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Autore: PandaWraaw    05/09/2011    1 recensioni
- Ci possiamo conoscere? -
- No. - Rispondo.
Cogliona.
- Siete impegnate? -
-No. -
Ti si è incantato il disco??
- Quindi.. ci possiamo conoscere?-
- No. -
Cogliona.
- Beh.. va bene. -
Cogliona, cogliona, cogliona, cogliona.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rita sembra tranquilla, ma dico, come diavolo fa? 
- Grazie! - Sorride l'uomo poggiato al bancone del bar, suppongo che le abbia passato due lattine di cocacola e abbia preso i soldi da Rita ma sono così depressa da non rendermene chiaramente conto.
- La vuoi smettere? - 
Rita mi lancia la linguetta della lattina, ridacchiando. 
- Di fare cosa? - 
- Di fare la Cenerentola della situazione. - 
Mmh, mi è sempre piaciuto questo cartone animato. Un vestito perdifiato che detto tra noi mi farebbe morire giovane. ( Non sono molto alta, inciamperei sulla stoffa e arriverei con la faccia sul pavimento.)
- Quale situazione? Per la Cenerentola può andare, cara. - Sorrido. 
- E' un ragazzo! Solo un ragazzo! - 
- Di questo non ne sono sicura, non ho ancora controllato. - Tolgo anch'io la linguetta della lattina e rido. 
- Ecco perchè lo cerchi. - Ride anche Rita. 
Poggio la testa sul tavolino di pietra. 
No, ma dico. Avete mai visto un tavolino di pietra? Nero e pesante, lavorato, per fortuna, ma pesante! Dove diavolo sono finiti i tavolini di plastica, quelli leggeri e freschi che mi piacevano tanto? Dovrei seguire il progresso ogni tanto, ne sono convinta. 
- Lo cerco perchè sono stata stronza. - 
- Lo cerchi perchè sei letteralmente impazzita  per lui. - 
Un sorso di cocacola e un respiro lungo. E' vero, da quando l'ho visto non faccio altro che pensare a lui, devo ancora aggiungerlo su facebook, che neanche mia nonna si sarebbe fatta scappare il momento e ragazzi, mia nonna non sa neanche che esiste il computer! Forse ho il terrore di un rifiuto. 
- Non sono impazzita per lui. - 
Rita si alza e raggiunge un ragazzo. 
Che tipa gentile, lasciarmi sola mentre sarei capace di suicidarmi con il tavolino, se solo sapessi alzarlo di due centimentri! 
- Si Rita, hai ragione Rita, cioè, voglio dire, parlare con te è piacevole, te l'hanno mai detto? - 
Si ragazze, sto parlando da sola a mò di presa in giro. 
- Parla da sola? - 
- Si, ha due amici immaginari. Uno si chiama 'SMETTILA' l'altro  invece l'abbiamo chiamato' ADESSO' - 
- Mh,  nomi originali ma non veri. Si chiamano Lillo e Chicco, Miao e Bau, Ciccio e Ciccia. Non li vedi? - 
Guardo il ragazzo accanto a Rita, scuro e sorridente. Ha un paio di occhi azzurri, che spezzano con il colorito scuro e i capelli neri, mi piace giocare e mettere in imbarazzo quella sventurata della mia amica. 
Il ragazzo di cui non conosco il nome ride divertito. 
- Sei simpatica. - 
- Si, quando non parla. - Ammicca Rita. 
- Non parlo mai, tesoro. - Sorrido io. 
Diciamo che questa serata mi è servita. Non ho pensato a Seby, non ho pensato al suo nome, che tra parentesi è stupendo, al sorriso dolce che ha fatto quella sera, non ho pensato che mi piacerebbe conoscerlo meglio per sapere se mi piace o se sono solo una bambina che ci crede troppo. Non ho pensato che devo aggiungerlo e che devo riuscire a scrivere in chat ' SPOSIAMOCI ADESSO '. Vabbè, forse sposiamoci è esagerato, però gente, ci pensate?
Ma che diavolo! Sto pensando un'altra volta a lui!
Ma dannazione! 
- Tiziana, sei morta? - 
- Si, nel mio mondo la gente muore seduta su una sedia con gli occhi aperti e con la schiena dritta. - 
- A che pensavi? - L'amico di Rita si volta con un sorriso. 
- A.. pensavo a.. cioè, avete visto che bella giornata? - 
- Veramente si è messo a piovere. - 
Rita si porta le mani al viso e sorride. 
- Lui è Cris. - dice alla fine. 
- Come vi conoscete? - 
- Storia lunga, sua madre è amica di mia madre. - 
- Non mi sembra poi così lunga. - Dico io. 
La mia storia è lunga semmai, prima si cercano, poi si vogliono,o meglio ancora, prima la stronza,poi la gentile. Prima lo vedo, prima riesco a toglierlo dalla testa. 
- Cris gioca a calcio con tuo fratello. - 
- Oh, conosci Emanuele? - 
- Si, giochiamo insieme a calcio. Tuo fratello ha talento. - 
Guardo Rita, provando a capire se Cris gli piace o meno. Cioè, avevo già pensato anche al suo di matrimonio, con l'amico di  Saby. Ecco perchè il progresso è importante, le cose non smettono mai di evolversi, anche se io non me ne rendo quasi mai conto. 
- Lo so è una passione. - 
- Tu hai qualche passione?Qualche cosa in cui ti dedichi? - 
- Lei ripone tutto il suo impegno a rimanere viva. Non può avere altre passioni. - 
Ride e mi abbraccia. 
- Io scrivo. - Sorrido. 
- Ed è brava! - Continua Rita. 
- No, non sono brava ma, insomma, io non parlo tanto quindi... - 
Rita mi prende per un braccio.
- E' brava davvero! - 
- Beh, mi fido di Rita, perchè ha quel faccino..! - 
E' innamorato, ragazze. Chissà se Rita ne è a conoscenza. 
Mi alzo e prendo la lattina. Magari li lascio un po' soli. 
- Vado a prendere un po' d' aria. Eh? -  Direi bufera.
Tranquille, dopo mi farò pagare. 
Rita mi guarda, forse stranita.
Esco dalla porta principale, nonostante la pioggia e mi siedo sul gradino. Ne uscirò bagnata da far paura, ma cosa non si fa per un'amica? A restare dentro da sola non ci stavo, tanto vale giocare con la pioggia. 
Poggio la testa sul muro e socchiudo gli occhi. Poi sento un voce e li riapro. 
 
