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Autore: Meme06    04/09/2011    2 recensioni
Cosa succederebbe se dopo aver trovato la quinta mew mew ne scoprissero una sesta? E se questa nasconde un'infanzia oscura perfino per gli alieni? La mia prima ffc, spero che vi piaccia.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Mmm… - fece Ryan riflettendo sulle parole di Ichigo.

- Allora? - chiese speranzosa la rossa.

- Beh…

-Insomma Ryan deciditi o ci stai o non ci stai! - sbottò la ragazza infastidita dal suo comportamento.

- Ci sto, ci sto, calmati… è solo che… e se provassi a parlarle? - le chiese.

- Ci ho provato, ma non mi ascolta… - fece Ichigo incrociando le braccia e sbuffando.

- Non parlavo di te… mi chiedevo se ci parlassi io che cosa…

- Tu? - chiese stupita Ichigo. - Tu la vorresti fermare? Ti prego è già tanto se quella ragazza non ti uccide e tu vorresti provare a parlarle?

- Perché dovrebbe uccidermi?

- Si vede lontano un miglio che le stai antipatico…

Ryan rimase deluso dalle parole della ragazza. Le sto antipatico davvero allora…

- Ma se vuoi provarci provaci… - gli disse poi la rossa vedendo che si era rattristato. Il biondo la guardò poi anni' convinto. Le avrebbe parlato e le avrebbe spiegato bene tutto.


Domenica mattina. Dannatissimo giorno di festa. La gente al caffè Mew Mew entrava in continuazione come un gregge di pecore che si ammassano sui tavoli e che aspettano la colazione. Erano solo le dieci della mattina eppure già i tavoli erano tutti occupati, tant'è che avevano paura che sarebbe arrivato il punto di far sedere la clientela in cucina.

Era talmente pieno che perfino Mina si era dovuta rimboccare le maniche e darci sotto con il lavoro.

- Hey, signorina scusi? - chiese un ragazzo seduto ad un tavolo poco lontano da Zoe.

La ragazza gli si avvicinò.

- Dica.

- Ci può portare due fette di torta di mele e un bicchiere di latte e uno di cioccolata? - le chiese.

Zoe appuntò tutto ed annuendo si diresse in cucina a portare l'ordinazione a Kyle. Ecco, questa era un'ordinazione normale, non come alcune…

- Scusi? - la chiamò una ragazza, seduta ad un tavolo insieme ad altre tre, sue amiche probabilmente.

- Si? - disse Zoe andando a prendere l'ordinazione.

- Dunque, una fetta di torta al cioccolato, una alla fragola, una alla panna, una alla vaniglia e una al pistacchio. Poi un bicchiere di cioccolata, uno di latte, un'aranciata e un caffè. - disse la ragazza tutto d'un fiato.

- Scusi può ripete che torta…

- E si sbrighi, abbiamo fame! - disse una di loro.

Zoe strinse il pugno ma annuì e si diresse di nuovo in cucina. Ma tu guarda che razza di gente… si disse.

la giornata passò così. Quando finalmente arrivò l'ora di chiusura tutte tirarono un sospiro di sollievo accasciandosi ognuna su una sedia del tavolo vicino alla cucina.

- Che stanchezza, mi fanno male i piedi… - si lamentò Minto.

- Ragazze vi assicuro che non mi sarei mai immaginata di passare una giornata così al caffè… - disse Purin poggiando la testa sul tavolo.

- Già… - fu l'unico e breve commento di Zakuro.

- Voi vi lamentate, pensate che io che sono quella che sgobba più di tutti… - fece Ichigo chiudendo gli occhi e poggiando il viso fra le mani.

- Dai, non pensate sempre negativo… - disse Retasu sforzandosi di sorridere.

- Retasu ha ragione, dobbiamo pensare positivo… - provò a dire Ichigo, dopo di che sbatté la fronte nel tavolo. - Ma in questo caso è impossibile…

Zoe poggiò il gomito sopra il tavolo, poggiando la guancia nel palmo della mano. Anche lei era sfinita, si sarebbe potuta addormentare da un momento ad un altro, però pur di non stare insieme a quelle ragazze che la guardavano di sottecchi si alzò dal tavolo uscendo sul retro a prendere una boccata d'aria. Si allontanò di qualche metro dal caffè e si sedette sull'erba fresca che in quel momento le procurava tanto piacere. Chiuse gli occhi e si abbandonò al venticello fresco che le accarezzava il viso, senza accorgersi che due occhi dorati la stavano osservando di nascosto.


- Oddio no! - esclamò una Ichigo che stava tentando di preparare dei cioccolatini per la festa di San Valentino. Erano ore che tentava, nella cucina di Kyle, a preparare dei cioccolatini alla fragola da regalare al suo adorato Mark. E proprio in quel momento aveva rovesciato il cacao, scivolando nella pescosa di latte fatta precedentemente e gettatasi addosso la farina, sulla testa.

- Ichigo, va tutto bene? - chiese Kyle dolcemente come sempre.

- Eh? Ah si si Kyle, non preoccuparti… - fece rialzandosi da terra e ritentando di preparare i suoi dolcetti.

