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Autore: DanP    05/09/2011    3 recensioni
[Teen Wolf - StilesxDerek - spoiler!]
Derek Hale sa bene che avere a che fare con un licantropo teenager può dare alcuni grattacapi, ma quando si tratta di un normalissimo adolescente la situazione può definirsi disastrosa.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love. Be afraid.'
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Mating Season. Be afraid. (parte terza)
 

Fu con la stessa rapidità con cui si era palesato che il calore, bruciando come alla fine di uno stoppino di candela, consumò ogni sensazione violenta o eccitante che si era impadronita di Derek, ottenebrandogli la mente.
L'azzurro luminoso e splendente ritornò a prendere il posto che gli era di diritto, sostituendo il blu cangiante degli occhi e facendo riacquistare lucidità al padrone di quel corpo.
Senza nemmeno chiedersi come fosse finito in quella situazione e chi fosse il colpevole, afferrò il collo di Jackson con una mano, allontanandolo e dopo un attimo, scagliandolo contro l'estremità del salone che si stendeva davanti a lui, incorniciato dai battenti di una porta che non esisteva nemmeno più.
Approfittò dello schianto del ragazzo per scuotere la testa e afferrando la maglietta a terra.
Era il Derek di sempre, o meglio l'Alpha stava guidando i suoi gesti facendogli capire che tutto era tornato alla normalità, e aveva di nuovo il controllo.
Whittemore, ancora frastornato dall'immediato cambio di carattere se ne rimase seduto contro una parete scrostata e si portò una mano al collo, ancora dolorante dalla presa ferrea.
Sbuffò, per nulla divertito dalla presa di coscienza di Hale.
Mancava terribilmente poco, per concludere la spettacolare giornata che si era figurato e invece i suoi piani erano franati nel momento in cui quello stupido uomo aveva riottenuto il possesso delle sue facoltà mentali.
Sfortunatamente, Derek sembrava non aver gradito per nulla quelle attenzioni e ora, con gli occhi che saettavano nella penombra della casa, comprese di aver risvegliato la stessa rabbia fagocitata che l'aveva reso un leader dei licantropi.
“Der...”
Dovresti seriamente mostrarmi più rispetto, Beta.” la voce d'oltretomba che lo raggiunse dai piedi della scalinata fu accolta con un brivido gelido e impaurito. Sì, era stata una pessima trovata.
Mosse qualche passo verso di lui, sempre coperto da una pesante coltre d'ombra che gli tagliava il viso a metà, lasciando intravedere solo quei baluginii rosso rubino.
Jackson si alzò a metà, rimanendo sulle ginocchia e poggiandosi a terra con le mani, di fronte a lui, tra la povere e le crepe delle travi scure.
Mi dispiace, Alpha.”
Sembra che mi consideri il tuo Alpha solo quando ti fa più comodo, vero?”
Derek piombò su di lui, il viso a pochi centimetri dall'orecchio, il suo fiato sul collo. Non poteva vedere, così com'era, ma percepiva i suoi canini appuntiti come se potessero perforargli la carne anche da distanza. Respirò a fondo, ma la paura ormai gli attanagliava i muscoli e la gola secca gli impediva di ribattere con qualsiasi supplica potesse servire a salvarlo.
Sei venuto qui sapendo che mi stava succedendo, non è così?”
Jackson scosse la testa più volte, ma il movimento servì solo ad avvicinarlo pericolosamente alla sua bocca semiaperta sul suo collo, così si immobilizzò, tentando un altro approccio.
I-Io non ne sapevo n-niente, quello c-che ho se-sentito da Stiles...” un ruggito da bestia lo interruppe e lui chiuse gli occhi, preparandosi all'impensabile.
Sei sempre stato pessimo a raccontare fandonie, umano o lupo mannaro che tu sia.”
Non lo sapevo!Che effetto avesse e che...” perse la voce, riducendosi ad un filo inudibile.
