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Autore: HermLOL    04/09/2011    1 recensioni
Una famiglia dove c'è
Sole, vento e umanità
è semplice, ma basterà
E al momento che servirà
Lotta per la libertà
Difendi te e chi non può
Se semini amore
L'amore ti tornerà
E chi potrà asciugare mai
Il pianto di una madre che
Nel suo dolore continuerà
Se vuoi - Phil Collins
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Una famiglia dove c'è
Sole, vento e umanità
è semplice, ma basterà
E al momento che servirà
Lotta per la libertà
Difendi te e chi non può
Se semini amore
L'amore ti tornerà


5 giugno 1980, ore 2 di notte, ospedale San Mungo. Terzo piano, sala parto. E' tutto tranquillo, tutto tace. Il lontano pianto di un bambino e il ticchettio del grande orologio appeso nel corridoio sono gli unici rumori. Anche se tutte le finestre fossero chiuse e non si potesse vedere il cielo, ci si accorgerebbe che è notte. Notte fonda. Ma il silenzio viene spezzato da uno schianto provocato dall'apertura improvvisa della doppia porta che collega la sala d’aspetto alla sala parto. Due medimaghe entrano facendo levitare una barella, dov’è stesa una donna giovane dai capelli biondi, che si aggrappa ai lembi stropicciati del lenzuolo bianco, stringendo i denti e chiudendo gli occhi, per trattenere un urlo di dolore.  ‘Stia tranquilla, signorina, tra poco sarà tutto finito’ dice una delle medi maghe prendendo la mano della donna e stringendola, per incoraggiarla, mentre entrano in una sala spaziosa, illuminata da neon bianchi. La barella si ferma a mezz’aria, esattamente al centro della stanza. Le due medimaghe si sistemano una al fianco della donna bionda, e l’altra esattamente di fronte.  Quest’ultima, aiuta la giovane paziente a sistemarsi per far nascere il bambino, mentre l’altra le continua a tenere la mano, provando a darle il conforto che non può ricevere da altri. La partoriente spalanca gli occhi marroni, incrociando quelli verdi della medimaga che le è a fianco, stringendo le labbra e contraendosi per i dolori, e provando stupidamente delusione per non aver incontrato gli occhi color ghiaccio di suo marito. Già, suo marito. Il padre del figlio che sta per partorire non è lì con lei, nonostante sapesse quanto lei sarebbe stata contenta nell’averlo vicino in quei momenti. A quel pensiero il dolore diventa anche morale, e non più solo fisico. Narcissa Black capisce all’istante ciò che già sapeva, inconsciamente, ma che non voleva accettare. È sola. Era sola quando ha scoperto di essere incinta, nove mesi prima, è stata sola durante la gravidanza, ed è sola ora che suo figlio sta venendo al mondo. Ma un pensiero le balena in testa:  non è sola. C’è lui. C’è il bambino. Ma anche lui è solo. Sono soli insieme. E questo dà la forza ad entrambi  per affrontare il dolore e ricevere la vita. Lei urla, dando tutta se stessa per dare la vita a suo figlio. Dopo quasi un’ora di dolore, finalmente il bambino viene alla luce, agita i pugnetti serrati, urlando con tutto il fiato che ha in corpo. Narcissa, dal canto suo, si abbandona sul cuscino, sudata e tremante, ma felice. Tende le braccia in avanti, guardando con i suoi grandi occhi marroni la medimaga, aspettando che le dia suo figlio. La donna in piedi le sorride, e le posa delicatamente tra le braccia il bimbo, che subito si calma. ‘Congratulazioni’ le dice sorridendo, indietreggiando leggermente per lasciare che si goda appieno l’intimità e la bellezza del momento. Narcissa Stringe a sé il suo bambino, attenta a non fargli male, e lo guarda. Ha dei bellissimi capelli biondi, e anche se è appena nato si vede subito a chi somiglia: a lei. Forse avrà gli occhi del padre, ma è troppo presto per dirlo. Sorride, iniziando a cullarlo senza smettere di guardarlo. ‘Draco..’ sussurra, per poi ridarlo alla mediaga,  che lo porta in un’altra sala per lavarlo. Una volta rimasta sola, Narcissa si abbandona completamente tra le braccia di Morfeo, col sorriso sulle labbra, perché l’amore per suo figlio è più forte dell’amore non corrisposto per il marito.

16 anni dopo.

Sono le quattro del pomeriggio, a Malfoy Manor c’è calma, molta calma. Forse troppa. Nell’ampio salone ci sono diverse persone: Fenrir il lupo mannaro,  Bellatrix Lestrange, Antonin Dolohov.. e Lord Voldemort.  Quest’ultimo è fermo in mezzo alla stanza,  intento a rigirarsi la bacchetta tra le mani, mentre Nagini, il suo serpente, striscia sibilando ai suoi piedi.  Nella sala regna il silenzio, sono tutti in attesa di qualcosa, o meglio, di qualcuno. E quel qualcuno non si fa attendere troppo. Pochi attimi dopo, la grande porta a vetri che conduce alla scalinata per i piani superiori, di spalanca, ed entrano Lucius e Draco Malfoy, padre e figlio. Lucius tiene una mano sulla spalla del figlio, ed ha l’aria solenne. Draco sembra leggermente spaventato, ma cerca di assumere la stessa espressione seria e tranquilla del padre. In silenzio si avvicinano entrambi al Signore Oscuro, poi Lucius fa ricadere la mano lungo il fianco e si allontana di qualche passo. Narcissa è lì, dietro la porta a vetri, e guarda la scena piangendo in silenzio. Sa cosa sta per accadere, e sa a cosa porterà. Suo figlio sta per essere marchiato, e dovrà adempiere un compito difficile e che lo farà soffrire: dovrà uccidere. Non ha potuto opporsi alla volontà di suo marito, né tantomeno a quella del Signore Oscuro, perciò si lascia scivolare in ginocchio, appoggiandosi alla porta a vetri, mentre calde lacrime di dolore le solcano il viso, guardando impotente la fine di suo figlio. ‘Mio figlio..’ mormora, tra le lacrime ‘Il mio unico figlio..’.


E chi potrà asciugare mai
Il pianto di una madre che
Nel suo dolore continuerà


Non ho nulla da dire, se non che spero vi piaccia leggerla, perchè a me è piaciuto molto scriverla, e che vi dia emozioni, perchè a me le ha date.
HermLOL

   
 
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