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Autore: Vesa290    04/09/2011    4 recensioni
Un Uccellino è stato tradito dalle persone di cui si fidava...
L'Ordine è corrotto, i Templari sempre più potenti...
Tre Aquile del passato scenderanno dal cielo per aiutare l'Uccellino a librarsi in volo con loro...
Ma non sarà facile... Dovrà soffrire e combattere per poter divenire un giorno un'aquila lui stesso...!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Altro personaggio, Desmond Miles , Ezio Auditore, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter XVII

Una volta nel vasto magazzino, adibito a parcheggio per le moto e la Porsche, Falco e Desmond si posizionarono l'uno di fronte all'altro.
- Pronto? -
- Quando vuoi. -
Il francese non si fece attendere e generò un'onda d'urto che direzionò verso il giovane, la cui Mela brillò nuovamente e l'intangibile lama passò attraverso il suo padrone senza danneggiarlo in alcun modo; poi fu il momento del contrattacco e l'americano fece lo stesso: accumulò le forze dentro il globo e, poichè non riusciva ancora a scegliere la direzione del colpo, liberò l'energia come un'esplosione che andò a colpire qualsiasi oggetto presente in una circonferenza tutt'attorno a lui. Ma Falco si rese intangibile e invisibile, attivando poi l'Occhio dell'Aquila e, allontanandosi rapido dal suo avversario, si nascose dietro alcuni grossi container; quando però ripuntò lo sguardo sul ragazzo, questi si era sdoppiato, creando immagini fasulle di sè, e dovette ammettere che quel trucchetto gli veniva particolarmente bene, soprattutto tenendo conto che era poco che giocava con il Frutto!
"Ma rimani pur sempre un novizio...!" Pensò sorridendo malignamente e attivando uno dei poteri peculiari della sua Mela, in questo modo riuscì ad analizzare le immagini, che aveva davanti e che si muovevano circospette cercandolo, e potè distinguere chiaramente quali fossero le copie e quale... "Dov'è Uccellino..?" Un altro ghignò beffardo si dipinse sul suo volto, mentre si voltava di scatto per intercettare l'attacco alle sue spalle.
Improvvisamente una serie di esplosioni fecero ribaltare delle casse a terra e ne aprì a metà delle altre più fragili in legno, mentre quelle più vicine al punto di impatto andarono inesorabilmente in fratumi; poi Desmond riapparve improvvisamente, mentre a mezz'aria veniva scaraventato contro la Cayenne, ma all'ultimo riattivò l'intagibilità e passò attraverso il mezzo; poi una fitta alla mano gli fece mollare la presa sulla Mela che rotolò via, andandosi ad incastrare tra due casse in legno.
- Cazzo...! - Imprecò guardandosi le nocche dolenti e vide che le bende, bianche poco tempo prima, erano ora macchiate da piccole chiazze rosse. Sbuffò frustrato e, rialzandosi, andò a recuperare il suo cimelio, senza porgere troppa attenzione a Falco, che, semplicemente rimaterializzandosi, aveva tacitamente annunciato la conclusione dell'allenamento.

 Rebecca e Shaun avevano assistito a tutto, senza proferire parola, da in cima la rampa di scale. I loro occhi erano stati magnetizzati dal potere dei Frutti, e vedere come i due assassini ne facessero uso era un spettacolo più unico che raro.
Non che avessero realmente visto qualcosa, ma osservare Desmond mentre si rendeva intangibile, invisibile, o mentre creava delle copie di sè, per non parlare poi di quell'onda d'urto, era tutto troppo surreale e fantastico allo stesso tempo! Morivano dalla curiosità di saperne di più e di testare loro stessi quei poteri ultraterreni! Ma l'occhiataccia che lanciò loro Falco, passando loro accanto, li fece demordere quasi immediatamente.
- Tutto bene, Des? - Domandò Rebecca, mentre il francese se ne tornava in salone.
Il moro afferrò il globo dorato da terra, gli diede una pulita, controllando che non fosse danneggiato, abbozzato o scheggiato, quindi rispose - Sì... Piaciuto lo spettacolo? -
- Sei stato strepitoso! Ma la prossima volta esercitatevi rendendovi visibili! E' stata dura capire dove fosse e cosa stesse facendo...! -
Il ragazzo rise sommessamente e scosse la testa. - Non avrebbe senso...! -
- E perchè mai? - Chiese Shaun, incrociando le braccia al petto.