E comunque...” riprese, mostrando un minimo di coraggio. “Non ricordavi nulla...di quel che hai fatto stamattina..” sperava valesse anche per lui, ma evidentemente Derek ricordava con fin troppa chiarezza fino a dove si erano spinti insieme.
Oh, lo so bene, che abbiamo fatto.” ringhiò Hale, come leggendogli nel pensiero e azzeccando i suoi dubbi.
...anche se preferirei volentieri non saperne nulla.” concluse seccato.
Jackson si irritò a quel commento, sibilando contrariato un: “Non pensavo di essere così poco memorabile...”
Derek si alzò, lasciando l'altro a leccare le ferite del suo ego.
Non tentare mai più una cosa del genere, Whittemore. Ho già abbastanza nemici fuori dal branco, averne all'interno mi rende ancora più nervoso.” lo incalzò, guadagnandosi uno sguardo sdegnoso.
Non sono un tuo nemico.” replicò Jackson, non capendo dove ci vedesse tutto quell'astio nei suoi confronti, ciò che aveva fatto era un semplice tentativo di seduzione, nulla di più.
Sfruttare la mia situazione per fare i tuoi comodi su di me, ti rende in tutto e per tutto un nemico. E' tradire l'Alpha e il branco.” gli spiegò come stesse parlando ad uno scolaro tardo.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, annuendo.
Non si ripeterà.”
Lo spero per te, o mi ritroverò a dover allenare un solo Beta d'ora in poi, come ai vecchi tempi.”
la minaccia per nulla velata raggiunse il suo scopo e dopo pochi attimi Derek si ritrovò di nuovo solo nell'immensa villa. Solo coi suoi pensieri e le sue preoccupazioni.
Ricordava fin troppo vividamente il contatto con Jackson, ma allora perché con Stiles era stato tutto rimosso? Si concentrò, ripensando ad ogni secondo della loro conversazione, lui sopra la macchina, lui che si avvicinava e poi...
Il vuoto. Era stato assalito da una scarica di adrenalina paragonabile ad un fulmine in pieno petto, dissimile a quello che era accaduto quella sera sulla veranda, con Whittemore, ma le sensazioni erano leggermente differenti. Non solo perché con quest'ultimo era stato reciproco e volutamente spinto a provarle, stuzzicato dal ragazzo, ma perché i sentimenti che aveva provato erano state...violente. Superficiali. Brutali e nonostante ciò totalmente apprezzate.
Con Stiles...il nulla.
Qualunque cosa avesse provato toccando lui sembrava comunque diverso da quella sera, di cui ricordava tutto con così tanta precisione.
Che diavolo è successo?” sussurrò alla stanza vuota, chiudendo le palpebre e massaggiandosele con le dita.
Da qualche parte nella casa sentì un trillo, segnalandogli l'arrivo di un messaggio.
Sperò con tutto il cuore che fossero buone notizie o quel giorno avrebbe dato una motivazione sensata allo Sceriffo Stilinski e all'intera contea per braccarlo.

Stiles controllò per la terza volta, quella notte, che suo padre fosse piombato in un sonno profondo, ascoltò per qualche secondo il suo respiro regolare e sgusciò via dalla porta, socchiudendola senza emettere un cigolio.
Salì sulla Jeep e mise le mani sul volante, ripetendo tra sé un discorso che si era fatto per tutta la sera, cercando di trovare le parole giuste per iniziare.
Sospirò e afferrò il cellulare abbandonato in tasca, l'apparecchio illuminò l'abitacolo con la sua luce fredda e lui si premunì di ricercare in fretta il numero che gli occorreva e farla finita lì, al più presto.
Lo selezionò dalle ultime chiamate, il suo nome appariva così tanto spesso che non era più necessario passare al setaccio l'intera rubrica, tra i vari Scott, qualche Papà sporadico, lui se ne stava placidamente un po' ovunque, in chiamate che vantavano un orario un po' fuori dalla norma, specialmente dall'arco tra le 21.00 e le 3.00 del mattino.
