Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: bice_94    02/09/2011    7 recensioni
Uscirono dall’ufficio e si diressero verso le rispettive scrivanie con uno sguardo torvo, mentre Castle li seguiva eccitato come non mai. C: felice di andare alla Hawaii Kate?
La donna lo guardò male, suscitando la risata cristallina dello scrittore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
R:oggi mi sono veramente divertito! C’era Esposito che sembrava stesse per avere un infarto!
L’agente lo guardò male.
E: io? Ma ti sei visto?
Ryan sorvolò e si rivolse allo scrittore, che sembrava perso nel suo mondo.
R: e tu Castle? Come è andata con la corsa? Hai resistito o hanno dovuto trasportanti di forza?
L’uomo sembrò non essere nemmeno lontanamente attento alle parole dell’amico.
Esposito fece scoccare così le dita davanti agli occhi di Castle, che si risvegliò di soprassalto.
E: sei con noi?
C: oh si, si scusate!
Lo scrittore sorrise, quasi come se provenisse da un altro pianeta.
Ryan rivolse un’espressione maliziosa ad Esposito e poi si sporse verso lo scrittore con fare losco.
R: dì la verità è successo qualcosa con Beckett.
Castle roteò gli occhi teatralmente.
C: ma no. Certo che siete proprio degli idioti.
E: ma come? Non ti confidi con noi? È già la seconda volta. E questa volta non ci scappi. Cosa è successo con la detective? Siamo curiosi. Perché qualcosa è successo, vero?
B: si, nei suoi sogni probabilmente si.
Beckett era arrivata in quel momento con un sorriso stampato in faccia.
Si era evidentemente fatta la doccia.
Aveva ancora i capelli bagnati e indossava un semplice paio di pantaloncini ed una cannottiera, visto il caldo di quella serata.
C: oh, lì puoi giurarci.
Castle si trovò a fissarla e pensò di non aver mai visto donna più bella.
Era splendida senza dover usare trucco o chissà quale acconciatura.
Era bellissima solo per il fatto di essere sé stessa.
Solo per essere Katherine Beckett.
Lei era la donna vera, la donna che ogni uomo aspetta per tutta la vita.
Aveva convissuto fino a tre anni prima tra donne che scalpitavano per ricevere anche la minima attenzione da parte sua e poi era arrivata lei.
Quella che lo aveva trovato fastidioso e irritante.
Quella che non era stato capace di ammaliare per il semplice fatto di essere Richard Castle.
Si riscosse solo quando sentì Kate avvicinarsi e sedersi accanto a lui nella tavolata già preparata per la cena.
Ryan ed Esposito si trovarono a ridere sotto i baffi alla buffa espressione che aveva assunto Castle.
Lo scrittore li fulminò con un’occhiataccia.
S: salve! Posso sedermi con voi?
B: certo, vieni.
Anche l’agente Smith arrivò e si andò a sedere proprio accanto a Beckett.
La donna percepì immediatamente il fastidio di Castle, che sembrò irrigidirsi al solo suono della voce di Matt.
Non seppe neanche il perché, ma quello che seguì fu un gesto spontaneo.
Un gesto fatto prima che il suo cervello potesse collegarsi completamente al resto del corpo.
Sentiva il suo corpo scalpitare alla ricerca di un contatto con Castle.
Spostò la sua mano lentamente sotto il tavolo, fino a posarla leggermente sulla coscia dello scrittore.
Castle si sentì sfiorare appena e sgranò gli occhi per quel contatto inaspettato.
Non lo credeva possibile.
Intrecciò solo per un secondo i suoi occhi con quelli di Beckett, nei quali vi era riflessa una nuova luce, una luce che voleva fargli capire quale era l’uomo che desiderava.
Beckett sentì Castle rilassarsi al suo tocco eppure non si mosse.
Lasciò che la sua mano rimanesse lì, poco più su del ginocchio dell’uomo, come se quel contatto nascosto e quasi insignificante fosse un modo per essere insieme.
La cena passò tranquillamente, tra battute e stupidaggini, finchè Smith guardò attentamente Beckett e fece per avvicinarsi.
S: volevo chiederti, ti andrebbe di andare a fare una passeggiata sotto la luna stasera? Sai, questi posti sono quasi magici di notte.
La detective sembrò annaspare.
Cosa doveva fare ora?
Semplice.
Declinare gentilmente. Giusto? Giusto?
E allora perché non diceva niente?
Lo scrittore percepì perfettamente queste parole e il silenzio della donna accanto a sé stava diventando opprimente.
La suoneria del suo cellulare lo riportò alla realtà.
C: scusate devo rispondere. E credo che me ne andrò a letto presto. Ci vediamo domani ragazzi.
Lasciò che un’occhiata raggiungesse la sua musa, prima di voltarsi.
Si era sentito infastidito e perciò si era allontanato.
A lei la scelta.
O dentro o fuori questa volta.
 
Il bungalow era quasi completamente buio.
Probabilmente Castle aveva acceso solamente la lampada sul suo comodino.
Beckett lo aveva raggiunto poco dopo, giusto il tempo necessario per chiarire con Matt.
Lo sentì parlare da fuori.
Aveva avuto il desiderio di entrare, ma come si dice, la curiosità è donna.
Così si avvicinò alla porta, senza disturbarlo e finì con l’ascoltare l’ultima parte della conversazione telefonica.
C: tesoro, stai tranquilla.. vedrai si risolverà tutto nel migliore dei modi.. e appena torno ce ne andiamo io e te nella casa negli Hampton come 2 anni fa così ti distrai un po’.. ok?..
Sentì le cellule del suo corpo formicolare.
Avrebbe voluto entrare e schiaffeggerlo per averla..
Averla cosa?
Tradita?
No, loro non stavano insieme.
Eppure sentì le lacrime premere con prepotenza ai suoi occhi.
Stava per andarsene quando la raggiunsero le più belle parole che in quel momento potesse sentire.
C: allora va meglio zucca?.. ok.. buonanotte tesoro mio e sogni d’oro. A domani..
Beckett provò un senso di sollievo quasi sconosciuto.
Era arrivata ad amare quell’uomo così tanto?
Quasi si vergognò per essere lì, ad origliare come una stupida ragazzina.
Sospirò ed entrò.
B: ehy, tutto bene?
Castle si voltò quasi sorpreso.
Aveva forse creduto che avrebbe accettato la proposta di Smith?
C: si si.. e tu che ci fai qui? Credevo ti attendesse una passeggiata romantica in riva al mare.
Lo disse con tono pungente e fece finta di essere disinteressato alla risposta, voltandosi a sistemare alcune magliette sul suo letto che in quel momento sembravano attirare tutta la sua attenzione.
B: no, sai non cercavo compagnia stasera.
Solo a quelle parole lo scrittore si voltò, trovandosi davanti la detective Beckett che sorrideva come forse non faceva più da tempo. 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: bice_94