- Risparmiarsi nell'allenamento vuol dire arrivare impreparati al combattimento...! -
- Fammi indovinare... E' la filosofia dei tuoi antenati...! -
- Già. - Desmond salì le scale e si diresse con i compagni nella sala principale, nella cui libreria posò la Mela, proprio nel mentre faceva il suo ingresso assai poco trionfale Altair, che gli domandò. - Coma ti senti? -
- Bene. -
- Febbre? -
- Credo di avere ancora qualche linea, ma domani dovrei stare meglio...! -
L'arabo annuì semplicemente e si sedette al tavolo, attendendo che qualcuno cucinasse. Lui non cucinava mai, piuttosto che avvicinarsi a quella diavoleria, quali erano i fornelli, sarebbe morto di fame o avrebbe fatto la fila al Mc'Donald's nell'ora di punta! Qualcosa nel sua mente gli intimava di tenersi lontano, come un lupo che si tiene lontano da un falò.
- Hai fatto pratica con la Mela? - Chiese in inglese per cercare di essere cortese con gli ospiti.
- Falco mi ha aiutato. -
- Come è andato? - Si rivolse questa volta al collega.
- Come al solito. - Che era un complimento detto da lui. Qualcosa di molto simile a "è andato bene".
- Altair...? - Lo chiamò Desmond, poggiandosi al ripiano della cucina. - Dove è andata Aquila Bianca? -
- NOn è in missione, tranquillo. -
Desmond incrociò le braccia e attese un seguito, con molta, molta pazienza.
- Qui non c'è più niente per noi. CI spostiamo e Aquila Bianca è andata a prendere i pacchi da portare con noi... -
- Quei pacchi? - Domandò Uccellino per avere la conferma alle sue supposizioni.
Altair annuì semplicemente e poi buttò un occhio a Merlo e Pettirosso, che, tranquilli e silenziosi, si facevano i fatti loro: l'una stava al computer, l'altro a leggere uno dei pochi libri di cui erano in possesso.
- Che si mangia? - DOmandò il moro spostando lo sguardo da un antenato all'altro.
Ma il silezio regnò sovrano, il che fece cadere letteralmente le spalle a Desmond che alzando gli occhi al cielo disse arrendevole - Ok. Cucino io...! - E, con i sorrisi beffardi del siriano e del francese alle spalle, iniziò a smanettare con pentole ed ingredienti vari.

 Dopo cena Altair uscì per fare un giro in moto e controllare così i dintorni, mentre Falco chiamò Aquila Bianca, per avere sue notizie, ma tranne qualche breve frase e qualche borbottio di assenso e diniego, Desmond non riuscì a capire di cosa stessero parlando, motivo per cui, chiusa la chiamata, si appoggiò alla scrivania del compagno e iniziò a fare qualche domanda per non essere come al solito tagliato fuori dai piani.
- Quand'è che avete deciso che dovevamo spostarci? -
Falco alzò gli occhi per osservare il giovane in viso e, non potendo biasimarlo per ciò che gli stava chiedendo, rispose - Te ne avremmo parlato, dopo che Aquila bianca avesse protato al Nido i pacchi, per non ripeterci due volte. -
- Lascia ad Altair il compito di spiegare a loro. Tu spiega a me...! -
- Uccellino, non sei ancora abbastanza in alto nella scala alimentare per dirmi cosa devo fare. -
Desmond alzò un sopracciglio e aprì la bocca come per protestare, ma si trattenne. La miglior cosa con i suoi antenati era attendere pazientemente. Lo stava iniziando a fare nell'ultimo periodo e sembrava una mossa vincente, quindi continuò in quella direzione. Con successo.
- A Roma la situazione comincia a farsi noiosa sotto diversi aspetti. Abbiamo ciò che cercavamo, e la sede dell'Abstergo, che risiede qui, non può darci altro. Per questo ci spostiamo e portiamo con noi anche lei... Non è sicuro lasciarla qui. -
- Allora come mai anche i suoi vengono qui al Nido? -
- Devono sapere. Aquila Bianca non può spiegare loro nulla in un posto poco protetto come casa loro. -
- E dov'è che dovremmo andare? -
- A Nord. -
- Quanto a Nord? -
- Abbastanza da uscire dai confini italiani. -
- Falco? -
- In Francia. -
- A casa tua? Quale onore! -
- Fai poco lo spiritoso, Uccellino. Lì c'è molto lavoro da fare...! -
- E perchè non ci siamo spostati subito lì? -
- Perchè tu non eri pronto. -
- E adesso lo sono? - Chiese sarcastico, sapendo che, paragonato a loro, lui sarebbe stato perennemente impreparato.
