Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Segui la storia  |       
Autore: Lady Trash    06/09/2011    3 recensioni
"Ciel?" chiese un giovane dai limpidi occhi celesti e i capelli biondi ad un altro dagli occhi marini e i capelli dai riflessi bluastri.
"Che vuoi?" rispose brusco il Ciel in questione, abbastanza seccato: i suoi genitori gli avevano appena detto che presto avrebbero avuto un nuovo maggiordomo e non l’aveva presa molto bene; insomma, lui era un ragazzo di quasi quindici anni ormai, sei i suoi prendevano delle decisioni voleva essere aggiornato e non avvertito all’ultimo minuto!
PAIRING *rullo di tamburi*: SebastianxOC - CielxAlois - GrellxWilliam T.Spears
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< No! No, non hai capito niente! Io questa casa non la vendo! >> Moona parlava al telefono da mezz’ora ormai; il suo interlocutore era un impiegato dell’agenzia immobiliare, un ragazzo che conosceva di vista e che in quel momento avrebbe maledetto in tutte le lingue del mondo per la sua stupidità.
<< No Shawn! Io non la vendo perché non ne ho motivo! Voglio affittarla. Ascoltami, una volta venduta a me restano solo i soldi; io voglio un posto dove poter tornare in caso di necessità. E poi che te ne frega se la vendo o no? Quindi smettila di ciarlare e scrivi AFFITTASI nel database. A dopo. >>
Subito dopo aver riattaccato Moona dovette correre in bagno, preda di un forte conato di vomito.
"Aaah! Se ci fosse Sebastian dovrei evitarmi tutte queste grane", pensò mentre si lavava i denti.
<< A proposito, non ha ancora chiamato? >>
Moona aveva due vizi: quello di parlare da sola e quello di dimenticarsi delle cose. L’ultimo vizio era quello che Sebastian detestava di più poiché lui , al contrario della compagna, aveva una memoria elefantesca.
<< Aspetta, ma oggi che giorno … COSA? Il tre? >>  la donna entrò in ansia e cominciò a sudare freddo. Sebastian era partito da due giorni e ancora non aveva dato sue notizie, come era possibile ciò? E come era possibile che lei si fosse dimenticata di chiamarlo? Ma a quale numero poi!?
<< Calma, calma. Deve esserci per forza una spiegazione. Vuoi vedere che ha lasciato un messaggio in segreteria? Certo, sarà sicuramente così! >> controllò e tirando un sospiro di sollievo vide che c’erano alcuni messaggi che ancora non aveva ascoltato. Dire alcuni, forse, era un eufemismo.

02/05/01 06:00 a.m.
- Moona sono io, sto bene. Ieri mi sono scordato di chiamarti ma poco prima dell’alba mi è venuto in mente e ti sto lasciando questo messaggio. Ci sentiamo. Spero che questo primo giorno vada bene. -

02/05/01 20:00 p.m.
-  Moona ho chiamato ma forse non c’eri o, come è più probabile, eri sotto la doccia. State bene? Questo primo giorno è volato, la campagna è un paradiso. Tanaka, l’amministratore economico, mi ha detto che cercano un sostituto per il giardiniere. Fammi sapere. -

03/05/01 06:00 a.m.
-  Moona, per sapere che stai bene ho dovuto chiamare Grell. Fai in modo che non debba più succedere. Aaaaah, non posso lasciarti un attimo da sola che scompari. Sei proprio senza speranza; conoscendoti ti sarai dimenticata di controllare la segreteria. Se ti degni di ricordare che esisto magari posso raccontarti qualcosa, non affaticarti. -

<< Oh mammina … mi sa che questa volta non la passo liscia. >> Moona ripensò a quello che aveva fatto in quei due giorni: si era occupata di mettere in affitto la casa, era andata a lavoro, la prima visita medica …
<< Già, la prima visita medica … e Sebastian non c’era. >> Moona si pentì subito di quelle parole, anche perché in quel momento si accorse che c’era un ultimo messaggio che non aveva ancora ascoltato:

03/05/01 06:05 a.m.
- Me ne sono ricordato subito dopo che ho chiuso: oggi doveva esserci la prima visita medica. Come è andata?Troppo presto per sapere il sesso vero? O no? Se non richiami entro domani sarò costretto a venire. -