Finalmente dopo qualche ora ci riuscì. Riuscendo anche a fare un bel pacchettino regalo con della carta rosa confetto avvolta in un nastrino rosso.

- Grazie Kyle, io vado altrimenti faccio tardi all'appuntamento con Mark. - disse la rossa prima di uscire dal caffè e iniziare a camminare verso il parco Inohara.

- Ciao Ichigo… - fece Kyle poco prima che la ragazza varcasse la porta e uscisse dal locale. - Ehm… Zoe?

- Dimmi.

- Potresti portare fuori la spazzatura? - le chiese gentilmente, come solo lui può fare.

- Si, vado subito… - fece la ragazza prendendo il grosso sacco nero e trascinandolo nel retro.

- Ma guarda chi si rivede!

La corvina alzò di scatto gli occhi al cielo vedendo l'alieno dai capelli smeraldi che fluttuava sopra la sua testa.

- Già, che bella sorpresa… - fece senza entusiasmo.

- Carina vero? All'inizio volevo seguire la mia piccola fragolina, poi però ci ho ripensato dicendomi che sarebbe stato più divertente giocare con te… - le fece avvicinandolesi. - Vuoi sapere perché?

- Illuminami… - fece beffarda la ragazza lanciando il sacco della spazzatura lontano da lì.

- Perché tu sei sola, nessuno correrebbe in tuo aiuto, al contrario della gattina, alla quale corre sempre in aiuto il babbeo blu. - le disse. Zoe per un attimo, dentro di se, divenne triste. Era vero,lei non aveva nessuno accanto come amico… ma non era il momento per i sentimentalismi.

- Beh… sei venuto per combattere o vuoi solo fare una chiacchierata? - gli chiese mettendo le mani sui fianchi.

- Oh, impaziente la piccola batty! - le fece.

- B-batty?

- Si, è un soprannome che ti ho dato, non mi dirai che non ti piace? - le chiese fingendo la faccia del bambino al quale hanno portato via un giocattolo.

- Non essere ridicolo e combatti! - esclamò la ragazza trasformandosi in MewZoe.

- Wow, agguerrita…

- Smettila di prendermi in giro e lancia qualunque coso fluttuante che mi possa far sfogare! - lo interruppe la ragazza richiamando i suoi magnifici coltelli.

Kisshu non ci pensò due volte e creò subito un chimero. Somigliava molto ad un piccolo draghetto blu.

- Che roba è? -.-' - chiese la Mew Mew quasi scioccata alla vista di quel cosetto che aveva davanti.

- Combattilo e basta! - le disse lui sorridendo.

MewZoe non se lo fece ripetere due volte e si scagliò subito contro il chimero.


Ichigo era quasi arrivata al parco Inohara quando un'esplosione attirò la sua attenzione facendola voltare dalla parte opposta. Un chimero polipo stava camminando velocissimo in strada e si stava dirigendo nella sua direzione.

- O Kami-sama! Mew Mew Strawberry metamoriphosis! - gridò la rossa mentre iniziava a correre come una pazza per non farsi prendere dai tentacoli orribili di quel mostriciattolo.

Pai e Taruto erano poco distanti da quello spettacolo a godersi il frutto del loro lavoro.

- Si sta dirigendo nel punto giusto Pai? - chiese il piccolo alieno sorridente.

Il maggiore annuì, silenzioso come al solito.

- Posso fare qualcosa nel frattempo? - chiese eccitato Taruto.

- Si… - gli rispose Pai. - puoi stare zitto.

- -.-'

- Andiamo, dobbiamo seguirla e vedere se anche le altre Mew Mew entreranno in azione. - disse Pai iniziando a seguire dall'alto il combattimento. Taruto annuì seguendo il fratello.

- Ma che ti importa poi, tanto Zoe non può intervenire… - disse il castano.

- Lo so, ma la prudenza non è mai troppa. - gli rispose Pai non perdendo mai di vista i movimenti della mewrosa.

Come previsto non passò molto tempo prima che le altre facessero la propria comparsa. Già trasformate e di conseguenza pronte al combattimento iniziarono ad aiutare la loro compagna Ichigo.

- Povere sciocche, non si accorgeranno mai che il chimero può essere distrutto solo colpendo il tentacolo viola… - fece Taruto fra se e se.


Zoe si era gettata sul chimero di peso ed ora lo stava colpendo senza pietà con uno dei suoi coltelli. Il sangue di quella creatura era strano. Viola ed appiccicoso. Una volta che si fu staccata da quell'esserino gridò:

- Black sun!

Con quel solo colpo il chimero vene distrutto. Zoe sorrise vittoriosa, anche se le faceva un po' schifo essere tutta imbrattata di quel sangue strano. Sembrava di avere addosso del muco, solo… viola.

- Però e brava la nostra batty…

- Ti ho detto che non mi piace che mi chiami così!

Kisshu fece spallucce.

- Questo discorso l'ho ripetuto un sacco di volte… - iniziò a parlare d'un tratto mentre le si avvicinava. - Eppure non mi è mai sembrato così sensato come adesso.

