Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Isabella Marie Swan     04/09/2011    4 recensioni
ATTENZIONE. SPOILER 2X22
Ho iniziato a scrivere questa fan fiction nel momento in cui il personaggio di Elena ha cominciato a guadagnare punti, secondo il mio onesto parere. Ha capito la profondità di Damon solo quando stava per perderlo, ma come si dice, meglio tardi, che mai. Mi piace immaginare la scomparsa totale di Klaus, con Stefan al suo seguito. Purtroppo per ottenere una certa serenità, e stabilità, bisogna sacrificare qualcosa, e inquesto caso, ho pensato a Stefan. Mi piace immaginare la fine dei problemi, e un Delena che può vivere alla luce del sole. E’ una specie di seguito, ed è il modo in cui vorrei che procedesse la situazione. Spero sia anche uno dei finali che avete in mente voi, per loro. Inizio per gioco. Vi prego non aspettatevi grandi cose, è solo la mia seconda fan fiction, non so nemmeno io che cosa aspettarmi. Comunque, se vi ho incuriosito dateci un occhiata e fatemi sapere: )
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The future.
 
 -Pensi che potremmo vivere una vita normale, adesso?
 -Un vampiro ed un umana non ce l’avranno mai una vita normale, Damon.
Mi baciò la spalla.
 -Hai ragione.
 -E poi,- Risi,- Noi siamo Elena e Damon. Siamo la coppia movimentata per antonomasia.
 -Giusto anche questo.
Sorrisi.
Non avevo mai provato ad immaginare un ipotetico Damon innamorato, o comunque impegnato in una situazione sentimentale  seria nella quale entrambe erano partecipanti attivi.
Però era davvero interessante, e sorprendente, anche da quel punto di vista.
 -Vado a prepararti qualcosa da mangiare.
 -D’accordo.
Poco dopo lo vidi entrare con una sfilza di leccornie che avrebbe fatto invidia a una pasticceria.
 -Mmm..
Mi alzai a sedere.
Mi depositò un bacio sulla guancia, e si sedette accanto a me.
 -Preparati che usciamo.
 -Wow! Dove mi porti?
 -Sorpresa.
 -Ti infilerò un paletto nel cuore, un giorno di questi.
 -Mmm, mi piace quando fai la minacciosa.
 -E piantala!
Mi alzai di malavoglia, e mi vestii, con calma.


 -Allora, dove si va?
 -Tanto non te lo dico.
Eravamo in viaggio da più o meno mezz’ora, e Damon si era prodigato a mettermi una benda sugli occhi, per evitare qualsiasi tipo di intuizione da parte mia.
Sentivo l’auto sfrecciare a chissà quanti km/h, ma non avevo paura, sapevo che Damon aveva anni di guida alle spalle, e anche chissà quali riflessi accelerati, sufficienti per poterci salvare in qualsiasi evenienza.
 -Uffa.- Mi lagnai.
 -Pensa quanto sarà bello quando vedrai la sorpresa.
 -Io penso che sei un odioso, incorruttibile, antipatico, sensuale e seducente vampiro.
 -Per questo mi ami.
Alzai un sopracciglio.
Sentii la sua mano sfiorarmi il ginocchio.
 -Se mi porti in un qualche spocchioso bar o qualcosa del genere…
 -Dovresti ben sapere che non è il mio genere.
Alzai nuovamente il sopracciglio.
Era l’unico modo per mostrare la mia disapprovazione.
 -Va bene, va bene, ma non in compagnia di una donzella.
 -Damon!
Tutti sapevano quanto con la sua aria seducente fosse capace di condurre inesorabilmente tutte le fanciulle che a loro insaputa si trovavano sotto il suo raggio d’azione, in tuguri e squallidi bar vari.
 -Ma con te è diverso..Tu sei..Beh, ecco..Cosciente.
 -E accecata, come una talpa.
Lentamente, portai la mano ai capelli, fingendo di accarezzarli, ed afferrai il nodo della benda.
 -Non provarci.
Sbuffai, esausta.
Ridacchiò.

