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Autore: marygirlonfire    04/09/2011    7 recensioni
Sequel Percy Jackson e il Regno di Narnia!
Tre gufi volavano verso la finestra aperta del salotto, verso di noi.
Li guardammo sbalorditi, mentre posavano davanti a noi tre lettere, uno davanti ad ognuno e si appollaiavano sul lampadario, scrutandoci con i loro occhi d’ambra.
-Cosa…?- chiesi.
-Non lo so- rispose Annabeth
-Qualcosa di strano- commentò Lizzie annuendo energicamente. […]
 -Magari è un messaggio di tua madre…- non feci in tempo a finire la frase che Annabeth mi urlò:
-Ma sei scemo, Testa d’Alghe!? Il simbolo di mia madre è la civetta, non il gufo!! […]
Presi la mia lettera e lessi l’intestazione:
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
[Percy Jackson, Le Cronache di Narnia, Harry Potter]
  
 
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Percy Jackson e il Regno di Narnia'
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2.L'Anima delle Bacchette 



-Bello scherzo!-esclamai –Secondo me è stata Clarisse! O qualche tuo fratello Annabeth, visto che tua madre ha come simbolo i gufi!
-Perceus Jackson!- Annabeth si alzò dal divano e mi si avvicinò, pronta a picchiarmi, ne sono certo, lo faceva sempre quando mi chiamava con il mio vero nome –Ti ho già detto che il simbolo di mia madre è la civetta, non il gufo!- mi urlò in faccia.
Balbettai qualche scusa correndomi a nascondere dietro a mia sorella, in cerca di aiuto.
-Percy, non puoi nasconderti dietro di me ogni volta, comunque vogliamo leggere questa maledetta lettera?- chiese Lizzie leggermente esasperata, alzando gli occhi al cielo. Annuii ma evitai di avvicinarmi ad Annabeth, quella ragazza mi spaventava a morte certe volte! Quasi peggio della Strega Bianca!
Il sigillo era decorato con una H circondata da quattro animali: un serpente, un tasso, un leone e un corvo. Sembrava identica a quella descritta nei film e nei libri della saga di Harry Potter, quel romanzo che aveva fatto un successo tale che c’erano state manifestazioni di disaccordo quando l’autrice aveva dichiarato che non avrebbe finito la saga, dopo il quarto libro. Avevo letto i primi due con la scuola, ma sapevo che era impossibile che esistesse. Quando lo dissi ad Annabeth e a Lizzie, loro mi guardarono con il loro solito sguardo del tipo “Ma sei scemo o cosa? Il tuo cervello è davvero ripieno d’alghe!”
-Percy, se devi dire che un libro non può essere realtà, io stessa non esisterei- esclamò Lizzie –Vengo dal regno di Narnia, dove vivono centauri, sirene, nani e animali parlanti! E anche come mezzosangue siamo un’eccezione! Nessuno crede ai miti sugli Dei, ne tantomeno crederebbero che noi siamo i figli!
-Hai ragione- borbottai. Ruppi il sigillo e lessi il primo foglio:
 

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA
 DI HOGWARTS
Preside: Albus Silente
(Ordine di Merlino Prima Classe,
Grande esorcista, Stregone capo, Supremo Pezzo Grosso,
Confederazione internazionale dei Maghi)
 

 

Caro signor Jackson,
Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto di frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie per il quinto anno.
I corsi avranno inizio il 1° settembre.
Restiamo in attesa della sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio.

