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Autore: fila    03/09/2011    8 recensioni
"Negli ultimi giorni Felix non è più lui" disse Demetri.
Perché? Cosa è successo a Volterra? Tutta colpa del "Grande Piano di Conquista".
Benvenuti a una nuova avventura dei Volturi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aro, Felix, Renata, Santiago, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quel giorno che sono quasi morto

 

 

 

“Negli ultimi giorni Felix non mi sembra più lui” disse Demetri mentre si abbottonava la camicia. “Con me non parla tu ne sai qualcosa, per caso?”

Heidi lo fissò per un attimo e poi scosse la testa. Anche lei aveva notato qualcosa di strano. Non era da lui non fare né scherzi né battutacce. Addirittura non parlava con nessuno e rispondeva a monosillabi.

“Sai che ieri mattina non ha guardato Santiago che lo sfotteva? Non ha reagito. Nulla!” disse, con foga, il miglior segugio del mondo. “Sono seriamente preoccupato.”

La vampira lo raggiunse sulla porta. “Stai tranquillo. É “mister sensibilità da elefante”! Cosa mai potrebbe scalfire quell'armadio a quattro ante?” gli sussurrò all'orecchio “Terrò gli occhi e le orecchie aperte, contento?” aggiunse baciandolo.

 

 

Il soggetto della discussione si trovava, in quel momento, nei sotterranei di Palazzo dei Priori. Era sdraiato sul pavimento della palestra, con gli occhi di Caius che lo guardavano a metà tra il furioso e lo sbigottito.

É la quarta volta che il novellino ti atterra in cinque minuti” gridò il Signore di Volterra indicando un neonato di un paio di mesi “Che cazzo stai combinando?”

Mi scusi” biascicò il bruno alzandosi lentamente.

Mi scusi! Mi scusiii!!! Che diavolo! Ma sei impazzito? Dov'è finito il mio guerriero? Porco mondo!” urlò di rimando Caius.

Vattene. Fuori di qui, prima che decida di farti a pezzettini e darti fuoco!” aggiunse cacciandolo fuori dalla stanza.

Questi si fissò i piedi e a testa bassa si allontanò.

Caius era allibito. Senza porre indugio corse nello studio di Aro.

Che hai combinato questa volta?” lo accusò sbattendo il pugno sulla scrivania. L'interpellato alzò gli occhi dai documenti che stava visionando e gli toccò semplicemente la mano.

Fratello, io non ho fatto nulla.” disse e tornò al suo lavoro.

 

 

Quella sera Aro fece in modo di trovarsi solo con Felix. “ Mio caro, questa notte Renata deve uscire con Marcus, ti andrebbe di accompagnarmi tu?”

La guardia annuì.

Mentre passeggiavano per le vie silenziose di Volterra, il Signore trovò il modo di sfiorare la pelle dell'altro. Sorrise, divertito da quello che vide.

 

 

Sono un cazzone” era il ritornello più frequente.

Dopo aver recapitato la sua letterina a Renata, Felix aveva continuato il suo Grande Piano di Conquista.

Lei è fissata con gli iberici? Bene, che sarà mai imparare due fottutissime parole di spagnolo per fare colpo?” si era chiesto. “No, da Santiago non ci vado. Piuttosto mi ammazzo. Che posso fare? Beh, in fondo è così simile all'italiano... Basteranno un accento, olè, qualche esse alla fine delle parole e il gioco sarà fatto” aveva deciso.

Per cui, si era preparato mentalmente un discorsetto e aveva atteso il momento propizio.

Te va di venir a mangiar conmigo seňorita?” le aveva proposto baldanzoso .

Lei aveva sorriso divertita. “Comer non mangiar” lo aveva corretto. “E poi è passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho ingerito del cibo.”

Già, certo. Hai ragione. Ber conmigo?” aveva provato il vampiro.

Beber” gli aveva suggerito lei, sempre più divertita.

Sempre detto che sono degli stronzi gli spagnoli! Con una lingua così, è normale!” aveva pensato stizzito.

Ma il Grande Piano di Conquista era iniziato e lui non era un rinunciatario. Quindi aveva proseguito imperterrito. “Scusas il mio parlar”

Desculpas non scusas e hablar non parlar” aveva replicato lei ridacchiando.

Stronza, stronzissima lingua” aveva pensato.