Dopo chissà quanto tempo di viaggio, tempo in cui l’avevo pregato, avevo fatto l’offesa, mi ero addormentata, mi ero svegliata, e l’avevo ancora pregato,  sentii la macchina fermarsi, finalmente.
Le mani di Damon si insinuarono fra i miei capelli, slacciando quell’opprimente fazzoletto.
Il cielo sopra di noi era cupo, e sapeva di autunno.
Misi a fuoco, e ci volle poco prima di capire dove mi trovavo.
Gli saltai al collo.
 -La Georgia!
Sorrise.
 -La nostra prima gita…Quando non mi hai soggiogato.
 -Volevo farti ricordare qualcosa, darti la possibilità di fare paragoni fra il Damon che ti portò qui allora, e ciò che sono ora.
 -Oh, Damon.
 -E..Non ho finito. E’ qui che mi sono innamorato di te. Quando mi hai salvato dal compagno di Lexi.
 -Qui ho iniziato a capire che non eri cattivo come davi a vedere.
Ho iniziato a riconoscere nella tua personalità dei punti deboli che ti rendono vero. E ho avuto paura…Perché ho capito che mi sarei potuta innamorare di te, del tuo fascino, e non sapevo come sarebbe andata a finire.
Mi abbracciò.
 -Ti amo. – Due parole. Cinque lettere. Non avevo bisogno d’altro.
 -Ti amo anche io, Damon.

Mi sedetti nell’erbetta curata di una delle tante campagne desolate della Georgia, assaporando il profumo dell’aria, e rievocando i ricordi di quel lontano giorno.
Appoggiai la testa alle sue gambe.
 -Con Stefan parlavi mai..del futuro?
 -Pensavamo a goderci i momenti del presente.
 -Mai accennato al discorso?
 -Quando hai provato a trasformarmi in vampiro per salvarmi da morte certa, con Klaus.
La sua espressione si incupì, inondandosi di senso di colpa.
Gli accarezzai una guancia, con tenerezza.
 -E’ tutto passato.
 -Che cosa vi siete detti?
 -Beh, io ho parlato..E gli ho spiegato i miei sentimenti.
 -Tipo?
 -Beh...In quel momento tutto ciò che potevo desiderare era lui..Ma non sapevo se in futuro sarebbe stato così.. Era brutto da dire, perché comunque se sei innamorata queste cose non le pensi. Ma con un vampiro è diverso.
O forse di lui non ero così innamorata da non pormi nemmeno la domanda se in un prossimo futuro da vampira avrei continuato ad amarlo…Perché me la sono posta.
Capisci? –Annuì.
 -Non sapevo se mi sarebbe piaciuto avere dei figli, crescerli, diventare anziana e passare la mia vecchiaia in veranda con dei nipotini che mi girano intorno felici.
 -Ora rispondi a questa domanda.
Lo guardai.
 -Con me, ti sei posta questa domanda? Non pretendo che tu sia sicura del tuo amore per me come garanzia futura..Ma vorrei sentire la tua risposta.
Ci pensai.
Io guardavo Damon e lo vedevo al mio fianco come cacciatore eccitante e spietato, e mi vedevo con lui, felina, senza mai un attimo di noia.
Riuscivo a trovare positivo il diventare un vampiro, se con me ci fosse stato lui.
Provai una fitta d’ansia, quando pensai a cosa sarebbe successo se fossi rimasta umana.
Sarei invecchiata, sarei stata scambiabile per la madre, e poi per la nonna di Damon.
Impensabile.
Damon mi guardava, impaziente e curioso di quale sarebbe stata la mia risposta.
Scossi la testa.
 -Non voglio invecchiare, Damon.
 -Davvero?
Guardai altrove.
 -Sono felice ma..Scusa la domanda idiota. Perché hai fatto tutto quel casino la volta in cui ti ho fatto bere il mio sangue per salvarti da Klaus?
La risposta era molto semplice, ma non potevo confessargli di aver avuto dei dubbi su Stefan, prima di quel momento.
-Perché avevi deciso della mia vita! Avevi preso una decisione al mio posto, mi avevi condannato ad una vita che sapevi avrei odiato, per egoismo.
 -Stai sviando il discorso, ne sei consapevole?
Sospirai.
 -Non eri già sicura dell’amore per Stefan. E tutto sarebbe diventato troppo complicato per tutti noi se tu fossi diventata un vampiro.
Perché in un una vita il dolore di un amore finito sarebbe stato più sopportabile che in un eternità, in cui non si dimentica niente e la sete di vendetta è nel tuo Dna.
 -E’ comunque un discorso che non cambia niente.
 -Già. Ma ero curioso di sapere il motivo per cui sono quasi morto.
 -Sempre scelte tue.- Mormorai, atona.
Poi realizzai il significato delle sue parole.
 -Vuoi dire che non mi hai fatto questa domanda perché vuoi trasformarmi ma perché volevi sapere il motivo della mia reazione?
Si strinse nelle spalle.
 -Mi trasformerai.
 -Non voglio che mi odi per sempre.
 -Perché dovrei?
 -Perché potresti cambiare idea, e incolparmi di non averti trattenuto.
 -Non ci riuscirei.
 -Invece si. Senza contare il fatto che non riuscirei a torcerti un capello involontariamente, figurati ucciderti.
 -Ci sono..Tanti modi di morire, il veleno, per esempio.
 -Come puoi parlare con questa naturalezza? Non ti scalfisce minimamente l’idea di morire?
 -Sono già morta, Damon. Posso sopportarlo.
 -No, Elena, dimenticalo.
 -Voglio vivere per sempre con te, Damon. E questa è l’ultima volta che te lo chiedo. Se mi dirai di no, troverò un altro modo per ottenere quello che voglio, e non ti prometto che sarà leale.
 -Fai come ti pare.
 -Vincerò io.


