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Autore: L_Fy    04/05/2006    4 recensioni
Un efferato delitto nel quartiere di Storyville a New Orleans... Tre persone da interrogare. Sono morte. Dov'è il problema...?
Genere: Commedia, Thriller, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Meno di mezz'ora dopo una Mercury quasi più scassata della Pinto di Vartan parcheggiò con un gran stridio di freni ad un millimetro dalla transenna, sollevando un nugolo di fiacche proteste da parte degli agenti della sorveglianza. Prima ancora che la macchina si fermasse, la portiera del passeggero si era già aperta e ne era uscito, non senza difficoltà, un tizio che sembrava un armadio a sei ante in completo gessato giacca e cravatta. Il suo lucido cranio nero svettava di venti centimetri buoni su tutti e l’espressione feroce del viso non era affatto mitigata dagli occhiali scuri, soprattutto a quell’ora di notte. Dal posto di guida, scese una ragazzetta che, per contrasto, sembrava più piccola di quanto fosse in realtà: aveva una curiosa zazzera di capelli neri che andavano in tutte le direzioni, lo sguardo truce di chi è appena uscito di galera e un giubbotto da motociclista che le pendeva addosso come se fosse di qualcun altro. Vartan andò loro incontro con la faccia seria: salutò il tizio nero con un gesto secco del mento e quasi sorrise alla ragazza che gli piantò addosso due seri occhioni neri molto latini.

Thorpe, Mancuso, vi stavo aspettando.” disse Vartan con un’aria di leggero rimprovero.

“Siamo venuti appena possibile” rispose Thorpe, facendo quasi vibrare il terreno col suo vocione d’oltretomba “Di che si tratta?”

Vartan fece un gesto secco con la testa verso il gruppetto di donne in cerchio intorno al fuoco senza girarsi del tutto e l’espressione del suo viso si fece ancora più cupa.

“Il solito casino di Mama Dubois” disse, quasi masticando le parole “Ha fatto di nuovo quella cosa del cerchio e del fuoco… uno di questi giorni la butto in mezzo ad uno dei suoi maledetti falò e chi s’è visto s’è visto!”

“Dici così ma sai benissimo che Mama Dubois è più potente di te, di me e dei nostri capi messi insieme” commentò pacato Thorpe, sorridendo “E’ per questo che ci hai chiamato subito senza nemmeno tentare di sloggiarla come avrebbe fatto un qualsiasi pivello, vero?”

“Dobbiamo tenercela buona, volenti o nolenti” rincarò la dose Mancuso, imbronciata “Mama Dubois è una Mambo, una sacerdotessa voodoo: nemmeno tu hai il coraggio di scherzare su queste cose dopo che hai visto cosa è capace di fare, Vartan. E comunque, se ti informassi meglio, sapresti che quella cosa del cerchio e del fuoco è fondamentale nella religione voodoo. Serve per invocare Brigitte e Baron Samedi, i Loa della morte e dei cimiteri. Stanno preparando una serena morte per i loro cari, non stanno facendo niente di male.

“I ti-bon-ange dei morti sono ancora qui” rincarò la dose Thorpe, molto serio “Hanno bisogno di protezione per raggiungere l’aldilà.”

“Sì, sì, come vi pare” tagliò corto Vartan, che evidentemente non ne sapeva mezza di Loa o bon-ange o cimiteri, e nemmeno voleva saperne “Vedete se riuscite a fare sloggiare Mama Dubois e il suo gruppo di galline da brodo senza ulteriori spargimenti di sangue. Ne è già stato versato abbastanza per stasera.”

Mancuso si girò verso di lui con un sopracciglio interrogativamente alzato.

“Tutto qui?” domandò spazientita “Ci hai buttato giù dal letto a quest’ora della notte solo per far sloggiare Mama Dubois dalla tua scena del crimine?”

Vartan sembrò soppesare le sue parole con un misto di impazienza e vergogna.