Le loro conversazioni notturne erano comunque iniziate prima che Stiles stesso comprendesse qualcosa sui suoi sentimenti per il licantropo, e riguardavano strettamente quel campo, senza uscire dai limiti e parlare di qualcosa altro che non fossero storie di cacciatori e lupi e racconti tramandati di generazioni che erano stati trasformati in innocue favole per bambini.
Pigiò il pulsante di avvio chiamata e se lo portò all'orecchio, chiudendo gli occhi e pregando quasi che non rispondesse, ma se non l'avesse fatto sarebbe stato un altro trauma ulteriore da affrontare, perché significava che aveva tagliato i ponti con lui, decidendo per entrambi che dopo l'imbarazzante situazione della mattinata era meglio troncare definitivamente sul nascere qualsiasi cosa vi fosse stato tra loro.
Con la morte nel cuore sentì il telefono squillare a vuoto e poi, rimanendo in attese percepì una voce metallica e gracchiante che lo avvisava di lasciare un messaggio.
Spense e riaccese il cellulare più volte, riattaccando all'ultimo prima che il biip prolungato non gli lasciasse altra scelta che parlare.
Alla fine, dibattuto tra il continuare a rimanere in silenzio e lasciare che i dubbi lo invadessero e l'affrontare di petto -se quello si poteva chiamare il lasciare uno stupido messaggio in una segreteria- la questione, prese una decisione.
All'ennesimo avviso si schiarì la voce e iniziò a balbettare subito partendo in quinta:
Ciao, Derek, sono io...Stiles, io. Eeee, sai riguardo stamattina, Scott mi ha più o meno ragguagliato su quello che è...o non è successo, insomma per via della...Stagione degli a-amori...” qui il suo tono si frammentò in tanti sibili bassi e strascicati. Ma riprese subito con la voce di qualche tono più alta. “E volevo dirti che, non mi dispiace...cioè, no, nel senso, non devi fartene una colpa, tipo, basta che risolviamo la cosa e ci..chiariamo?Adesso che anche io so qual'è il... “problema”, che poi per me non è un problema insomma..dato che stiamo, chessò, insieme o cose del genere penso che sia comunque una cosa da affrontare prima o poi...è solo che, sai, questa faccenda su di te suona strana e non strana in modo brutto...solo che tutto d'un tratto ti metti a...fare...insomma, hai capito, no?Spero....Non so quando sentirai il messaggio...se sei a..caccia di conigli o altro...” sbattè violentemente la testa contro il sedile più volte, dandosi dell'idiota mentalmente. Caccia di conigli?Peggior battuta per rompere il ghiaccio di sempre!
E poi che altro?Sembrava oltre che cretina anche razzista, in qualche costituzione dei diritti lupeschi o che ne sapeva...
Dio, mi sento un'idiota, probabilmente lo starai pensando anche tu....adesso, Dio!Non so nemmeno perché ti sto lasciando un messaggio...comunque, potremmo, tipo, vederci?Che so, per capire come risolvere la questione e tu comunque non devi sentirti per niente colpevole o...responsabile, magari non ti senti così ma lo dico giusto a titolo informativo per non...per essere sicuro che non ti incolpi del mio essere...sclerato a quel modo assurdo. Insomma se staremo ancora insieme ti prometto che ti lascerò fare quello che vorrai come vorrai, sempre...
Questo suonava un po' male...diciamo quasi sempre, e comunque non è detto che tu voglia stare ancora con me, anche perché non è che abbiamo mai veramente affrontato...il discorso?”
riagganciò senza salutare o scusarsi o...gettarsi sotto un treno in corsa. La cosa sarebbe stata meno imbarazzante, almeno non avrebbe avuto scuse per dare spiegazioni a quel tristissimo monologo da ragazzina appena scaricata dal boyfriend.