 

Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice
 


Risposta via gufo? Ordine di Merlino Prima Classe, Stregone Capo, Esorcista? Quinto anno?
Ma sono tutti matti?! Perché quella era un manicomio, mica una scuola!
-Ora che facciamo?- chiese Lizzie.
-Direi di chiedere informazioni a vostra madre e tornare subito al Campo, Chirone saprà certamente qualcosa- rispose Annabeth sicura.
-Magari è veramente uno scherzo…- ero ancora scettico, come potevano credere che fosse una cosa reale?
-Percy! Sappiamo che esistono altre realtà, perché non vuoi credere che sia vero?- Annabeth mi lanciò uno sguardo assassino.
“Perché l’altra volta ci siamo ritrovati nel bel mezzo di una battaglia e abbiamo rischiato di morire un bel po’ di volte” avrei voluto rispondere, ma non lo dissi, rispondendo invece con –Perché sarebbe troppo bello…- era vero. Chi non avrebbe desiderato essere un mago, compiere mille incantesimi e andare a una scuola così magica?
Passai un piattino con dei biscotti ad Annabeth, come per dire “Non uccidermi, ti prego!”
Addentò un biscotto al cioccolato, rileggendo la lettera.
-Hai ragione… sarebbe fantastico!-esclamò Lizzie –Ed è vero, andiamo a una scuola di magia! Siamo dei maghi!- prese il piattino, sorridendo, persa nelle sue fantasticherie.
-Hai proprio ragione, signorina Jackson.
Il piattino cadde a terra con un tonfo, frantumandosi in mille pezzi. Qualcuno era entrato dalla finestra.
 
Senza neanche pensare, la mano scattò a Vortice e feci comparire la spada, lo stesso fece Lizzie, mentre Annabeth estrasse un pugnale da non so dove.
-Credo proprio che quelle armi siano inutili con me- sorrise l’uomo, calmo come se avessimo fatto comparire delle caramelle e non delle spade affilate. Mi accorsi che aveva un aspetto buffo:  i lunghi capelli argentati e la barba altrettanto lunga, dello stesso colore, ma soprattutto furono gli abiti a colpirmi, indossava una lunga tunica color prugna, un abito che avevo visto indossare solo dai grandi saggi di Narnia, mai nel nostro mondo.
-Come ti dicevo, signorina Jackson, è proprio vero, siete dei maghi, e anche molto potenti da quanto mi risulta.- ci osservò uno ad uno, trafiggendoci con i suoi occhi azzurri. Repressi un brivido.
Come se nulla fosse, si sedette sul divano fra Lizzie e Annabeth –Scusate-sorrise –Ma la Materializzazione oltre oceano è piuttosto faticosa.
-Materializzazione?-chiedemmo io e Lizzie all’unisono.
Nello stesso istante Annabeth disse –Oltre oceano?
L’uomo ridacchiò –Proprio così.
Non aggiunse nient’altro, qualcosa mi diceva che potevo fidarmi, ma per sicurezza tenni Vortice fra le mani, stringendola con forza.
-Sono Albus Silente- continuò dopo pochi secondi –Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
-Allora esiste davvero?-chiesi titubante
-Certo che esiste!- e incominciò a raccontarci che gli studenti imparavano a usare i vari incantesimi, del magnifico castello, di fantasmi, unicorni, insegnanti, e molto altro ancora, sempre più sconvolgente.
La mia testa girava come una trottola. Io un mago? Ma così era, dovevo abituarmi a quella scoperta. Vi starete chiedendo come mai credetti subito a quell’uomo… è difficile da spiegare, ma in un certo senso… beh, anche voi vi sareste convinti ascoltando il modo in cui parlava.
-Ma nella lettera c’è scritto che noi frequenteremo il quinto anno… e gli altri anni? Perché non siamo stati ammessi prima?-chiesi
-È stato un problema alla nascita… i vostri poteri da mezzosangue, si, so che siete mezzosangue-aggiunse notando i nostri sguardi –Hanno nascosto il vostro potere da maghi, così non vi abbiamo notati fino a poche settimane fa.
-Ma perché proprio poche settimane fa?
-A questo posso rispondere io- si intromise Lizzie –Quando siamo tornati da Narnia hanno sentito che erano arrivati tre maghi, vero?
-Proprio così- annuì soddisfatto Silente.
-E ci avete subito rintracciato- concluse Annabeth (ma perché dovevano essere così intelligenti? Mi facevano fare sempre la figura dello scemo!) 
-Si, e per non farvi sentire fuori luogo, abbiamo deciso di ammettervi direttamente al quinto anno.
-Ma come facciamo a recuperare quattro anni di scuola?
-Per questo sono qui!- rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo, cosa che non era per niente ovvia a me.
“Questo è pazzo” continuavo a ripetermi, insomma… era impossibile!
-E lei non ha mai controllato prima se c’erano dei maghi fra i semi-dei?- chiesi, cercando di fregarlo.
-Nonostante tutte le mie scoperte e la mia fantasia, nemmeno nei miei sogni più accesi avrei potuto credere che esistessero gli dei dell’Olimpo e dei loro figli sulla terra, almeno fino all’anno scorso … ho studiato tutti i miti greci e alla fine… eccomi qua.
Non sapevo più cosa dire, ma per fortuna il rumore del campanello mi salvò.
Nascosi Vortice e corsi ad aprire.
-Mamma!- esclamai sollevato, forse lei avrebbe detto a quel vecchio di andarsene.
-Chi credevi che fossi?- poi si fermò, notando il nostro ospite indesiderato. –Lo sapevo…- sussurrò.
-Cosa sapevi?- chiesi leggermente preoccupato. Non rispose. –Mamma, cosa sta succedendo!?
-Che voi eravate maghi.
 
