hell
Lily sentì un braccio cingerle la vita e un forte odore di
muschio bianco invadere l’aria attorno a lei. «Malfoy, ma che diamine stai
facendo» sibilò,
mentre lui le spostava una ciocca rossa dietro all’orecchio.
«Fidati di me» le sussurrò piano, provocandole dei
brividi lungo la schiena. Lentamente le girò attorno, posizionandosi davanti a lei. Le
chiuse gli occhi, sfiorandole le palpebre con le dita. La sua mano poi scese
sempre più giù, sfiorando il suo naso, fino ad arrivare sulle sue labbra.
Indugiarono lì per un po’, senza toccarle davvero, ma imponendo la loro
presenza in modo così terribilmente deciso che Lily poteva benissimo
percepirle, in modo così che Lily,
nonostante avesse gli occhi chiusi, riusciva quasi a vederle. Tese, incerte, vogliose. Alla fine abbassò il braccio,
senza toccarla. Lily ebbe quasi paura che lui potesse sentire il rumore del suo
cuore che le martellava veloce nel petto. Faceva fin troppo rumore per i suoi
gusti, ma non riusciva a farlo fermare. La situazione non migliorò quando Scorpius le prese la mano. Lily si maledì, per merlino come
poteva essere infantile quando ci si metteva. Le aveva solo preso la mano, non
c’era bisogno di emozionarsi a quel modo. Nel frattempo lui cominciò a
guidarla, in silenzio, incurante del fatto che non avessero mantelli
dell’invisibilità o quant’altro a proteggerli. Non che la cosa lo toccasse più
di tanto, se fossero stati messi in punizione, sarebbero comunque stati
insieme. Era tutto ciò che desiderava.
«Dove mi stai portando Malfoy? » chiese ad un certo punto la Potter, dopo essere
riuscita, a seguito di vari tentativi, a tenere fermo il tono di voce. Scorpius si fermò e Lily lo sentì allentare un po’ la presa
dalla sua mano. Non volendo perderlo, cercò di afferrarla più saldamente,
avvicinandosi maggiormente al ragazzo. Lui si girò verso di lei. La guardò per
qualche secondo, studiando la sua espressione accigliata, quasi timorosa. Mise
la mano libera sotto al suo mento, alzandolo verso di lui. Il respiro di Lily
si fece leggermente più affannoso, cosa che non sfuggì a Scorpius.
In un’altra situazione avrebbe già sfoderato il suo solito ghigno beffardo,
ostentando un’espressione soddisfatta, ma quella volta non lo fece. Era troppo concentrato
su di lei. Lily sentì il suo fiato caldo infrangersi sulle sue labbra,
leggermente socchiuse. Di colpo, un lampo squarciò il cielo nuvolo sopra Hogwarts. La luce inondò l’intero corridoio del castello,
illuminando quasi a giorno i due studenti che fino a poco prima erano immersi
nell’ombra. Lily, istintivamente, aprì gli occhi. Si ritrovò davanti quelli
grigi di Scorpius, illuminati da una luce che non
aveva nulla a che fare con quella di poco prima. La guardò per qualche secondo,
poi le sorrise, malizioso. «All’inferno» sussurrò, alzando impercettibilmente
le sopracciglia. La ragazza lo guardò per un attimo, socchiudendo gli occhi,
studiandolo. Poi sorrise, mordicchiandosi il labbro. «L’importante è che tu
conosca la strada» disse poi, spostando lo sguardo verso il basso e
allisciandosi le pieghe della divisa. Scorpius
ridacchiò, poi la liberò dal suo tocco e si incamminò verso la sua precedente
destinazione. Lily lo osservò da lontano per un po’, poi lo raggiunse con passo
veloce. Gli si affiancò senza degnarlo di uno sguardo, mentre lui le rivolse
un’occhiata fugace. Lily continuò a camminare a testa alta, i capelli rosso
fuoco che le ricadevano scompigliati sulle spalle. Purtroppo per lei, aveva
ereditato quel fastidioso particolare da suo padre. James non perdeva mai
occasione per ricordarglielo. Lily non perdeva mai occasione per fargli notare
che i suoi non erano tanto meglio. Albus non avrebbe
mai smesso di guardarli sconfortato e di rifugiarsi tra le pagine di un libro,
trovandole una compagnia decisamente più stimolante di quella dei suoi
fratelli. Ma al momento nessuno dei due era con lei. Al momento, c’era solo Scorpius Malfoy. Lily lo osservò con
la coda dell’occhio mentre camminava elegantemente, con le mani in tasca. Era
un paradosso vivente, quel ragazzo. Poteva essere due persone opposte nello
stesso momento e far sembrare la cosa assolutamente normale. Soffriva
terribilmente per il peso della cattiva fama della sua famiglia, eppure si
comportava come se niente e nessuno potesse toccarlo. Era strano, e tremendamente affascinante. Di colpo si fermò, girandosi
e cogliendo Lily sul fatto, mentre lo stava osservando. «Perché
ti sei fermato?»
sbottò, cercando di nascondere il lieve rossore che le aveva colorato le
guance. «Perché siamo arrivati! Te ne saresti accorta se non
fossi stata troppo occupata a fissarmi» ribattè Scorpius, sogghignando divertito. Lily lo guardò male, ma
non seppe cosa ribattere, perciò preferì rimanere zitta. Il ragazzo si avvicinò
alla porta, aspettò che la maniglia si costruisse completamente e aprì. I due serpeverde sgattaiolarono nella stanza, facendo attenzione
a non fare troppo rumore. Lily si chiuse la porta alle spalle, appoggiandovi la
schiena contro. Scorpius si guardò per un attimo
intorno, poi si girò a guardarla. Lei lo studiò, inclinando la testa di lato,
poi fece leva sulle braccia e si staccò dalla porta. Cominciò a camminare per
la stanza, guardandosi intorno, studiando la stanza. Sentiva lo sguardo di Scorpius perforarle la schiena, ma non si girò neanche una
volta. «E’ un po’ banale come inferno, questo. Mi aspettavo di
più.» commentò infine,
appoggiandosi al letto a baldacchino che troneggiava al centro della stanza,
per poi girarsi verso di lui. «Oh, ma non è questo l’inferno di
cui parlavo io» ribattè Malfoy, avvicinandosi con
una lentezza estenuante. Lily lo guardò senza fare una piega, un sorriso
enigmatico le piegava la bocca, quasi a voler dimostrare al ragazzo che non
avrebbe avuto accesso alle sue emozioni così facilmente. «Io…» continuò lui, sedendosi sul letto, mentre Lily lo guardava dall’alto. «Io
pensavo più a qualcosa del genere» La tirò velocemente a sé, facendola sedere sulle
gambe e, dopo averle preso il volto tra le mani, la baciò con foga. Lily si
lasciò sfuggire un gemito, per poi aggrapparsi al suo collo e affondare le mani
tra i corti capelli biondi del ragazzo. Lui dal canto suo la abbracciò stretta,
completamente ubriaco del suo profumo. «Sai, penso proprio che alla fine ci
andremo all’inferno» gli confessò Lily a fior di labbra, quando il bisogno
d’aria si fece impellente. Scorpius rise, facendola
sdraiare sotto di sé e riprendendo a baciarla appassionatamente, stringendola
contro il suo corpo. In fondo, pensò,
se è questo che mi porterà all’inferno,
che inferno sia.
gre’s
corner:
Storia nata in poche
ore, in una serata che sembrava senza ispirazione. Lily/Scorpius
sono uno dei miei più grandi amori, e questo è un modo come un altro per darvi
un'idea di come me li immagino.