‹‹ Stoppit, it’s not funny... ››
‹‹ It is to me... ››
‹‹ Yeah, because you’re the one who s- ››
‹‹ Always complaining, Holmes… ››
‹‹ What!? ››
E via, di nuovo a ridere. Lascio andare un sospiro sconfitto e scuoto la testa, cercando di ignorare quella piccola voce dentro di me che vorrebbe unirsi a lui. Devo rimanere serio, devo rimanere serio, devo rim-
I miei buoni propositi vanno a farsi fottere quando comincia ad imitare il mio accento.
‹‹ Yes! It’s always: “Why’d you do that!” and “You crazy!?” and “Goddammit, Jude!”! Ssso boring! ››
Resisto per un’altra manciata di secondi scarsi prima di lasciarmi andare e cominciare a ridere a mia volta, lasciandomi andare sul letto e coprendomi gli occhi, immaginando la sua faccia, i suoi occhi, il suo sorriso.
‹‹ See? You’re laughing too! This proves I’m right. ››
‹‹ Congrats, great imitation. ››
‹‹ I’ve learned from the best… ››
‹‹ Does he know you’ve become so good? ››
‹‹ Yes, I guess he does. ››
Mi ci vuole qualche minuto ancora per calmarmi, ma alla fine ci riesco, respiro a fondo e mi tiro a sedere sul letto ancora intatto , guardando distrattamente fuori dalla finestra l’Empire State Building illuminato per il Labor Day, elegante e magnifico come sempre. Dall’altro capo della conversazione si sente solo silenzio ora, e so che devo fermarlo, prima che degeneri in altro, qualcosa con cui non voglio avere niente a che fare, non oggi, dopo una giornata così serena.
‹‹ Jude, seriously though. You need to stop this. ››
‹‹ Why? I mean, there’s nothing wrong wi- ››
‹‹ Listen to me, you can’t give interviews where my name comes up every other moment. You think it’s normal? It is not! ››
‹‹ I can’t help it, it comes natural to me… ››
‹‹ I understand that, but you just can’t, people wou- ››
‹‹ I’ll tell you what people think. They think we’re together, end of the story. ››
La frase mi lascia lì, con il telefono in mano ed una strana sensazione nel corpo e nella mente. Associabile al sollievo, ed ad una nuova serenità. Che dura giusto il tempo di realizzare l’incredibile casino che comporta tale affermazione nel mondo reale.
‹‹ What!? ››
Per qualche interminabile secondo non si ode nessun suono nella cornetta, cosa che nel marasma di emozioni in cui mi trovo adesso mi blocca il cervello, impedendomi di ragionare come dovrei.
Quando parla di nuovo nel suo tono avverto un’impronta di delusione.
‹‹ Oh, is that so? You’re rejecting me? ›› deglutisce, e la sua voce comincia ad impastarsi di lacrime. ‹‹ After all we’ve been through? How... How can you? ››
Mi tiro una gran manata sulla fronte e sospiro a fondo, sibilando tra i denti dopo qualche attimo.
‹‹ So. Incredibly. Funny, Jude. ››
E d’improvviso quello stesso tono lacrimoso si trasforma in una nuova, fragorosa risata, che si trasmette da lui a me e che mi lascia per metà sconfitto e per metà contento, nonostante tutto.
‹‹ Another trick from my master... ››
‹‹ He must be so proud of you! ››
‹‹ I’m gonna ask him, soon as I’ll see him again. ››
‹‹ And when will that be? ››
‹‹ 8^th October. Closing night. He’s gonna be there if he cares about me… ››
‹‹ Does he? ››
Non mi risponde subito, non mi aspettavo che lo facesse. Adesso avrà lo sguardo fisso davanti a sé, immaginando il mio viso, il mio corpo lì con lui. Ormai ho imparato a decifrare i suoi silenzi. Quando infine parla il suo tono è nuovamente mutato. È dolce, carico di un amore troppo complicato.
‹‹ He certainly does. ››
‹‹ And you? What about you? ››
‹‹ I love him. I’ll always do. ››
‹‹ He loves you too, Jude. Love cannot go wasted. ››



AUTHOR'S CORNER: Questa nasce dall'unione tra l'euforia di un grande giorno (ieri) e della intervista che ho letto giusto prima di andare a dormire, dove Jude chiama in causa un paio di volte Robert parlando di Sherlock Holmes: A Game Of Shadow. E' veramente una sciocchezza, però ho voluto approfittare del mio raro buonumore per scrivere qualcosa di più leggero dal solito.
Hope you've enjoyed it!