Buonasera!
Quella che sto per presentarvi è una
raccolta di quattro poesie; io le chiamo ballate per pura comodità, giacché non
rispettano le canoniche regole di rime e metrica tipiche di questo genere. In
ogni caso mi sono lo stesso impegnata a scriverle in rima (lo schema è sempre
AABB ecc.) e a contare le sillabe (immaginate che divertimento J ). Avrei
voluto farle tutte in endecasillabi, ma non ci sono riuscita, l’unica ad
essermi venuta così è quella che sto per presentarvi.
Bene, ora che mi sono stupidamente
dilungata sulla forma, forse posso anche passare al contenuto. Dato che siete
molto più furbi di me avrete già capito che ogni ballata sarà dedicata a uno
dei quattro fondatori. In essa, oltre alle caratteristiche dei suddetti, che
saranno poi quelle delle Case di Hogwarts, si accenna
un poco alle loro vite, ma solamente in base a ciò che Madama Rowling ha detto.
Quindi non ho inventato nulla e credo (spero) di essere rimasta abbastanza IC.
Per quanto riguarda l’ordine in cui
verranno pubblicate non c’entra nulla la preferenza, bensì semplicemente
l’ordine in cui sono state scritte, che forse riflette il loro grado di
difficoltà (quindi questa, la prima, è stata la più facile e quindi
probabilmente è la più penosa :P)
Per chi già mi conoscesse come autrice (non
si sa mai J) vedrete che è un genere molto diverso
rispetto a quello a cui mi dedico di solito. Non penso che il tutto sia venuto
molto bene, ma è un esercizio letterario che mi andava di fare J.
Ora la smetto di pontificare, promesso J
Janet
La ballata di Godric
Già sapete, non bado al lignaggio,
ch’ innanzitutto io stimo il coraggio,
l’audacia, l’orgoglio e la fierezza
son di mia Casa la vera ricchezza,
dinnanzi al pericolo, pur se oscuro,
il vero leon ruggisce
sicuro,
in tutto si lancia a capofitto,
finché non vince o rimane sconfitto,
ma quanti duelli, sfide e gare,
col suo coraggio dovrà fronteggiare?
Ogni rischio è preda in saccoccio
di noi adorabili teste di coccio,
la prudenza è gettata alle ortiche,
se è per soccorrer voci amiche,
il pur’ impulso e un cuore pulsante,
fan molto più che un cervello pensante,
se ira infiamma prediligo l’azione,
e, senz’indugio, ti sfido a tenzone:
spada brandita con modi sicuri,
ch’usata va sol dai cuori più puri,
elsa di rubino, lama d’argento,
essa colpisce con vero portento,
e poco pensare, molto agire,
giammai arrendersi, meglio morire;
questo è il portamento battagliero
che più d’ogni cosa mi rende fiero,
colui che a questo modo m’onorerà
sempre sulla spada contare potrà,
un vile, un meschino, un impostore,
d’essa non vedrà neppure il bagliore,
il voltafaccia non è perdonabile,
tale orrore è del tutto innegabile,
urla tonanti e gran putiferi,
se ora nemico è l’amico d’ieri,
gran delusione, scorno e dolore,
chi mai potrebbe esser sì traditore?
In questa Casa, quasi è certezza,
mai si vedrà una simil
bassezza,
né mai sarà motivo di cordoglio,
chi ad essa porterà solo orgoglio.
Le ultime parole famose, no?
Povero Godric, se
solo sapesse!
Ah se qualcuno si fosse messo a contare le
sillabe e si fosse reso conto che non sono tutti versi endecasillabi chiedo
venia, ma effettivamente ci ho un po’ bossato
accorpando gruppi di vocali e…vabè, meglio che
taccia!
Ora è meglio che mi sposti per evitare la
pioggia di ortaggi e uova marce J
Alla prossima!
Janet