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Autore: mrbeen    05/09/2011    1 recensioni
gli occhi limpidi di kurt hanno già incontrato quelli caramello di blaine. Il suo cuorecuore ha già battuto per lui. Quel ragazzo riccioluto l'aveva già salvato. Ma, al momento della verità nessuno dei due ne serba memoria.
cit.cap 1
"Ma questa non è la mia storia. Oddio per la maggior parte sì. Ma non solo. Ma non è la storia della mia vita. Solo di una piccola parte."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Dirò tutto alla fine. State solo attenti che il narratore cambia durante il capitolo.
P.s. Perdonatemi.
 
 
 
Penso che questa sia stata una delle serate pi imprevedibili della mia vita. E’ iniziata perfettamente: Blaine mi era passato a prendere a casa, impeccabile nel suo smoking nero e facendomi i complimenti per il vestito, nonostante sapessi che non era d’accordo. Io ero eccitatissimo per quel ballo e lo ero ancora di più per poterci andare con il mio ragazzo.
 
Si prospettava una serata meravigliosa.
 
Poi ci fu l’elezione del re e della reginetta. E quello che voleva essere fatto passare per uno scherzo. Ma io sapevo la verità: l’avevo letta in quegli sguardi d’odio puntati verso di me. Non ero mai stato più umiliato in vita mia. Mi era crollato il mondo addosso.
 
 Avevo sperato così ardentemente di poter andare al ballo come un normale ragazzo con Blaine.  Avevo sognato di poter ballare con lui in mezzo alla pista senza gli sguardi degli altri puntati sulle nostre schiene. Questo perché nel’ultimo periodo non avevo ricevuto i soliti attacchi.
 
Era solo la calma prima della tempesta.
 
Ma non potevo lasciargliela vinta. Non potevo arrendermi. Perché non si trattava solo di me. Anche Blaine stava affrontando i suoi demoni quella sera. E questa volta dovevo essere io a sostenere lui.
 
Perciò tornai in quella stanza, sotto tutti quegli occhi che mi giudicavano. Ma non mi piegai davanti a loro.
 
Avevo vinto io.
 
 
 
 
<< Sono veramente orgogliosa di te! >> mi disse una Mercedes con gli occhi lucidi << Li hai affrontati tutti. Gli hai fatto vedere quello che vali! >>.
 
Era ormai finito uno dei balli più movimentati del liceo McKinley e io e il mio ragazzo eravamo nel parcheggio con Rachel e Mercedes, che aspettavano Sam con l’auto.
 
<< Anch’io sono contento di quello che ho fatto. Questo ballo mi ha fatto crescere nonostante tutto. Mi dispiace per Dave. Non è riuscito a trovare il coraggio. >> risposi, seriamente dispiaciuto per Karofski.
 
<< Mi stai dicendo che avresti preferito ballare con lui, invece che con me? >> domando Blaine, fintamente offeso.
 
Stavo per rispondergli a tono, ma un clacson ci distrasse. Era Sam con la macchina, percui abbiamo salutato le ragazze. Nel frattempo ritornai col pensiero sulla frase di Blaine. E una scoperta mi fece sorridere.
 
Una volta rimasto solo con il mio ragazzo, decisi che quella sera ero stato abbastanza bravo da meritarmi un premio. Mi avvicinai a lui e gli cinsi le mani al collo, prima di catturare le sue labbra in un tenero bacio. Quando mi staccai vidi i suoi occhi splendere e non riuscii a trattenere un sorriso.
 
<< Sai che ho scoperto una cosa? >> sussurrai contro il suo collo.
 
<< Mhh... >> rispose lui, troppo occupato ad assaporare il profumo della mia pelle.
 
<< Oggi sono stato incoronato regina. E tu hai ballato con me. Ma se il re era Karofsky, questo fa di te il mio principe? >>.
 
Lo sentii ridere sommessamente, ma quando rialzò gli occhi vidi che brillavano di gioia e di amore. Ci guardammo, al settimo cielo, prima di scambiarci un altro, breve, bacio. Questa volta fu Blaine a staccarsi.
 
<< Sarà meglio che ti riaccompagni a casa. Non vorrei che Burt si arrabbiasse. >>.
 
Di malavoglia mi staccai da lui e ci avviammo verso la macchina. Una volta arrivati lì mi ricordai una cosa.
 
<< Ho dimenticato il mio scettro! >>.
 
Blaine mi guardò stranito così precisai << E’ il mio trofeo. >>.
 
Alzò gli occhi al cielo ma mi lasciò andare. Cercai di fare in fretta, non volevo perdermi nemmeno un momento con l’usignolo. Tornando indietro potei osservarlo attentamente. Era stupendo. Quei capelli ricci in cui avrei voluto affondare le mani dalla mattina alla sera, nonostante il gel, e, perso nei suoi pensieri, aveva stampato in faccia il suo sorriso, che riusciva ancora a farmi sciogliere e a farmi tremare le ginocchia.
 
Era perfetto.
 
Ed era mio. L’amore che si leggeva nei suoi occhi era per me. Era per me quel sorriso così raggiante. Non riuscivo a credere di essere stato così fortunato da aver trovato Blaine.
 
Era  tutto perfetto.
 
Si girò e mi vide. Sebbene non fosse umanamente possibile, la sua espressione si illuminò di più. Senza staccare i miei occhi da lui iniziai a raggiungerlo.
 