Che altro dire? Che credevo che la mia vita non potesse diventare più complicata di così? Che mi bastava essere un semi-dio? Che volevo una vita normale?
Beh, lo dico, ma di certo non cambierà niente, la mia vita era quella ormai, e io dovevo abituarmi, ad essere un mago e a passare i miei prossimi anni di studio in una scuola di magia.
Non so se è stato più scioccante sapere che una profezia (un’altra!!) diceva che tre mezzosangue avrebbero avuto poteri molto più grandi degli altri e che avrebbero frequentato una scuola di magia in Inghilterra, o essere catapultato dall’altra parte dell’oceano con una vecchia teiera consumata.
So solo che mi ritrovai in una taverna, completamente deserta.
-Non sono più i tempi di festeggiare…- sospirò Silente.
Ecco, ci mancava un altro nemico da sconfiggere, mi sarebbe bastato Crono! E poi perché ogni volta che succedeva qualcosa, un nemico si aggiungeva alla lista? Allora era proprio vero che attiravo guai!
Andammo nel retro, Silente estrasse la sua bacchetta e picchiettò su alcuni sassi.
-Cosa…?- cominciò Annabeth, ma si interruppe quando vide il muro aprirsi. Si, si stava aprendo! I mattoni si spostavano, per creare un varco.
-Benvenuti a Diagon Alley!
E voi crederete che abbia pensato chissà cosa, invece il mio unico pensiero fu “Fatemi tornare al Campo! Giuro che farò trecento flessioni in più!!”
Ma poi, guardandomi attorno, scoprii che non era male… era una strada circondata da un numero sproporzionato di negozi, vendevano bacchette, gufi, rospi, pentoloni, abiti, divise, scope…. Scope? A cosa servivano, per pulire con più facilità i pavimenti? Poi ripensai al libro e in quel momento avrei dato realmente qualunque cosa pur di tornare a casa! Insomma… a Hogwarts insegnavano a volare con le scope… ma gli altri alunni non avevano uno zio pronto a fulminarti ogni volta che volavano!!!
Ok, a questo avrei pensato dopo.
Un’altra cosa che mi stupì era la gente, non per i loro abiti, ma per le loro espressioni! Alcuni chiacchieravano allegri, altri passavano il più velocemente possibile, senza guardare in faccia nessuno.
Una donna si avvicinò a Silente.
-Silente!- esclamò –è da un po’ che non vieni al Quartier Generale, e le lettere! Non potevate spedirle un po’ prima? Sto facendo le corse per riuscire a comprare tutto e tornare in fretta a casa! Ogni giorno che passa diventa sempre più pericoloso uscire.
-Hai ragione Molly- sorrise Silente –Ma ho dovuto risolvere delle questioni… Ti presento Percy, Lizzie e Annabeth. Frequenteranno il quinto anno, si sono appena trasferiti.
-Piacere!- ci strinse le mani con calore –Allora sarete nello stesso anno del mio Ron! Spero che diventerete amici! E anche con Harry e Hermione, naturalmente!
Eh? Palavo proprio di quei Harry, Ron e Hermione? L’avremmo scoperto presto…
-Grazie per aver aiutato Harry a uscire da quel guaio!- ma non la smetteva più di parlare? –Ero talmente preoccupata! Ho appena comprato una Tornado al mio Ron, e a voi piace volare?- chiese rivolta a noi.
-Emh- farfugliai –Preferiamo rimanere con i piedi per terra- “O sott’acqua” aggiunsi mentalmente.
-O ma adesso avrete fretta! Torno al Quartiere, Albus, spero che verrai presto anche tu- detto questo, scomparve in un negozio.
-Andiamo ragazzi!- ci spinse verso un negozio sgangherato –Come avrete capito, meglio che nessuno sappia chi siete veramente.
-Anche perché nessuno ci crederebbe…- aggiunse Annabeth.
-Si, nessuno vi crederebbe… Comunque… benvenuti nel negozio di Olivander, il più grande costruttore di bacchette magiche dell’Inghilterra!
 
