Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: marygirlonfire    25/08/2011    5 recensioni
Sequel Percy Jackson e il Regno di Narnia!
Tre gufi volavano verso la finestra aperta del salotto, verso di noi.
Li guardammo sbalorditi, mentre posavano davanti a noi tre lettere, uno davanti ad ognuno e si appollaiavano sul lampadario, scrutandoci con i loro occhi d’ambra.
-Cosa…?- chiesi.
-Non lo so- rispose Annabeth
-Qualcosa di strano- commentò Lizzie annuendo energicamente. […]
 -Magari è un messaggio di tua madre…- non feci in tempo a finire la frase che Annabeth mi urlò:
-Ma sei scemo, Testa d’Alghe!? Il simbolo di mia madre è la civetta, non il gufo!! […]
Presi la mia lettera e lessi l’intestazione:
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
[Percy Jackson, Le Cronache di Narnia, Harry Potter]
  
 
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Percy Jackson e il Regno di Narnia'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dopo un breve periodo di ferie, eccomi di nuovo al lavoro con il secondo capitolo della saga! Buona Lettura!
 

Percy Jackson e la Scuola di Hogwarts

 
 
1.Tre Gufi e Tre Lettere

 
 
-PERCY! LIZZIE! La colazione è pronta!!
 
Così inizia questa storia. L’urlo di mia madre dalla cucina, in una giornata del tutto normale, o almeno in una giornata che sembrava normale, ma come succede sempre a dei mezzosangue: mai credere che vada tutto bene.
 
Comunque mia madre si sgolava ogni mattina per svegliarci… non ero io il problema, no, era mia sorella che non si degnava mai di svegliarsi se non usavo dei metodi appropriati (in questo caso una cuscinata in faccia).
Mi alzai a fatica,  rotolando giù dal letto e sfregandomi gli occhi, ancora addormentati.
-Lizzie- le scossi una spalla –Svegliati!- niente, stavo perdendo la calma.
-SVEGLIATEVI!- urlò di nuovo mamma.
-LIZZIE!- strillai a mia volta prendendo il mio cuscino dal letto e spedendoglielo in faccia.
Lei urlò, alzandosi di scatto e facendo comparire gemma, puntandomela alla gola.
-Siamo a casa, non c’è bisogno di cercarmi di uccidere ogni mattina.
-Se solo mi svegliassi normalmente una buona volta!
-Io cerco di svegliarti normalmente, ma tu sei in letargo e non mi senti!- iniziammo ad alzare le voci.
-Non è vero!
-E invece si!
-Ragazzi, cosa succede?
-Niente-rispondemmo io e Lizzie all’unisono.
-Allora venite, o il caffè si raffredda!
Mi voltai verso l’armadio, prendendo dei vestiti a caso.
-Dovresti smettere di fare quegli incubi, diventi suscettibile per tutto il giorno- le dissi mentre si alzava.
-Non posso scegliere di smettere di sognare.
-Comunque voglio una stanza tutta per me- sviò l’argomento
-Lo sai che non ne abbiamo un’altra! Quando inizierà la scuola ci trasferiremo, ma dovremo condividere la stanza ancora per un po’.
Finiti di cambiarci andammo in cucina.
-Finalmente- ci rimproverò nostra madre –Non so come farete quando inizierà scuola.
-Inizia a metà settembre! Abbiamo ancora un mese di tempo, e al Campo ci svegliamo presto.- mi versai nella tazza un po’ di caffè.
-Si, se no viene Chirone, e non è bello svegliarsi la mattina con la puzza di stalla.
Ridacchiammo, mentre mamma ci fulminò con lo sguardo.
-Tesoro- disse poi rivolta a Lizzie, sei sicura di star bene? Sei così pallida e hai le occhiaie…
Le appoggiò le labbra sulla fronte.
-Non ho la febbre!- rispose spostandosi –Ho fatto l’incubo…
-Ancora!? Dovresti smetterla di fare quell’incubo!
Lizzie prese fiato per ribattere come aveva fatto con me ma poi ci ripensò, alzò gli occhi al cielo e si concentrò sulla sua tazza, sbriciolando un biscotto.
-Fra tre giorni tornerete già al Campo…
-Mamma!- esclamai –Lo sapevi che restavamo solo una settimana! Siamo tornati solo perché volevamo stare insieme un altro po’ di tempo!
-Lo so.
-Dai mamma- mi aiutò mia sorella –Fra meno di un mese saremo di nuovo a casa! E poi non possiamo lasciare Annabeth nelle grinfie di Clarisse…- aggiunse lanciandomi un’ occhiata che lasciava intendere molte cose…
Arrossii vistosamente, senza che mamma se ne accorgesse (grazie agli dei!) pensando alla mia ragazza.
Prima che potessi ribattere qualunque cosa per togliermi da quella situazione imbarazzante, qualcuno suonò il campanello.
-Vado io!- disse Lizzie alzandosi velocemente e correndo in salotto, verso la porta.
La sentimmo salutare l’ospite con entusiasmo, poi tornò in cucina, tenendo a braccetto…
-Annabeth!- esclamò mia madre, correndo ad abbracciarla. –Cosa ci fai qui? Credevamo che saresti rimasta con tuo padre fino alla fine della settimana.
Quando noi eravamo partiti dal Campo per tornare da nostra madre, lei aveva deciso di riprovare a incontrare suo padre, ci aveva chiamato pochi giorni prima dicendo che andava tutto bene e che finalmente si erano chiariti… ma allora cosa ci faceva lì?
-Mio padre è dovuto partire per lavoro proprio stamattina, così mi ha accompagnata qui- rispose con un gran sorriso.
Mi fece un cenno di saluto, a cui risposi volentieri.
-Vieni, accomodati! Lascia pure lo zaino sul divano, intanto mangia qualcosa.
-Grazie, signora Jackson, ma ho già mangiato prima con mio padre.
-A proposito di lavoro- continuò mia madre –Sono in ritardo!! Scusate ma ora devo proprio andare!
E così iniziò il solito rituale del mattino, fra urla come: “ dove sono le chiavi della macchina?” “Dove è la borsa?” e cose del genere, mamma abbracciò Annabeth, dicendole che poteva rimanere anche per tutto il fine settimana, diede un bacio sulla guancia a Lizzie e uscii (io mi dileguavo in quel momento, cercando di evitare i suoi abbracci e baci).
Rimanemmo un attimo in silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri, come ci capitava spesso da quando eravamo tornati da Narnia.
Come mi era mancato quel mondo… così diverso da questo, così… speciale! Ma ora era tornato tutto alla normalità…
-Non vedo l’ora di tornare al Campo- disse Annabeth per rompere quel silenzio, sedendosi sul divano.
-Si… peccato che Clarisse non mi dia pace!- concordò Lizzie, sedendosi accanto a lei.
-Ti ricordi la tua prima caccia alla bandiera?- risi appoggiandomi ad un armadietto.
-Si, mi voleva ammazzare!
-Per questo non era l’unica! Anche io quel giorno avrei voluto farti a pezzettini!!- si unì Annabeth.
 