Fu per questo che non vidi la luce che si stava avvicinando.
 
*
 
Stavo ancora pensando a quello che mi aveva detto Kurt pochi minuti fa. Era una strana coincidenza, ma mi lusingava parecchio. E, in un certo senso, mi sembrava familiare. Ero il suo principe.
 
Lo vidi arrivare mentre ancora stavo riflettendo.  Era stupendo. Nel suo abito fatto da lui, con tanto di gonnellino scozzese, era incantevole. I suoi occhi erano limpidi, sinceri e mi attirarono come due calamite. Ci guardammo e lui si aprì nel suo adorabile sorriso che fece aprire il mio ancora di più. La luce della luna rendeva la sua pelle ancora più immacolata, tanto che sembrava che brillasse di luce propria. Era il mio angelo. Ed era tutto perfetto.
 
Poi accadde.
 
Non vidi il colpo. Non mi resi conto di essere uscito dal’auto e di averlo raggiunto. Non mi accorsi di aver iniziato ad urlare. Non vidi il sangue che usciva dalla sua testa, o i suoi occhi spenti. Non notai le lacrime che mi stavano rigando le guancie. Era solo un sogno. Non era possibile.
 
Non mi interessava il gruppo di persone che si stava radunando vicino a me. Non mi interessava di star perdendo la voce a forza di urlare. Non mi interessava che gli altri sentissero.
 
Stavo gridando il suo nome. Volevo che mi ascoltasse solo lui. Che tornasse indietro.
 
Perché non poteva lasciarmi lì. Non poteva scivolarmi via dalle dita. Non poteva abbandonarmi lì da solo. Non poteva lasciarmi.
 
Non poteva.
 
*
 
Non vedevo niente. Era tutto nero davanti a me. Non sentivo niente. Non riuscivo a sentire nessuna parte del mio corpo.
 
Dov’ero? Cosa stava succedendo?
 
Poi sentii un grido. Era Blaine. Mi stava chiamando.
 
Ma mi sconvolse la disperazione nelle sue parole. Quello non era il mio Blaine. Non era il ragazzo solare che conoscevo. Il suo dolore mi stava lacerando l’anima.
 
Dovevo, volevo tornare da lui.
 
Lottai contro il nulla che mi stava avvolgendo, spinto da quel richiamo che mi stava facendo impazzire. Blaine stava soffrendo. Dovevo tornare indietro. Dovevo dirgli che andava tutto bene. Dovevo tenerlo tra le mie braccia per calmarlo. Dovevo.
 
Ma non potevo.
 
*
 
Continuai a urlare anche quando non ebbi più voce. Lui mi avrebbe risposto. Lui sarebbe tornato. Lui avrebbe lottato.
 
Kurt, Kurt, Kurt, Kurt....
 
Continuavo a ripeterlo. Mi avrebbe ascoltato.
 
Smisi solo quando i medici lo coprirono con un lenzuolo. Solo allora capii che non c’era nessuno dall’altra parte ad ascoltarmi.
 
*
 
Non ce l’avevo fatta. Mi avevano sconfitto. Non ero riuscito a tornare indietro da Blaine.
 
Mi odiavo per questo. Mi odiavo per il dolore che gli avevo causato. Lo vidi svegliarsi di soprassalto tutte le notti e piangere. Lo vidi smettere di mangiare, di parlare, di cantare. Lo vidi spegnersi.
 
Ma rimasi al suo fianco, silenzioso e invisibile. Non potevo dirgli addio.
 
*
 
Era stato difficile riuscire a passare il primo periodo. Tutto quello che era successo mi pesava addosso come un macigno. Ma in realtà ero vuoto. Tutto ciò che ero era morto con Kurt quella notte.
 
Mi ripresi lentamente, grazie alla mia famiglia e ai miei amici. Ma ancora sogno quegli occhi vuoti di notte. Ancora lo vedo staccarsi da me. Non so se questo finirà mai.
 
Ma nonostante tutto lo sento. E’ di fianco a me ad ogni passo. Sta lottando con me. Non mi abbandonato. Non mi ha detto addio.
 
E’ il mio angelo.
 
 
 
 
 
 
 
Invoco il vostro perdono. Non è colpa mia. La mia vena drammatica ha preso il sopravvento.
So che probabilmente non vedrò l’alba e so che non siete dell’umore ma ve li ho promessi per cui...
Prima di tutto voglio ringraziare chi sta ancora leggendo, perché ha il sangue freddo per continuare nonostante ciò che ho scritto e perché mi ha seguito fino alla fine.
Poi ringrazio BeatriceS, falketta, Freak11, IstillRemember, jekkabrad, Join The Club, Lady_Nakahara, Lalla2095, Natalie91 e safelia22 per avermi aggiunto ai seguiti e quindi, spero, per aver letto fino alla fine.
PooKie18 che mi ha aggiunto tra le ricordate.
E anche diamonice e Silv_ che mi hanno aggiunte tra le preferite.
Infine un ri-ringraziamento speciale a natalie91, GleeKinn518, PooKie18 e Silv_ che con le loro recensioni mi hanno sostenuto e mi hanno regalato qualche sorriso. Ragazze mi dispiace solo di avervi deluso con questo capitolo.
Chiedo pietà un’altra volta e vado a fare il mio testamento. Addio.
  
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