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Autore: Main_Rouge    03/09/2011    1 recensioni
Sicura, affidabile. Non potrebbe essere altrimenti.
Risoluta e calcolatrice; quasi nevrotica, a suo modo.
Eppure, alle volte, passionale; sa accendere i cuori degli uomini come poche altre cose.
Implacabile, di una forza che da quasi sicurezza: sai che, se è te che vuole, non esiste posto in cui non ti troverà.
Eppure, misteriosa. Tanto da essere incomprensibile, seppur tanto vicina a noi. Conturbante nell’alone che sembra circondarla mentre passa, discreta, tra la folla.
Spesso odiata, a volte adorata. Sempre indispensabile, al punto che, senza di lei, la vita stessa perderebbe di significato.
La Morte non può che essere donna.
Genere: Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sicura, affidabile. Non potrebbe essere altrimenti.
Risoluta e calcolatrice; quasi nevrotica, a suo modo.
Eppure, alle volte, passionale; sa accendere i cuori degli uomini come poche altre cose.
Implacabile, di una forza che da quasi sicurezza: sai che, se è te che vuole, non esiste posto in cui non ti troverà.
Eppure, misteriosa. Tanto da essere incomprensibile, seppur tanto vicina a noi. Conturbante nell’alone che sembra circondarla mentre passa, discreta, tra la folla.
Spesso odiata, a volte adorata. Sempre indispensabile, al punto che, senza di lei, la vita stessa perderebbe di significato.
La Morte non può che essere donna.

Il lento movimento dei suoi fianchi, conturbante, era accompagnato da ritmici, irresistibili mugolii.
La sua pelle diafana, di un pallore quasi tenero, era percorsa da brividi caldi. Le sue mani, che reggevano, appoggiate al robusto petto di lui, il dolce peso della fanciulla, si irrigidivano appena mentre il suo compagno affondava nel piacere del loro connubio. Ad ogni movimento, i due si avvicinavano inesorabilmente al loro addio, e questa certezza, benchè opprimente, scatenava in loro impulsi incontrollabili.
Il bacino di lei, in tensione, veniva docilmente spinto su e giù, per meglio permettere all’uomo di bearsi della sua perfetta essenza. I suoi morbidi fianchi, sudati leggermente, erano così belli da toccare, che l’uomo, disteso prono, non riusciva a staccarsene per viaggiare con le dita lungo le sinuose curve del suo corpo perfetto.
Protesa su di lui, con i piccoli seni stretti dalle braccia affusolate, la ragazza lo fissava.
I suoi lunghi capelli biondi, bagnati di sudore, ondeggiavano seguendo il morbido movimento delle sue membra.
Ma lui non li notava, rapito dal suo sguardo magnetico.
Era, però, uno sguardo difficile da interpretare. Nell’azzurro dei suoi occhi c’era purezza, candore. Ma anche il disinteresse tipico di chi si sente superiore a tutti. E curiosità, molta.
Una combinazione strana, ma che interessava relativamente all’uomo, steso sotto al corpo scolpito della ragazza.
Di colpo, mentre i due ancora si fissavano, il movimento accelerò, costringendo il ragazzo a buttare indietro la testa in un impeto di piacere. Liberatasi della dolce stretta del compagno, la ragazza con i capelli di sole si sollevò dalla sua posizione arcuata, ed iniziò a martellare.
Su e giù, sempre più forte, sempre più veloce.
Lui strinse le forti cosce della sua bella con i palmi, quasi con violenza, come incitandola ad accelerare ancora.
E così avvenne, mentre iniziavano ad alzarsi le grida strozzate della ragazza.
Con le femminili mani bianche, si strinse forte il petto, quasi cercando di fermare il cuore che, impazzito, sembrava sul punto di esplodere.
Tese tutti i muscoli che le fu possibile per resistere alla tentazione di buttarsi sul letto, sfinita. Sapeva che non avrebbe dovuto aspettare ancora a lungo.
Potenti sospiri compiaciuti iniziarono ad alzarsi dalla bocca dell’uomo, aliti che lentamente divennero grida.
Non voleva finisse, non poteva accettarlo, si fece violenza per resistere ancora qualche breve, caduco secondo.
Ma fu inutile.
All’ultimo colpo della splendida fanciulla, non potè che esplodere, lasciando che il suo caldo piacere andasse a bagnare le gambe di lei, mentre due versi animali, strozzati dall’assenza di fiato degli amanti, si facevano a fatica strada nelle loro gole secche e tese.
E in un attimo, fu silenzio.
L’uomo giacque sul letto, nella posizione rilassata cui si era abbandonato dopo la sua esplosione.
La bella bionda, benchè stanca, non si coricò sul comodo letto in cui aveva appena combattuto. Non ne aveva il tempo.
Si alzò lentamente, attenta a non smuovere il suo compagno dalla sua posa, così plastica da risultare quasi artistica.
Alzatasi, si chinò a raccogliere una lunga tunica nera, che si infilò senza pensarci, come per routine.
Sistematasi i capelli, si calò un lugubre cappuccio sulla testa, mentre un cupo corvo, intonato alla sua casacca color della notte lunga fino alle caviglie, si appoggiava sulla morbida spalla della donna.
Lei sussurrò qualche parola incolore all’uccello, che con un gracchiato funereo le indicò il nome della prossima anima da mietere.
Ma prima di andarsene, silenziosa come l’oblio, la Morte volle guardare, come faceva con ogni corpo, la sua ultima vittima. Lei, che non poteva provare sentimenti, ma solo sensazioni, sembrava ammirare quelle creature così diverse, eppure così patologicamente simili, da non poter risultare che incomprensibili. E avviandosi fuori dalla camera da letto della sua ultima conquista, si chiese come fosse possibile che l’ultimo desiderio degli uomini fosse quasi sempre lo stesso.





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Testo calssificatosi al secondo posto al contest "Luis Royo" di syssy5 con 48 punti. Il primo posto (testo di My Pride che vi consiglio di leggere) ha totalizzato 48.5 punti.. Malediz.. :)
  
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