Questa storia era già stata pubblicata da me su diversi siti internet, dopo poco tempo ho scoperto che una ragazza l'ha copiata e spacciata per sua, al che presa dalla rabbia ho deciso di eliminarla dalla rete. Ora a distanza di tempo dall'accaduto mi son detta che la storia è mia, frutto della mia immaginazione e di conseguenza non è giusto che io non possa condividerla con i mei lettori.
Ho voluto specificare questo nel caso qualcuno di voi l'avesse già letta da qualche parte pubblicata sotto il nome della ladra. La storia è mia e posso provarlo.
Detto ciò auguro una piacevole lettura a tutti voi! Ci vediamo alla fine della storia con un piccolo sondaggio.



Isola Esme - Il Ritorno

Capitolo 1.


La nostra prima vacanza tutti insieme.
Avevamo deciso di partire tutti insieme verso l’isola Esme.
Passare un po’ di tempo senza preoccuparci di sembrare umani o di esporci al sole.
Le mie adorabili sorelle portarono un infinità di valige. Proprio non riuscivo a capire a cosa servissero tutti quei vestiti su un isola deserta tutta per noi.
Alice mi guardò torva quando caricai solo un borsone leggero nella volvo di Edward, la mia avversione per i vestiti nuovi continuava a non andarle a genio. Io in tutta risposta le feci una linguaccia.
Arrivati in aereoporto con tutte quelle valige sembrava che partissimo per sempre verso un luogo sperduto senza civiltà.
Ma ovviamente ad attirare lo sguardo delle donne presenti non era il nostro armamentario, erano i nostri mariti che non avevano nulla da invidiare ai modelli da copertina.
Una biondina con delle gambe lunghissime e perfette mangiò con gli occhi Edward. Nonostante l'immortalità mi avesse reso splendida provai un moto di gelosia mista ad insicurezza ed in automatico mi strinsi più forte a mio marito che sogghignò sotto i baffi.
< Ah Bella! Ero certo che le tue insicurezze svanissero nel momento in cui l’eternità si è affacciata davanti a noi ed al nostro amore… ed invece eccomi qui come sempre a chiedermi che diavolo ti passa per la testa… > disse mostrandomi il suo sorriso sghembo che mi avrebbe bloccato il cuore se già non avesse smesso di battere.
< Lo sai, le abitudini sono dure a morire ..> risposi facendogli l’occhiolino.


Il viaggio durò ben 10 ore compresi i vari scali.
Io mi accoccolai per tutto il tempo sul petto marmoreo di Edward con in braccio nostra figlia che dormiva serena.
Arrivati a Rio prendemmo dei taxi per arrivare al porto dove ci aspettava il nostro yacht.
Quella scena mi provocò inevitabilmente un flashback.
I miei sfocati ricordi umani fecero capolino nella mia testa riportandomi alla mente il mio viaggio di nozze. Era stato il culmine di felicità della mia vita umana e ci aveva regalato Renesmee.
< Questa scena non mi è nuova… > dissi guardando Edward malizosa.
 Aveva un espressione idecifrabile sul viso, i suoi occhi erano come bronzo fuso, risplendevano ai raggi della luna.
< Hei che ti succede? > gli chiesi in un sussurro impercettibile al debole orecchio umano.
Prima di proferire parola guardò in viso nostra figlia che lo guardava incuriosita anch’essa dalla domanda, poi spostò lo sguardo da lei a me.
Capii che non voleva rispondere davanti a Renesmee ed allora non contiunuai con le mie domande. Nessie fece un faccino imbronciato quando capì che non avrebbe trovato soddisfazione alla sua curiosità.
Lo guardai intensamente e poi posai la mia testa sulla sua spalla.

