Capitolo 34: Sei meravigliosa
14 febbraio, giovedì, casa di Gwen.
Secondo Gwen
Oggi ci sarebbe stato il ballo di San Valentino…
“Oh no! Oh no!! No,
no, no, no!!!”
“Cos’ è successo??” intervenne disperata la mai coscienza.
“ Non so cosa
mettereeeee!!!!”
“…”
“Beh?”
“Ma sei scema?? Hai un
triliardo di vestiti nell’armadio, non è possibile che tu non sappia
cosa
mettere!”
“E poi è complesso!!
Non ci voglio andare!!”
“Ma dove?”
“Alla festa, no?!”
“è complesso? Ma se è
a due passi da casa!”
“Ma il problema non è
arrivarci!! Il problema è andarci con Ben!!”
“Uff! Ne hai passate
tante con lui, e adesso mi vieni a dire che il tuo problema è il
festeggiare
San Valentino con lui! Ma và!”
“AAAAAH!”
“Cosa è successo?!”
“Non gli ho fatto un
regalo!!”
“… Esci e vallo a
comprare… Ma, una curiosità: quando avevi intenzione di muoverti per
fargli un
regalo? No, sai com’è, manca solo un’ora all’inizio della festa e… beh,
non sei
per niente pronta! Ti sei almeno fatta una doccia?”
“Quello si!” risposi fiera di aver fatto almeno una cosa su cento!
“A che ora ti passa a
prendere Ben?”
“Beh, tra un’ora,
ovvio, no?”
“Muoviti!”
“Devo andare da
Eleonor, lei saprà aiutarmi!!”
“Ma se ti ho appena
risolto io il problema!”
“Ho bisogno di
Eleonor!”
“Fa come vuoi! Ma non
sperare nel mio intervento! MAI.PIù!”
Evidentemente…. Si era offesa… ed era scomparsa.
Il mio complesso “di san valentino” continuava imperterrito. La verità era semplice: avevo troppa paura di ciò che sarebbe successo se avessi detto… ciò che avevo da dire a Ben.
Quel pensiero mi tormentava. Quale sarebbe stato il momento giusto? Sarebbe mai venuto, a proposito? Ne dubitavo… Stupide feste! Io ho sempre detestato San Valentino! Ma chi cacchio era Valentino?? E perché non si è fatto un po’ gli affaracci suoi? Campavamo anche senza! Cheppoi… perché “San”? Era pure santo?! Ma noi americani non eravamo quelli che comunque non credevano ai santi? (PS da me: scusatemi ma sinceramente non mi ricordo esattamente il credo americano qual’è quindi… Beh, io mi ricordavo così! D: se ho sbagliato ditemelo!! ) Io continuo a non capire il senso di questa festività! Non è nemmeno divertente se non sei popolare, carina, extra truccata, con super tacchi a spillo, con super curve, e con super vestiti scollati! O almeno questo vale per le femmine… Per i maschi la cosa è simile. Non ci si diverte se non si fa parte della squadra di football, alti, biondi magari, tutti muscoli e senza cervello, bulli se serve, in piena fase ormonale in cui non si fa altro che fare sesso e cose simili…
Che barba la vita! Certe volte sembra proprio banale!
Pensai a tutto ciò mentre camminavo verso casa di Eleonor.
D’un tratto squillò il cellulare.
- Pronto? – risposi.
- Gwen!! Sono Eleonor – disse con un tono di voce strano.
- Eleonor! Stavo giusto venendo a casa tua… -
- E sbrigati! Devo farti vedere una cosa! – e senza nemmeno salutare, mi posò il telefono in faccia. Sembrava proccupata… o forse confusa…
Ma dico: tutte a me devono capitare in questo mese??
Arrivata a casa della mia amica, lei mi fece accomodare nella sua stanzetta, che è davvero piccola!
E con gli occhi arrossati mi porse un foglio.
- Cos’è? – domandai.
- Geoff mi ha scritto una poesia… non me ne aveva mai scritta una più bella di questa… leggila! – singhiozzò.
Presi a leggere.
Anche se il mare è in tempesta,
mi spinge violento verso la
sconfitta
guardo negli occhi l’amore
che mi fa lottare
con la forza che dà.
Per ogni volta che cado
Io posso rialzarmi e così
mantenere
Quella promessa che ho fatto
Con voce sincera
Credendo all’amore…
È una luce incandescente
Che riscalda più del sole
Così chiara che rivela la realtà…
Sarà quel battito forte,
l’amore che ci dà la forza e la
speranza
per affrontare
questa tempesta che porta con se
il vento forte che ci sorprende
dal mare.
Io voglio lottare soltanto per te
E voglio essere il battito forte
D’amore per te.
Puoi sentirlo,
puoi sentirlo se lo vuoi.
Pioggia di smeraldo
Grido al vento un desiderio.
