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Autore: aryinglese    04/09/2011    3 recensioni
Isabella Swan ha 14 anni e un passato malinconico di cui in parte è rimasta all'oscuro. Edward dopo un'assenza da Forks torna a casa, e sarà l'unico che potrà aiutare Bella a ricordare ciò che era stato perduto. Tra misteri e inganni, Edward e Bella affronteranno ostacoli che trasformeranno la loro profonda amicizia in una storia d'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Cap.1: Green eyes

Isa! Isa!...Isabella!!!” un urlo mi fece quasi cadere giù dal letto. Mio padre di fianco a me cercava di svegliarmi e non di certo nel modo più gentile, ma di certo non potevo biasimarlo perché di sicuro

era di più di un quarto d’ora che mi stava chiamando per riuscire a farmi aprire le palpebre; per il risveglio mentale mi ci sarebbe voluto un bel po’ di più; fino alla terza ora non avrei capito un cavolo di sicuro.

Mi chiamo Isabella Marie Swan, per gli amici “Bells” o “Bella”, di cui preferisco quest’ultimo di gran lunga. Ho lunghi capelli neri ondulati sistemati in un’acconciatura ad onde, ho grandi ed espressivi occhi grigio-azzurri che risaltano al contrasto con i capelli neri. Due labbra rosee a forma di cuore, ciglia folte e sopracciglia sottili, con un naso sottile e ben proporzionato. Ho una carnagione pallida e una pelle molto sensibile. A scuola sono molto popolare e nonostante io debba compiere i miei 15 anni sono già una cheerleader. Lo sono diventata l’anno scorso grazie alle mie doti ginniche innate. Sono il vice capitano della nostra squadra ma quest’anno, grazie al ritiro di Jessica Stanley dal ruolo di comando causato da una brutta frattura estiva, diventerò io la capo squadra! Ho un fratello gemello che adoro, Jasper, che è tutto il mio contrario eccetto che per gli occhi, che sono gli stessi, e per la pelle pallida e luminosa. Per il resto lui è tutto il contrario di me: è alto, mentre io sono uno scricciolo; lui è biondo, io sono mora; lui è molto muscoloso, mentre io sono magra slanciata. Siamo entrambi appassionati di sport: lui è un giocatore di basket ed è anche molto bravo, e da piccoli entrambi eravamo dei campioni di ginnastica artistica in miniatura. Quest’ultima io negli anni l’ho continuata ad allenare, mentre lui l’ha accantonata, per seguire il calcio e il basket che sono, secondo lui, degli sport più maschili per i quali nessuno lo avrebbe mai preso in giro. Baggianate da maschi, dico io.  In somma è vero che al liceo tutti l’avrebbero preso in giro se avessero saputo che faceva uno sport che propendeva più per il genere femminile, che per quello maschile, ma doveva fregarsene di quello ce pensava la gente su di lui. La popolarità non era tutto. Io , ad esempio, facevo la cheerleader solo perché mi piaceva tifare e ballare allo stesso tempo, non per popolarità. Oddio, non che mi dispiacesse… però… non era la mia unica ragione di vita.

“Bella, cucciola…daiii che è tardi e tua cugina starà arrivando per darti un passaggio a scuola, quindi fai la brava e vatti a preparare, che ormai sarà qui.” Disse risoluto mio padre con voce dolce mentre mi dava un leggero bacio sul capo, prima di correre all’altro capo del corridoio per andare a chiamare Jasper che, essendo anche peggio d me, di sicuro stava ancora dormendo beatamente nel suo letto. Quel ragazzo non  si sarebbe  svegliato neanche allo scoppio della terza guerra mondiale. Mi alzai lentamente, dirigendomi verso il bagno mentre speravo che mia cugina, Rosalie Hale, per oggi fosse in ritardo. Mia cugina era bellissima, alta, bionda, leggermente abbronzata(con una carnagione dorata), occhi azzurri e molto simpatica. Sembrava la classica bambolina, ma la realtà era molto diversa. Se costretta tirava fuori un carattere che avrebbe spaventato chiunque. Inoltre era molto diffidente con le persone che non facessero parte della sua famiglia e faceva fatica a fidarsi, soprattutto con i ragazzi. Con questi ultimi aveva avuto una brutta esperienza e perciò… quel cretino che l’aveva fatta soffrire si chiama Jacob Black, e lo ucciderei volentieri se non fosse il figlio del migliore amico di papà. Peccato!!!! Il signorino quando stava con lei la tradiva con altre tre ragazze! CHE SCHIFO… e tutto questo solo perché lei non era ancora pronta a donarsi a lui completamente. Così il “poverino” che era in crisi d’astinenza, si è fatto tre ragazze insieme! Mi veniva da vomitare…  e ora, meraviglia immensa, gli piacevo IO!  Io, capito?!?!?!? Non mi sarei messa con lui, manco fosse stato l’ultimo uomo sulla terra. Anzi, nel mondo nell’universo… bhe insomma, avete capito???