Il negozio era pieno di enormi scaffali che arrivavano al soffitto, ripieni di scatole sottili e lunghe, di ogni tipo. Un ometto arrampicato su una scaletta ci fissò per qualche secondo prima di scendere e correrci incontro.
-Silente! Che piacere vederti!
-Piacere mio, Olivander! Come vedi ho portato nuovi studenti pronti a ricevere la bacchetta.
-A quell’età?- chiese sconcertato.
-Vengono da lontano- rispose Silente, scrollando le spalle. –Te li lascio in custodia, devo andare, molti affari urgenti mi chiamano.
-Se ne va già?- domandò Annabeth
-Tornerò quando sarà ora di iniziare le nostre lezioni private, intanto vi lascio in compagnia di un mio caro amico, sarà lui ad aiutarvi e infine a riportarvi a casa.
-Allora… arrivederci- salutai.
-Alla prossima, ragazzi- si voltò e uscì, borbottando –Credo proprio che mi prenderò un ghiacciolo al limone.
Il silenzio calò di colpo. Olivander continuava a studiarci.
-Allora… da chi cominciamo? Potremmo iniziare da lei, signorina.- un metro volante affiancò Annabeth e iniziò a prenderle la misura del braccio, della gamba del naso… del naso?
Intanto il venditore correva da una parte all’altra del negozio, porgendole bacchette su bacchette e strappandogliele dalle mani due secondi dopo, continuando a dire –No, non va bene!
Il metro iniziò a prendere le misure di Lizzie, e subito dopo me lo ritrovai a svolazzare intorno.
-Mi domando…- si fermò un attimo. -Da dove venite?
-Dall’America…-risposi senza sapere perché gli interessasse.
Olivander guardò la strada dalla vetrina, sussurrò un incantesimo. Adesso iniziavo a preoccuparmi!
-Ho fatto un incantesimo insonorizzante, non preoccupatevi non volgio farvi del male…Chi sono i vostri genitori.
-Emh…- non sapevo cosa rispondere –Sally Jackson.- risposi indicando me e Lizzie
-Allora chi è vostro padre!?
-Non lo conosciamo- mentii
-Non mentire con me, ragazzo!- perché Silente ci aveva abbandonati? –Io so chi è vostro padre… e chi è la madre dell’altra ragazza… voi siete quelli della profezia… I semi-dei!
Ma perché Silente ci aveva detto di non dirlo a nessuno se lo sapevano già tutti?
-Ho preparato delle bacchette per voi, anni fa… Credevo di non vivere abbastanza per darvele ma…ecco- corse a uno scaffale e prese tre scotole decorata con magnifici disegni greci.
-Per la figlia di Atena- Annabeth si avvicinò –Il legno è del magico albero di Aidrend, cresce solo sull’Olimpo, lunghezza media e lo stesso vale per quelle di voi altri- ci lanciò un’occhiata. ­–L’anima è molto particolare… Piuma della Civetta simbolo di Atena!-esclamò orgoglioso.
-Quella Civetta?- Annabeth non respirava neanche.
-Quella-annuì soddisfatto.
Con gli occhi lucidi, Annabeth prese la bacchetta e la scosse leggermente, una scia di scintille oro e argento uscì dalla punta, illuminando tutto il negozio.
