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Autore: May_Z    05/09/2011    10 recensioni
Nuances, sfumature. Sono colori, colori che rappresentano un aspetto della vita di una persona.
Si tratta di una raccolta di flashfic (più o meno lunghe) nelle quali parlerò di una "sfumatura" del carattere di un personaggio abbinandolo ad un colore che, penso, lo possa rappresentare.
*Capitolo 1: Nero - Jenny Humphrey
*Capitolo 2: Marrone - Chuck Bass
*Capitolo 3: Oro - Nate Archibald
*Capitolo 4: Argento - Blair Waldorf
*Capitolo 5: Rosa - Dorota
*Capitolo 6: Giallo - Dan Humphrey
*Capitolo 7: Azzurro - Serena Van Der Woodsen
*Capitolo 8: Rosso - Eric Van Der Woodsen
*Capitolo 9: Viola - Vanessa Abrams
*Capitolo 10: Grigio - Lily Rhodes
*Capitolo 11: Bianco - Georgina Sparks
*Capitolo 12: Beige - Ivy Dickens
*Capitolo 13: Arancione - Juliet Sharp
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Autore: May_Z
Titolo: Azzurro
Personaggi: Serena Van Der Woodsen
Timeline: 1x15 – Desperately Seeking Serena
Introduzione: Non appena colse lo sguardo dipinto sul viso dal quale era uscito quell'inequivocabile richiamo, i dubbi riguardanti il sogno di quella notte si diradarono improvvisamente.

 

 

 

 

 

7#

Azzurro

 

 

Serena si svegliò di soprassalto, gli occhi intrisi dall'inquietudine dovuta al sonno agitato; i lunghi capelli biondi erano ancora sparpagliati sul morbido cuscino, il respiro, ansante, le faceva sussultare il petto ad intervalli regolari, una mano era posata fiaccamente davanti agli occhi socchiusi per ripararsi dallo spiraglio di luce mattutina che filtrava dalle tendine di seta e le colpiva il viso senza ritegno.
La ragazza si levò a sedere, l'ombra dell'ultimo incubo ancora vivida dinanzi allo sguardo ottenebrato. Serena scosse freneticamente la testa, come se volesse scacciare un fastidioso insetto che le gironzolava intorno senza tregua.
Non ricordava molto del sogno che l'aveva turbata: il solo elemento che si stagliava nitido alla sua memoria assonnata era un semplice colore, un azzurro chiarissimo, il colore del cielo dopo una leggera pioggia primaverile, il colore delle onde del mare accarezzate dai raggi del sole, il colore della soffice trapunta che le sfiorava ancora le gambe nude lasciate scoperte dalla delicata camicia da notte.

Improvvisamente Serena si rese conto del clamoroso ritardo cui era andata incontro riflettendo su quel sogno di cui ricordava pressoché nulla; rapidamente si sciacquò il viso con la speranza che il refrigerio dell'acqua l'avrebbe aiutata ad accantonare i pensieri che si erano intrufolati nella sua testa e, altrettanto, velocemente, indossò la divisa poggiata sullo schienale della sedia, sorseggiò un bicchiere di fresca spremuta d'arancia ed afferrò al volo una brioche alla crema ancora tiepida con l'intenzione di mangiarla lungo il cammino verso la scuola.

Tutto era tornato alla normalità, Serena avanzava serafica lungo il giardino che la separava dall'affollato cortile della Constance, incurante di quell'impercettibile macchia azzurra che spingeva per aprirsi un varco nel confuso intreccio dei suoi ricordi più remoti.

 

***

 

Le interminabili ore di lezione si erano finalmente concluse, il ticchettio delle colorate decolletés delle studentesse risuonava per i marciapiedi accompagnando le loro eleganti proprietarie che si riversavano fuori dall'imponente cancello.
«Ehi, Serena!». La ragazza dai lunghi boccoli biondi si voltò di scatto, ansiosa di individuare da chi provenisse la voce squillante che l'aveva colta di sorpresa.
Non appena colse lo sguardo dipinto sul viso dal quale era uscito quell'inequivocabile richiamo, i dubbi riguardanti il sogno di quella notte si diradarono improvvisamente.
Quello che ricordava non era il dolce e rasserenante azzurro del cielo senza nubi o dell'acqua cristallina, era un azzurro diverso, l'azzurro che tingeva l'aria negli attimi precedenti allo scoppio di una tremenda tempesta, l'azzurro del ghiaccio che pericolosamente acuminato risplendeva nel buio, un azzurro sconvolgente, crudele e minaccioso, un azzurro... Letale.
Ogni singolo muscolo del corpo di Serena si immobilizzò, agghiacciato, quando i suoi occhi incontrarono lo sguardo spensierato della ragazza che ormai si trovava a pochi metri da lei, il passo deciso, le labbra incurvate in un sorriso radioso.

Serena, invece, non sorrideva; si chiedeva come avesse fatto a dimenticare l'azzurro di quegli occhi capaci di incuterle un senso di impotenza e sgomento mai immaginati.
Sì, Serena aveva dimenticato e ora lei era lì, pronta a far riemergere un passato che aveva creduto seppellito per sempre.
Georgina era tornata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice
Eccomi qui, come promesso, con il capitolo su Serena Van Der Woodsen. Penso che il momento in cui ho deciso di ambientarlo sia piuttosto evidente!
Come avrete notato, i personaggi principali della serie sono pressoché finiti; ora ho già in serbo alcuni colori abbinati ad alcuni dei personaggi secondari (oltre al rosa di Dorota di cui ho già scritto), però voglio lanciarvi una “sfida”: se lasciate una recensione a questo capitolo o a quelli che seguiranno, scrivete anche un personaggio tra quelli “meno presenti” nel telefilm di cui vi piacerebbe scrivessi; al personaggio più richiesto dedicherò una Flash della Raccolta!
Detto questo, spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento!
Al prossimo!
M.

 

 

  
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