” sbottò alla fine, girando loro le spalle “Magari visto che siete dei mezzi stregoni, riuscite a capire cosa diavolo è successo qui stanotte. Abbiamo tre cadaveri, una decina di indiziati e nessuno che scucia una sola maledettissima parola. C’è di mezzo roba grossa e domattina sarà impossibile tenere lontana la stampa… il sindaco ci farà a fettine se non troviamo chi è stato…”

Ok, abbiamo capito” lo interruppe Mancuso, abbagliandolo con uno dei suoi rari e sorprendenti sorrisi “Vediamo cos’ha da dirci Mama Dubois per salvarti il culo poi la sbattiamo fuori da qui a pedate. Te gusta, hijo?”

“Sembri sempre di più il tuo degno compare Mendez” ringhiò Vartan, offeso “Forse passi troppo tempo con lui.

Il sorriso si spense repentinamente dal viso di Mancuso che masticò a vuoto per un paio di secondi prima di decidersi a voltargli le spalle.

“Ti faremo sapere, tenente Vartan” gli disse con voce annoiata “Intanto, sgombra l’area dai tuoi uomini per un’ora. Non voglio in giro anima viva, mi sono spiegata?”

“Stai scherzando?” strepitò Vartan, di nuovo arrabbiato “Mica siamo a vostra disposizione, signori della SREC dei miei stivali! Ti do dieci minuti.”

“Quarantacinque minuti o lascio qui Mama Dubois a sgozzare galline per il sommo sollazzo della stampa. sibilò perfidamente Mancuso senza nemmeno girarsi verso di lui.  

Vartan meditò a lungo con gli occhi ridotte a fessure malevole.

“Mezz'ora” ringhiò alla fine, vinto “E che ne sia valsa la pena o invece delle galline sgozzeremo te davanti alla stampa, agente Mancuso.”

*          *          *

Gli agenti della polizia stavano cominciando a sgombrare perplessi mentre Mancuso e Thorpe si avvicinavano al gruppetto di donne raccolte in preghiera davanti al fuoco.

Se va tutto bene, Mama Dubois farà in modo di finire questa sceneggiata entro dieci minuti” mormorò Thorpe speranzoso “Così ce ne torniamo in ufficio a spennare per bene Mendez con una nuova partita a poker…”

Normalmente, gli interventi di Mama Dubois si limitavano a inoffensivi riti di preparazione al passaggio dell’anima del defunto, il ti-bon-ange, verso l’aldilà. Certo, sia Thorpe che Mancuso sapevano bene che quell’aspetto folcloristico e innocuo di Mama Dubois era solo la punta di un iceberg, una facciata ad uso e consumo dei personaggi come Vartan. Loro sapevano bene, invece, che quella donna dall’aria svaporata, senza età, dagli occhi cangianti ed il sorriso gentile, in realtà era l’indiscussa regina di Storyville. Niente succedeva senza che lei lo sapesse; nessuno muoveva un dito senza il suo benestare. Mama Dubois era molto amata dalla gente di New Orleans ed era conosciuta fino nel Cajun: una sacerdotessa voodoo come poche se ne erano viste in Louisiana, famosa per la sua condiscendenza e, contemporaneamente, per la sua implacabile severità. 

“Non ci metterei la mano sul fuoco.” borbottò Mancuso, rannuvolandosi mentre osservava attentamente le donne accasciate. Il movimento ondulatorio delle loro teste, il sottofondo isterico dei loro lamenti e soprattutto lo sguardo perso ed angosciato di alcune di loro erano segnali sufficientemente anomali per metterla in guardia. Man mano che si avvicinavano, l’aria intorno sembrava acquistare una pesantezza nuova, una densità elettrica piuttosto inquietante... come se si muovesse in spire concentriche mossa non dal vento, ma da qualcosa di più potente. Thorpe e Mancuso evitarono accuratamente di guardarsi negli occhi, ben consci del fatto che due poliziotti scafati come loro non potevano permettersi il lusso di dimostrare inquietudine per qualcosa di così poco scientifico come una “sensazione”. Mama Dubois, nonostante gli occhi saldamente chiusi, si alzò in piedi con perfetto tempismo al loro arrivo. I due agenti si fermarono a debita e rispettosa distanza mentre Mama Dubois, con gesti molto lenti e tranquilli, posava una leggera carezza alla testa abbassata di una donna in lacrime e si dirigeva verso di loro. L’espressione del suo viso fece balzare il cuore in gola a Mancuso che dimenticò d’un colpo i convenevoli di rito.