 
 
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- Lo dicevo che uscire non sarebbe stata una buona idea! - 
- Ciccio, eri tu quello che voleva uscire. - 
Tolgo il casco e lo poggio sul motorino.
- Ma alla fine lo hai deciso tu, io parlavo con l'Altissimo. - 
- Pensi che mi parlerai dell'Altissimo per tipo altri tre anni? - 
- Non lo so, ci penserò, okay? - 
Ci avviamo ad un bar, il più vicino direi. Sono uscito per vederla, anche se detto tra noi, non penso che la vedrò. 
- Paghi tu, no? - Sorrido. 
- Cazzo Seby, ho accidentalmente dimenticato il mio portafogli a casa. - 
- Accidentalmente? Ma dai tranquillo. - 
Ciccio mi guarda. 
- Tranquillo nel senso che pagherai tu? - 
- Tranquillo nel senso che oggi resti a bocca asciutta, amico. - 
Ridiamo entrambi. 
- Uh, eccolo! - 
Prende il portafogli dalla tasca e me lo passa. 
- Oggi allora paghi tu. - Lo guardo divertito. 
Entriamo al bar. L'entrata ad essere sinceri è parecchio complicata, ci sono due porte principali. Più che bar mi sembra un'hotel. Ciccio va al bancone e ordina due birre, io mi siedo. 
- Seby, ti rendi conto che non voleva neanche aprire la birra? - 
- La sua amica! - 
- No, dico il barista. Certo che se era un'amica..ed era femmina..- 
- No, coglione! Quella è l'amica di Tiziana! - 
Cazzo, Seby, sei un genio! Amo, questo bar, fanculo le due entrate principali. 
- Ah, bene! - 
Cerco con lo sguardo Tiziana e per poco non cado dalla sedia. Ci deve essere. Poi vedo la ragazza che era con lei quella sera, alzarsi in piedi e dirigersi verso la seconda porta. 
- Vuoi entrare, sei tutta bagnata. - 
Riesco a sentirla. 
- Avete parlato del vostro futuro? - Un'altra voce la segue. 
- Scema! - 
Vedo una figura entrare e mi accorgo solo dopo di chi si tratta. Indossa una magliettina nera, lunga, jeans scuri e strappati sui ginocchi. Capelli bagnati, una collanina a forma di cuore e due occhi scuri in cui annegherei tutta la vita. 
- E' lei !! - 
- Lei chi? - Chiede Ciccio. 
- La ragazza bagnata. - 
-Non è poi così bassa. - 
- E' bellissima! - 
- Sono d'accordo con te. - Sorride Ciccio. 
Vorrei correre da lei. Si ferma a due tavolini da noi e si siede. 
- Credo di aver scambiato l'aria con la pioggia. - Sorride. 
E' anche simpatica, Cristo. 
- Ti verrà la febbre. - Un tizio le tocca i capelli e per poco non mi alzo di scatto per menarlo. 
- Si, morirò e.. verrete al mio funerale? - 
Io ci verrò! Promesso. 
- Cazzo, Seby, esisto anch'io. - 
Giusto! 
- Ho bisogno del suo numero, Ciccio. - 
Tutti e tre si alzano e si avviano alla porta. Mi alzo anch'io e mi porto dietro Ciccio, mentre mi guarda con la solita faccia da cucciolo smarrito. 
Respira, respira, respira, respira cazzo. 
- Ciao! - 
Silenzio. 
- Ciao. - Ciccio replica. 
Silenzio. 
- Ciao.. - 
Tiziana mi ha detto ciao! 
  
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