Rita sembra tranquilla, ma dico, come diavolo fa?
- Grazie! - Sorride l'uomo poggiato al bancone del bar, suppongo che le abbia passato due lattine di cocacola e abbia preso i soldi da Rita ma sono così depressa da non rendermene chiaramente conto.
- La vuoi smettere? -
Rita mi lancia la linguetta della lattina, ridacchiando.
- Di fare cosa? -
- Di fare la Cenerentola della situazione. -
Mmh, mi è sempre piaciuto questo cartone animato. Un vestito perdifiato che detto tra noi mi farebbe morire giovane. ( Non sono molto alta, inciamperei sulla stoffa e arriverei con la faccia sul pavimento.)
- Quale situazione? Per la Cenerentola può andare, cara. - Sorrido.
- E' un ragazzo! Solo un ragazzo! -
- Di questo non ne sono sicura, non ho ancora controllato. - Tolgo anch'io la linguetta della lattina e rido.
- Ecco perchè lo cerchi. - Ride anche Rita.
Poggio la testa sul tavolino di pietra.
No, ma dico. Avete mai visto un tavolino di pietra? Nero e pesante, lavorato, per fortuna, ma pesante! Dove diavolo sono finiti i tavolini di plastica, quelli leggeri e freschi che mi piacevano tanto? Dovrei seguire il progresso ogni tanto, ne sono convinta.
- Lo cerco perchè sono stata stronza. -
- Lo cerchi perchè sei letteralmente impazzita per lui. -
Un sorso di cocacola e un respiro lungo. E' vero, da quando l'ho visto non faccio altro che pensare a lui, devo ancora aggiungerlo su facebook, che neanche mia nonna si sarebbe fatta scappare il momento e ragazzi, mia nonna non sa neanche che esiste il computer! Forse ho il terrore di un rifiuto.
- Non sono impazzita per lui. -
Rita si alza e raggiunge un ragazzo.
Che tipa gentile, lasciarmi sola mentre sarei capace di suicidarmi con il tavolino, se solo sapessi alzarlo di due centimentri!
- Si Rita, hai ragione Rita, cioè, voglio dire, parlare con te è piacevole, te l'hanno mai detto? -
Si ragazze, sto parlando da sola a mò di presa in giro.
- Parla da sola? -
- Si, ha due amici immaginari. Uno si chiama 'SMETTILA' l'altro invece l'abbiamo chiamato' ADESSO' -
- Mh, nomi originali ma non veri. Si chiamano Lillo e Chicco, Miao e Bau, Ciccio e Ciccia. Non li vedi? -
Guardo il ragazzo accanto a Rita, scuro e sorridente. Ha un paio di occhi azzurri, che spezzano con il colorito scuro e i capelli neri, mi piace giocare e mettere in imbarazzo quella sventurata della mia amica.
Il ragazzo di cui non conosco il nome ride divertito.
- Sei simpatica. -
- Si, quando non parla. - Ammicca Rita.
- Non parlo mai, tesoro. - Sorrido io.
Diciamo che questa serata mi è servita. Non ho pensato a Seby, non ho pensato al suo nome, che tra parentesi è stupendo, al sorriso dolce che ha fatto quella sera, non ho pensato che mi piacerebbe conoscerlo meglio per sapere se mi piace o se sono solo una bambina che ci crede troppo. Non ho pensato che devo aggiungerlo e che devo riuscire a scrivere in chat ' SPOSIAMOCI ADESSO '. Vabbè, forse sposiamoci è esagerato, però gente, ci pensate?
Ma che diavolo! Sto pensando un'altra volta a lui!
Ma dannazione!
- Tiziana, sei morta? -
- Si, nel mio mondo la gente muore seduta su una sedia con gli occhi aperti e con la schiena dritta. -
- A che pensavi? - L'amico di Rita si volta con un sorriso.
- A.. pensavo a.. cioè, avete visto che bella giornata? -
- Veramente si è messo a piovere. -
Rita si porta le mani al viso e sorride.
- Lui è Cris. - dice alla fine.
- Come vi conoscete? -
- Storia lunga, sua madre è amica di mia madre. -
- Non mi sembra poi così lunga. - Dico io.
La mia storia è lunga semmai, prima si cercano, poi si vogliono,o meglio ancora, prima la stronza,poi la gentile. Prima lo vedo, prima riesco a toglierlo dalla testa.
- Cris gioca a calcio con tuo fratello. -
- Oh, conosci Emanuele? -
- Si, giochiamo insieme a calcio. Tuo fratello ha talento. -
Guardo Rita, provando a capire se Cris gli piace o meno. Cioè, avevo già pensato anche al suo di matrimonio, con l'amico di Saby. Ecco perchè il progresso è importante, le cose non smettono mai di evolversi, anche se io non me ne rendo quasi mai conto.
