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Autore: dahlia variabilis    04/09/2011    8 recensioni
Bellatrix ha già ucciso in passato.
Dieci volte, cento volte, mille volte, un milione di volte.
Bellatrix ha ucciso Remus.
Bellatrix deve uccidere Tonks.
Ma qualcosa la ferma.
Cit."Bellatrix urlò per la felicità, preparandosi al momento glorioso in cui la sua inutile nipote sarebbe stata finalmente cancellata e la casata dei Black sarebbe ritornata pura come una volta. Puntò la sua bacchetta sulla faccia di Tonks, in attesa che la giovane donna aprisse gli occhi per poter finalmente vedere il terrore e il dolore in essi.
Ma quando Tonks fissò gli occhi su Bellatrix, questi inviarono una scossa nelle vene della zia. Perché Bellatrix conosceva quegli occhi, li conosceva meglio dei suoi. Aveva visto quegli occhi tutti i giorni per quasi venti anni; visti brillare di gioia, scintillare di rabbia e brillare nella paura. Bellatrix aveva visto quegli occhi duri e piatti che si allontanavano da lei; li aveva visti brillanti mentre la proprietaria ridacchiava e le gettava le braccia al collo. Bellatrix aveva amato quegli occhi più della vita stessa."
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Nimphadora Tonks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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“Ohh.. Povera piccola Dora” cantilenò Bellatrix, facendo un passo avanti, con gli occhi luccicanti. Dolohov le fece un cenno del capo a sinistra, facendole fare un sorrisetto. Anche quello sciocco sapeva che era meglio non essere vicino quando Bellatrix giocava con il suo cibo. “E’ morto il tuo piccolo licantropo?”
Nimphadora Tonks, cullando il corpo di Remus Lupin con le braccia, non replicò. La sua schiena era rivolta verso Bellatrix, ma la donna più anziana vide le sue spalle scuotersi e i capelli cambiare in un color marrone-topo.  Pigramente notò che era veramente un peccato che fosse una Sanguesporco, perché aveva veramente talento.
“Sai, è davvero meglio così. Mi ha risparmiato la fatica di doverlo uccidere.” Tonks era tesa, ma non si mosse. Bellatrix fece un sorrisetto. “Ci siamo quasi”. Si piegò in avanti. Spietata, furba. “E dopo averti ucciso, che ne dici se andassi dalla tua mammina, hmm? Rimborserò Andie, che è in attesa da tempo. Oh! E, naturalmente non bisogna dimenticare quel piccolo marmocchio che hai dato alla luce, non si può certo permettere che vi..”
“CRUCIO!” In un unico movimento, così veloce che quasi Bellatrix non lo vide, Tonks balzò in piedi, si girò e le lanciò contro la maledizione. Bellatrix venne colpita, ma inciampò semplicemente con un ringhio.
“Bisogna sul serio che tu impari, ragazza! Nessuno ti ha mai insegnato qualcosa? Ecco come si fa: CRUCIO!” Bellatrix l’aveva quasi ruggito, ma la giovane Auror aveva semplicemente eluso la maledizione.
“Tu NON TOCCHERAI mio figlio!” urlò Tonks, con gli occhi che lampeggiavano furiosamente. “Ti ucciderò prima che tu possa anche solo avvicinarti a lui!”
“Ahh.. Sei preoccupata per il tuo bambino Mordicchioso?” Sogghignò lei, per poi ridere crudelmente. “Non vuoi far avvicinare la grande zietta cattiva? Tu piccola, sudicia mezzosangue, tuo figlio è in parte licantropo. Non  merita di vivere.”
“TU non meriti di vivere, mostro! Questa notte Voldemort perderà la sua sadica puttana!”
Combatterono avanti e indietro, scambiandosi fatture e maledizioni. Bellatrix non si era certamente aspettata di dover provare a prestare più attenzione a quello che stava accadendo. La figlia di Andromeda, come una sanguesporco, possedeva un elevato livello di abilità in duello. Ma lei, era Bellatrix Lestrange, lei che non aveva mai perso una battaglia contro una sudicia mezzosangue. Era ad uno sputo dalla furia più assoluta, Bellatrix tagliò l’aria con la sua bacchetta. Tonks non reagì abbastanza velocemente, e si accartocciò a terra, mentre la bacchetta cadeva dalle dita prive di energia.
Furia e sete di sangue nelle sue vene.
Bellatrix urlò per la felicità, preparandosi al momento glorioso in cui la sua inutile nipote sarebbe stata finalmente cancellata e la casata dei Black sarebbe ritornata pura come una volta. Puntò la sua bacchetta sulla faccia di Tonks, in attesa che la giovane donna aprisse gli occhi per poter finalmente vedere il terrore e il dolore in essi.
Ma quando Tonks fissò gli occhi su Bellatrix, questi inviarono una scossa nelle vene della zia. Perché Bellatrix conosceva quegli occhi, li conosceva meglio dei suoi.Aveva vistoquegli occhi tutti i giorni per quasi venti anni; visti brillare di gioia, scintillare di rabbiae brillare nella paura. Bellatrix aveva visto quegli occhi duri e piatti che si allontanavano da lei; li aveva visti brillanti mentre la proprietaria ridacchiava e le gettava le braccia al collo. Bellatrix aveva amato quegli occhi più della vita stessa.
No, non Bellatrix. Non era stata Bellatrix allora. Il suo vecchio soprannome echeggiò nel suo cranio, un grido di gran lunga superato, utilizzato solo dall’unica persona che lo ricordava. Bella.
“Andie.” Senza che lei se ne accorgesse, il nome scivolò fuori dalle sue labbra. La bacchetta di Bella cominciò ad affondare inconsapevolmente, come le sue ossa anomale.
Il corpo, il viso, i capelli tutto apparteneva alla strana mezzosangue. Ma Salazar, quegli occhi erano di Andromeda, completamente di Andromeda, e Bella li amava ferocemente, anche dopo tutto questo tempo.  Rivederli nuovamente, le aveva riaperto la voragine nel petto, per poi richiuderla e riaprirla nuovamente, causandone la fuoriuscita contemporanea di calore, dolore, odio: il dolore del sangue.
Non poteva. Che Merlino la perdonasse, ma non poteva uccidere Tonks.  Non con gli occhi di Andie che la guardavano in quel modo. Il sorriso di Andromeda, la sua risata, la sua voce: ballarono tutti insieme nella mente di Bella, i ricordi caddero l’uno sull’altro, tutti mostrandole che era l’altra metà dell’anima della sorella minore, e che non lo aveva mai saputo. E se anche l’avesse fatto, era certa che non sarebbe mai stato abbastanza.
Indietreggiò, tremando dalla testa ai piedi, ogni nervo del suo corpo le urlava di uccidere Tonks.
Bellatrix Lestrange voleva uccidere quella piccola sudicia mezzosangue.
Ma Bella Black, non poteva. 
   
 
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