Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |      
Autore: megumichan    03/09/2011    0 recensioni
Nel momento in cui ha pensato di voler morire, ha trovato una scusa per vivere.
Gli aveva sempre odiati , quegli occhi . Una volta in essi si intravedeva una luce scura , nera. tenebra che brillava d’una luce abbagliante , all’interno di quelle grandi pozze di bambina. Prima  donavano speranza. Una speranza che rifletteva  in quell’odiato colore nero spiraglio di vita nella morte . Ora più che mai , si è accorta di quanto somiglino a lui,quegli occhi. Se avesse potuto se li sarebbe strappati,macchiandoli  d’un rosso cremisi.
E' questa quella che chiamano "solitudine" ?  
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel momento in cui ha pensato di voler morire, ha trovato una scusa per vivere.

Se le chiedessero perché diavolo se ne stava lì, con una bottiglia di birra in mano e una sigaretta nell’altra ad alternare un sorso e un tiro tra un singhiozzo e un altro non avrebbe saputo dire altro che “aiutami “. Mentre la sua vita cadeva  in pezzi le bottiglie di birra si accatastavano nel comodino di fianco al letto in cui era , poco elegantemente , seduta  o meglio spaparanzata . I tagli nelle sue braccia non ne volevano proprio sentir parlare di rimarginarsi , ed il sangue si ostinava a sgorgarne fuori , attraversava il suo braccio , solleticando la pelle e ricadendo come pioggia nelle lenzuola d’un rosa sbiadito , sporcandole. Ogni tanto abbozzava qualche singhiozzo e gli occhi tornavano ad essere lucidi , come se un velo leggermente bagnato li ricoprisse. Poi , ad ogni battito di ciglia una silenziosa e solitaria lacrima solcava la sua guancia. Che visione patetica , una ragazzina di 15 anni che per la prima volta decide di ubriacarsi e di provare a fumare non in compagnia di amici ad una festa forse troppo movimentata , ma in solitudine , nella sua camera quasi interamente coperta di  un colore rosa confetto. E nella sua mente solo un’immagine le compariva , una se stessa in lacrime che cerca disperatamente di fermare il ragazzo di cui è innamorata dall’andarsene da casa sua , e pensare che poco prima si stava teneramente baciando con lui . E la cosa più triste di tutta questa storia è che quando ha visto la sua figura allontanarsi e solcare la porta di casa sua per andarsene  lasciando la sua mano , l’unica idea che le era balzata in testa era quella di farsi consolare da un’amica cara. Ma scorrendo i nomi nel suo cellulare non ne trovò nemmeno uno in cui avrebbe potuto porgere la sua fiducia , o meglio , che appena avrebbe chiamato sarebbe corso in suo aiuto.

 


E’ questa quella  che chiamano "solitudine" ?
Ebbene si, è la mia prima storia.Premetto che non sono una scrittrice, quindi questa roba *indica sopra* potrebbe fare "leggermente" schifo a qualcuno. Comunque sia, qualche recensione è sempre ben accettata, anche se poco positiva. Questo è forse uno dei periodi più difficili della mia vita e scrivere non è solo uno sfogo ma anche una via d'uscita da questa realtà. Ma questa storia non è drammatica o triste, è una storia che parla di speranza. Il titolo è "leggermente" ispirato all'anime Higurashi no naku koro ni (quando le cicale piangono). E questo non è un vero e proprio capitolo, la vera storia deve ancora iniziare.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: megumichan