Ecco a voi la mia
nuova creazione! Innanzitutto ringrazio le mie
migliori amiche che mi hanno aiutato a scrivere questa storia che, spero, vi
piacerà.
Alcune note: in
Giappone le scuole sono strutturate in modo diverso: 6 anni di
elementari, 3 di medie e 3 di superiori. Quindi i personaggi che
frequentano la prima liceo da noi frequenterebbero la
seconda. In questo momento la storia non è ancora conclusa e sarà
ancora molto lunga. Purtroppo la scuola a le mancanza
di ispirazione mi impedisce di scrivere più velocemente e quindi vi
avviso che la storia sarà aggiornata a tempi lunghi ma, un giorno o l’altro,
sarà sicuramente finita. Per ora è tutto ^^
Capitolo 1
A Tokyo tutti i ragazzi si stanno preparando per
il primo giorno di scuola. Ma nel quartiere di Odaiba,
in una carina casa bianca a due piani, c’è ancora una ragazza che
dorme beatamente nel suo letto, immersa nel mondo dei sogni. La ragazza,
raggomitolata sotto le coperte, non sa che tra poco sarà svegliata dalla
potente voce della madre.
Infatti, una voce risuona nell’aria:
< HIKARI!!!!!!!! MUOVITI! SEI IN
RITARDO! ALZATI SUBITO! >
La ragazza di nome Hikari si gira
dall’altra parte, noncurante delle parole della madre, mormorando:
< Ancora cinque minuti mamma,
sono solamente le 8.00… COOOSA?!?! LE 8.00
?! E’ TARDISSIMO!!!!>
Hikari si precipita in bagno, esce e
acchiappa la nuova divisa scolastica, scende come un razzo le scale, entra in cucina,
mentre cerca di infilarsi un calzino e contemporaneamente legare il fazzoletto
della divisa, agguanta un toast, nel frattempo la madre le
sistema la divisa con un sospiro, prende la sua merenda e corre fuori
infilandosi i rollerblade.
< CIAO!!!
> grida verso i genitori che probabilmente si guardano con sguardo afflitto.
Quella ragazza non cambia mai, anche il primo giorno di scuola è in
ritardo.
Hikari sta pattinando in mezzo ad un
viale pieno di alberi di ciliegi in fiore e sorride
malinconicamente, le ricorda tutto quel fatidico giorno ma è uno
spettacolo così bello da rimanerne comunque incantati. Si sta frugando
nelle tasche nel disperato bisogno di essere sicura di
aver portato tutti i dispositivi che la fanno stare più tranquilla.
“Trovati!” pensa mentre un sospiro di sollievo le
sfuggisce dalle labbra. Vive continuamente nella paura che le riaccadesse la stessa cosa e non vuole rivivere tutto
ciò, una volta era stata più che sufficiente. Cerca di
dimenticare, di separarsi da quegli aggeggi capaci di rintracciarla in
qualunque luogo, ma è troppa la paura e alla fine cede. Ma quanto ancora avrebbe vissuto così? Con la paura
che tutto si ripetesse, che la sua vita fosse nuovamente sconvolta? Aveva senso
vivere nell’angoscia? “Per quanto tempo ancora resisterò?
Non ce la faccio più di vivere continuamente nel terrore. Devo dare una
svolta alla mia vita basata solamente nel terrore e
nell’angoscia.”. Deve cambiare, lo sa, ma come fare? Nemmeno i
migliori psichiatri sono riusciti a sollevarla da tutto questo. “Ma sono io che devo combattere, nessun altro al di fuori di
me. Solo e solamente Hikari Yutari può cambiare se stessa, ed è
giusto che questo avvenga ora. Non posso continuare, devo
diventare più forte. E io ci riuscirò!
E’ una promessa!”. In quel momento vede due figure assolutamente
identiche poco più avanti, sorride e va loro incontro.
< Ciao ragazze!> dice
salutando le due gemelle, che sono le sue migliori amiche. Si chiamano Izumi e Yukino
ed=
sono
esattamente una la copia dell’altra, ma Hikari riesce a distinguerle come
se non si assomigliassero per niente. Nemmeno lei sa il perché, ma tutto
ciò la rende felice perché consapevole della profonda amicizia
che le lega. Tutti affermano che sembravano tre gemelline,
anche se lei non somiglia per niente alle due amiche: Hikari è alta e
magra, i capelli neri con dei riflessi violetti a caschetto, due occhi blu
scuro con una parvenza di viola profondi ed espressivi<=
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solo per chi ci sa leggere dentro e pochissimi riescono a farlo; Izumi e Yukino
sono di media statura e magre, i capelli castani con i riflessi rossastri
lunghi fino a metà delle spalle e dei grandi occhi verde chiaro.
< Ehi Hikari sai che questa
divisa ti dona molto? Stai proprio bene! >. Izumi è una ragazzina
che
ama mettere in risalto la tua bellezza, esteriore e interiore, e adora la sua
amica, le sarebbe sempre piaciuto essere come lei
prima dell’incidente.
La divisa scolastica delle ragazze è
formata da una maglietta azzurra a maniche lunghe con il colletto alla marinara
dello stesso colore con due righe sul bordo verdi e sotto un fazzoletto
< Grazie Izumi, ma anche a voi
due non sta per niente male la nuova divisa… devo dire
che ho sempre invidiato i ragazzi delle superiori perché avevano una
divisa decente. Quella della scuola media era proprio brutta…>
< Senti Hika – le dice
Yukino piuttosto imbarazzata – come va oggi? >
Hikari sa benissimo di cosa sta parlando
e le dice con un bel sorriso sereno e tranquillo che non fa da molto tempo:=
< Oggi va e andrà
benone! Ho deciso di lasciarmi il passato alle spalle e
di
ricominciare da capo, voglio tornare quella di prima. E il cambio di
scuola è il modo adatto: non conosco nessuno della mia classe, sono
tutte di altri quartieri e non credo che si
ricorderanno di quello che mi è successo; quindi devo cominciare a
comportarmi come se nulla fosse accaduto: devo ritornare la vecchia Hika di
sempre. Non guardatemi con quelle facce – dice osservando lo sguardo
spaventato e preoccupato delle amiche – non volete anche voi che torni
quella di prima? So molto bene cosa pensate, vi conosco come le mie tasche
come
voi conoscete me, ma è giunta l’ora di dare una svolta. E̵=
7;
una promessa! >
Detto ciò comincia a
pattinare velocemente poi si gira verso le due amiche e dice:
< Scommettiamo che arrivo prima
io?! >
La ragazza si volta e ricomincia a pattinare,
mentre le due amiche la seguono sorridenti. Per Hikari quel giorno segna
l’inizio di una nuova vita basata su speranza e gioia di vivere. Ma non
sa che quel anno scolastico sarà tutt'altro
che facile, pieno di sentimenti e incontri inaspettati che daranno non pochi
problemi a quella spensierata ragazzina che deve ricominciare a vivere.
Tutti gli
studenti del primo anno sono nel cortile della scuola davanti alle scalinate
aspettando che il preside chiami le classi. Gli insegnanti stanno uscendo dalla
sala professori con il preside dirigendosi verso la folla di nuovi studenti
del
primo anno. Ma un professore, invece di chiacchierare
con qualche collega, scorre tutta la scolaresca alla ricerca di una persona.
“Ora che ti ho trovato potrò compiere la missione che mi è
stata affidata.” pensa
il misterioso insegnante osservando la scolaresca con un sorrisetto per niente
bonario “Non mi sfuggirai più, cara Hikari Yutari, questa volta
non scapperai.”.