- Lo so è una passione. -
- Tu hai qualche passione?Qualche cosa in cui ti dedichi? -
- Lei ripone tutto il suo impegno a rimanere viva. Non può avere altre passioni. -
Ride e mi abbraccia.
- Io scrivo. - Sorrido.
- Ed è brava! - Continua Rita.
- No, non sono brava ma, insomma, io non parlo tanto quindi... -
Rita mi prende per un braccio.
- E' brava davvero! -
- Beh, mi fido di Rita, perchè ha quel faccino..! -
E' innamorato, ragazze. Chissà se Rita ne è a conoscenza.
Mi alzo e prendo la lattina. Magari li lascio un po' soli.
- Vado a prendere un po' d' aria. Eh? - Direi bufera.
Tranquille, dopo mi farò pagare.
Rita mi guarda, forse stranita.
Esco dalla porta principale, nonostante la pioggia e mi siedo sul gradino. Ne uscirò bagnata da far paura, ma cosa non si fa per un'amica? A restare dentro da sola non ci stavo, tanto vale giocare con la pioggia.
Poggio la testa sul muro e socchiudo gli occhi. Poi sento un voce e li riapro.
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- Lo dicevo che uscire non sarebbe stata una buona idea! -
- Ciccio, eri tu quello che voleva uscire. -
Tolgo il casco e lo poggio sul motorino.
- Ma alla fine lo hai deciso tu, io parlavo con l'Altissimo. -
- Pensi che mi parlerai dell'Altissimo per tipo altri tre anni? -
- Non lo so, ci penserò, okay? -
Ci avviamo ad un bar, il più vicino direi. Sono uscito per vederla, anche se detto tra noi, non penso che la vedrò.
- Paghi tu, no? - Sorrido.
- Cazzo Seby, ho accidentalmente dimenticato il mio portafogli a casa. -
- Accidentalmente? Ma dai tranquillo. -
Ciccio mi guarda.
- Tranquillo nel senso che pagherai tu? -
- Tranquillo nel senso che oggi resti a bocca asciutta, amico. -
Ridiamo entrambi.
- Uh, eccolo! -
Prende il portafogli dalla tasca e me lo passa.
- Oggi allora paghi tu. - Lo guardo divertito.
Entriamo al bar. L'entrata ad essere sinceri è parecchio complicata, ci sono due porte principali. Più che bar mi sembra un'hotel. Ciccio va al bancone e ordina due birre, io mi siedo.
- Seby, ti rendi conto che non voleva neanche aprire la birra? -
- La sua amica! -
- No, dico il barista. Certo che se era un'amica..ed era femmina..-
- No, coglione! Quella è l'amica di Tiziana! -
Cazzo, Seby, sei un genio! Amo, questo bar, fanculo le due entrate principali.
- Ah, bene! -
Cerco con lo sguardo Tiziana e per poco non cado dalla sedia. Ci deve essere. Poi vedo la ragazza che era con lei quella sera, alzarsi in piedi e dirigersi verso la seconda porta.
- Vuoi entrare, sei tutta bagnata. -
Riesco a sentirla.
- Avete parlato del vostro futuro? - Un'altra voce la segue.
- Scema! -
Vedo una figura entrare e mi accorgo solo dopo di chi si tratta. Indossa una magliettina nera, lunga, jeans scuri e strappati sui ginocchi. Capelli bagnati, una collanina a forma di cuore e due occhi scuri in cui annegherei tutta la vita.
- E' lei !! -
- Lei chi? - Chiede Ciccio.
- La ragazza bagnata. -
-Non è poi così bassa. -
- E' bellissima! -
- Sono d'accordo con te. - Sorride Ciccio.
Vorrei correre da lei. Si ferma a due tavolini da noi e si siede.
- Credo di aver scambiato l'aria con la pioggia. - Sorride.
E' anche simpatica, Cristo.
- Ti verrà la febbre. - Un tizio le tocca i capelli e per poco non mi alzo di scatto per menarlo.
- Si, morirò e.. verrete al mio funerale? -
Io ci verrò! Promesso.
- Cazzo, Seby, esisto anch'io. -
Giusto!
- Ho bisogno del suo numero, Ciccio. -
Tutti e tre si alzano e si avviano alla porta. Mi alzo anch'io e mi porto dietro Ciccio, mentre mi guarda con la solita faccia da cucciolo smarrito.
Respira, respira, respira, respira cazzo.
- Ciao! -
Silenzio.
- Ciao. - Ciccio replica.
Silenzio.
- Ciao.. -
Tiziana mi ha detto ciao!