Destino che mi guida
Col tuo aiuto so che non mi
arrenderò
Più fortuna avrò!
Sogno non c’è
Più grande di te.
Mare in tempesta dentro di me.
È melodia,
fantastica poesia,
questo mio bisogno di te…
Sogno non c’è
Più vero di te.
Cielo d’argento dentro di me.
È melodia,
fantastica poesia,
questo bisogno di te,
di te…
L’assoluto di un amore
Può rendere caldo un vento freddo
Vincendo le difficoltà
Che nella vita incontrerà.
Riaccende ogni cuore che
Da troppo tempo ormai…
Si era spento,
schiarisce ogni ambiguità
traduce tutto in verità.
L’assoluto di un amore
Può cambiare i connotati al mondo
Cancella la fatica tua
Riempiendo di poesia un nuovo
giorno…
Era stupenda. Davvero. Parole del genere non le avevo mai sentite pronunciare mai da alcun ragazzo e probabilmente nemmeno da una ragazza. Geoff era troppo innamorato di Eleonor. E forse gli era servito questo litigio per capirlo sul serio. Magari mi stavo sbagliando, ma quella poesia diceva tutt’altro.
- Questa poesia tutto fa pensare tranne che ti abbia tradito… -
- Beh ma… in effetti lui non mi ha tradita! È stata un po’… una sbandata insomma… -
Rimanemmo in silenzio per un po’ e poi niente… l’ho abbracciata. E lei si è calmata all’improvviso.
Quell’abbraccio aveva detto taaaaante cose. Io non le avevo sentite… ma lei si! questo è l’importante!
Circa un quarto d’ora dopo… eravamo in tremendo ritardo!! E di corsa costrinsi la mia migliore amica ad accompagnarmi per scegliere un regalo per Ben.
Entrammo in un negozio di oggetti da regalo cercando disperatamente qualcosa di bello. Poi… sentii una cosa che mi chiamava a gran voce, anzi non era una ‘cosa’ qualunque. Era la cosa più bella che io avessi mai sentito. E lì ebbi l’illuminazione.
Secondo Ben
Quasi ora del ballo, camera di Ben, stesso giorno (ovviamente).
ROOOOOONF.
Già. Ero nel pieno del sonno! Quella notte ero stato talmente occupato a pensare a come rendere perfetto quel giorno che non avevo dormito, e adesso mi ero addormentato per la stanchezza… per mia fortuna ho due amici gay (uno sulla quale ci sono ancora dei dubbi… non facciamo nomi), e un migliore amico che migliore non ce né.
DRIIIIIIIIN. Cellulare.
Risposi automaticamente ancora mezzo addormentato senza nemmeno alzarmi dal letto o aprire gli occhi.
- Prnt… -
- Eh? – disse la voce al telefono.
- Prnt!! – cercai di scandire la parola.
- Ma sei uno zombi? –
- Oh! Ma chi è a sto telefono?? –
- Ben!! Sono Brad!! Per la miseria, che stai facendo? Che razza di voce hai?? –
- Stavo dormendo, va beh? – sbadigliai.
- Ma come stai dormendo?! Lo sai che… Va beh, lascia perdere, sai per caso che fine ha fatto Alex? Parte la segreteria se lo chiamo! E aveva detto che sarebbe passato a prendermi mezz’ora fa! –
- Non coinvolgetemi nei vostri appuntamenti gay… sto nel meglio del sonno e Alex non l’ho visto nemmeno per sbaglio, quindi ciao! – posai bruscamente rimettendomi a dormire.
DRIIIIIIIIIIIIIIN. Cellulare di nuovo. E non erano passati nemmeno dieci secondi! Accidenti!
- Pronto? – sbuffai.
- Ben! Hai sentito Brad? – disse la voce con tono preoccupato.
- Cinque secondi fa… -
- E dov’era? –
- Non lo so però ti stava aspettando… -
- Mannaggia!!! La metropolitana si è fermata in una stazione un po’ lontana da dove abita lui e non so a che ora posso andarlo a prendere… -
- Ma sei Alex? –
- CERTO CHE SONO ALEX, DEFICIENTE! Chi mai cerca Brad se non il suo fidanzato?! – si arrabbiò l’amico.
Onestamente… non ho niente contro i gay, l’ho già detto in passato, ma sentire cose come un ragazzo che dice “vado dal mio fidanzato”, non so perché, ma mi disgusta un po’…
- Uffaaaa, per cortesia potete risparmiarmi i vostri appuntamenti gay? – chiesi pietà ancora mezzo addormentato.
- Ma guarda che noi non abbiamo un appuntamento! –
- E allora smettetela di chiamarmi tutti e due! Grazie! – posai il telefono di nuovo bruscamente.
Stranamente sta volta passarono i dieci secondi. Già, giusto il tempo di farmi riaddormentare…
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN.