Sbattè ancora qualche volta la testa sul sedile, giusto per riacquistare un minimo di volontà di vivere e poi, rabbrividì all'istante quando sentì qualcosa atterrare sul tettuccio dell'auto e graffiare la superficie. Che Derek avesse già ascoltato il messaggio e si fosse precipitato a tagliargli la gola per la vergogna, risparmiandogli un viaggio fino alla stazione più vicina?
Derek?” pigolò guardando sopra di sé, poi, dal finestrino aperto del passeggero spuntò la testa di Scott capovolto con il cappuccio della felpa che gli ricopriva metà capo.
DIO!Scott!” inveì all'indirizzo dell'amico, con le palpitazioni a mille.
Sta calmo, non è la prima volta che compaio così, e poi ho imparato dal maestro Y-o-d-a...”
spalancò le dita, mimando lunghi artigli raggrinziti. L'effetto rendeva abbastanza dato che le unghie da licantropo ancora non erano tornate al proprio posto.
Sfotti pure, ma la prossima volta mi premunirò di Strozzalupo e te la getterò in faccia, quella a me non fa effetto.”
Scott rimbrottò qualche insulto ma poi si illuminò, tornando a rivolgergli attenzione e sedendoglisi a fianco.
Allora, notizie da Derek?
Stiles sobbalzò, come punto da tanti aghi che lo sballottarono nuovamente nei suoi tetri pensieri.
Che vuoi dire?”
Avevi detto che l'avresti contattato per sapere qualcosa sulla stagione degli amori!”
Oh...” Stiles parve ringalluzzirsi, Scott non sapeva quel che era accaduto quella mattina a casa Hale, e sperò che non venisse a saperlo mai.
In verità, ultimamente non ho parlato granchè con lui...” lasciò cadere sibillino, senza fornire ulteriori spiegazioni.
Scherzi?E' strano, insomma da parte di Derek, intendo.”
Che vuoi dire?Di solito è lui quello che non parla...” gli fece notare il proprietario dell'auto.
Non parlerà ma ci tiene parecchio a te.” borbottò un po' imbarazzato, nell'entrare in quei discorsi in cui il suo miglior amico stava con il capo del suo branco...maschio.
Non aveva niente contro i gay, solo era un po' strano parlarne con qualcuno, specie con uno dei due diretti interessati.
Insomma, come dire, ha quest'aura intorno a sè, quando ti è vicino e sembra sempre che non voglia lasciarti o che non voglia che altri ti si avvicinino perché ti tiene in una specie di universo tutto vostro e...” lasciò cadere il discorso quando i suoi occhi si schiantarono sull'espressione stupefatta e sorridente dall'amico.
A che pensi?” chiese dubbioso e un po' impaurito davanti a quella reazione.
Che vorrei tanto abbracciarti forte forte e stropicciarti come un orsetto.” disse seriamente Stiles, con gli occhi che brillavano nella luce dei lampioni stradali.
Amico!Non ci provare!Sono felicemente impegnato!”
Sì, ma mi stupisce che tu stia con una ragazza, visti tutti questi discorsi zuccherosi che fai!” ridacchiò Stilinski, battendogli una mano sulla spalla, che lui allontanò immediatamente, seccato.
E comunque è chiaro come l'oro che Derek sia interessato a te, specie quando ti..bacia a quel modo!” disse sempre più imbarazzato Scott, le guance spruzzate di un rossore adorabile.
Che ne sai tu, non ci siamo mai baciati davanti a voi.”
Sì invece, solo che non te ne sei accorto. “ lo avvisò Scott, spiegandosi. “E' successo durante uno dei vari allentamenti, all'inizio dei tempi, poco dopo la trasformazione di Jackson, ci siamo allontanati perché lui aveva detto di entrare nel bosco a fare non so che, percepire i rumori dell'altro o non ricordo, comunque sono rientrato per primo e lui se ne stava lì, addosso a te che eri appoggiato alla jeep e... come dire, lui era davvero protettivo, sembrava che ti...avvolgesse tutto, insomma...”
