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Autore: Feny_    04/09/2011    1 recensioni
Song-fic scritta per puro sfizio personale, ispirata alla canzone 'Marry You' di Bruno Mars interpretata dal cast di Glee.
E se Elizabetta, in un momento di euforia generale, si ritrovasse sposata con Gilbert? Cosa accadrebbe? Leggete per scoprirlo ~
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Andiamo Lizzie come sei lenta!»
Urlò Gilbert per l’ennesima volta mentre guardava dritto davanti a se e scorgeva l’immensa distesa azzurra che è il mare.
Ebbene sì, una bella gita al mare è proprio quello che ci voleva in un estate così calda no?
NO!
Ecco, quella era la risposta che aveva dato l’ungherese quando l’albino gliel’aveva proposto.
«IO NON CI VENGO AL MARE CON TE!»
Aveva urlato, Gilbo era riuscito a convincerla solo grazie al fatto che, purtroppo, non sarebbero stati soli.
Alla nostra coppia preferita si sarebbero aggiunti: I fedeli migliori amici del prussiano, un italiano perennemente arrabbiato e una ragazzina dalla pelle scura con due codine legate da due fiocchi rossi.
Era stato abbastanza difficile convincere gli altri membri del gruppo a venire ma con un po’ di dolcezza da parte di Lizzie e un po’ di…. Meglio non specificare cosa da parte di Gil, erano riusciti a mettersi in viaggio verso la spiaggia.
«E finalmente! Sono tre ore che cerchiamo questa dannata spiaggia!»
Sbraitava un certo ragazzo dai capelli castani con un buffo ciuffo al lato destro della testa che non smetteva mai di stare fermo.
«A chi lo dici… Io non ce la faccio più!»
Si lamentava la ragazzina dalle codine che subito veniva presa in braccio da un certo francese sempre pronto ad aiutare le giovani in difficoltà…… (E a farsi poi ripagare in natura. Nd. Ellie –Alias l’autrice-)
«Ma chèrie ci sono qui io no?»
La ragazza arrossì leggermente però non le sembrava dispiacere il trattamento che le riservava il francese.
«Rooooomaaaano! Vuoi che ti prenda anche io in braccio? ~»
Disse lo spagnolo con un sorriso stampato in volto.
«Ma ti pare?! LEVAMI LE MANI DI DOSSO!»
Sbraitò l’altro mentre l’iberico lo abbraccia semplicemente. E giù un bel pugno diritto diritto allo stomaco del povero ragazzo dal sorriso brillante.
Elizabetta rise di gusto nel vedere che tutti si divertono, se così si può dire, l’unica nota dolente….
E’ Gilbert che non la smetteva di fissarle la scollatura.
Che aveva una semplice canottiera bianca di così tanto provocante?!
«Beilshimidt….
SE NON LA SMETTI DI FISSARMI GIURO CHE TI CASTRO!»
Urlò con un sorriso la ragazza mentre continuava a camminare tranquilla per la strada che, finalmente, li avrebbe portati in spiaggia.
Gilbert e Francis si occuparono di andare a pagare e prendere i lettini per tutti, mai azione fu più sbagliata.
II ragazzi presero tre ombrelloni con un solo lettino ciascuno.
Insomma un ombrellone a coppia e un lettino soltanto.
Ovviamente Lizzie, Sesel e Romano si lamentarono ma purtroppo non furono ascoltati e furono mandati a cambiarsi da ‘bravi bambini quali siete!’
Per quell’affermazione Francis si beccò un pugno nello stomaco dalla sua amata chèrie.
Dopo vari tentativi di molestie sessuali, qualche pugno, qualche calcio e parolacce a volontà, l’allegra combriccola era sulla spiaggia che sistemava le varie cose.
Gilbert aveva cercato di palpare Ungheria sei volte e tre volte aveva fatto centro e tre volte era stato padellato da una padella in versione ridotta perché quella normale in borsa non ci entrava, parole di Elizabetta.
A Romano il costume era già ‘scivolato misteriosamente’ almeno quattro volte e per altre quattro Antonio si era beccato ‘malauguratamente’ un pugno in pieno stomaco.
Sesel…
Bè lei non aveva problemi visto che un po’ le ‘attenzioni’ di Francis le piacevano.
Soltanto quando le aveva sussurrato qualcosa all’orecchio, lei era diventata rossa come i suoi fermagli e gli aveva sbattuto una bella cinquina sulla faccia, condita da vari insulti in francese.
I ragazzi poi per giustificarsi dicevano che: ‘E’ tutta colpa dei costumi! Sono troppo… Troppo…’
E qui ognuno di loro aggiungeva un aggettivo a loro piacimento.
A poco a poco, chi per costrizione e chi volontariamente, tutti entrarono in acqua.
Tutti tranne Gilbert ed Elizabetta.