- Non proprio. Ma con due uccellini a tenere banco al Nido, posso unirmi attivamente alle missioni. -
- Falco che si sporca le mani...? Che rara visione! -
Il trentenne lo colpì a pugno serrato sul braccio, senza risparmiarsi in quanto a forza.
- Cazzo! - Sbraitò Desmond allontanandosi dal tavolo e massaggiandosi il punto dolente.
- Ne vuoi ancora? - Chiese iracondo. Proprio non ci sapeva stare agli scherzi...!
- No, no... - Fece Desmond imbronciandosi un poco per la punizione, che a suo parere non meritava. Ma stette zitto e abbozzò come sempre.
Solo in quel momento Falco notò le macchie rosse sulle bende, che coprivano le mani del ragazzo e, sospirando, ordinò. - Pettirosso la cassetta dei medicinali. Uccellino siediti. -
E calciò uno sgabello nella direzione del moro, che lo afferrò e si sedette di fronte a lui, inziando a disfarsi la fasciatura.
I piccoli tagli vennero disinfettati nuovamente e le abrasioni trattate con un unguento apposito, il tutto fu coperto da nuove bende pulite e morbide; a opera finita, l'europero riposò tutto nella scatola metallica con ordine e disse al paziente, che già si stava defilando. - Uccellino, sia chiaro che fin da subito che appena lei sarà qui le regole non dovranno essere infrante per alcun motivo. Trattieniti dal fare cazzate e non coinvolgerla più del necessario. Chiaro? -
- Cristallino...! - Assicurò Desmond, poichè neanche lui l'avrebbe mai messa in pericolo, per nulla al mondo! - Sono stanco, vado a dormire. -
- Domani riprendi le sessioni con Aquila Maestra. -
- Mi sveglia lui come al solito, no? -
- Se imparassi ad alzarti da solo sarebbe meglio...! -
- Magari in un prossimo futuro...! - Scherzò il moro, con un sorrisetto ironico, mentre si dirigeva verso il corridoio.
- Vai già a letto, Des? - Lo bloccò Rebecca.
- Sì. Conviene anche a voi non fare tardi...! -
La ragazza, ricordandosi della fatica fatta quella mattina per alzarsi, annuì e disse - CHiudo qui e ti raggiungo! -
- Cosa stai combinando? -
- Leggo la mia posta. -
- Pensavo che la tua mail fosse bloccata dai programmi di Falco... -
- In effetti mi è permesso solo leggere i nuovi messaggi, ma non rispondere. -
- Capisco. Bè, buonanotte! -
- Notte! -

 Ma non poteva filare tutto liscio, dopo aver ucciso un ricercatore dell'Abstergo ed essere fuggiti con due nuovi alleati, senza lasciare alcun testimone. Troppo comodo.
Qualcosa doveva accadere. Qualcosa di brutto che avrebbe tenuto tutti svegli per giorni interi, con l'ansia e l'adrenalina a mille. Qualcosa che poteva essere percepito a pelle e che destava tutti sensi, impedendo il sonno. Qualcosa che quella notte, rese inquieti Falco, Uccellino e Aquila Maestra, privandoli di quelle poche ore di pace buia, durante cui riposarsi era d'obbligo per essere pronti successivamente.
Troppo comodo. "Troppo semplice..." si disse Desmond, rigirandosi sotto le coperte per l'ennesima volta. Brividi, non dovuti al freddo, gli percorrevano la schiena e ogni rumore, immaginario o no, faceva scattare i suoi muscoli e metteva in mto il suo cervello che iniziava a farsi un'infinità di filmini mentali su cosa potesse accadere da un momento all'altro. Cercò più volte di rassicurarsi, ma da quando aveva iniziato a vivere con i suoi antenati, aveva imparato a fidarsi molto più del suo istinto che di ciò che vedeva o sentiva. E il suo istinto gli diceva di alzarsi e muoversi alla svelta!