Stiles lo osservò stupito, aveva avuto quella sensazione ma aveva sempre reputato che si trattasse di un'impressione solo sua, invece ora Scott gli diceva che si vedeva chiaramente anche da occhi esterni, era un colpo al cuore, piacevole e inaspettato. Ciò che Scott non sospettava minimamente era che quello era stato il loro secondo e unico bacio, dopo il sotterraneo in cui l'aveva intrappolato Argent e prima del comportamento bizzarro dovuto alla stagione degli amori.
Cioè, anche se non ti tocca è comunque....”
Fisico?” lo scimmiottò, ricordando una loro precedente conversazione a riguardo.
No..sì, ma no. E'...dolce?” tentò Scott, grattandosi la testa e balbettando un “non importa” avvampando se possibile ancora di più.
Stiles pensò che fosse opportuno cambiare argomento prima di dover trascinare McCall al pronto soccorso. Rifletté su che fare di quella strampalata giornata, che ormai era in procinto di terminare. Una mezzaluna alta nel cielo li fissava muta, incorniciata dai bordi dello specchietto retrovisore, scivolò con un braccio fuori dal finestrino e lo sistemò meglio, mentre quello, con non certa difficoltà, si reggeva ancora attaccato all'intelaiatura della Jeep.
Con Ally?Come va?”
Scott abbozzò un sorriso, scrollando piano le spalle.
Dice che non le importa di quel che è successo, anche perché non era una novità..tra di noi..insomma...” Stiles alzò le mani imponendogli di finire lì la frase.
Insomma avete già..segnato a rete?”
Stiles!”
Non fare il pudico, sei tu che tiri fuori certo discorsetti.” gli illustrò placido.
Scott lo squadrò per un po' e distolse lo sguardo appena Stiles lo intercettò.
Che c'è?”
Niente è solo...no, lascia stare.” si coprì il viso con le mani, sapendo già di aver scavalcato una linea di confine che avrebbe reso Siles ancor più curioso riguardo il suo strano atteggiamento.
Scooott...” intimò infatti il suo amico, prolungando la “o” all'infinito e facendolo cedere.
Ok, era..com'è insomma, stare con uno come Derek?” riprese subito a parlare dopo una strategica ma poco riflettuta pausa, alzando le mani davanti a lui prima che iniziasse ad elaborare qualche strana teoria.
Non che mi interessi lui o quel che è ma..mi sembra difficile, anche perché avete un carattere del tutto incompatibile...per quel che ne penso io.”
Stiles ci riflettè e buttò subito fuori:
E' come parlare con mio padre, ma più sexy.”
Scott si strozzò con la saliva, tossendo e cercando di contenersi, mandando gli occhi al cielo e chiedendo come quel ragazzo potesse essere tanto diretto.
In sostanza non mi fa mai fare niente di quel che voglio, non approva le mie geniali idee nemmeno una volta, sul dove o come trascorrere la serata e quel che è peggio è che gli do sempre ragione.”
In pratica, siete una comunissima coppia.” riprese fiato Scott, per nulla colpito.
A braccia incrociate e un'espressione pensosa in viso Stiles giunse alla conclusione che la parola comune e lo stesso Derek cozzassero come un elefante in una cristalleria al paragone, tanto poco era azzeccato. Però sì, erano una coppia in tutto e per tutto.
Quindi...siamo una coppia.” sentenziò Stiles, perso nel marasma dei suoi pensieri.
Non dovresti chiederlo a me, o inizierò a spaventarmi.”

Coppia o meno, non vide Derek fino a metà mattinata di una noiosissima giornata scolastica.

Al pomeriggio sarebbe rimasto in panchina a godere dell'ennesimo quieto vivere da riserva, mentre gli altri si rompevano ossa -con Jackson e Scott in campo, non era una cosa tanto per dire- all'amichevole di lacrosse. Un momento come un altro, si disse, se non fosse che aveva subodorato qualcosa nell'aria.
