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Autore: Martyday    05/09/2011    0 recensioni
Questa è la mia prima fan fiction e parla di un sentimento che porta ad odiare il futuro e provare dolore e a farsi dolore fisico per dimenticare la sofferenza nel cuore...la storia di Sintya e Ambrose...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Osservando il mondo con occhi vigili forse mi sarei accorta prima di quello che mi stava per succedere ma i miei occhi ormai da troppo tempo avevano perso quella scintilla di curiosità infantile, da troppo tempo i miei occhi guardavano solo ma non vedevano.
Non vedevano l’oscurità farsi sempre più vicina a me e lentamente circondarmi con le sue folte ali dalle piume nere dai riflessi color sangue e lucide come poche cose potevano essere.
Ma il bello era che ero attratta dal quel folto piumaggio, che lentamente mi stava allontanando dal briciolo di luce che tenevo stretto nel mio cuore e mi faceva diventare parte di esso.
 
 
POV Sintya
Venni riportata alla realtà  dal fastidioso rumore provocato dall’infrangersi del vetro sul pavimento e dall’imprecare leggero di una voce di un uomo.
Sapevo già a chi apparteneva quella voce, mio zio doveva svegliarsi molto presto questa mattina poiché sarebbe partito per un viaggio di lavoro e sarebbe ritornato questa sera stessa.
 
 
Mio zio Josh, fratello di mia madre, era diventato il mio tutore legale qualche giorno fa e doveva ancora abituarsi all’idea di avere una ragazza di 16 sotto lo stesso tetto ma si impegnava comunque, era stato molto gentile con me al mio arrivo senza preavviso, mi aveva fatto subito vedere la casa, una casetta a schiera su due piani con i muri dal colore tenue, il tetto spiovente e un piccolo giardino con l’erba tagliata bassa e dal colore verde, mi aveva fatto posare le poche valige che mi avevano fatto compagnia in una stava al piano di sopra.
La camera era piccola e accogliente anche se era evidente che da molto tempo non veniva utilizzata, una grande finestra dava sul giardino sul retro e su di un piccolo bosco, il cielo in quel momento era chiaro ed erano poche le nuvole che osavano oscurare il sole sorto da poco. Aprii con delicatezza la finestra e sentii un leggera folata d’aria far spostare alcuni granelli di polvere ammucchiati sui mobili che non avevo ancora degnato di uno sguardo.
A sinistra c’era un letto matrimoniale senza federe e vicino ad esso un piccolo comodino il legno scuro con due cassetti e una piccola lampada.
A destra trovai un armadio, anche esso in legno scuro, a due ante e vicino ad esso uno specchio mobile con la cornice in mogano.
Sempre su quel lato vi era una scrivania  di piccole dimensioni ma con sufficiente spazio per il mio pc e per i libri di scuola.
Sulla parete opposta alla finestra c’era un’insieme informe di mensole dove avrei potuto mettere i miei libri, appena sarebbero arrivati qui.
Se seguivo il corridoi raggiungevo il piccolo bagno con le mattonelle azzurre e blu. Una piccola vasca, lavatrice e asciugatrice, un mobile per gli asciugamani e bagnoschiumi oltre ai soliti servizi igienici.
Mio zio mi osservava con occhi attenti e aspettava un mio qualsiasi gesto e per non farlo preoccupare  semplicemente esclamai. “ Non è cambiato nulla dall’ultima volta anche se sono passati tanti anni, vero zio?” e lui sorrise come per scusarsi.
 
Bloccai lo scorrere dei miei pensieri e tornai alla realtà, mio zio chiuse con tutta la delicatezza possibile la porta e accese la macchina per poi partire.
Oggi era lunedì e la scuola sarebbe ricominciata. Avrei iniziato il terzo anno di superiori.
Mi alzai dal letto  e le tiepide coperte scivolarono dal mio corpo. Andai verso lo specchio e mi guardai solo per controllare le condizioni del mio aspetto.
I capelli castano scuro ricadevano scomposti sulle mie esili spalle e sulla leggermente ampia fronte e ricoprivano uno dei miei occhi color azzurro grigio, il volto pallido creava un forte contrasto coi miei capelli e le labbra screpolate per la dormita. Il pigiama, se così potevo definirlo, era tutto stropicciato e la canotta si era alzata rivelando il mio ventre piatto e i pantaloncini erano scesi anche se di poco.
Uscii dalla mia camera e mi diressi in bagno dove feci una lunga doccia e lavai i denti.
Scesi in cucina dove presi una tazza di caffè e del latte. Bevvi tutto in fretta e ritornai in camera. Scelsi dall’armadio una maglia a maniche corte grigio perla, un paio di jeans strappati sulle ginocchia scuri e una felpa nera con disegni tribali bianchi e un paio di scarpe comode e nere.
Asciugai i capelli e me ne andai di casa per dirigermi alla scuola nuova senza sapere che la morte mi avrebbe seguita …
 
 
 
POV ???
Era lì una piccola ragazza fragile come un cristallo, stava camminando verso un luogo a me sconosciuto.
Vestita con colori scuri e il volto basso era l’immagine perfetta della fragilità dell’essere umano.
Il cuore batteva lento e regolare e riuscivo a percepire il suo afrodisiaco sapore fino al mio nascondiglio. La prima volta l’avevo vista mentre si sporgeva dalla finestra lo sguardo triste e spento sembrava guardare cose lontane e incomprensibili,mentre io ero nella foresta che era entrata nella fase attuale delle sua vita.
Non mi importava nulla di quell’insulso essere umano ma mi interessava il delizioso nettare che le scorreva nel sangue.
Il suo odore era molto buono e non vedevo l’ora di sentire che sapore avesse …
Aspettami bambolina sto per arrivare e non mi scapperai …
 
Questa è la mia prima fan fiction e la sto
Facendo insieme a mia sorella minore.
L’idea era sua e io non potevo oppormi….
Spero sia di vostro gradimento e che possiate aiutarci a
Migliorare.
Grazie mille a tutti in anticipo.
  
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