03/09/2011
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Il destino di una madre
Sto qui, accoccolata su di loro.
Mi hanno Schiantata centinaia di volte in questi giorni, ma io volevo solo loro, e ora che li ho non li lascerò mai più. Temo che uno sia morto, perché lo sento freddo, immobile, e per quanto colore io cerchi di dargli, rimane gelido.
E la colpa è di quegli inetti; oh, ma gliela farò pagare, eccome se gliela farò pagare.
Sono seduti troppo lontani per me, legata come sono. Li sento parlare, li vedo muoversi, il loro odore mi solletica le narici. Aspetta solo che me ne capiti uno vicino e vedi se poi hanno il coraggio di Schiantarmi ancora; li farò pentire di essere nati, io li…
…e tu chi sei?
Fisso con astio un essere mingherlino che all’improvviso è spuntato a qualche battito da me. Gli inetti gridano estasiati, evidentemente esaltati per l’apparizione di questo scheletrino rinsecchito.
Mi agito stizzita, ma senza spostarmi da loro.
Seguo lo scricciolo con lo sguardo.
La sua paura è per me così tangibile che fremo dal desiderio di averlo fra le mie grinfie. All’improvviso grida qualcosa ed io mi accoccolo ancora di più, per paura che voglia Schiantarmi, ma non lo fa.
Attende.
Attendiamo.
Mi pare così ridicolo e se non fosse che non posso – non voglio! – muovermi da qui l’avrei già bruciacchiato, ma magari lo faccio lo stesso: basta che io prenda per bene la mi…
…PER TUTTE LE SQUAME DI MIO NONNO!
Sta volando!
È saltato su una specie di ramo volante e ora si alza su, e sempre più su fino a che non riesco nemmeno a distinguerlo. Gli inetti ululano dalla gioia.
All’improvviso si tuffa, lo seguo con lo sguardo.
Sento una familiare vibrazione dal fondo della mia gola, che aumenta sempre più finché non rilascio un getto di fuoco addosso allo scricciolo.
DANNATO BIPEDE!
L’ho mancato!
La rabbia mi cresce dentro: come si permette questo inetto?
Scende di nuovo a picco verso di me, evita le fiammate – DANNATO BIPEDE E DANNATA LA TUA MALEFICA PROGENIE! –, ma lo sferzo con la mia coda irta di punte.
L’ho preso!
Mi contorco, mi agito sul posto.
Spalanco e ripiego le ali.
Seguo questo scarafaggio con lo sguardo, ma non oso lasciarli da soli: mai lo farò!
Scopro le zanne e ringhio, mentre dondolo la testa da una parte e dall’altra.
Scarta verso l’alto ed io tendo il collo al massimo.
Sale ancora ed io gli ruggisco dietro un’imprecazione che non avrei nemmeno mai pensato di conoscere.
E’ una mosca, una dannata mosca; devo scacciarlo, devo schiacciarlo.
Agito la coda, ma è troppo in alto.
Sputo fuoco, ma lo schiva.
ORA SEI MIO!
Mi levo nell’aria, spalancando le mie enormi ali. Mi do una possente spinta con le zampe posteriori, catturo una corrente ascensionale, allargo le mascelle per inghiottire una volta per tutte questo impudente scherzo della natura; sento già il suo dolce sapore, quando mi sfugge via veloce come il vento.
PER TUTTI GLI ARTIGLI SBECCATI!
LE UOVA!
Mi volto per cercarlo e lo vedo con un uovo – luce dei miei occhi, orgoglio della mia vita – nelle sue grinfie! Tutto è perduto!
Mi accascio a terra mentre in molti accorrono a me per Schiantarmi.
Levo lo sguardo al cielo e ruggisco tutto il mio dolore: DANNATO IL DESTINO DI UNA MADRE!
E poi tutto diventa nero ed indistinto.
N.d.A
Salve a tutti (: spero che si sia capito che il personaggio è lo Spinato che Harry affronta nella prima prova del torneo Tremaghi °-° anzi, LA Spinata :P
Hope you enjoyed it :D