Olivander guardò la bacchetta con soddisfazione –Ora pensiamo a voi altri!
Afferrò la seconda scatola e la aprì –Bene bene… prego, signorina, si avvicini!
Ma perché io ero sempre l’ultimo? Un’altra domanda da aggiungere alla lista infinita che mi affollavano la testa.
-Un’altra bacchetta molto molto potente…- sembrava parlare con il pezzo di legno, più che con Lizzie. –Ho girato il mondo per anni per trovare la sua anima…
-E l’avete trovata?
-Certo! Anche se porto ancora i segni… Quel Pegaso era proprio un tipo tosto…
-Un pegaso? Avete impiegato anni per trovare un pegaso?
-Un pegaso!?-esclamò  l’uomo, leggermente indignato. –Non un pegaso qualunque, ma il primo Pegaso! Il creatore della sua specie!
-Come avete fatto!?-Annabeth era interessatissima –Insomma, nessuno lo vede da millenni!
-Che sciocchezza! Questo è veramente una piuma delle sue ali, e ha un potere a dir poco enorme, proprio come la Civetta di Atena…
-Ed è mia?-chiese Lizzie guardando la bacchetta con aria sognante.
-Ma certo! Provala!
Lizzie la prese con riverenza, quasi per paura di romperla (e forse faceva bene visto che in una settimana a casa aveva rotto un intero servizio di piatti di porcellana).
Un’altra scia di scintille, questa volta bianche e azzurre, si disegnò nell’aria.
-E ora, l’ultima bacchetta, la più potente- leggermente impaurito mi avvicinai al banco.
-L’anima è quasi introvabile…-Olivander si perse nei suoi pensieri.
-E cosa sarebbe?-chiesi incuriosito.
-Acqua, del punto dove si incontrano tutte le acque del mondo… viene chiamata sorgente della Vita, o sorgente della Magia, di sicuro sappiamo che è molto potente… Forza-mi incoraggiò –Prendila!
Allungai la mano e afferrai quel fragile legnetto, l’effetto fu immediato. La mano sembrava gioire per essersi collegata alla bacchetta, quest’ultima vibrava, sentivo l’acqua contenuta come se fosse parte di me, scintille blu come il mare si librarono.
 Avevo trovato la mia bacchetta, ero un mago.
 
 
Lo so, lo so, non è tanto bello… mi sembra un po’ troppo frettoloso, ma proprio non riuscivo a scriverlo diversamente (non volevo farlo di quattro striminzite pagine) ma lascio a voi il compito di commentare!
Ringrazio quelle fantastiche persone che hanno recensito, inserito questa storia fra le preferite e seguite e chi ha semplicemente letto, grazie mille!!!
Volevo avvisarvi che ho scritto un prequel della serie (per chi non lo avesse ancora letto) intitolato: 
 Figlia del Mare  
Inoltre, per chi vuole, vi consiglio di andare su questo sito per leggere il primo capitolo di Percy Jackson la Battaglia del Labirinto, che, da quanto ho capito esce il 25 ottobre, ecco l'url http://www.percyjackson.fan-club.it/la_battaglia_nel_labirinto_1o_capitolo_p1071634.html 
Ora vi saluto!
ciao!!!


 

   
 
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