Per quanto mi riguarda io il ragazzo non l’ho mai avuto. Non perché non ce ne fossero che mi trovassero bella, ma nessuno era quello giusto per me. Inoltre mio fratello Jasper era molto geloso di me, e quindi quando dei ragazzi mi urlavano dei complimenti dietro, lui li fulminava con lo sguardo se non peggio.

Oggi, il 9 settembre 2010, è il nostro primo giorno di scuola, evviva! Ho sentito delle voci che dicono che oggi arriveranno dei nuovi ragazzi da Chicago, che però erano nati e cresciuti qui. Chissà perché se ne sono andati poi…

Bellaaaaa!!!! Dai che Rose è già qui! Scendi” mi chiama Jasper. Io intanto mi ero lavata, vestita ( mini-gonna di jeans, con una canottiera blu e una felpa dell’ Abercrombie con delle ballerine), e pettinata. Non avrei fatto colazione, perché ero troppa nervosa. Scendi di corsa con lo zaino dell’ Eastpack, do un bacio a papà e con Jasper mi catapulto fuori, dove Rose ci aspetta a bordo della sua magnifica BMW cabrio rossa fiammante. “Buon giorno ragazzi!” ci saluta sorridente Rose.  “ Siete pronti per il nuovo anno?” io e Jasper ci scambiammo un’occhiata e rispondemmo in coro: “ Prontissimi!”

sapete che mia madre mi ha promesso che, se per questo primo giorno di scuola non faccio casini, mi permette di andare fuori in discoteca questo fine settimana? A voi che vi hanno detto?” domanda facendoci rimanere spiazzati. Noi la mamma facciamo fatica a ricordarcela purtroppo: è morta quando io e Jazz avevamo entrambi 5 anni in un incidente a cavallo; papà non ci ha mai detto di più in merito, e lo capisco. In fondo non dev’essere facile raccontare ai propri figli, nei dettagli, com’è morta la propria moglie… inoltre io e Jazz non abbiamo mai voluto saperlo. Io non mi ricordo niente di quei giorni e non so perché. L’equitazione era la sua e la mia passione: la nostra… e la condividevamo. Non so cosa sia successo in quei giorni, ma so solo che, a riguardo, ho un vuoto totale. Quando Rose si accorse che io e Jazz avevamo lo sguardo basso, cadde un attimo di silenzio, e poi esclamò con voce mortificata; “Oh ragazzi, mi dispiace un casino! Io, cioè, non volevo dire… insomma non volevo intristirvi… ma… mi è scappato. Scusate!” Si tappò la bocca con una mano mentre con l’altra continuava a reggere il volante. Io le rivolsi un sorriso comprensivo. “Rose, tranquilla! Non è successo nulla! Ci hai solo presi alla sprovvista. Tutto qui…” le dissi con una scrollata di spalle. “ Sì Rose, Bella ha ragione” disse Jasper prendendo la parola. “Ci hai solo presi di sprovvista. E poi dopo che mamma è morta tu sei stata quella che ci è stata vicino e ci ha confortato più di tutti.” Ed era assolutamente vero. Nonostante Rosalie avesse avuto solo sette anni allora, si è comportata da vera sorella maggiore con noi. Ci ha sempre protetti e noi abbiamo sempre ricambiato nei suoi confronti. A quel punto intervenni io, che per stemperare la pressione passai ad argomenti più divertenti:” Allora, adesso basta pensare a cose tristi. La prossima settimana si festeggia tutti il ritorno a scuola andando al “Peach Pie”, il nuovo club di Seattle. Ho sentito dire che è super chic, e non ti preoccupare Rose.” Aggiunsi quando vidi la faccia preoccupata che la mia cuginetta cominciava a mostrare. “Ci penso io a tenere il tuo bel culetto lontano dai guai, e poi anche se non ce la facessi, la zia non sa resistere alla mia tenerissima e dolcissima faccia da cucciolaaa!” E feci il mio miglior faccino da angioletto innocente. Jazz e Rose scoppiarono a ridere e io mi unii a loro.

