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Autore: Lizzyluna    05/05/2006    9 recensioni
Perché Bellatrix Lestrange è sempre così acida? Ecco qualche ipotesi(e un'incredibile rivelazione) sul suo passato scolastico.
Genere: Commedia, Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, James Potter, Lily Evans, Narcissa Malfoy, Remus Lupin, Rodolphus Lestrange, Severus Piton, Sirius Black
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Avvertenze: nei libri della Rowling le informazioni sui personaggi di questa storia sono scarse o assenti, quindi quello che leggerete è all’80% inventato dalla mente contorta dell’autrice(che non ha ancora letto il sesto libro).

Non sapendo molto sulla famiglia della protagonista, mi sono presa la libertà di immaginare che Narcissa fosse la sorella maggiore, seguita da Bellatrix e Andromeda; Bellatrix frequenta il terzo anno, insieme a Potter e compagni. I lettori più attenti troveranno una marea di imprecisioni: li prego di avere pazienza e di divertirsi, se ci riescono, con questa assurda fanfiction.

P.S. : Bellatrix è una fedele rappresentazione della personalità schizofrenica dell’autrice.


Sua Altezza Mela Verde


1-Di nuovo a scuola

“Mi raccomando, tieni alto l’onore della famiglia!”

“Sì, mamma!”

“Non fare amicizia con qualche Mezzosangue!”

“Sì, mamma!”

“Scrivimi presto, non farmi stare in ansia!”

“Sì, mamma!”

“E non fare come quel buono a nulla di tuo cugino!”

“Sì, mamma!”

Bellatrix Black sbuffò. Aveva proprio voglia di andare a scuola e allontanarsi un po’ da sua madre: meglio, infinitamente meglio quattro ore di seguito di quella gran pizza di Storia della Magia.

Caricò a fatica il suo enorme baule sul treno per Hogwarts, che sputava nuvole di vapore sul binario 9 e ¾, e si voltò per prendere in braccio Black Beauty, la sua gattina nera, un regalo di zio Alphard per il suo compleanno. Sulla banchina sua sorella Narcissa stava ascoltando con la sua stessa mancanza di entusiasmo le raccomandazioni della madre mentre Andromeda, la sorellina più piccola, saltellava intorno a Sirius, suo cugino nonché pecora nera della famiglia, dal momento che era stato mandato non a Serpeverde, come tutti si aspettavano, ma a Grifondoro. Zia Walburga, ricordò Bellatrix sorridendo, per poco non aveva avuto un infarto. Tuttavia, niente di tutto questo contava per Andromeda: Sirius era alto e forte, bello come un principe e soprattutto aveva sempre in tasca qualche Cioccorana da regalarle, e ciò bastava a renderlo il suo cugino preferito.

Finalmente tutte e tre le sorelle Black presero posto sul treno: Andromeda eccitatissima e un po’ spaventata(era il suo primo anno), Bellatrix pensierosa e Narcissa di cattivo umore come al solito. Appena ebbero finito di sistemare i bagagli in uno scompartimento, il treno, con un lungo fischio, partì. Bellatrix si appoggiò allo schienale del sedile con un sospiro, ignorando le sorelle che bisticciavano e accarezzando distrattamente Black Beauty. Stava andando a Hogwarts, di nuovo; stava per iniziare un altro, lunghissimo anno…e presto lo avrebbe rivisto.

E difatti, eccolo: la ragazza lo sentì ancor prima che entrasse nello scompartimento. “ Ma guarda chi si veeede! Principessa Mela Acerba, orgoglio di Serpeverde, che piacere ritrovare la sua faccia imbronciata! Bevuto troppo latte acido stamattina? ”“Sparisci Potter, questo non è posto per te!”, ribatté Narcissa, saltando in piedi e agitando minacciosamente la bacchetta. Andromeda intanto osservava interessata, a bocca aperta, come quando da bambina ascoltava una favola. “Ma davvero? E chi lo dice, mia signora dalla lingua acida?”, rispose tranquillamente il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli neri e scompigliati come un prato incolto. “Perché non vai a farti bello davanti alle mocciosette della tua Casa, Don Giovanni dei miei stivali? Lasciaci in pace!”, ordinò inviperita Narcissa che, come sempre quando era costretta a parlare con James Potter, aveva assunto un colorito spaventosamente simile a quello di una Pluffa (corredato con un tono di voce stridulo e vagamente isterico). “Oh, Milady sta perdendo le staffe!”, commentò James, cercando senza successo di fingersi spaventato. “Dunque è mio dovere di cavaliere non abusare maggiormente della vostra pazienza, suppongo. Beh, permettetemi di ritirarmi nel mio maniero… ”“La scuderia di un maniero sarebbe più adatta a te, Potter!”, commentò con disprezzo Bellatrix senza guardarlo. “Il suo sarcasmo mi offende, signora!”, rispose il ragazzo con un sorrisetto. “ Ma non le serbo rancore. Le regalerei dei fiori come pegno di pace, ma sarebbero inevitabilmente uccisi dal suo alito velenoso!”. “Bella, chi è questo idiota?”, intervenne Andromeda lanciando a James uno sguardo carico di sospetto. “Nessuno, Andromeda, è solo un…”. Prima che Bellatrix potesse pensare un insulto abbastanza offensivo, James si inchinò davanti alla bambina, fingendo di togliersi un cappello e sfoderando il suo sorriso più affascinante. “James Potter di Grifondoro, madamigella, molto lieto!”. Poi, rivolgendosi alle altre due, continuò:“Questa è vostra sorella, vero? Dato che non mostra la crudeltà di famiglia, devo supporre che sia stata adottata!”. “Stalle alla larga, Potter, o ti trasformo in una zucca marcia!”, lo minacciò Narcissa, tremante di rabbia. Il giovanotto aprì la bocca per dire qualche altra spiritosaggine, ma in quel momento qualcuno gridò: “James, datti una mossa, noi siamo già seduti!”. “Scusate, il dovere mi chiama!”, esclamò il ragazzo e prima che le sorelle Black potessero reagire baciò sulla guancia Andromeda, spettinò Bellatrix e Narcissa e uscì di corsa dallo scompartimento. Ci fu un momento di imbarazzato silenzio; la piccola Andromeda era rossa come un pomodoro. “Beh…forse non è poi così scemo!”, disse con un filo di voce quando riuscì a riprendere fiato. “Andromeda Black, se provi solo a pensare a quel secchio di vomito di troll giuro che ti faccio diseredare!”, tuonò Narcissa, e non stava scherzando.

   
 
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