Qualcosa del genere doveva essere successa anche a Falco ed Altair, poichè la luce del corridoio si accese e udì i passi leggeri di qualcuno e dei mormorii; decise perciò di mettersi in piedi anche lui e, senza fare alcun suono, per non destare Shaun e Rebecca, uscì e si diresse in salone, dove trovò anbedue gli assassini del passato ad osservarlo stupiti.
- NOn siete mica gli unici ad avere un brutto presentimento...! Aquila Bianca? - DOmandò, poichè una vocina nella testa gli diceva che il problema poteva essere lui.
Falco tamburellò nervosamente sul banco da lavoro e scosse la testa senza guardarlo in faccia. Brutto segno!
Desmond cercò di mantenere la calma, come i suoi maestri, ma i palmi umidi lo tradivano alla grande. - Mi vesto...! -
- Sveglia Merlo e Pettirosso. - Ordinò Altair.
Normalmente non avrebbe mai richiesto la loro presenza nè il loro supporto, questo voleva solo dire che era preoccupato tanto quanto Uccellino in quel momento. Bruttissimo segno!
Tornando in camera, il moro accese la luce e, svegliati i compagni, prese i suoi abiti " da assassino" e si chiuse in bagno, cambiandosi alla velocità della luce, per poi uscire e lasciare fare la stessa cosa a Shaun e, infine, a Rebecca, i quali aveva percepito subito la tensione nell'aria e si stavano muovendo silenziosamente ed esattamente come aveva spiegato loro Falco solo poche ore prima! Cosa c'era di meglio, in fondo, di un po' di sana pratica per apprendere pienamente nuove conoscienze?
Quando furono tutti a rapporto nella grande sala, Falco parlò. - Merlo e Pettirosso voi due terrete attive le comunicazioni e darete supporto tattico e navigatorio. Cambiate spesso la frequenza di ricezione per non essere scoperti, mi raccomando. Teneteci tutti in contatto, nessuno escluso. -
- Anche Aquila Bianca? - Domandò Shaun.
- No. Per lui ho aperto un canale a parte direttamente con Aquila Maestra, ci penserà lui, quindi. Sulla mappa satellitare appaiono le nostre posizioni, ma a causa del movimento dei satelliti e dei cambi di frequenza che dobbiamo tenere potrebbe mancare qualcuno di noi all'appello. State quindi in campana. -
I due annuirono e si spostarono ai pc, esplorando i programmi che avrebbero utilizzato e dividendosi i compiti così da non sovraccaricarsi di lavoro, poi ascoltarono il resto degli annunci.
- Uccellino tu ti muoverai con Aquila Maestra. Niente bravate. Attieniti agli ordini. -
- Sì. -
- E occhio alla Mela! - Quindi gli passò l'auricolare, che il ragazzo si sistemò all'orecchio destro, mentre il globo dorato finiva della tasca del giubbotto.
- Ci spostiamo in moto. Zona Eur Palasport. Arrivati lì ci divideremo per separare eventuali inseguitori o appostamenti. -
Detto ciò andarono a prendere le moto e le condussero a mano nel tunnel sotterraneo, fino in strada.
- Desmond - Lo chiamò Altair, prima di infilarsi il casco, - Pensi di farcela? -
- Credi ancora che non sia capace? - Scherzo Desmond, con un ghigno ironico.
Ma ovviamente per l'arabo non c'era niente di divertente e rimase in silenzio a fissarlo impassibile. Il moro sospiro e si calò il casco in testa, prima però di abbassare anche la visiera lo rassicurò - Sto bene. Dai, andiamo! - e mise in moto, partendo con il Gran Maestro al suo fianco destro e Falco a sinistra. 

Altair viaggiava accanto a Desmond, alla sua stessa velocità, lasciando che fosse Falco a stare avanti ad aprire la strada, poichè essendo l'unico senza Frutto dell'Eden, era il più scoperto dei tre, motivo per cui doveva appoggiarsi al ragazzo più giovane il quale, nonostante possedesse la Mela, rimaneva il più inesperto sul campo. In poche parole si compensavano a vicenza, almeno per ora; ma sapeva che presto Uccellino non avrebbe più meritato lo status di novizio e, a quel punto, si sarebbe fatto da parte come suo maestro, divenendo semplicemente un compagno di squadra. Desmond faceva progressi. Progressi che da solo non riusciva a notare, ma che ai suoi occhi esperti erano palesi; solo era meglio non dirglielo troppo spesso per non farlo montare troppo!