Moona controllò l’orario, erano le otto di sera; chiamò Sebastian al numero dal quale lui l’aveva cercata.
<< Pronto? >> rispose una voce maschile e un po’ roca, quella di un anziano.
<< Buona sera, scusi il disturbo. Cerco il signor Michaelis. >>
<< Oh oh oh, lei dovrebbe essere la compagna di cui mi ha accennato. >>
<< Esatto, con chi ho il piacere di parlare? >>
<< Oh che maleducato! Sono il signor Tanaka, suppongo che Sebastian-san le abbia parlato un po’ di me. >>
<< Non molto purtroppo, in questi giorni ho avuto sue notizie solo grazie alla segreteria del telefono. >> ammise un po’ imbarazzata.
<< Oh oh oh, capisco. Allora le passo subito Sebastian-san. >>
<< La ringrazio. >>
Poco dopo la donna risentì, dopo tanto tempo, la voce del compagno.
<< Moona. >> la salutò cordialmente lui, senza imprimere particolare affetto nella pronuncia del suo nome.
<< Se-Sebastian … Sebastian! Scusami! Scusami! Scusami! Scusami!In questi due giorni ho pensato ad un sacco di cose, ti prego: perdonami! Ti sarai preoccupato tantissimo, e io che non ti ho nemmeno cercato! >>
<< Già. >> lo sentì sospirare dall’altro capo del telefono << Credo che dovrò farci l’abitudine, no? >>
<< NO! >> Moona si rese conto di aver alzato un po’ troppo il tono e si costrinse a calmarsi << No … ti prometto che non accadrà mai più una cosa del genere. >>
<< Bene. >> così come l’aveva sentito sospirare, lo sentì anche ridere moderatamente.
<< Ma … dì un po’: dove sei? >>
<< Nella mia stanza. I telefoni di tutta la casa sono collegati, ho preso la chiamata da qua e Tanaka-san ha chiuso  
  dall’ingresso. >>
<< Oh, ci saranno tantissimi telefoni nella villa. >>
<< Si, nonostante siano antichi sono tenuti bene. Li vedrai questo finesettimana. >>
<< Questo finesettimana? >>
<< Te l’ho detto no? Cercano un giardiniere. Non potrai continuare  gestire il negozio di fiori se mi assumono no? >>
<< E chi ti dice che ti seguirei? >> scherzò Moona arricciando il filo della cornetta del telefono, lo faceva sempre quando parlava con Sebastian.
<< Sebastian Junior ovviamente. >> soffiò l’uomo.
<< Questo è da vedere, potrebbe anche essere Moona seconda. Comunque, raccontami un po’ com’è andata. >> trillò curiosa della nuova vita lavorativa del compagno.
<< Il mio turno, se così vogliamo chiamarlo, inizia alle sei e mezza del mattino e finisce alle otto. Questo perché Ciel Phantomhive, il mio signorino, non fa una grande vita sociale e spesso i signori sono fuori per lavoro. Non che abbia deciso io, è stato lui stesso a dirmelo. “Sebastian! Non è necessario che tu resti ancora, puoi ritirarti”. >> Moona ridacchiò, sentendolo parlare in quel modo.
<< Così ti diverti eh? >>
<< Abbastanza. E non ho ancora finito, non perdo tempo a descriverti la giornata, ti annoieresti, mentre sono sicuro che ti interesserà sapere che i Phantomhive hanno un giardino immenso. Tanaka-san mi ha spiegato che il vecchio giardiniere dedicava una giornata ad ogni zona del vivaio. Sinceramente stento a credere che una sola persona possa aver curato per anni un parco simile. >>
<< Non vedo l’ora di vederlo! Sai che le sfide difficili mi affascinano. E dimmi: in qualità di maggiordomo di che cosa ti occupi? >>
<< Coordino il lavoro dei domestici, dei cuochi e dei tuttofare ma anche quello dei vari professori del signorino Ciel. Sono anche il suo insegnante di musica, è negato. Alois Trancy invece, un suo amico intimo che trascorre qui le sue giornate, sembra essere portato per il piano: insegnare a lui è più soddisfacente, anche se le espressioni del Phantomhive sono impagabili. Dovresti vederlo: ti faresti quattro risate. Anche se è di un permaloso … lasciamo stare. Poi … ovviamente nel pomeriggio mi accerto che venga servito il the e in questi due giorni ho cercato di organizzare una passeggiata a cavallo per i due conti. Stanno tutto il tempo in casa, finiranno con l’ammuffire. >>