Che succede, Mama?” chiese spiccia a muso duro.

Mama Dubois alzò i suoi sorprendenti occhi dorati sulla giovane, non senza aver mandato un breve cenno di saluto col capo verso Thorpe.

“Abbiamo un grosso problema” mormorò con voce bassa e musicale che sembrava un sospiro di foglie secche “Un grosso problema davvero. Mai capitata una cosa così. Quanto tempo ci ha dato Vartan?”

“Abbiamo solo mezz'ora” rispose Mancuso mordendosi un labbro“Avanti, dicci che sta succedendo.”

Mama Dubois lanciò uno sguardo nervoso alle sue spalle, verso il gruppo di donne intorno al fuoco, poi parlò con voce molto bassa in modo da non farsi sentire da nessun altro.

“Il ti-bon-ange di Jeanne è ancora qui, ma è molto irrequieto” disse preoccupata “Nonostante abbiamo invocato i Loa di protezione, sta scappando via….come se fosse catturato e trascinato lontano.”

Fece una pausa ad effetto prima di sussurrare le ultime parole in tono definitivo.

“Sospetto che ci sia un baka nei dintorni.”

Mancuso e Thorpe rimasero a lungo immersi in un silenzio sorpreso.

Baka?” sussurrò Thorpe come a richiedere spiegazioni.

“Un baka, sì” rispose lentamente Mama Dubois “Uno spirito maligno che sta tentando di allontanare il ti-bon-ange di Jeanne. Qui è avvenuto un fatto di sangue molto cruento: tre morti, tanta gente ferita…tanto odio tutto intorno. Quasi non si riesce a respirare tanto l’aria ne è piena. Non vedo chi, se non un baka, avrebbe potuto provocare tutto questo.”

Mama, andiamo…” sorrise Thorpe, accomodante “Quella gente è morta per colpi di arma da fuoco, non per uno stramaledetto rito voodoo.”

“Un baka può provocare tutto questo” rispose Mama Dubois con incrollabile convinzione “Oltretutto, per invocare un baka non è necessario tanto l’esperienza quanto una forte carica mentale. Qualsiasi persona potrebbe invocare uno spirito maligno in situazione di forte stress emotivo.

Mancuso lanciò una penetrante occhiata alla donna di colore che sostenne il suo sguardo con calma apparente.

“Se stai tentando di dirci qualcosa, Mama, ti consiglio di parlare fuori dai denti” ringhiò Thorpe con aria cattiva “Non è né il tempo né il luogo per i tuoi complicati giochetti spiritici. Intendi dire che chi secondo te ha invocato il baka è il mandante di questa carneficina?”

“Forse.” rispose Mama Dubois, enigmatica.

Mama, sai benissimo che non possiamo basare una indagine di polizia sulla presunta presenza di uno spirito maligno” sospirò pazientemente Mancuso “Quindi, potresti dirci di preciso cos’è che vuoi che facciamo?”

Mancuso e la sacerdotessa si guardarono negli occhi con aperta sfida.

“La cosa che mi preme di più, adesso, è mettere in salvo il ti-bon-ange di Jeanne” mormorò infine Mama Dubois, con accorata gravità “E’ in pericolo e finché il baka sarà in circolazione non potrà trovare la via della luce. Dovete aiutarla.”

“Dobbiamo?” domandò sorpresa Mancuso, sollevando un sopracciglio “Io e Thorpe? Se non sbaglio, solo chi ha invocato il baka può ricacciarlo da dove è venuto. Oppure, una Mambo molto brava può provare ad  invocare i Loa e chiedere il loro aiuto.”