“Stupido cellulare! Un giorno di questi gli do fuoco!!”
- CHI CACCHIO è?? – risposi svegliandomi sta volta del tutto.
- Sono il tuo migliore amico mezzo disperato! –
- Geoff, cosa vuoi? – mi strofinai gli occhi con una mano.
- A che ora vai a prendere Gwen?? –
- Ma per cosa? –
- Ma come cosa??! Oggi è San Valentino, scemo! C’è il ballo! E tu hai invitato Gwen! –
Mi bloccai realizzando dove mi trovavo, che giorno era e soprattutto… che ore erano.
- OH CAZZO! – urlai alzandomi di corsa, buttai il cellulare ancora con la telefonata accesa sul letto e spalancai l’armadio facendo volare a destra e a manca tutti i miei vestiti.
- DOVE CACCHIO HO MESSO IL VESTITO PER LA FESTA?? Mà!!! – urlai a mia madre.
- Non lo so, tesoro, credo nel tuo cassettone! – disse dall’altro lato della casa.
Mi affrettai allora a svuotare il cassettone e quando finalmente trovai lo smoking e di fretta e furia me lo infilai, intanto che mi accingevo a strisciare verso il bagno per sciaquarmi la faccia.
Pronto e pettinato ripresi il cellulare e risposi con eleganza: - Allora, dicevamo? –
- Che sei una furia… -
- Notevole la mia velocità, eh? – sorvolai sul fatto che in verità il resto delle cose le avevo fatto trasformato in XRL8. Dettagli.
- Sorprendente… comunque, stavo dicendo che Eleonor ancora non mi ha chiamato da quando le ho inviato la poesia, può darsi anche che l’abbia bruciata,strappata… insomma che non sia più tra noi! – disse lagnandosi – Quindi, credo che non verrò al ballo… -
- Ok, come vuoi. Sicuro di stare bene? –
- Si, si… sto bene. Solo che non ho tanta voglia di venire. Divertitevi anche per me! – lo sentii sorridere forzatamente.
- Va bene, allora io vado. Ci sentiamo domani. –
- Ciao. –
19:05
Avevo appena bussato alla porta della casa di Gwen e aspettavo ansiosamente il suo arrivo.
Quando la porta si aprì una stupenda ragazza con i capelli corti e rossi mi aveva aperto elegantemente la porta e si prestava ad uscire.
Diamanti per orecchini, un collier di diamantini, ed un vestito da favola: niente spalline di colore rosso scuro con due rose rosse sul lato sinistro del seno, il corpetto le fasciava magnificamente il corpo pur essendo mingherlino e in vita una leggera linea che delimitava il confine tra gonna e corpetto, e proprio su di essa altre due rose rossissime con nastri che quasi fluttuavano nell’aria, anch’essi del medesimo colore, la gonna larga che occupava quasi tutto lo spazio della porta d’ingresso, formata da petali di velluto appoggiati l’uno sull’altro come se fossero un’unica rosa rossa. Un leggero trucco le si intravedeva in viso e come tocco finale dei leggeri guanti rossi le fasciavano le braccia magre fino alla spalla.
- Sei meravigliosa… -
- Grazie… - sussurrò dolcemente sorridendomi.
Ed ecco il penultimo capitolo!!!!! Non preoccupatevi, l’ultimo capitolo lo pubblicherò prima! A proposito, perdono per il ritardo ma sto studiando architettura… e non è una cosa facile D:!!! perdonatemi! Me misera ç_ç … comunque per farmi perdonare vi mostrerò il vestito che avevo immaginato addosso a Gwen per San Valentino! Così vi rifate un po’ gli occhi ^^:
Beh, allora che ne dite? Non è stupendo? *-* però l’ho descritto abbastanza bene no? .-.
Allo scorso capitolo sono rimasta colpita dalle 9 recensioni che stranamente mi avete rilasciato! Grazie mille ^^ sono stata davvero contenta! Spero di riceverle anche per questo capitolo ed infine per l’ultimo capitolo XD. Buon settembre D: bacioni! E auguri a tutti quelli che debbono fare esami di recupero o cose del genere ^^ IN BOCCA AL LUPO!!!! XD sciao!!!
PS:
Perdonatemi ma devo assolutamente dirvelo: la poesia che Geoff ha
scritto ad Eleonor è una specie di unione di canzoni delle
MermaidMelody che a me piacevano troppo (le canzoni eh) erano profonde,
non potevo non metterle!!! Quindi... perdonatemi se non ho inventato io
la poesia, ho copiato da una cosa già esistente, e perdonatemi anche se
vi vengono in mente tutte le canzoni delle principesse sirene, ma
cercate di immaginarvela come una poesia e non come una canzone...
cortesemente! grazie :D
La ragazza sciarpata di verde.