Qualcosa di nome Whittemore che quel giorno sembrava avere tutta l'intenzione di rendergli la vita un inferno. Non che facesse chissà cosa, ma il suo squadrarlo in cagnesco, fissarlo disgustato per tutta la lezione di chimica e sentire il suo sguardo ovunque andasse, mensa o aula che fosse, gli stava ledendo i nervi.
Che è preso a Jackson oggi?Sembra che ti odi a morte, più del solito almeno.”
la vocetta diretta e calorosa di Allison lo accompagnò durante la sua lenta camminata tra i corridoi gremiti, che iniziavano a sfollare nelle aule al suono della campana.
Quel tragittò sembrò quasi la traversata di un ostaggio che stava per essere gettato tra gli squali, uno di loro aveva due occhi blu e dei perfettissimi capelli biondo slavato e lo attendeva al traguardo.
Me la cavo da solo Ally, puoi andare da Scott...” la congedò amichevolmente e lei gli sorrise incoraggiante sussurrandole un “attento al lupetto cattivo!” che lo fece sghignazzare.
Tra loro due si era instaurata un'amicizia non da poco, forse era normale dato che entrambi, da umani, frequentavano lupi mannari? O forse semplicemente perché era impossibile resistere alla dolcezza di quella ragazza.
Ma non arrivò mai ad affrontare Jackson, che si girò giusto un momento prima che una mano uscisse da un'aula vuota e lo trascinasse all'interno, facendo perdere le sue tracce all'assennato biondino.

Ci volle un po' per vedere qualcosa lì dentro, nel buio parziale della stanza in disuso e che era coperta in ogni dove da teli di plastica trasparente, per essere risistemata o imbiancata, questo a Stiles non importava granché non quanto sapere chi lo avesse portato lì, nel bel mezzo di una lezione e in quell'aula vuota.
Fece per parlare ma quel qualcuno gli posò due dita sulle labbra e aspettò che da fuori le voci si dissipassero. La vicinanza lo aveva aiutato a capire l'identità del suo misterioso sequestratore, ma non a sapere per quale motivo fosse lì.
Che ci sei venuto a fare a scuola?” chiese sottovoce, non capendo nemmeno perché stesse bisbigliando.
Credevo dovessimo parlare.” gli rispose monocorde.
Stiles si portò una mano sulla fronte girandosi energicamente da una parte all'altra e indicandogli la porta.
E non potevi aspettare stasera?”
Non so quando potrà ricapitare, devo essere...prudente.”
Più del solito.” soggiunse Stiles.
Più del solito.” replicò Derek, funereo.
Stiles sospirò e gli si gettò al collo, occhi chiuse, circondandolo con le braccia.
Era un abbraccio che usava spesso sia con lui che con il padre, per quanto il genere di amore che provava fosse differente per ciascuno dei due.
Tempo! Aveva detto amore?!
Mi dispiace.” gli sussurrò Derek, ricambiandolo con una stretta più debole del solito, non fidandosi forse di quel che sarebbe accaduto.
Stiles lo prevenì subito:
Ti ho detto che non serve, sto bene, va tutto bene.”
Parlavo di quel che è successo con Jackson.”
Ahi, ahi...
Stiles si allontanò di scatto, guardandolo negli occhi, continuando a tenere le mani in alto come se dovesse interromperlo di nuovo, a qualsiasi cosa avesse ribattuto.
Eeeee, non va bene per niente, cos'è 'sta storia di Jackson?”
Derek abbassò lo sguardo da bravo cagnetto bastonato, ma non gliel'avrebbe fatta passare liscia.
Derek?” abbaiò per nulla divertito dalla piega degli eventi.
Forse avrebbe avuto risposta al continuo sguardo d'odio di cui lo omaggiava Whittemore da quella mattina.
Parla.”
Quell'ordine venne accolto con un più carico silenzio da parte di Hale e alla fine lo prese per le spalle e lo redarguì:
Derek Hale, voglio sapere che cos'è successo con quel basta...con Jackson e se non me lo dirai tu andrò a chiedere spiegazioni a lui.” considerando quella prospettiva ancora più terrificante -il ragazzo biondo avrebbe potuto dire qualsiasi cosa a Stiles, dando una versione distorta delle cose- vuotò il sacco.
