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Autore: Rota    04/09/2011    0 recensioni
Non che le dia fastidio ricevere complimenti, anche in maniera non esattamente consona, ma dopo un'intera mattinata a sentirsi addosso lo sguardo da pesce lesso di Noah, Lauren non può che spazientirsi, prendendolo e inchiodandolo al muro del corridoio con lo sguardo e un'espressione non del tutto rassicurante sul viso.
-Puckerman, è da stamattina che mi fissi. Vuoi qualcosa?-

***[Raccolta Double Drabble solo e solamente Luck - PuckLauren]***
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Noah Puckerman/Puck
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: margherota 
*Titolo: Fat Bottomed Girl 
*Fandom: Glee 
*Personaggi/Pair: Noah Puckerman, Lauren Zizes 
*Genere: Fluff, Sentimentale 
*Avvertimenti: Tripla Drabble, Missing Moment 
*Rating: Verde 
*Prompt: La sconfitta è un’eleganza per l’ipocrisia di chi si arrende in partenza (Subsonica “L’ultima risposta”) – Cavalieri dell’Ordine Consacrato della Fyccina Splendente 
*Note: Ultima drabble Luck, che ora mi sono leggermente scocciata XD Con questa si conclude la mia raccolta, spero vi possa piacere =) Alla prossima (L) 


Puck era sinceramente diviso tra la sensazione di completa estasi, che lo portava di tanto in tanto a urlare, e qualcosa di ben più strisciante come il disagio quando, assistendo alle competizioni di wrestle che Lauren disputava grazie all’organizzazione della Scuola, la vedeva sollevare un corpo umano fin sopra la testa per poi buttarlo giù a terra, alzando di seguito i pugni alla vittoria e ruggendo peggio di un baritono. 
Lei sembrava divertirsi, la sua avversaria un po’ meno. 
Ogni tanto il ragazzo si chiedeva se Lauren sarebbe stata capace di sollevare anche lui alla stessa maniera, in un impeto di rabbia omicida, e riservargli la stessa identica sorte. Tremava all’idea, anche se faceva fatica ad ammetterlo, e questo lo portava alle volte a ripensare alla propria strategia di seduzione. 
Benché avesse fatto passi da gigante – ora riusciva a parlare assieme senza che lei lo insultasse per più di cinque minuti di fila – si sentiva bloccato in un limbo, diviso dal continuare ad oltranza e lasciar perdere. 
Ma bastava poco, davvero poco. Come quel bacio nello sgabuzzino, o anche quello in mezzo al corridoio, o la sua espressione totalmente soddisfatta nel vincere definitivamente un incontro che rivolgeva a lui direttamente, tra la poca folla lì presente. E Puck capiva tutto. 
Non che la sconfitta gli sarebbe bruciata dentro, quanto che piuttosto non se la voleva permettere. A costo di venir trascinato dalle sue forti braccia in qualche angolo nascosto della Scuola, o litigare con lei su questioni di principio che attestassero semplicemente il suo impegno. 
Non si fosse mai detto che Noah Puckerman fosse quel tipo di uomo che si considerava sconfitto ancora prima di provarci. 
Il premio per la vittoria era, semplicemente, la sua più grande aspirazione. 
   
 
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