"Sebastian non parla così da un bel po’ di tempo, ha proprio riscoperto una passione"

<< Sono contenta che stia andando tutto bene, e hai già visto la casetta nella quale abiteremo? >> chiese entusiasta, come un a bambina che sta per scartare un regalo.
<< Si, è abbastanza spaziosa anche se non è molto arredata. >>
<< A questo penserò io, anche se ho messo in affitto la casa non significa che non mi porti i mobili. >>
<< E … per il resto? Ci sono notizie da Sebastian Junior? >>
<< Certo che sei proprio fissato eh? Comunque, si: questa prima visita è andata bene. Per ora non c’è molto e per il sesso direi che è prestissimo. Invece, dovresti vedere se nel paese vicino la villa c’è un bravo medico. >>
<< Capisco, lo farò. >> Moona sapeva che dietro quel capisco, una delle poche parole che potevano essere concesse in occasioni del genere dall’orgoglio dell’uomo, si celavano emozioni assai più forti.
<< Domani scendo a vado a comprare un libro dei nomi, così iniziamo da subito. >>
<< In effetti la sera vado a letto troppo presto … >> soffiò malizioso al telefono, sorridendo mefistofelico.
<< E per un po’ continuerai ad andare a letto presto, potrebbe farsi male! >>
<< Come desidera, milady. >> fece un piccolo sbuffo per far capire il suo disappunto.
<< Curiosità: quanto dura il periodo di prova per me? E con chi devo parlare per regolarmi sullo stipendio, gli orari e via discorrendo? >>
<< Puoi discuterne tranquillamente con Tanaka, oppure se preferisci posso chiederglielo io domani. >>
<< Mmh, mi faresti un favore. Yaaaawn! Mi sa che mi sta venendo sonno … >>
<< Credo sia il caso che tu vada a letto, ti chiamo io domani alle otto. >>
<< Alle otto avrò l’appuntamento che ho sempre desiderato con il mio maggiordomo dei sogni! Oh, che emozione! >>
<< Certe volte mi ricordi tuo fratello, fai venire i brividi. >>
<< Lo so, lo so. Mi chiedo che faccia farà quando scoprirà che deve assumere un aiutante. E’ più probabile che chiuda il negozio per fare qualcos’altro. >>
<< Quanto scommetti che non chiude il negozio? >> domandò serafico Sebastian.
<< Un bacio, buona notte Sebastian. >>
<< Buona notte, Moon. >>
Interruppero la telefonata. La Sutcliffe si diresse verso la sua camera per spazzolarsi i capelli mentre Sebastian, che non aveva per niente sonno, uscì dalla propria camera alla ricerca di Tanaka.
<< Oh, oh, oh Sebastian-san. Cosa posso fare per lei? >> domandò gentilmente l’anziano quando si incontrarono.
<< Dovrei chiederle alcune cose. >>
<< In cucina c’è del the verde, perché non ne parliamo lì? >>
<< Volentieri. >>

