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Autore: Mushroom    04/09/2011    8 recensioni
Un'attesa e della cioccolata.
"Quando lo vede, sa che la sta aspettando. Lo capisce dal sorriso, troppo allegro – anche se lei direbbe giusto – per essere casuale; lo capisce dai capelli arruffati, torturati dalle mani dell’amico durante l’attesa; lo capisce dalla cioccolata che le offre, la sua preferita – cioccolata babbana, per una volta.
Lo capisce perché Harry non sa nasconderglielo, e ciò la fa sorridere.
«Passavo di qui›› afferma."
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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{ I don't quite know
How to say
How I feel
Those three words
Are said too much
They're not enough
Chasing Cars - Snow Patrol

 

Quando lo vede, sa che la sta aspettando. Lo capisce dal sorriso, troppo allegro – anche se lei direbbe giusto – per essere casuale; lo capisce dai capelli arruffati, torturati dalle mani dell’amico durante l’attesa; lo capisce dalla cioccolata che le offre, la sua preferita – cioccolata babbana, per una volta.
Lo capisce perché Harry non sa nasconderglielo, e ciò la fa sorridere.
«Passavo di qui›› afferma.
Hermione fa una smorfia divertita, ricordandogli che le probabilità di incontrarsi fuori dal ministero, proprio alla fine del suo turno e con la sua cioccolata preferita in mano sono assai limitate.
Harry non prova neanche a negare – anzi, allarga il suo sorriso, colpevole.
«Non c’è niente di male, volevo vederti›› mentre lo dice, si inoltrano in uno dei parchi di Londra. Hermione si limita a assaggiare la sua cioccolata, consapevole di star sorridendo a sua volta, senza motivo, gongolante.
È la cioccolata. Mette di buon umore.
È Harry. Anche lui mette di buon umore.
Sono Harry e la cioccolata, però Hermione si sente un pochino più allegra. Un pochino meno stanca.
Mangiano, in silenzio. Sente i frammenti di dolce sciogliersi in bocca, pezzo per pezzo. E ognuno di questi sembra ricordarle un po’ la felicità.
Camminano, il passo moderato e rilassato. L’odore della cioccolata sulle dita e quello di terra tutt’attorno. Le capita di tagliare spesso per quel parco, tornando a casa, ma non ha mai notato i suoi profumi. Forse è sempre troppo di fretta, forse non l’ha mai ritenuto importante. Forse quel giorno sono più forti.
«Mi mancavi›› il silenzio si rompe, e lo incrina una semplice constatazione. Harry giocherella con l’involucro della cioccolata. «È stano vederci così di rado››
«Non così di rado – ribatte la strega – dopotutto, almeno una volta a settimana, tu e Ginny…›› si interrompe. Lo guarda e capisce – mi mancavi. Anche Hermione sembra provare particolare interesse per la carta tra le mani di Harry. Continua ad osservarla, come se fosse un’oggetto prezioso, un fiore raro.
Mi mancavi. Non “mi mancavano le nostre cene” oppure “mi mancavate tu e Ron”. Avrebbe potuto aspettarla a casa, o smaterializzarsi da loro dopo cena, però a preferito cercarla fuori dal ministero. Era lei quella di cui attendeva l’uscita,  nessun altro. Era lei quella a cui aveva comprato la cioccolata. Lei, quella che gli mancava.
Mi mancavi. Lo sanno entrambi cosa significa.
Hermione è sempre stata quella delle risposte. Qualsiasi cosa accadesse, in qualsiasi circostanza e in qualsiasi luogo, era lei quella a tirare fuori l’informazione giusta; lei, quella con la mano alzata; lei, quella che sapeva cosa fare.
Eppure non ha mai saputo trovar soluzione a quella domanda, non è mai riuscita ad affrontarla.
Non è mai riuscita a chiedersi cosa provasse per Harry, né a rispondersi con concretezza, con sincerità.
Il sorriso le si spegne gradualmente, mentre rimane solo il senso di vuoto. Un peso sullo stomaco, amaro, fastidioso. I suoni dei loro respiri.
«È possibile?››.
Harry la guarda.
«È possibile? Che due persone si amino e questo possa non essere… »
Ancora una volta, Hermione non ha una risposta. Le parole fluttuano intorno a loro. Le sente disperdersi, come se non fossero mai state pronunciate. Le sente scomparire, come ogni altra cosa.
Harry la guarda, e non ha bisogno di altre risposte. Non c’è nostalgia, non c’è rimpianto – c’è consapevolezza. C’è l’idea di qualcosa appassito prima ancora di essere colto.
Hermione sa di aver sempre seppellito tutto quello. Di esserselo negato perché non giusto.
Non giusto.
Era sempre stato un pensiero un po’ infantile.
Non giusto.
E continuava a pensarla così, sebbene fosse consapevole – ancora, di nuovo, intensamente – che ciò che era così sbagliato, era anche qualcosa di non detto. Non ammesso. Era qualcosa di costante, però.
Era bello e sbagliato. Era un antipodo.
Appassito ancor prima di essere colto.
«Mi mancavi anche tu›› risponde Hermione.
[Io ti amo.]
Solo tre parole abusate.
Solo tre parole luride.
Solo tre parole mai dette.

 

____

Note - Salve a tutti e - complimenti! - se siete qui significa che la lettura non vi ha ucciso. Me ne sorprendo, in effetti. Flashfiction senza la minima pretesa, scritta di lancio e, probabilmente, una delle poche che abbia mai concluso su Harry ed Hermione - detto questo, spero di non aver stravolto troppo i personaggi. Non è troppo orginale (sotto qualsiasi punto di vista) eppure, come detto prima, è nata naturalmente (forse proprio per questo manca di totale senso). Grazie per aver letto fin qui *idica pila di pomodori da lanciare, sassi e sacchetti per il vomito (sì, una volta pieni potete lanciarmi anche quelli)* ^_^ 

   
 
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