Arrivati al porto, salimmo tutti sulla barca e partimmo verso l'isola.
Quando arrivammo a destinazione eravamo tutti super eccitati per la vacanza che ci si prospettava davanti. Non che nella vita di tutti i giorni ci stancassimo o ci stressassimo, la nostra natura non era programmata per questo, ma l'idea di non doverci mai nascondere e poter essere noi stessi per un lungo periodo ci faceva essere entusiasti.
Scendemmo dalla barca e ci dirigemmo in casa.
Nonostante i miei ricordi umani fossero confusi ricordavo ogni tratto di quella villetta e le immagini ricominciarono a riafluire nella mia testa.
Guardai mio marito e mi accorsi dalla sua espressione che anche lui stava ripercorrendo con la mente quelle settimane. Senza dire nulla d'improvviso mi baciò con passione.
Come al solito tutto ciò che mi era intorno si dissolse all'istante, c'eravamo solo io ed Edward.
Solo grazie a Nessie che mi si aggrappò impaziente alla gamba riuscii a tornare alla realtà.
Voleva fare il bagno.
<< Mamma voglio fare il bagno! >>
Io ed Ed ci guardammo negli occhi sorridendo all'unisono.
<< Amore vai nella nostra camera a metterti il costumino, noi ti raggiungiamo subito >> le dissi con dolcezza.
Appena Renesmee fu sparita dietro l'angolo io ed Ed ricominciammo da dove ci avevano interrotti.
<< Mmm noto che questa casa risveglia in te vecchi bollori >> disse facendomi il suo sorriso sghembo.
<< Vecchi bollori?? >> dissi << i miei bollori non si sono mai assopiti dovresti saperlo >> risposi maliziosa.
<< questa è davvero un ottima cosa >> rispose con tono compiaciuto e le sue labbra ritrovarono immediatamente le mie.
Mentre mi perdevo nel suo delizioso profumo sentimmo Rose sgridare Nessie dalla sua stanza.
< nessuno ti ha insegnato a bussare Nessie? > le disse Rosalie in evidente imbarazzo. La risata fragorosa di Emmett non tardò ad arrivare.
Ci bloccammo immediatamente ad ascoltare cosa stesse succedendo ed una volta capito scoppiammo a ridere all'unisono. Era evidente che la piccola aveva interrotto gli zii in un loro momento di intimità.
<< Forse è meglio che mostriamo a nostra figlia la nostra stanza prima che inizi a dubitare seriamente della storia sulla cicogna >> dissi continuando a ridere.
Nessie ci aveva chiesto spesso da dove arrivassero i bambini e noi presi in contropiede le raccontammo la classica storiella che si da ai bambini.
<< Si penso proprio che sia il caso >> rispose Ed venendomi dietro.
Renesmee lasciata la stanza di Rose ed Emm girovagava per i corridoi insucura su quale fosse la porta giusta.
<< Vieni quì piccola, ti mostiamo qual'è la nostra stanza >> le dissi raggiungendola. Si lancio tra le mie braccia e tutti e tre insieme ci dirigemmo verso la nostra camera.
Sorridemmo imbarazzati quando scoprimmo che Esme ci assegnò la stanza con le pareti color Tek in cui avevamo trascorso la maggior parte della luna di miele.
Le lenzuola blu di raso ricoprivano il letto proprio come allora. Di sicuro era stata un idea di mia scuocera quella di farci ritrovare la stessa atmosfera di allora.
Un brivido mi percosse la schiena al ricordo di quelle notti...
Notai che anche mio marito aveva lo sguardo piuttosto acceso a quella visione.
Ci bastò uno sguardo per intenderci.
<< Allora Nessie vieni che ti metto il costumino che così puoi raggiungere zia Alice e zio Jasper in spiaggia mentre io e papà.... ci cambiamo con calma >> le risposi in tono non troppo convinto.
Una volta pronta la piccola si precipitò verso la sabbia ansiosa di fare il suo primo bagno nel mare.
Io ed Edward rimanemmo finalmente soli.
Non serviva parlare per sapere che in quel momento i nostri desideri si equivalevano.
In una frazione di secondo mi ritrovai tra le sue braccia sul grande letto blu.
<< Almeno questa volta non occorrerà spaccare i mobili vero amore? >> dissi sorridendo maliziosa.
<< Chissà, d'altronde sai che le abitudini sono dure a morire >> rispose ironico << ma forse è meglio contenersi visto che questa volta non siamo soli... >> aggiunse.
D'un tratto mi ritrovai con le labbra molto occupate...
I nostri corpi aderivano perfettamente l'uno all'altro, ancora non riuscivo a capacitarmi di quanto fossimo compatibili anche in quell'aspetto... Per un pò ci dimenticammo di tutto e di tutti pensando solo ai nostri corpi allacciati e bramosi l'uno dell'altra.



Mio angolino personale:

Vi ringrazio di aver speso parte del vostro tempo per leggere questa mia piccola fiction.
Mi piacerebbe sapere se gradireste un seguito. 
Attendo con ansia le vostre opinioni ;P
Un abbraccio grande a tutti voi!