Oggi Bellina c’è il discorso di inizio anno delle cheerleader?” mi chiese Jazz con un’occhiata interrogativa.

Esatto! Non vedo l’ora, anche perché il preside mi presenterà come nuovo capo delle cheer! Sono emozionatissima!” trillai saltellando sul sedile. “Sono contenta per te raggio di luna.” Disse con tenerezza Rose. “Raggio di luna” era il nomignolo che mi aveva affibbiato mia mamma quando ero piccola e alcuni dei miei parenti e amici più cari mi chiamava ancora in quel modo.

Ho sentito da Ben che sono arrivati in città 2 nuovi ragazzi e una ragazza. Ho sentito dire che abitavano qui da quando erano più piccoli ma che poi se ne sono andati. Credo che si chiamino… com’è che mi ha detto Ben? C… cull… ah sì!! Ha detto che si chiamano Cullen. A voi non ricorda qualcosa?” chiese infine Jazz. “Ma certo Jazz!!” sbottò mia cugina Rose. “Sono quei bambini con cui giocavamo spesso da piccoli. Non vi ricordate? Sinceramente anche a me i nomi sfuggono. Ma come fate a esservi dimenticati di quei tanti pomeriggi che passavamo tutti insieme?”

Un flash di ricordi nella mia testa: un bambino con dei stupendi e intensi occhi verdi velati di lacrime su una jeep che percorreva il vialetto sterrato mentre mi salutava con la piccola manina.

Sì, mi ricordo qualcosa.” dissi vagamente. Non volevo condividere quel ricordo con loro. In un qualche modo ero gelosa del ragazzo/bambino dagli occhi topazio.

Intanto ormai eravamo arrivati nel parcheggio della scuola Rose si stava parcheggiando in uno stretto varco tra due altre auto. Quando scendemmo fummo attorniati da tutte le cheerleader che si complimentavano con me per essere diventata il nuovo capitano, e a Rosalie per essere la mia seconda in comando. Nel gruppetto c’era anche Tanya: una vipera senza cuore che era pappa e ciccia con Jacob Black.

Complimenti Isabella!!” disse Tanya in un falso tono zuccheroso che mi fece venir voglia di sbatterla contro un muro. “E anche con te… ehm… Rose…” disse lanciando un’occhiata a mia cugina con un sorrisetto da stronzetta stampato in faccia.

Grazie Tanya” rispondemmo in coro io e Rose asciutte. Lei ci rivolse un ultimo sorriso velenoso e se ne andò. Dopo la sua uscita di scena io e Rose tornammo a sorridere alle altre ragazze.

Più tardi, quando suonò la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni, feci vagare lo sguardo per il parcheggio. Fu in quel momento che incrociai lo sguardo di un ragazzo, i cui occhi verde topazio mi perforarono l’anima, arrivandomi dritti al cuore. 

 

 

 

 

Anna & Ary

 

Salve a tutte! Comunichiamo innanzi tutto che è la nostra prima ff e speriamo ci vogliate lasciare un commento. Anche se non lo fate però non ci offendiamo. Speriamo siate pazienti e gentili. Ci metteremo l’anima.

Pubblicheremo probabilmente ogni weekend, la domenica sera. Abbiamo stravolto soprattutto Bella per adattarli alla nostra storia, ma le loro indoli saranno le stesse. Seguiteci!!!! XD 

  
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