* * * * * * * * *

William T. Spears era un uomo alto e dagli occhi verdi; portava i capelli corti, molto ordinati, e un paio di occhiali che non si toglieva mai. Bhe … quasi mai.
Lavorava in un negozio di fiori, insieme a quello che si poteva considerare il suo fidanzato: Grell Suticliffe.
In realtà il negozio era gestito dalla sorella del compagno, che teneva la contabilità, lui si occupava principalmente della serra sul retro e faceva gli ordini  mentre Grell aveva a che fare con i clienti.
La sera del tre, i due si erano dati appuntamento a casa del rosso per guardare insieme un film dell’orrore,che William apprezzava molto come genere.
<< Wiiiiiiiill!! >> gridò Grell aprendogli la porta e saltandogli addosso.
<< Sutcliffe. >> salutò lui.
<< Oooh! Perché devi essere sempre così freddo? >>
<< Non mi pare di essere freddo quando la situazione non lo richiede. >> mormorò leggermente malizioso, prendendo il rosso per il colletto della camicia.
<< Oh Teddy!* Così mi ecciti! >> Grell cacciò un urletto estatico, avvicinando il suo viso a quello del compagno.
<< Tu invece sei capace di rovinare qualsiasi atmosfera, Sutcliffe. Hai preparato i pop-corn? Io ho portato la birra. >>
<< Ovvio, sono caldi caldi! Come la bollente passione che provo per te! >>
<< Mentre la birra è fredda fredda, credo di aver detto tutto. >>
<< William T. Spears! Non puoi lasciarmi in astinenza per così tanto tempo e pretendere pure di non concederti quando siamo soli! >>
<< Se proprio dobbiamo fare qualcosa - soffiò William entrando in casa e chiudendo la porta - la faremo dopo il film. >>
<< Uffa! Va bene. >> fu così che Grell, sconfitto, si diresse in cucina per prendere i pop corn.
<< Fai come se fossi a casa tua! E ricordati di toglierti le scarpe! >> gli raccomandò mentre  versava i chicchi di mais in una ciotola.
Quando poi lo raggiunse in soggiorno constatò che Will aveva seguito alla lettera i suoi ordini: le scarpe e i calzini giacevano ordinati ai lati del divano, la giacca e la cravatta erano appoggiate ad una sedia e si era sbottonato la camicia facendo così intravedere il torace. Lui poi stava mollemente spalmato sul sofà, a giocherellare con la custodia del film.
<< L’ho già inserito nel lettore, il cava tappi per cortesia. >>
Grell, tentando di domarsi, si accoccolò sopra di lui e accese la televisione con il telecomando.
Una melodia suonata al pianoforte accompagnò i titoli di testa.
<< Will? >>
<< Si? >> lo sguardo di lui cadde sulla folta chioma del compagno, che stava appoggiata al suo petto  e si sollevava di pari passo col suo respiro.
<< Devi dirmi niente, Grell? >> se William T. Spear chiamava il suo fidanzato per nome, significava che c’era qualcosa che non andava nel rosso.
<< La mia sorellina si trasferisce. A gestire il negozio saremo solo noi due. >>
<< Come mai? >> se Moona si trasferiva avrebbe dovuto tenere Grell la contabilità, quei due fratelli erano dei mostri in matematica.
<< Sebastianuccio ha trovato un lavoro in campagna e lei lo segue, aspetta pure un bambino quindi non può non seguirlo. >> era come se il rosso stesse tentando di auto convincersi di qualcosa.
<< Io credo che l’avrebbe seguito anche se non avesse aspettato un bambino. >>
<< Dici? >>
<< Sutcliffe dillo che ti mancherà tua sorella, anche perché il film sta per cominciare. >>
Grell si sistemò meglio sul suo petto, sorridendo malizioso.
<< Will, non hai capito niente. A me secca fare la contabilità, mi sa che dovremo cercare un aiutante. >>
William non credeva alle battute senza cuore del rosso, soprattutto se questi le diceva con gli occhi umidi. Fu così che una mano che prima stava appoggiata allo schienale del sofà andò a sfiorare quasi per caso la schiena di Grell e, prima che potesse dire niente, cambiò rotta verso la ciotola dei pop corn.
<< Sembra un titolo interessante: “La storia di Will, lo shinigami.” >>


Note&ringraziamenti
Prima di tutto voglio ringraziare con tutto il mio corazon
redseapearl che ha aggiustato il capitolo in alcuni punti e mi ha aiutato molto, anche incoraggiandomi. Grazie mille Red!
In secondo luogo volevo specificare alcune cose:
* mi sono sempre chiesta per che cosa stesse la T di "William T. Spears" e  la mia testolina perversa ha pensato che sarebbe stato abbastanza buffo se un uomo dall'atteggiamento sempre freddo e distaccato portasse Teddy come secondo nome;
"La storia di Will, lo shinigami"  è un OAV su Kuroshitsuji che parla di come è nato il rapporto tra William e Grell, poiché è ambientato nel passato Grell ha i capelli corti *-* Ho deciso di utilizzare questo titolo sempre per rimanere in tema Kuroshitsujiniano.
Ringrazio chi leggerà, chi recensirà e chi ... chi passerà di qui ^_^


http://www.facebook.com/groups/218658341521065/#!/groups/218658341521065/?id=219871478066418¬if_t=group_activity

Ovviamente non siete obbligati, è solo un gioco che ho organizzato con altre ragazze :)
Alla prossima


Argentea Michaelis

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: Lady Trash