Sorrise a quel pensiero e buttò fugacemente un occhiata al ragazzo, che correva al suo fianco, vigile e pronto all'azione.
D: *Aquila Maestra?*
- Dimmi, Uccellino. -
D: *Sei riuscito a contattare Aquila Bianca?*
- Non risponde anche se riceve. Smettila di preoccuparti, comunque. -
D: *Perchè scusa? Facciamo parte della stessa squadra, no?*
- Giusto. Ma a differenza di un certo membro della squadra, il fatto di non risponde alle chiamate non significa che Aquila Bianca sia effettivamente in pericolo.*
D: *Mi stai forse rinfacciando qualcosa?*
- Credi di non meritartelo? -
D: *...*
- Appunto. -
Poi un suono acuto e interferenze stridule perforarono il timpano di Altair che imprecò, stupendo i suoi ascoltatori. - Cazzo! -
F: *Che succede?*
D: *Altair?!*
- Merlo, Pettirosso che avete combinato? - Chiese irancondo.
S: *Perchè dovrebbe essere colpa nostra? Qui non abbiamo toccato niente!*
R: *Anche noi abbiamo avuto lo stesso tuo problema...! Credo che qualcosa o qualcuno abbia rotto l'auricolare di Ez... Cioè Aquila Bianca...!*
D: *Di bene in meglio...!* Osservò il ragazzo con voce tesa e preoccupata.
- Calma, Uccellino. Dobbiamo vedere con i nostri occhi per sapere, non giungere a conclusioni affrettate. - Ma anche lui era in pensiero. Non tanto per Ezio, che in un modo o nell'altro se la sarebbe cavata sicuramente, ma per lei e i suoi genitori.

 Giunti a destinazione, si accostarono al marciapiede della fermata metropolitana e dopo diverse raccomandazioni si divisero: Falco per proprio conto sarebbe andato a controllare la via dove Ezio avrebbe dovuto "prelevare i pacchi", mentre Desmond e Altair avrebbero cercato indizi in giro per il quartiere periferico. Più facile a dirsi che a farsi!
L'ora che seguì fu piena di fallimenti e infruttuosità. Nessuna pista. Secondo il rapporto veloce del francese la casa era in ordine e non vi erano segni di lotta; questo voleva dire che i problemi dovevano essere subentrati sulla strada per nido. Ma dove? Che percorso aveva scelto Ezio per far ritorno?
Alla fine dovettero dividersi tutti e tre e ognuno, per proprio conto, setacciò i quartieri uno ad uno, passando per tutte le vie praticabili in moto e in macchina. Falco tentò di usare la propria Mela per localizzare Ezio, poichè l'oggetto era in grado di collegare visivamente il suo possessore con la persona desiderata, mostrando ciò che quest'ultima vedeva. Sarebbe stato un buon punto di partenza, ma niente! Probabilmente Aquila Bianca, stava usando il suo Frutto dell'Eden e le due energie entravano in conflitto impedendo la sincronizzazione.
Desmond si guardava in torno con sempre maggiore ansia, capendo in quel momento quanto aveva fatto preoccupare i suoi antenati solo qualche giorno prima. Sentì qualcuno suonargli e il rombo di una moto si accostò a lui: Altair.
A: * Uccellino, rapporto.*
- Niente...! - Disse con la bocca asciutta e trattenendo l'angoscia di quella verità.
Poi la voce di Rebecca irruppe negli auricolari.
R: *Ragazzi, sto ricevendo una chiamata da un numero di cellulare, che faccio?*
F: *Dettami il numero.*
R: *333778811*
F: *Passami la chiamata e privatizzala, ci parlo io.*
COsì fu fatto e nei minuti a seguire regnò il silenzio più assoluto, mentre la tensione saliva, aspettando che Falco aggiornasse anche il resto del gruppo su cosa stava succedendo. Poi il francese parlò e sembrava letteralmente incazzato.
F: *Al Colosseo, subito!*
Altair e Desmond ripartirono immediatamente e percorsero la strada più diretta per arrivare al monumento. Non era sicura in quella situazione, ma certamente la più veloce, poichè era sgrombra da macchina, data l'ora tarda.
- Falco ma che succede? - DOmandò il moro.