Cosa strana, entrambi volevano prendere un po’ di sole, così scelsero un bel posto assolato e si stesero sulle rispettive asciugamano.
Lizzie ovviamente si era lamentata del fatto che Gilbo si fosse preso il posto migliore ma dopo poco smise, godendosi il piacevole tepore che il sole le infondeva.
Gil intanto si era fatto più o meno… Tremila pensieri sconci sul bel costume attillato di Lizzie.
Pensiero più, pensiero meno.
Dopo una mezz’oretta si alzò e decise di andare a farsi una nuotata, ma non da solo.
Incurante del fatto che Elizabetta di certo si sarebbe arrabbiata, la presa per la vita e si avviò con lei in acqua.
«RAZZA DI IDIOTA METTIMI GIUUUU!
FAMMI SCENDEREEE!»
Urlava mentre si dimenava.
«Ai suoi ordini!»
Rispose Gilbert ghignando mentre la faceva cadere in acqua.
«…TU ADESSO ME LA PAGHI!»
Disse la ragazza indignata mentre trascinava Gil in acqua e incominciava una gara all’ultimo schizzo alla quale si unirono un po’ tutti i bagnanti vista l’euforia generale.
Uscendo dall’acqua tutti quanti si asciugarono e decisero di fare una bella partita a beach volley, una cosa maniaci vs. persone normali.
Gilbert, Francis e Antonio contro Elizabetta, Sesel e Romano.
A metà partite erano pari, 24 a 24 e mancava solo un punto per chiudere la sfida.
Toccava a Lizzie battere così lei ovviamente cercò di indirizzare la palla verso Gil, sperando anche magari di colpirlo non si sa mai.
Mentre saltava per battere però…
Il suo costume scelse proprio quel momento per slacciarsi.
Cosa che la fece diventare rossa come un pomodoro.
Cosa che fece sbavare Gilbert.
Cosa che fece arrossire Romano, ridere Francis e ridacchiare sottovoce Antonio.
Sesel sembrava quasi l’unica normale che cercava di aiutare l’amica invano.
Quel piccolo misfatto però, segnò il punto decisivo visto che, come previsto, la palla andò a colpire Gil in piena fronte e il ‘Magnifico’ cadde a terra con un sonoro tonfo.


Il risveglio fu uno dei più piacevoli visto che vedeva le tette di Lizzie dal basso.
Dopo che era svenuto avevano ben pensato di farlo stendere su di un lettino e avevano costretto Lizzie a stare con lui mentre gli altri si avventuravano alla ricerca di ghiaccio.
La ragazza, presa molto probabilmente da un irrefrenabile istinto materno, aveva appoggiato Gilbo sulle sue gambe e gli aveva accarezzato i capelli fin quando il ragazzo non si svegliò e cercò di palparla.
Di nuovo.
«SEI UN MAIALE!»
Disse ancora rossa in viso la ragazza.
«Sei TU che mi sbatti quelle cose in faccia!»
Replicò Gil non spostandosi un millimetro.
Lizzie sbuffò sonoramente e prendendolo per le spalle lo tirò su a sedere delicatamente.
«Ti fa male la testa?»
«No guarda mi fa bene…»
Disse il prussiano tenendosi la tempia che gli martellava incessantemente.
«Uhmpf….
Bè mi dispiace.»
Sussurrò la ragazza incrociando le braccia e guardando altrove.
Gil ridacchiò e osservò il profilo secondo lui perfetto della sua innamorata.
Lizzie sentendosi osservata si girò, finendo così col ritrovarsi a pochi centimetri dalle labbra del ragazzo.
In un momento del genere uno dei due avrebbe dovuto avere il buon senso di girarsi.
In un momento del genere sarebbero dovuti intervenire i loro amici rompendo così quella magica atmosfera.
Ma al diavolo i clichè! Le labbra della ragazza incontrarono quelle del ‘Magnifico’ in un bacio che racchiudeva mille parole.
Dopo pochi istanti i due si staccarono a malavoglia e ripresero fiato.
La mano di Gilbert si posò sulla guancia della ragazza e…
E proprio in quel momento arrivarono i loro amici.
«Scusate…»
«Noi stavamo solo..»
«Non abbiamo visto niente…»
«Davvero continuate pure…»
Antonio e Francis fecero il segno dell’ok a Gilbert e il ragazzo scosse la testa sospirando e si alzò, andando a prendere il ghiaccio che Romano teneva in mano.
«Grazie e non è quel che pensate.
Le stavo solo…. Facendo un controllo alle labbra.»
A quella battuta tutti i presenti risero e Gil si ritirò in cabina per cambiarsi, era arrivato il momento di andare così ognuno raccolse le sue cose e a malavoglia lasciarono quella spiaggia.
‘Una giornata indimenticabile…’
Pensarono l’ungherese e il prussiano mentre lei si toccava piano le labbra pregando che quella non fosse stata un allucinazione prodotta dal troppo sole.
  
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