse che li avevano creati.
Daenerys si alzò su se stessa, mentre i piccoli draghi si avvinghiavano a lei quasi in cerca di protezione, quasi se fossero stati i loro figli e lei la madre che li aveva fatti nascere.
Il drago sulla sua spalla urlò emettendo un flebile rumore spadroneggiando fiero sulla sua Signora; l’unica che avrebbe potuto capire il suo richiamo, l’unica a cui l’anima libera e ribelle del Drago avrebbe potuto obbedire e dare ascolto ciecamente.
“Fire can not kill a Dragon’’ disse Daenerys sotto voce mentre l’intero Kahlasar si inginocchiava ai suoi piedi venerandola come figlia e madre del Drago.
La sua pelle non era stata minimamente segnata dalle fiamme e i suoi capelli risplendevano nel sole più argentei che mai liberandosi dalla cenere che li aveva avvolti.
Era più di un Drago; era un’ umana che poteva governare il fuoco, che poteva tenere in pugno quell’elemento senza esserne sconfitta e senza esserne travolta.
“Quando il Sole tramonterà a est e sorgerà a ovest allora tu mio Sole e Stelle tornerai da me’’ sussurrò sottovoce in tono talmente basso che soltanto i Draghi; suoi figli furono in grado di comprendere.
I draghi le risposero urlando di nuovo, non sapevano se il loro potere sarebbe diventato così grande da poter controllare il ciclo del Sole, ma avrebbero fatto qualsiasi cosa per aiutare la loro Madre; la reincarnazione umana del Drago ad essere di nuovo felice.




SPAZIO AUTORE:
Eccomi di ritorno con questa nuova OS su Dany, uno dei miei personaggi preferiti in assoluto.
In questo capitolo come vedete ho voluto dare un omaggio anche a Drogo che mi manca moltissimo e che non posso ancora credere che sia morto davvero, ci sono rimasta davvero male.
Penso tuttavia che il rapporto con Drogo sia servito a Dany per essere più forte e per formare il suo carattere e per imporsi come donna in un mondo medievale sicuramente dettato dal potere maschile e dalla misogenia generale. Ho cercato di impostare il tutto a partire dalla cerimonia funebre di Drogo fino ad arrivare alla fine della decima puntata che si chiude con la nascita dei piccoli draghi. Le parti scritte in corsivo rappresentano i ricordi di Daenerys che si susseguono nella sua mente mentre si avvicina alle fiamme..spero che questo alternarsi di scene sia chiaro e non troppo confuso...mi sembrava più carino fare così, anche se la os devo ammettere che è stata scritta molto di getto, quindi spero di non aver fatto un arrosto o roba troppo OOC, come sapete io non ho letto i libri e quindi non ho idea di cosa riserverà per noi la seconda serie del telefilm.
Per il prossimo capitolo pensavo di concentrarmi un po' verso la barriera dal mio caro Jon Snow e fantasticare sulla sua possibile madre...ma è tutto una sorpresa.
Ringrazio di cuore le persone che hanno letto lo scorso capitolo e maggiormente quelle che lo hanno commentato lasciandomi un piccolo pernsiero; grazie di cuore.
  
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