Jackson è venuto a casa mia ieri sera e...ed è andata più o meno come ieri mattina, con te.”
La Stagione degli amori aveva colpito ancora, facendo piombare Stiles in una crisi ben peggiore.
Derek e Jackson, persino il pensiero lo disgustava.
Quindi avete..?” lasciò la frase libera di disperdersi nell'aria, sperando che Derek lo aiutasse.
Niente, ci siamo...baciati.”
Ok, un bacio lo poteva reggere. Ma sembrava che ci fosse dell'altro.
E?”
Baciati..”
Ok, ora le cose si complicavano, si erano baciati e molto, a quanto pareva.
Lo guardò senza muovere un muscolo, l'aria gelida attorno a loro.
Stiles?”
Quindi mi dirai come funziona questa Stagione?”
Derek annuì, impensierito dal tono freddo e scostante dell'altro.
Succede in un particolare momento della vita di un licantropo e più o meno la parte più nascosta -la bestia se vogliamo- prevale sull'essere Alpha o Beta che sia.”
“C'è una perdita di conoscenza, diciamo, per questo non ricordo nulla dopo.” sorvolò sul fatto che quel che avevano fatto lui e Jackson lo ricordava fin troppo distintamente.
“Oh, allora capisco insomma è comprensibile..:” chiarì Stiles, interessato.
Derek gli chiese se andasse davvero bene così e Stiles annuì, sentenziando subito dopo, con tono acido: “Certo che va bene, sono rinfrancato sai? Dopo aver sentito la scusa peggiore del mondo!” calcò la voce sulle ultime parole, sicuro che se fosse passato qualcuno la fuori li avrebbe sentiti.
Derek gli afferrò le guance costringendolo a calmarsi.
Ma il ragazzo non si fece ammansire facilmente, non allontanandolo comunque da sé e permettendogli di stringerlo.
“Ti sei fatto fregare da uno stupido lupetto che ti fa gli occhi dolci?!Sei l'Alpha, agisci da Alpha!”
“Scusa...”
“Piantala di scusarti!E' troppo strano sentirlo dire da te!” ribatté sconvolto.
“Che sarebbe comunque questo...momento particolare della vita?Cambiate il pelo?” chiese inacidito e sarcastico, con le mani ai fianchi e un'espressione da agente cattivo.
Derek si allontanò un poco girandosi su sé stesso per appoggiarsi ad una cattedra per poi tornare a guardarlo.
“Si tratta di un momento delicato in cui sviluppiamo una particolare...forma di protezione, un istinto verso un membro del branco.” spiegò senza mezze misure, istruendolo a dovere.
Come una stilettata dritta al petto Stiles accolse quella notizia con un'espressione basita.
Un membro del branco?Ma lui, in qualità d'umano, non aveva a che fare col branco, checché ne dicesse Scott riguardo l'essere tutti una grande famiglia. Che fosse...Jackson?Ma aveva chiaramente specificato che lo stare con lui era stato un errore di casualità -che egli stesso aveva scatenato, stuzzicando l'Alpha in quel delicato momento- e che si trattasse di Scott...
Scosse la testa, assolutamente da escludersi.
Ma dunque, se entrambi i Beta non c'entravano. E se Scott aveva scordato tutto quando stava con Allison, ritenendola la persona più importante per lui...
Si portò una mano alla bocca, guardando in aria, sul pavimento, ovunque evitando di incrociare lo sguardo del licantropo. Inarcò le sopracciglia, ridacchiando tra le dita ancora premute sulle labbra, per evitare di gridare come un pazzo. Scuoté ancora il capo, ritenendo l'evento al di sopra della sua portata, ma le sue capacità di giudizio ineccepibili l'avevano portato alla conclusione più evidente.