Mama Dubois tacque a lungo, pensierosa.

“Non abbiamo tempo per richiamare come si deve l’intervento dei nostri amati Loa” disse con voce rotta “Qualcuno deve andare ad aiutare il ti-bon-ange di Jeanne dove si trova adesso.

Thorpe e Mancuso, a quelle parole, si scambiarono uno sguardo sorpreso.

Mama” esordì Mancuso con voce dolce ma ferma “Jeanne è morta. Nessuno può raggiungerla dov’è adesso. E anche se tu credi che sia possibile, non abbiamo tempo per una cerimonia così complicata.

“Oltretutto, non è possibile che tu faccia sia da Mambo che da Tramite.” Rincarò la dose Thorpe, serenamente.

Mama Dubois posò su di lui un lungo sguardo sorpreso.

“E chi ha detto che sarò io ad andare ad aiutare Jeanne?” ribatté con voce pacata “Come giustamente hai detto, io devo presenziare alla cerimonia: devo invocare Loa Legba nel suo aspetto di apritore del passaggio, Maitre Ka-Fu. Questo richiederà tutta la concentrazione mia e delle mie donne. C’è un’aria instabile, qui: si sente odore di malvagità. Se lasciassi aprire a chicchessia la porta fra i mondi, che ne verrebbe fuori?”

“Nessuna delle tue donne è abbastanza potente per varcare la Soglia.” puntualizzò Mancuso, scoraggiata.

Lo sguardo che Mama Dubois posò su di lei era tranquillo, sereno e molto, molto deciso.

“Infatti” disse con voce morbida “E’ per questo che andrai tu.”

 

 

 

 

LEGENDA:

I Loa sono divinità Voodoo,  venerate dai fedeli durante le cerimonie. Ci sono due principali categorie di Loa, secondo la credenza: Il Rada ed il Petro. Molti Loa hanno manifestazioni che appartengono sia al Rada che al Petro. Tutti i Loa "montano" o posseggono i loro devoti.

Le credenze Voodoo includono l'esistenza di spiriti maligni che vagano nella notte. Questi posseggono membri appartenenti alla setta dei bizango, assumendo spesso le esembianze di animali; sono chiamati Baka. Una delle forme comuni del baka è il loup garou, o lupo mannaro.

 

 

Note dell’autrice:

Proseguo la storia a balzelloni, senza avere uno straccio di trama da seguire…Va bene lo stesso, gente? Sappiatemi dire.

 

 

Lady Antares D.L.:  Mi hermosissima must woman!! Che bello sentirti di nuovo… le tue parole mi fanno l’effetto di uno scaldotto di pile (in pieno inverno: in estate mi fai l’effetto di una menta fresca bevuta in veranda). Sono felice che i miei poveri, bistrattati personaggi piacciano a qualcuno. Hanno così tanto da dire e da dare: bisogna solo lasciarli fare, lasciare che esprimano i loro (ehm) conflitti interiori…Ma passiamo a noi: com’è finita la storia della scollatura a scomparsa? Devo sapere tutto (mai che mi faccia i cXXXi miei, io). Anche io adoro Mancuso: è il mio alter ego, si sente? Mendez, invece, è la prova che la mia mente è pericolosamente malata: sono già innamorata di lui ed ho scritto solo due scene!! E poi, gli  altri…credimi, tutti da scoprire. Spero di risentirti presto, mi corazon!! A presto!!
Kika2: Amore mio!! Non ti sentire in colpa, qui siamo tutti fulminati, chi più chi meno: sei in buona compagnia, non temere! La storia proseguirà, ma non sarà lunghissima: un cinque, sei capitoli al massimo. Però, ho già pronta in testa una nuova avventura per i miei pazzi scatenati della SREC (questa volta con protagonisti Jones e Brancousie). Poi, chissà. Per ora, mi piace scrivere di loro. Non mi abbandonare e dimmi sempre cosa ne pensi, ti prego!!

 

Grazie a tutti

Un bacio

Elfie

 

 

 

  
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