Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Tods    06/09/2011    3 recensioni
Elena è una mezzosangue, ma ancora non lo sa. Più che altro si chiede perchè vede cose che gli altri non vedono, ha incubi ricorrenti e perchè ogni volta che riesce a farsi qualche amico va tutto all'aria. E' vissuta in orfanotrofio per otto lunghissimi anni, poi è stata mandata in un collegio, poi in un altro, e poi in un altro ancora. Almeno finchè non è capitata alla Yancy Academy.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap.2 L'estate peggiore della mia intera esistenza

L'orfanotrofio Mc Crips era la cosa più simile ad una casa che avessi, ma stare lì non mi faceva sentire affatto meglio, anzi. Mi faceva solo ricordare le cose peggiori della mia infanzia.
Tipo quella volta che un bambio mi aveva detto che ero una "ritardata" e lo avevo picchiato a sangue. O quella volta che due ragazzine mi avevano indicata ridacchiando e le avevo picchiate a sangue...o quell'altra volta ancora che uno dei ragazzi più grandi aveva detto che chi mi aveva abbandonato aveva fatto bene ed io...be'. Potete ben immaginare cosa avevo fatto.
Ma ehi. Non giudicatemi. Potrei sembrare violenta ma, lo giuro, non lo sono. 
E' solo che ogni insulto, ogni occhiatina maliziosa, aveva lo straordinario potere di farmi incazzare. Non in maniera normale, tipo quando qualcuno ti chiama "stupido". No. Aveva lo stesso effetto di uno schiaffo in piena faccia. 
Io cercavo di trattenermi. A volte ci riuscivo, stringendo appena un po' i denti, altre volte no e be'...
Ma non è di questo che stavo parlando.

Il giorno dopo che mi arrivò la lettera di espulsione arrivò anche quella di congedo che mi "invitava a fare i bagagli il prima possibile e tornare a casa entro due giorni".
Raccimolai le mie poche cose, le infilai in valigia e andai via quel giorno stesso. Rimasi ad aspettare la signorina Davis fuori da i cancelli per più di due ore.  Avrei dovuto aspettarmelo, ma m'irritai comunque. Così quando arrivò, il mio nervosismo non fece altro che rallegrarla.
-Tutto a posto cara. Tutto a posto. La Yancy ti ha accettata.-disse sorridendo.-Stranamente.
Aveva un modo di parlarmi, di chiamarmi cara, e tesoro, e di trattarmi gentilmente davvero inquietante. Non c'era un filo di affetto nella sua voce. Sembrava che da un momento all'altro sarebbe scoppiata a ridere. Come se tutto quello che diceva fosse ridicolo. E in effetti lo era. Talmente ridicolo che mi faceva prudere le mani.
Quando tornai a casa  le cose non migliorarono affatto. C'era qualche nuovo arrivato, ma non potevo nemmeno sperare che potesse diventarmi amico. Era come se mi portassi addosso un cartello luminoso con su scritto: "RITARDATA MENTALE" .
Gli altri ragazzi avevano gli stessi brutti musi, le stesse espressioni crudeli. Non era cambiato niente. Come avevo anche solo pensato che avrebbero potuto cambiare? C'era ancora una netta linea di separazione tra me e gli altri
Perfetto. Davvero perfetto, non c'è che dire. 
Chiamatela intuizione, chiamatela preveggenza, ma ero più che certa che quell'estate sarebbe stata terrificante.

Avete presente quando ho detto che le cose non vanno mai come avevo previsto? Ecco. Questa era decisamente ciò che si chiama: "L'eccezione che conferma la regola."
Avevo ricordi davvero brutti delle mie estati al McCrips. Ma per quanto abbia cercato di scavare a fondo, non credo che ci sia mai stata un'estate peggiore di quella.
Passavo le notti in bianco, tormentata da sogni mostruosi dove un'insegnante aggrediva un ragazzo,qualcuno mozzava la testa a qualcosa,  e un gigantesco mostro, sì, quello con la testa da toro, mi rincorreva.  La cosa più strana però, non erano i mostri in sè per sè, ma il fatto che quei sogni mi sembrassero così...reali. Mi svegliavo ogni notte di soprassalto, ansimando, con la fronte imperlata di sudore. Credo di aver urlato un paio di volte, alimentando ancora di più il sospetto che io fossi una psicopatica. 
Durante il giorno invece, me ne stavo chiusa nella camerata a disegnare. Dopo sole tre settimane avevo riempito il mio blocchetto di schizzi. C'era uno di quei così lì con la testa da toro, il Minotauro(credo si chiami così), una specie di uccellaccio con la faccia umana e pagine e pagine di volti. Sempre lo stesso. Sempre lo stesso inquietante volto. 
Forse stavo impazzendo davvero. Eppure ne ero certa. Io quel volto lo avevo già visto.


Noticina
Grazie a tutti quelli che mi hanno recensita. Un abbraccio. Spero vi piaccia! :)

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Tods