- Di che diavolo stai parlando? - chiese Zoe confusa.

- Semplice, del discorso che ho fatto mille volte ad Ichigo… - le spiegò. - Ho provato mille volte a convincerla a venire dalla mia parte, dicendole che era più simile a noi che agli umani. Eppure lei si sente umana al cento per cento e non mi ha mai voluto ascoltare. Però… con te è diverso. Tu non solo sei una Mew Mew, ma sei anche per metà aliena, sei per metà come noi…

Zoe sgranò gli occhi, ma non perse la sua freddezza.

- Dove vuoi arrivare?

- Semplicissimo. Unisciti a me. - le si avvicinò sempre di più fino a ritrovarsi a solo mezzo metro di distanza da lei. - Ascolta, non ha senso combattere contro una ragazza della nostra stessa specie. La penserai anche tu così…

No, lei non la pensava affatto così. Lei era stata forzata ad essere aliena. Era solo colpa degli alieni se lei era così. Non era neanche da prendere in considerazione l'idea che si potesse unire a loro, loro che l'avevano privata della vita normale. Per questo combatteva come una Mew Mew, perché solo in quel modo poteva vendicare sua madre una volta per tutte.

- Sei forse partito di senno? - gli chiese in fine Zoe. - Io non mi unirei mai a voi.

Disse solamente in risposta alla domanda dell'alieno.

- Eppure sei molto più simile a noi, più simile a me in particolare che alle Mew Mew… - le disse.

La corvina capì subito che c'era un doppio significato dietro quella frase.

- Cosa vorresti dire? - gli chiese diventando improvvisamente seria e preoccupata.

- Che le tue amiche stanno rischiando la vita con un chimero impossibile da sconfiggere e tu te ne stai qui a parlare senza che...- le disse.

- Non mi interessa di loro, non sono mie amiche… - gli rispose la ragazza interrompendolo.

- Oh certo, capisco, tranquilla è normale, anche io farei come te ma… non ti interessa neanche di tua madre? - le chiese con l'aria sadica che solo lui sa fare alla perfezione.

A questo punto negli occhi di Zoe si poteva vedere preoccupazione, pura preoccupazione mista a rabbia, tanta rabbia. Afferrò all'istante l'alieno per la casacca portando il suo viso davanti a quello di Kisshu.

- Stavamo parlando di quelle padelle se non sbaglio! Che diavolo centra mia madre? - chiese arrabbiata, anche se si poteva intravedere un barlume di disperazione nella sua voce.

Lei no… continuava a ripetersi. A lei non può accadere niente, è l'unica che mi vuole bene, l'unica che tenga veramente a me, l'unica persona che io abbia mai amato…

Si diceva.

- Che c'è piccola, hai perso la tua spavalderia?

- Rispondi bastardo! - urlò la ragazza scuotendolo. L'alieno le si smaterializzò alle spalle. - Ma cosa…

Qualcosa di freddo e pungente le toccò la gola. Kisshu aveva estratto i kriss ed ora stava tenendo sotto tiro la ragazza.

- Come vedi io potrei già ucciderti se lo volessi, ma perché perdere tutto il divertimento. Il chimero che sta combattendo contro le Mew Mew sta seminando il panico vicino a dove lavora tua madre, forse se ti sbrighi potrai arrivare in tempo per salvarla… - le disse maligno lasciando la presa.

Zoe non perse tempo e si mise a correre. Guardò l'orologio, sua madre usciva alle otto e venti dal lavoro. Erano le otto proprio adesso, doveva sbrigarsi. Corse all'impazzata, come se stesse partecipando ad una maratona. Era quasi arrivata quando qualcosa di viscido la prese per la vita alzandola da terra e stringendola talmente forte da soffocarla.

- Che diavolo…

- Carino non è vero? - di nuovo Kisshu. L'alieno era sospeso sopra di lei e la guardava divertito, con un sorrisetto ad increspargli le labbra. - L'idea è stata la mia, ma hey, sono le otto e venti proprio adesso, farai meglio a liberarti, non credi?

Zoe lo guardò in cagnesco mentre adoperava tutte le sue forze per liberarsi dalla morsa di quell'essere. Inutile dire che non ci riusciva, era davvero troppo torte per lei, neanche i suoi coltelli lo scalfivano. Si guardò intorno, le altre Mew Mew erano intrappolate come lei, compreso un tizio che non aveva mai visto, che fosse quello il babbeo blu? si chiese la corvina.

D'un tratto una figura familiare uscì da un edificio. Era lei, sua madre. La donna i pietrificò non poco vedendo quella creatura mostruosa davanti a lei. Fu un attimo, accadde tutto in un tempo talmente veloce che Zoe non riuscì quasi a crederci. La corvina riuscì a liberarsi proprio mentre il tentacolo del chimero si stava scagliando su sua madre. Lei e quel chimero, chi sarebbe arrivato prima sarebbe riuscito a portare a termine il suo obbiettivo.

Sto arrivando mamma… pensò la mora mentre si lanciava verso la donna e sperava con tutta se stessa di riuscire a salvarla.

  
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