Per Derek, che aveva dimenticato l'esperienza del suo attacco sotto l'effetto destabilizzante e afrodisiaco della Stagione, lui poteva essere senza alcun dubbio la sua “persona più importante”.
La sua metà, il suo compagno. Erano tutte congetture che aveva già idealizzato nelle fantasiose profondità della sua mente, ma non avevano mai concluso davvero nulla, né per un verso né per l'altro. Hale aveva sempre evitato come la peste la sola idea di affrontare l'argomento “diventiamo una coppia” e lui, da bravo bambino -o ragazzo innamorato?- non aveva più risollevato la questione.
“Stiles...”
Derek, sicuro che anche il piccoletto fosse giunto alla sua stessa conclusione provò a contenere quella sorta di trottola impazzita che ora girovagava per l'intera stanza, alzando le braccia al cielo e vagando con disperazione avanti e indietro.
“Stiles...” ripeté esasperato.
Il ragazzo si voltò con uno scatto furtivo verso di lui.
“Ma non mi dire.” sogghignò Stilinski, colpito e con un tono compiaciuto di sé stesso.
“Stiles, piantala.” sbuffò Derek, storcendo le belle labbra e poggiando le mani ai fianchi.
“Derek Hale!” il più giovane si fiondò verso di lui, spalancando le braccia e replicando l'abbraccio con cui l'aveva avviluppato appena messo piede nella stanza.
“Sei una continua sorpresa, sai?”
“Non ci provare....” lo scostò piano da sé, poggiandogli le mani sulle spalle.
Sapeva che ormai fosse impossibile riportare la mente di Stiles sui binari della normalità, lo percepiva dal battito frenetico del suo cuore ma più di tutto dai suoi occhi che brillavano come diamanti alla luce fioca dell'aula.
Sprigionava una luminosità tutta sua, che esprimeva con un sorriso a trentadue denti.
Eppure, non riusciva a liberarsi dalla strana sensazione che una parte di quell'ilarità genuina e benevola l'avesse a sua volta intaccato.
E per Stiles equivaleva all'aver raggiunto una completezza che fin'ora era rimasta inespressa.
Con Derek. Era lui e lui soltanto, senza eccezioni. Coi suoi occhi che erano una distesa di tenerezza e orgoglio, che lo facevano vacillare sulle gambe e lo riempivano di speranza e un senso di protezione fuori dal comune, minacce o rivolte a parte.
“Sai che significa?” ribattè cristallino, tentando nuovamente un attacco per rimpossessarsi dell'abbraccio dal quale Derek provava in tutti i modi a dissuaderlo.
“Non hai nessuna scusa da rifilarmi per non presentarti a mio padre.” rispose al suo sguardo stralunato e dubbioso.
Derek roteò le orbite al soffitto, ci mancavano solo le presentazioni alla famiglia, ad aggiungersi alla vasta gamma di preoccupazioni che aveva al momento.
Tuttavia, non tutto il male veniva per nuocere e in quel caso il male aveva provveduto a gettare nuovamente delle radici solide a qualcosa che aveva avuto in mente per fin troppo tempo, nascondendolo in recessi profondi del suo cuore e fingendo di non interessarsene davvero, ed era Stiles. Ora come ora avvertiva una felicità del tutto naturale, ma che non ricordava d'aver mai provato, allontanando senza davvero metterci troppa convinzione, Stiles dal suo romantico assalto.
Un tepore confortevole, avvolgente....innaturale.
Per nulla facile da gestire.
E se ne accorse anche Stiles, quando la stretta ai suoi polsi divenne rigida, il calore che si rimpossessò nuovamente della pelle lattea del licantropo bollente e i suoi occhi assunsero una cromia simile al petrolio per poi tornare ad un più calmo blu iridescente.
“Oh non di nuovo, Derek....”

 

Continua.

 

NdA: Con l'epilogo di M.S. Be afraid!E un Buon compleanno a Mimì!Questo capitolo è per te! <3

   
 
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