F: *Assolutamente niente...!*
- Se dobbiamo combattere o fuggire, gradirei sapere! -
F: *Tu pensa ad arrivare a destinazione. Ci sarà da divertirsi. Almeno... Io mi divertirò da matti!*
Era strano sentir parlare così il trentenne. Non era mai successo in quel mese di convivenza e Desmond non riuscì proprio a trovare un metodo di interpretazione a quelle parole, quindi chiese ad Altair spiegazioni.
A: *Vuol dire che sono botte...!*
"Quindi c'è da combattere?" Si chiese Uccellino, già caricandosi a mille.

In meno di quindici minuti era giunti al luogo dell'incontro, seguiti da Falco, che smontò dalla moto, si sfilò il casco poggiandolo pesantemente sul sedile e si avviò a passo sicuro verso il chiosto del giornalaio, davanti la fermata della Met.Ro., dove stavano in piedi due persone, semicelate dal buio della notta.
Una più alta dell'altra, molto più alta, l'altra snella e affusolata, sicuramente una ragazza; erano in atteggiamento rilassato, poggiati ambedue ad una moto. Una Hayabusa rossa.
"Cazzo...!" Imprecò tra sè e sè Desmond, avvicinandosi anche lui a passo spedito.
S: *Uccellino che succede?*
- Altair aveva ragione... Sono botte! -
Il tipo salutò tacito con una mano l'incedere furioso di Falco, che non accolse di buon grado la cosa e alzò il braccio cercando di colpire il più forte possibile il suo avversario per sbatterlo a terra e fargli più male possibile, ma l'altro schivò di lato e alzò arrendevole le mani.
- Ehi, calma! Parliamone! -
- Fottiti, idiota! - Quasi urlò Falco, senza neanche rendersi conto della lingua usata per insultare. - Parlare?! Io ti ammazzo! Altro che parlare! -
- Sicuro di non voler sapere cosa è accaduto, prima di farmi trapassare? -
La ragazza intanto sorrideva beffarda godendosi la scena.
- Non ne ho proprio la curiosità. E comunque può dirmi lei quello che voglio! -
- Ok... - E detto ciò l'uomo scatto rapido in una corsa attorno al colosseo seguito a ruota da Falco, che bestemmiava come pochi.
- Uomini...! - Disse esasperata, ma divertita la giovane, avvicinandosi ad Altair e Desmond, che si erano tenuti un paio di metri indietro.
- Ciao, Desmond... E' molto che non ci si vede... -
E la ragazza venne sotto la luce del lampione.
Più che una ragazza sembrava una donna: alta, snella, leggeremente formosa e prestante, aveva occhi grigio-azzurri e biondi capelli. Ma soprattutto aveva una voce che mai e poi mai Desmond avrebbe dimenticato per nulla al mondo.
Il ragazzo la fissò attonito, fece un passo avanti tendendo le braccia per afferrarla, per toccarla, ma la sua lama nascosta scattò fuori improvvisamente contro la sua volontà.
- Lucy? -
Il tempo si bloccò.
- Lucy ti prego vattene! Non un altra volta! -
Ma lei rimaneva immobile. Tutti rimanevano immobili. Anche Altair e gli altri, ma come era possibile? Qualcosa non andava!
Poi il braccio suo si mosse e affondò l'accuminata asticella metallica nel ventre di lei.
- Lucy!! -


°°°
Salve a tutti!
Lo so lo so... Molti di voi si ritroveranno 'sta storia in cima alla lista aggiornata delle loro "storie seguite" e si chiederanno " ma chi è sta tipa? Ma la seguivo pure??" E non avreste tutti i torti a pensarlo perchè sono letteralmente sparita dalla circolazione.
La verità miei carissimi lettori è che ho avuto problemi colossali con l'università, poi sono partita per il portogallo con i miei e con loro il pc è tabù quindi niente, senza contare che dopo aver visto il trailer di Ezio e Desmond in Revelation ho avuto un profondo blocco mentale! Avevo scritto già quattro capitoli, da postarvi appena fossi tornata, che ora ho cancellato bellamente perchè non mi piacevano più...! ed ecco che mi trovo costretta a regalarvi un solo capitoli al mio rientro nel forum. Una persona inetta e indegnata della vosta attenzione, vi chiedo umilmente perdono...!!
Il prossimo chappo dovrebbe arrivare come al solito tra giovedì e venerdì sera, ancora scusa. Spero di non avervi deluso troppo!
See you! ;)

  
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