 -Sei sicura?- Chiese, prima di mordersi il polso.
 -Quanto sono sicura di amarti.
Ne avevamo parlato e riparlato, avevo insistito e rimosso la sua irremovibilità.
Aveva capito che si trattava di una cosa di cui avevo bisogno nel profondo.
Più di un desiderio, più di una semplice presa di posizione delle mie.
Il caldo liquido rosso iniziò a scivolare giù per la mia gola.
Conoscevo quel sapore, perché lo avevo assaporato già altre volte, ma non era mai accaduto che lo facessi volontariamente.
Infatti fu totalmente diverso, e il sapore no era nemmeno così cattivo.
Sapeva solo di ruggine, e aveva un retrogusto dolce che sapeva di lui, e che mi faceva impazzire.
I suoi occhi chiari e limpidi mi scrutavano incuriositi e impauriti, mentre staccava il polso dalle mie labbra.
Lo guardai, e sorrisi.
 -E ora, come faccio? Non riesco nemmeno a pensare di ucciderti.
Guardai altrove.
 -Ho..Ho un altro metodo.- Sussurrai.
Non avevo paura di morire, lui aveva più paura di me.
Con un sotterfugio mi ero fatta dare del veleno, da Bonnie.
Quando avrebbe saputo lo scopo della mia richiesta non sarebbe stata entusiasta di aver contribuito alla mia trasformazione.
Tirai fuori la boccetta dalla borsa, e sotto lo sguardo attonito di Damon, la portai alle labbra.
In un secondo fu di fronte a me.
 -No.
 -Si, Damon, qual è il problema?
 -Non ce la faccio.
 -Lo farò comunque.
 -No.
Fece per scaraventarla dall’altra parte della stanza, ma l’avevo già bevuta.
Ero stata più rapida di lui.
 -Dio mio cosa hai fatto…
Lo guardai.
Una strana sonnolenza iniziò ad invadermi lentamente, e mi sdraiai.
Damon, piangendo – inutilmente – si sdraiò accanto a me, e poggiai la testa sul suo petto.
Era tutto confuso, calmo.
Cullata da un ozio rilassante e senza peso.
Con il suo profumo a inebriarmi le narici.

La sensazione di nervoso pressante e fastidio alla gola mi fece scattare in piedi nel giro di pochi secondi.
 -Grazie a Dio.
Mi voltai, verso due occhi trasparenti che mi fissavano apprensivi.
 -Ho..sete, Damon.


Patetica, ritardataria, stupida, ripetitiva, noiosa, insensata e chi più ne ha più ne metta.
Avete ragione su tutto.
Dovete sapere che prima di scrivere questo capitolo ne ho scritto tanti altri, e li ho cancellati tutti, uno per uno.
Mi sono strappata i capelli, mi sono tormentata, mi sono disperata e sono entrata in crisi un innumerevole quantità di volte.
Ora l’ho tirato fuori, e anche se va contro tutti i principi che Elena ha sempre dimostrato di avere, e contro tutti i principi che Damon non ha, io gli ho dato il mio lieto fine, ciò che volevo accadesse.
Vi avevo avvertito che avrei messo un lieto fine tutto mio.
Vi avevo avvertito di non aspettarvi niente.
Per chi non l’avesse capito, la storia è ufficialmente finita : )
Ho deciso di finirla qui perché fra poco inizia la vera storia e non avete più bisogno del mio trasandato continuo senza né capo e né coda.
Poi ricomincia anche la scuola, e quest’anno c’è da studiare.
Mi dispiace se ho deluso le aspettative di qualcuno.
Ci ho messo tutta me stessa.
Mi rivedrete in qualche os, e spero di farvi emozionare ancora.
Con amore.
Ro’

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Isabella Marie Swan