Desculpe mi caras”

Querida” era stata la replica.

Ok. Desculpe mi querida, sonos”

Soy” aveva detto la ragazza.

E che cazzo! Desculpe mi querida, soy embarazado” aveva urlato con quanto fiato aveva nei polmoni, esasperato.

Era aleggiato un attimo di silenzio. Poi il grosso vampiro aveva sentito qualcuno alle sue spalle ridere come un matto. Si era girato e si era trovato di fronte Santiago, Afton e Woodstock.

Che diavolo avete da ridere, brutti impiccioni?” aveva gridato imbufalito.

Embarazada vuol dire in stato interessante” gli aveva spiegato, dolcemente, Renata.

Lo so di essere interessante, Principessa” aveva dichiarato facendole l'occhiolino.

Un nuovo boato di risate era echeggiato per il palazzo.

Che ti ridi, brutta testa di...” aveva ringhiato Felix sbattendo Santiago contro il muro.

Hai appena detto di essere incinto, cabron” aveva risposto serafico l'interpellato. “Afton, tu ne sai niente?” aveva aggiunto sghignazzando.

La faccia di Felix era divenuta una maschera di orrore. Rivolse un'occhiata furiosa a Woodstock. “Tu hai osato raccontare... Ti uccido sottospecie di canarino mal riuscito!” aveva ululato lanciandosi sul giovane vampiro.

In quel mentre una mano delicata si era posata sul suo braccio. “Felix” aveva sussurrato una voce dolce.

Devo andare” fu tutto quello che riuscì a dire dopo aver visto negli occhi di Renata la pietà.

Erano giorni che quell'ultima immagine non gli dava pace.

Sono un coglione” ripeté a se stesso la guardia. “Come odio la compassione delle donne” pensò con rabbia.

 

Renata è il mio tesoruccio. Attento a quello che fai.” lo ammonì Aro, serio, mentre rientravano a Palazzo. Ma un “Possibile che qui tutti trombano tranne me?” gli strappò nuovamente un sorriso.

Davanti a loro stavano rientrando anche Heidi e Demetri.

 

 

Un paio di neonati sta creando problemi ad Hong Kong. Felix, Alec, pronti a partire tra cinque minuti” ordinò Caius alle due guardie impegnate a giocare ad “Assassin's Creed 4”.

Ore dopo, a missione compiuta, il Signore di Volterra condusse i due sottoposti in un anonimo edificio poco fuori città.

Questa sceneggiata finisce qui e ora.” esordì l'anziano vampiro, giocherellando con l'accendino. “Alec, sono sicuro che con lui non avrai problemi.” aggiunse guardando il ragazzino.

Eh no, cazzo!” lo interruppe Felix “Con l'anestesia no! Sono un soldato, un uomo con le palle!Dopo tutti questi anni di onorato servizio mi merito di morire guardando in faccia chi mi ucciderà

Di che diamine parli?” ringhiò Caius guardandolo negli occhi.

Della mia morte imminente, è ovvio!” fu la risposta.

Ora ti riconosco, per gli Dei dell'Olimpo! Orgoglio e decisione. Lascia ai ciuccia-animali le paranoie depressive!” disse soddisfatto Caius. “Vi seguirei volentieri, ma Dora non apprezzerebbe. Buon divertimento.” aggiunse uscendo dalla stanza.

Proprio in quel momento si aprì una porta ben nascosta da una pesante tenda di broccato rosso rubino.

Felix sbirciò al di là della soglia e sorrise. “Ora si ragiona! Grazie, boss” esclamò entrando nel bordello. “Andiamo?” aggiunse.

Alec scosse la testa divertito e lo seguì.

 

 

 Note:  Woodstock è un personaggio "nato" dal sublime crossover di OttoNoveTre in "Corin, Corineo, Corinna".
Il perché Felix e Woodstock litigano è narrato in "Bad trip" di Dragana. Queste due storie le trovate sotto l'autore "il circolo di Aro".
Il perché Alec segue Felix in un bordello è narrato da Vannagio in "Dammi tre parole".
Se non avete già letto queste storie correte a farlo perché ne vale veramente la pena.

I problemi linguistici di Felix sono assolutamente veri: sono capitati a dei miei amici qualche anno fa in una vacanza in Spagna.

Grazie a chi mi ha letto.

 

 

  
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