La mattinata passò così, fra i ricordi delle avventure passate, avventure che sembravano finite, ora che era tutto normale. Naturalmente mi sbagliavo, tutto cambiò in quel preciso istante, tutta la nostra vita (già sconvolta) si sconvolse, con l’arrivo di tre gufi.
Volavano dritti verso la finestra aperta del salotto, verso di noi.
Li guardammo sbalorditi, mentre posavano davanti a noi tre lettere, uno davanti ad ognuno, si appollaiarono sul lampadario, scrutandoci con i loro occhi d’ambra.
-Cosa…?- chiesi.
-Non lo so- rispose Annabeth
-Qualcosa di strano- commentò Lizzie annuendo energicamente.
Scrutai le lettere, senza avere il coraggio di prendere la mia.
-Magari è un messaggio di tua madre…- dissi ad Annabeth.
-Ma sei scemo, Testa d’Alghe!? Il simbolo di mia madre è la civetta, non il gufo!!- era letteralmente infuriata, se fosse stata figlia di Zeus e non di Atena, mi avrebbe fulminato.
-Non è un messaggio degli Dei- mi salvò Lizzie. Aveva preso fra le mani la sua lettera e stava leggendo l’intestazione.
Seguii il suo esempio, presi la mia lettera e lessi:
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
 
 
Ecco il primo capitolo del sequel di “Percy Jackson e il Regno di Narnia”, spero che vi sia piaciuto come inizio, anche se è corto, ma non volevo annoiare con inutili riepiloghi della storia precedente, che conoscete già tutti, spero che vorrete regalarmi i vostri commenti, che sono sempre importanti per me, sia positivi che negativi.
Nel prossimo scopriremo le varie reazioni a questa lettera!!xD
Ciaoooo!!!

 
 
 
  
 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: marygirlonfire